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Autore: Eledhelenie    13/02/2017    2 recensioni
Ultimo anno per i Malandrini.
Voldemort sta prendendo il potere, ma dei giovani studenti hanno ben altro di cui preoccuparsi. James Potter capisce che forse "una pomiciata è via" non è più ciò che vuole. Lily Potter e Remus Lupin, amici inseparabili, scoprono per la prima volta l'amore e si scambiano consigli. Sirius Black stravolgerà tutto. E Peter Minus affiancherà i suoi amici in tutte le avventure.
Il tutto raccontato partendo da un incipit: un bigliettino, una pagina di diario, una lettera.
Di come Lily e James si innamorarono, di come Sirius Black capì l'amore vero e tentò di conquistare la persona meno conquistabile del Mondo Magico, e di come, ancora una volta, sia tutta colpa dei Malandrini.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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1-James

"Ti aspetto ai Tre Manici di Scopa domani alle 10.

Dai Evans, non rompere.

Ci conto."

 

James aveva lasciato il bigliettino nella borsa di Lily poco prima di salire nel dormitorio e ora stava sdraiato sul morbido letto a baldacchino, a fissare il soffitto.

Ottobre era alle porte e il giorno dopo ci sarebbe stata la prima uscita ad Hogsmede dell'anno. Era un po' che James pensava di uscire con la Evans, ma ora che l'aveva invitata sperava solo che non gli facesse saltare i nervi. Era la più carina studentessa di Hogwarts, doveva ammetterlo, da uno a dieci era un bel nove, e considerando il fatto che l'unica ragazza da dieci era la cantante dei Microfoni Incantati, la band del momento, andava più che bene. Il problema della Evans era il carattere, James lo aveva sempre detto: era nevrotica, schizzata a livelli assurdi, maniaca del controllo, saputella so-tutto-io e... E niente. La verità era che a James stava iniziando a importare anche del suo carattere e questo non era sicuramente un buon segno per il ragazzo.

Continuò a fissare il soffitto per qualche minuto, poi chiamò il suo migliore amico, nel letto affianco.

"Sirius" sussurrò.

L'amico russava rumorosamente.

"Dai, Felpato!" cercò di sussurrare senza svegliare gli altri.

Ancora niente.

Voleva raccontargli di Lily e dell'ansia che lo stava assalendo per quella stupida uscita. Provò a chiamarlo ancora un paio di volte invano, poi si addormentò.

*

"Quindi fammi capire" cominciò Sirius il mattino dopo.

Lui, James, Sirius e Peter erano nel dormitorio dei Grifondoro e si stavano preparando per la colazione.

"Si è innamorato di Lily" spiegò Remus semplicemente.

"Assolutamente no" obbiettò James, "Non esiste nemmeno. Andiamo, è la Evans!"

"Effettivamente..." Sirius diede una pacca sulla spalla di James, "Dai che andrà tutto bene"

"Non può rifiutarti" conferma timidamente Peter.

James andò verso la porta:

"Vedremo"

Arrivati nella Sala Grande il tavoli erano pieni di studenti intenti a fare colazione, James allungò il collo per cercare la testa rossa di Lily, ma non la trovò. Seguì i Malandrini nell'unico angolino libero e si accasciò sulla panca, deluso. Poi si voltò verso Alice e Paciock.

"Oh, grandioso, pomiciatori di prima mattina" borbottò versandosi del succo di zucca.

"Ma se lo fai anche tu!" esclamò Sirius ridendo. Non era insolito infatti trovare Potter avvinghiato a qualche bella ragazza nei corridoi, ma a quanto pare con Lily era diverso.

James addentò le uova strapazzate e sembrò rianimarsi un po'. Dall'altro lato del tavolo Remus giocherellava col pane tostato e Peter lo osservava preoccupato.

"E' quasi ora?" chiese Sirius a Lunastorta.

Il ragazzo rispose con un mugugno. Erano anni ormai che i Malandrini lo accompagnavano durante le sue notti di fuoco e la luna piena ci sarebbe stata due giorni dopo, perciò Remus stava iniziando a diventare irrequieto. Quel mese in particolare sembrava più malaticcio e nervoso del solito.

"Ho voglia di carne cruda" spiegò agli amici in un bisbiglio.

