Serie TV > Arrow
Ricorda la storia  |      
Autore: JEANPAGET    14/02/2017    8 recensioni
Inspirata dalla 5x12, dall’amore per questa ship, da uno scambio con un’altra appassionata Olicity sister e da tre giorni chiusa in casa per tosse e quasi influenza. Che l'antibiotico possa ispirare.. a voi il giudizio. Ambientata verso ipotetico finale di stagione 5
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Per voi mie lettrici, perche’ l’amore vero non muore. Mai.

Buon S. Valentino

==========

Sei qui, davanti a me, sul lettino dell’infermeria. Sei ferito, gravemente.

Dig e Thea ti hanno riportato al covo di peso, la freccia di Prometheus conficcata nel petto, Dinah e gli altri sono rimasti fuori a cercare quell’assassino. Era scappato, di nuovo.

Ti hanno steso sul lettino, eri ancora cosciente, la faccia contorta dal dolore. Dolore non solo fisico.

Mi hai guardato per un attimo prima di perdere i sensi, i tuoi occhi cerchiati del nero che usi sotto la maschera. E l’ho sentito tutto, il tuo sordo immenso insopportabile dolore.

Sembrava volessi dirmi qualcosa ma non ce l’hai fatta. Mi hai stretto la mano e poi sei scivolato nell’oblio. John ti aveva fatto l’iniezione calmante e si preparava ad estrarre la freccia. Thea lo aiutava con ferri e garze. Io sono rimasta ferma, immobile: quel tuo sguardo mi ha paralizzato.

Sono rimasta nel limbo: vedevo John che ti toglieva la freccia, Thea che tamponava il sangue, i punti, una nuova cicatrice sul tuo petto gia’ cosi’ martoriato.

Hanno finito: la flebo con l’antidolorifico e l’antibiotico penzola dalla sua asta e io continuo a guardare la goccia che scende ritmicamente nella boccia. Diggle ha un’espressione che non mi piace, Thea sembra stare per piangere a ogni secondo che passa ma si sforza di resistere.

Si allontanano un momento e rimango sola, vicino a te. Sei di un pallore spettrale, la fronte imperlata di sudore. Hai la febbre, il tuo viso ha qualche spasmo, mormori qualche parola incoerente.

Ho sentito tutto dagli auricolari. Mio Dio chi avrebbe mai potuto pensare… Prometheus ti ha rivelato la sua identita’, e’ successo l’inimmaginabile.

Prometheus era Tommy Merlyn, il tuo migliore amico, quel ragazzo cosi’ gentile che avevo visto solo da lontano. Il tuo fraterno amico, tornato alla vita grazie al pozzo di Lazzaro. Ha vomitato su di te tutto il suo rancore, il suo risentimento, il suo odio. Ti ha dato dell’assassino, ti ha incolpato della morte di Laurel.

Volevo solo gridare no, non e’ vero, non e’ cosi’, lui non e’ piu’ cosi’!

Ho sentito via radio che scoccava la freccia, ho sentito John e Thea gridare “NO!” Ho sentito Dinah gridare “Maledetto!” E non ho sentito piu’niente…

Sono qui, e ti guardo, e penso a quanto sono stata stupida. A quanto ho sbagliato con te. A quanto mi sono voluta ingannare. A quanto ti ho detestato negli ultimi mesi. O meglio, a quanto ho detestato me stessa riversando il mio astio su di te. A quanto ci siamo fatti male. A quanto tutto quanto successo non abbia nessuna importanza adesso, mentre tu stai lottando per la vita su un letto di un’infermeria.

Da quando siamo tornati dalla Russia il nostro rapporto si era rovinato.

Eri scappato via appena atterrati a Star City. In fondo al cuore sapevo bene dove stavi andando ma non volevo dargli troppo peso. E poi non stavamo piu’ insieme sentimentalmente, non potevo accampare nessun diritto su di te. Si’, ero gelosa lo stesso, ti avevo chiesto se eri uscito con Dinah, ricordi? Ma ero troppo presa da Helix e da Pandora, la mia personale crociata hacker era piu’ importante.

La mia sete di giustizia a qualsiasi costo, scatenata dalla morte di Billy, era inarrestabile allora. Non vedevo quasi piu’ niente altro.

Ma qualcosa l’avevo visto ed era stato un pugno nello stomaco.

Una settimana dopo, quando sono venuta in Municipio dopo l’attacco armato. Non ci eravamo piu’ visti e volevo sapere come stavi.

Sono entrata nel tuo ufficio e… vi ho visti.

Tu seduto alla tua poltrona dietro la scrivania sforacchiata dai colpi e lei seduta sul piano della scrivania alla mia destra, che mi dava le spalle, vestita di scuro: vi guardavate. E come la guardavi.

