Libri > Divergent
Segui la storia  |       
Autore: duelontrefandom    13/02/2017    0 recensioni
Passarono due giorni dalla morte di Tris e di lì a poche ore sarebbero arrivati i risultati della sua autopsia. Tobias aspettava quel giorno con ansia e tristezza, così come Christina. Si incontrarono...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Christina, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Parte terza Erano passate due settimane e Tobias andava lì tre volte a settimana, due delle quali con Christina. Calcolando i tempi la bambina era al settimo mese di gravidanza, e quell’esserino era in una specie di incubatrice piena di un liquido gelatinoso trasparente che riproduceva il liquido amniotico, e il cordone ombelicale era legato ad una macchina, quindi la potevano vedere. Era di uno strano rosastro e con pochi capelli biondi. Il medico aveva avvertito Tobias, Christina e Caleb, che da poco seguiva la sua nipotina nella crescita, che il normale periodo della gravidanza sarebbe durato di più, sarebbe arrivato a durare un anno e poi avrebbero tenuto la bambina in ospedale per almeno tre mesi. I tre avrebbero aspettato anche anni solo per vedere la figlia di Tris e di Tobias viva e che cresceva felice. Passarono quattro mesi, erano all’undicesimo mese di gravidanza e la bambina stava crescendo bene, i medici avevano detto che se la piccola Beatrice avesse continuato a crescere così l’avrebbero tirata fuori da quell’incubatrice e l’avrebbero messa in una normale. -Signor Eaton, la settimana prossima la piccola Beatrice Eaton sarà trasferita in un’incubatrice e resterà lì dentro per almeno una settimana. Firmi qui e noi procederemo.- ordinò il dottore a Tobias, lui lo fece e insieme a Caleb e Christina andarono da Cara per la cena. Quel giorno in ospedale con i tre c’era anche Cara, aspettarono in un corridoio accanto ad una stanza isolata igienicamente per non far prendere troppi germi alla bambina nello spostamento tra le incubatrici. Tobias muoveva nervosamente la gamba e si stringeva le mani, Christina lo guardava e respirava piano ingoiando l’aria. Passarono diciotto minuti e il medico uscì e disse loro –Signori la bambina ha reagito bene all’aria e ora è nell’incubatrice, la terremo lì per almeno due settimane ogni giorno potrà stare con lei quando vuole, la metteremo in una stanza da sola poiché questo è il primo caso di gravidanza artificiale, arrivederla!- -Grazie dottore, ma potrei vederla ora?- chiese Tobias stringendogli la mano. -Certo, tra un quarto d’ora uscirà, ora la stanno misurando, pesando e facendole tutti gli accertamenti del caso.- rispose lui. Come annunciato dal dottore dopo quindici minuti uscì dalla stanza una neonata urlante attaccata a numerosi aggeggi medici dentro una culletta chiusa e trasparente. Tobias la guardò e si precipitò verso di lei, e con lui Christina. -È bellissima!- esclamò Tobias commosso. -Infatti, un perfetto incrocio tra te e Tris- rispose Christina. Passarono quelle due dannate settimane e finalmente il giovane papà poté tenere in braccio la sua bambina. -La bambina, finalmente, è perfettamente in salute, può portarla con se!- esclamò il dottore avvicinando a Tobias numerose carte da firmare. Il ragazzo era felicissimo quel giorno ad accompagnarlo c’era Christina, gli era sempre stato accanto e avrebbe vissuto da lui finché la bambina non avesse compiuto un anno. -Benvenuta a casa Beatrice!- esclamò Tobias aprendo la porta della loro casa. La piccola in risposta scoppiò in un pianto disperato. -Okay Chris la tieni tu e io preparo il latte?- chiese allarmato Tobias. -Va bene- rispose Christina sorridendo e abbassandosi verso il carrozzino dove la piccola stava urlando. La prese e le mise il braccio sinistro sotto il sedere e quello destro dietro la schiena e la mano destra dietro la testolina -Ciao cucciola...- sussurrò –hai fame? Ora papà sta preparando la pappa, lo dai un bacio a zia Christina?- chiese baciandole le guanciotte paffute. Passarono due settimane e la piccola Beatrice stava per conoscere la sua mamma. Christina e Tobias si erano promessi che l’avrebbero portata al cimitero per farle presentare a vicenda. Arrivarono davanti alla lapide di “Beatrice Prior” e Tobias si mise lì davanti con la bambina in braccio. -Ciao amore, ecco qui la piccola Beatrice, Beatrice Eaton, ce l’ha fatta questa piccola guerriera. Ha i tuoi occhi e il tuo dolce e delicato nasino, guardandola negli occhi vedo te, desideravo un tuo sguardo, ancora solo uno, e lei con i suoi occhietti me lo danno, anche se non esprimono la stessa sensazione. Come ci avevi chiesto Christina mi sta aiutando tanto con lei, da solo non ce l’avrei mai fatta. Spero che ovunque tu sia tu abbia rincontrato i tuoi e che tu sia felice; se esiste davvero un luogo dove finiamo dopo la nostra morte allora spero che quando arriverà il mio momento di poterti rincontrare, per passare insieme il resto dell’eternità. Ti amo e ti amerò per sempre amore mio.- disse Tobias trattenendo appena le lacrime. Poi venne il turno di Christina, che si posò li davanti mentre Tobias dava il biberon alla bambina subito dietro di lei. -Ciao Tris, amica mia, la tua bambina è davvero uno spettacolo, il perfetto incrocio tra te e Tobias. Ora che dobbiamo occuparci di lei non litighiamo neanche più tanto spesso, anche se a volte una strigliata a quella testa dura del tuo ragazzo ci vuole, e qui intervengo io pronta a raddrizzarlo... spero che ovunque tu sia ora tu abbia rincontrato i tuoi e Will, mandagli un bacio da parte mia. Da quando lui è morto mi piace credere che chi non c’è più possa vederci dall’alto e starci sempre accanto, mi piace credere che anche tu ora mi stia ascoltando e che tu sia qui, proprio di fronte a me pronta ad abbracciarmi con tutto l’affetto che tu trasmetti con un gesto del genere. Da lassù salutami Lynn e quel simpaticone di Uriah che se la starà ridendo con Al, e dì ad Will che non lo ho mai dimenticato e che mai lo farò, salutami anche Tori e fai un gestaccio a Jeanine per me. Ma soprattutto, datti un abbraccio da parte mia e fallo sempre, come un tic, io lo faccio, ogni tanto mi fermo e penso a te, a Will, ad Al, ad Uriah, a Lynn, a Tori e a tutti quelli che ho perso e mi abbraccio immaginando di non abbracciare me stessa ma voi, e che le mani che mi stringono non siamo le mie ma le vostre. Ti voglio bene amica mia- concluse lei, durante tutto il discorsa aveva gesticolato, riso, pianto, immaginando che Tris fosse lì davanti a lei, e poi arrivata da Tobias e Beatrice li aveva abbracciati, immaginando tutti gli amici che avevano perso.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Divergent / Vai alla pagina dell'autore: duelontrefandom