Era sempre così. Pochi giorni alla luna piena, voglia di bistecca al sangue agli orari più impensabili, viso segnato, nervosismo. Quello era Remus Lupin. I Malandrini si erano fin da subito legati a lui e la sua malattia non li aveva mai spaventati. Certo, quando l'anno prima avevano perso Peter nella foresta proibita era stato un bel problema, ma poi il ragazzo era tornato a scuola all'alba, ancora in versione topo, e i ragazzi avevano tirato un sospiro di sollievo.

Al termine della colazione James lasciò il gruppo e si diresse verso Hogsmeade.

L'aria di inizio ottobre era frizzante e stava già iniziando a fare freddo, James si tirò su il mantello, per coprirsi un po' il collo e camminò veloce, non vedendo l'ora di stare in un posto caldo.

La strada per Hogsmeade era affollata, ogni tanto James salutava qualche amico e qualche compagno del Quidditch, si chiese se nessuno si fosse stupito di averlo visto senza una ragazza affianco. Era la prima volta che non andava ad Hogsmeade con una studentessa, sì, avrebbe visto Lily, ma quell'appuntamento era diverso. Solitamente Potter faceva un sorriso a qualcuno in Sala Comune e il giorno dopo, prima della gita ad Hosgmeade, incontrava magicamente quel qualcuno nel cortile di Hogwarts, pronto per uscire. Quel potere era invidiato perfino da Felpato, che a ragazze era messo bene.

Le nubi coprivano il cielo e il vento non sembrava voler smettere di soffiare, James rabbrividì e accelerò il passo. Arrivò ai Tre Manici di Scopa in anticipo rispetto l'orario stabilito, si accomodò ad un tavolo posto in un angolo del locale e aspettò che Lily lo raggiungesse.

Potter iniziò a guardare nervosamente la porta d'entrata e i minuti passarono.

"Cosa posso portarti?" lo distrasse dai suoi pensieri, la giovane Rosmerta, figlia del proprietario.

"Nulla grazie, sto aspettando un'amica" rispose distratto James e la ragazza andò via sconsolata.

Rosmerta era una bella ragazza, aveva un paio di anni in più dei Malandrini ed era uscita con Sirius l'anno prima, poi, per un motivo sconosciuto al ragazzo, i due avevano smesso di frequentarsi e da allora Sirius aveva solo più storielle di poco conto. Il fascino dell'amico comunque restava innegabile, come il fatto che la metà delle ragazze di Hogwarts andassero dietro a lui, l'altra metà sognava James e questo il ragazzo lo sapeva, lo trovava addirittura divertente.

A ridestarlo fu la vista di una testa rossa appena sbucata dall'esterno.

Il ragazzo si sporse per farsi notare e Lily dopo una rapida occhiata ai tavoli lo vide.

"Pensavo non arrivassi più" esordì James con il suo solito ghigno stampato in faccia.

Lily alzò gli occhi al cielo.

"Sono in ritardo di cinque minuti, Potter, non lamentarti."

Si tolse il mantello, sotto indossava uno spesso maglione a righine beige e rosa. Scosse i lunghi capelli scarlatti e li portò all'indietro con noncuranza, poi sorrise.

"Non arrivi in ritardo alle lezioni" borbottò James, ma non gli importava già più del ritardo, anche se in realtà non era di cinque minuti, ma di ben venti.

Presero entrambi una burrobirra e il calore della bibita riscaldò un poco James, che nonostante tutto continuava a sentirsi le mani gelate.

Ci fu uno scambio di sguardi imbarazzati, poi Lily domandò:

"Quindi perché siamo qui?"

James sollevò involontariamente un angolo della bocca. Sapeva benissimo che Lily conosceva le sue intenzioni.

Lily posò la burrobirra sul tavolo e lo osservò negli occhi. James la ricambiò e si perse in quel verde.

“Potter senti” cominciò, e James non riuscì più a sostenere lo sguardo, “Non credere che solo perché sono venuta qui sarà facile”

*

“E mi ha praticamente minacciato, non credere che sarà facile, BAH” raccontò James amaramente.

Era sera tardi e i Malandrini erano riuniti nella Sala Comune dei Grifondoro.

“Ma almeno è stata una bella giornata, no?” chiese Sirius.

“Si ma lei continua a fare la preziosa!” sbottò James.