La guardavi.. come guardavi me. Quel tuo sguardo intenso e avvolgente, con quella luce particolare, quello sguardo che pensavo riservassi solo a me.

In quel momento quel che era rimasto intatto del mio cuore e’ andato in mille pezzi.

Vi siete alzati di scatto alla mia entrata. Lei sorridente, trionfante. Tu a disagio, quasi colpevole.

La vecchia Felicity a quel punto si sarebbe messa a blaterare qualcosa per tagliare l’aria, dire qualcosa a sproposito tipo quello che aveva detto alla festa al municipio di mesi prima, per darsi un contegno e superare quella situazione imbarazzante.

Ma la nuova Felicity fu fredda, concisa

“Vedo che sei illeso. Ne sono contenta.”

“Felicity,io ..” hai tentato di articolare

Ricordo che avevo guardato lei.. Dio che voglia di darle un pugno come avevo fatto con Black Siren!

“Susan..”

Lei aveva fatto solo un cenno con la testa, sprecare parole con la tua ex.. figuriamoci

“Ci vediamo, allora.”

Mi ero girata e uscita di corsa da quell’ufficio, quasi una ritirata. Ma non mi importava. Non importava piu’ : avevo capito tutto. Quel sospetto serpeggiante, a cui non volevo dare importanza: era divenuto realta’. E vederli insieme, capire in un lampo quel che era successo tra di loro, quella loro occhiata d’intesa, di complicita’. Era stato devastante.

Mi avevi rincorso chiamandomi ma io avevo fatto finta di non sentirti. Camminavo veloce, volevo uscire da quel posto. Fino a che non mi hai raggiunto e mi hai afferrato per un braccio. Ci siamo guardati per un lungo momento, in mezzo alla hall del municipio, tra la gente che andava e veniva. Senza parlare.

Ho ritrovato la voce con sforzo per dirti “Sei stato a letto con lei, vero?”

Mi hai guardato stupito … quasi incredulo, dispiaciuto. Perche’ eri cosi’ stupito, dopo 5 anni ancora non lo sapevi che ti leggo dentro, nonostante tutto?

Ho continuato, dovevo sapere, dovevo farmi male fino infondo

“E’ una cosa seria?”

Che ironia, avevo usato le stesse parole che aveva usato lui con me quando aveva scoperto di Billy.

Non mi avevi risposto. Avevi preso fiato come come per dire qualcosa ma poi non avevi detto nulla. Come sempre. Forse perche’ non c’era davvero nulla da dire. Perche’ parlare per te e’ sempre stato cosi’ difficile? Troppe volte non abbiamo parlato, non abbiamo chiarito.

“Signor Sindaco, signor Sindaco..” ci interruppero, ti stavano cercando

Mi sono divincolata dalla tua stretta e sono uscita dal Municipio. Ero convinta che in quel momento stavo uscendo anche dalla tua vita.

Sono rientrata al covo e ho preso a pugno il sacco da box fino a farmi dolere le braccia. Non c’era nessuno e avevo bisogno di sfogarmi.

Sentivo che ti avevo perso. E sul serio stavolta.  Ed era colpa mia. Ed era colpa tua.

Colpa tua perche’ mi avevi mentito

Colpa mia perche’ ti avevo lasciato per non soffrire e per farti crescere da solo.

Colpa tua perche’ non avevi fatto un gesto per trattenermi, per lottare per tenermi con te.

Colpa mia perche’ volevo cancellarti dal mio cuore. Come se fosse stato possibile.

Colpa mia perche‘ mi sono nascosta dietro a un rapporto con un altro uomo sapendo bene che non era te, che non avrebbe mai potuto essere te.

Colpa mia perche’ volevo uno scudo, una difesa dal mio dolore e da quel che era accaduto: la sparatoria, la paralisi, mio padre comparso e scomparso di nuovo, lasciare te, Havenrock, tutto quanto.

Billy. Povero Billy. Dovevo ammetterlo: non lo avevo mai amato davvero. Per quello ti avevo risposto che non sapevo se era una cosa seria. Cosa poteva essere serio dopo tutto quello che avevo provato con te? Nient’altro. Nessun altro.

Ed era morto. Una vittima innocente.  Tu lo avevi ucciso. No, lo aveva ucciso Prometheus per mezzo tuo. Per farmi ancora piu’ male perche’ sapeva che ruolo avevo o avevo avuto nella tua vita.

Adesso dovevo scontare la mia pena. Tu stavi andando avanti con Susan. Ed eri serio, deciso a rimetterti in gioco.  L’avevo letto chiaramente nei tuoi occhi.

Bene, avrei pagato ma a modo mio. Decisi di andare piu’ a fondo in quello in cui mi ero immersa, Pandora e Helix divennero la mia ragione di vita, la mia droga, anche se sapevo che non ero completamente nel giusto.

