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Autore: AlessiaOUAT96    12/02/2017    0 recensioni
[Carve The Mark. I predestinati.]
[Carve The Mark. I predestinati.][Carve The Mark. I predestinati.]Cyra si perde nei suoi pensieri, mentre dorme abbracciata ad Akos.
Dal testo:
"Mi avevano sempre chiamata “Il Flagello” senza pensare alla realtà o alle conseguenze che quello spietato nomignolo potesse avere su di me, di quante striature nere potesse far scorrere attraverso il mio corpo, di quanto dolore mi causasse e così quanto Ryzek ne avrebbe usufruito.
Poi improvvisamente sei arrivato tu, un Thuvhesita dai capelli scuri e un insolito donocorrente: interrompere appunto, la corrente. Interrompere il mio dolore."
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi avevano sempre chiamata “Il Flagello” senza pensare alla realtà o alle conseguenze che quello spietato nomignolo potesse avere su di me, di quante striature nere potesse far scorrere attraverso il mio corpo, di quanto dolore mi causasse e così quanto Ryzek ne avrebbe usufruito.
Poi improvvisamente sei arrivato tu, un Thuvhesita dai capelli scuri e un insolito donocorrente: interrompere appunto, la corrente. Interrompere il mio dolore.
Ryzek ti ha scortato in camera mia quando dopo l’allenamento militare. Ricordo ancora il tuo primo sguardo su di me, ed io ricordo perfettamente la prima volta in cui vidi i tuoi bellissimi occhi grigi.
Una stanza una finestra
Un letto in ordine uno specchio
Dove ancora trova spazio un tuo riflesso
Il ricordo adesso è come
Un pianoforte senza voce
Che piu’ suona e piu’ non sento le sue note
E ad un tratto nel silenzio il mio pensiero
Vola verso quell’immagine

 È buffo ma dovrei ringraziare mio fratello: se non si fosse così tanto premurato, io non ti avrei mai avuto al mio fianco e niente di tutto quello che è successo, sarebbe accaduto. Paradossale, no?
Perché paradossale?
Io che ringrazio mio fratello.

Io.
Io, che l’ho addormentato prima di sfidarlo pubblicamente nell’anfiteatro, solo per permetterti di recuperare tuo fratello.
Altra cosa strana: io che da temuto oggetto, divento comprensiva e sì, gentile; se posso definirmi così.
All’inizio averti accanto era davvero strano, soprattutto per il modo in cui mi trattavi: non come un mostro ma come una persona, e io non riuscivo a trovarlo giusto, dopo tutti gli omicidi compiuti, dopo tutti i marchi sulla mia pelle.
Le mie mani fredde e I miei capelli
Neri lunghi sulle spalle
Le labbra un po’ impacciate sussurravano
Non mi guardare non ti fermare

Ero, anzi sono un’assassina, una mercenaria. Pensavo che solo così sarebbe bastato ad allontanarti da me e invece non è stato così. Pensavo che il tuo fato di “morire per la famiglia Noavek” ti avrebbe spinto a non affezionarti a me, ad innamorarti addirittura.
Ma tu non sei morto, e ci sono migliaia di futuri realizzabili. Lo ha detto anche tua madre.
Ogni vita ha puntualmente
Il suo destino da incrociare
Da sfiorare anche un attimo soltanto
E forse è vero quello che ti porti dentro
È sempre tutto cio’ che
Non hai mai potuto avere accanto
E quindi cerco di respingere le tracce
Di un ricordo lontanissimo
 
A volte, desidero che mia madre sia accanto a me. A consigliarmi su come comportarmi ma, se lei ci fosse stata, probabilmente tu non saresti mai apparso nella mia vita.
Penso a lei, alla sua morte causata dal mio dolore. Il dottor Fadlan aveva ragione quella volta: sentivo di meritarmelo. Ma mia madre non ci ha creduto.

Piango ancora quando ci ripenso, ma per fortuna ora ho te al mio fianco; grazie a te le ombre-corrente nel mio corpo si sono affievolite e riesco a gestirle meglio.

Poi c’è stato quel bacio, seguito da tanti altri momenti intimi, seppur poco approfonditi. Li ricordo tutti, ed ognuno di loro propaga un dolce calore nel mio corpo, affievolendo per pochissimo istanti il mio dolore; un po’ come fai tu, solo molto meno durevole.

Non avrei voluto farti del male in quella cella sotterranea, tu lo sai e me lo hai detto. Ma ogni volta che ci penso, arriva altro dolore. È vero che se sto con te, il dolore scivola via ma non posso negare l’evidenza, ovvero che lui c’è e mi accompagna sempre.
Le mie mani fredde e I miei capelli
Neri lunghi sulle spalle
Le labbra un po’ impacciate sussurravano
Mi puoi guardare non ti fermare
Pelle contro pelle il tuo sorriso
Non servivano parole

Averti accanto è la cosa più bella che mi sia mai stata concessa.
Mi hai lasciato un marchio invisibile dentro, che non posso rimuovere facilmente, e non ne ho nemmeno l’intenzione.

Se solo avessi avuto il coraggio di eliminare Ryzek prima che facesse il lavaggio del cervello a tuo fratello. Ryzek sarebbe morto prima, e non ci troveremmo a volare con i ribelli. Ori sarebbe viva e Isae non nutrirebbe rancore nei miei, ma soprattutto nei tuoi confronti.
In più mio fratello non avrebbe ordinato la mia mutilazione pubblica.

Per quanto mi riguarda sono indifferente al rancore che le persona hanno nei miei confronti, ci sono così abituata ormai, che non mi scalfisce nemmeno.
È inutile però rifugiarsi nelle possibilità passate, non risolvo nulla con i “se”.

Ora però sono stanca di pensare a tutto quello che è successo, voglio solo dormire accanto a te.
Ed è cosi che va la vita e il suo percorso
In equilibrio tra il rimpianto ed il rimorso
E restiamo a curare I nostri pezzi di cuore
Che siamo il sangue che scorre e che inventa l’amore
Il passato è passato e non c’è niente da fare
Lo puoi perdere o lo puoi cercare
In queste notti cosi vuote

NDA: salve a tutti!

Immagino non siate molti in questo fandom dato che il libro è uscito da poco.
Amo Carve The Mark, sebbene abbia qualche difettuccio, ma la storia è ben scritta e la trama avvincente (motivo per cui non volevo finire il libro che, tra l’altro, non mi aspettavo fosse una duologia)
Ci saranno altre mie piccole ff, sempre su questo fandom ma con altri personaggi.
Ho scritto questa song fic di getto, solo perché avevo bisogno di sfogare tutte le mie emozioni, appena ho sentito questa canzone, l’ho subito collegata a Carve the Mark. La canzone è 200 note di Laura Pausini.
Spero vi sia piaciuta!

Alessia
 
   
 
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