“Sarà sicuramente innamorata da te” si inserì Peter e i ragazzi scoppiarono a ridere.

Remus fece un mezzo sorriso, poi si spense.

Sirius e James lo notarono subito.

“Ehi amico” fece Ramoso.

“Ragazzi scusate, davvero. Questa volta sarà tremenda, ne sono sicuro”

Sirius deglutì.

James osservò gli amici, in cerca di una risposta adatta alla situazione. Cosa poteva dire? In fondo nessuno poteva lontanamente immaginare cosa provava Lunastorta durante le trasformazioni, però lo vedevano soffrire molto e questo dispiaceva a tutti.

Finse uno sbadiglio e borbottando qualcosa si diresse verso le scale che portavano ai dormitori.

“Buonanotte”

Peter lo seguì.

James ormai sapeva che in quei casi era meglio lasciare che Sirius si occupasse da solo della situazione. Ramoso e Felpato erano quasi come fratelli da quando il giovane Black era stato cacciato di casa, ma proprio grazie a questa esperienza Sirius era in migliore a confortare gli amici. Aveva un rapporto speciale ed unico con tutti e tre i Malandrini. Era stato lui a fare avvicinare Peter agli altri, con la sua timidezza non ce l'avrebbe mai fatta do solo. Sembrava un fratello maggiore, sebbene fosse il primo a fare bravate e scherzi.

Appena toccò il letto James si addormentò, non si era reso conto di essere così stanco.

Iniziarono subito a vorticare strane immagini nella mente del ragazzo.

La Evans, I Tre Manici di Scopa, Remus che si trasformava in lupo mannaro, Peter che si allontanava dal gruppo ridendo. Era tutto troppo strano.

James si guardò intorno angosciato.

Era solo nella Sala Grande. I tavoli erano vuoti e le lunghe panche rovesciate sopra, come quando si lavano i pavimenti. Al tavolo dei professori l'unico posto era occupato dal professor Silente.

“Potter” disse a mo' di saluto l'anziano insegnante.

“B-buongiorno”

“Oh no” fece Silente con un sorriso gentile, “E' sera ormai”

James non disse nulla, così Silente continuò.

“Mi spiace davvero averti convocato qui stanotte, ma era doveroso da parte mia prendere un provvedimento. Le tue azioni sono state profondamente scorrette” lo sguardo dell'uomo si incupì.
“Io non-”

“Oh lo so, lo so. Però quello che è successo è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, il peso che ha fatto sbilanciare la bilancia. Potter, con mio rammarico sono costretto a rimandarti a casa. Il prossimo anno potrai recuperare le lezioni se ne avrai voglia.”

James iniziò a respirare in modo affannoso e tutto ricominciò a vorticare.

Lily. Lui che voleva raggiungerla. Lo sguardo severo del preside. Lui che voleva spiegazioni. Remus che si trasformava. Lui che non era più con i suoi amici. Peter che se ne andava ridendo. Lui che non avrebbe mai stretto la rossa fra le sue braccia. Il preside che lo cacciava dalla scuola. Lui che diceva a Lily che le piaceva.

Si svegliò di soprassalto.

“Se l'ho fatto un motivo c'è, ok?” un sussurrò ruppe il silenzio del dormitorio, era la voce di Sirius.

“Non ho voglia di parlarne” rispose secco Remus.

James non capiva, ma aveva la sensazione di non dover ascoltare quella conversazione.

“Non fare lo scemo, dai” sentì ancora un sussurro di Sirius.

Uno sbuffo.

“Remus, ti prego...”

Nessuna risposta.

James però voleva saperne di più.




NOTA:
Ciao a tutti,
è la prima storia che pubblico con questo account, prima pubblicavo con un altro, però avevo voglia di ricominciare e mettere un po' di ordine.
Quindi eccoci qui. Sono davvero soddisfatta di quesa ff, nonostante la trama non penso sia una delle più originali, però mi piacciono un sacco i Malandrini e mi sono divertita tantissimo a scrivere i primi capitoli, perciò ho deciso di pubblicare, spero vi piaccia :)
Fatemi sapere con una recensione il vostro parere.
Secondo voi cosa sarà mai successo? u.u

Pubblicherò il prossimo capitolo verso fine settimana.
A presto

   
 
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