E avevo scoperto tutto. Tutto su Susan, le sue bugie, il suo intento. Rovinarti.

Non mi sembrava vero. Avevo ricontrollato. Tutto quadrava. Era vero. Ti avevo affrontato, dicendoti tutto al covo.

Avevi protestato che non era vero, che non poteva essere vero. Mi avevi accusato di non volerti felice con lei. Che non volevo darti possibilita’ di avere un serio interesse amoroso dopo la nostra storia.

Ti dissi che meritavi di meglio di una giornalista arrivista pronta a qualsiasi cosa per il suo scopo, pure di portarti a letto e fingere un interesse genuino per te.

Avevamo litigato, pesantemente, come mai prima di allora. Quasi come due belve, pronte a sbranarsi.

Alla fine mi avevi detto che non ti ascoltavo, che non ero piu’ io, non ero piu’ la Felicity che conoscevi.

Mi avevi detto “Non sei piu’ la mia ragazza!”

Ti avevo risposto “Certo che no, ti ho lasciato!”

“Non in quel senso..” avevi ribattuto e allora avevo ricordato “Sarai sempre la mia ragazza, Felicity..”

Mi avevi detto anche che sapevi che stavo nascondendo qualcosa. Qualcosa di oscuro.

E che speravi solo che l’oscurita’ non mi inghiottisse del tutto.

Ti avevo detto che non erano affari tuoi.

Te n’eri andato via dal covo, furioso, seguito dalle occhiate interrogative di Diggle e Dinah.

Io volevo lasciare il team. Ma Diggle mi disse, di nuovo, che ero insostituibile e che non li potevo lasciare proprio allora. Prometheus stava serrando i ranghi, il cerchio si stava stringendo. C’era bisogno di tutto l’aiuto possibile.

Ed ero rimasta. A denti stretti. Cercando di andare avanti.

Ed era successo. Le bugie di Susan erano crollate come un castello di carte. Era finita, male. E ne avevi sofferto.  Non ne parlavi ma avevo percepito la tua delusione, il tuo dispiacere. Ma non ti dissi nulla. Eravamo troppo distanti, il solco scavato da quel litigio era ancora profondo.

Credevo che ti saresti chiuso in te. Dovevi sentirti tradito, tradito da qualcuno in cui avevi riposto fiducia. Come io mi ero sentita tradita da te quando mi avevi nascosto di William.

E invece ti sei come scrollato tutto di dosso, ripartendo per l’ennesima volta. Deciso, pronto a fare la differenza. Non so dove hai trovato la forza per reagire ma sei diventato luce guida per noi al team e faro per la citta’. Mi hai messa davanti all’evidenza che da Helix e Pandora non erano la via legittima per avere giustizia se mi costava la mia rettitudine. Anche se la giustizia puo’ avere molte facce.

Non ti sei arrabbiato con me ma non mi hai mollato. Non hai lasciato che andassi completamente alla deriva. Mi sei stato accanto. E piano piano ho sentito che potevo di nuovo fidarmi di te, che non mi avresti abbandonato, che davvero non mi avresti piu’ mentito come avevi promesso al nostro falso matrimonio.

E mi sono innamorata di te un’altra volta, ancora piu’ di prima. Mi ero innamorata dell’uomo danneggiato ma buono che eri, mi  ero innamorata adesso dell’uomo che eri diventato dopo 5 anni di lotta.

E se ero stata al tuo fianco prima, non ti avrei mai abbandonato adesso. Ero di nuovo sicura di quel che sentivo, ma fartelo capire…

La morsa di Prometheus si stringeva sempre di piu’ su di noi. Stanotte la missione sarebbe stata vitale nella lotta contro di lui.

Prima che uscissi in missione me lo sentivo. Qualcosa si agitava in me, come un oscuro presentimento. Ma non sapevo come raggiungerti.

Prima di andare ti sei fermato accanto a me, mi sono alzata in piedi dalla mia consolle.  Mi hai guardata negli occhi, come solo tu sai fare. Lo senti anche tu che c’e’ qualcosa ? Negli occhi, sulle labbra e poi ancora negli occhi. Credevo speravo .. si’, che tu volessi baciarmi. Volevo sentire ancora una volta le tue labbra sulle mie, le tue braccia stringermi a te.

Ma Dig ti ha chiamato. Mi hai stretto una spalla, mi hai sorriso, come facevi tanto tempo fa.

E come allora il mio cuore ha di nuovo palpitato. E ho capito che il mio amore per te non morira’ mai.

“Veglia su di noi Overwatch!”  Mi hai detto solamente

 

Te ne sei andato, la faretra sulle spalle, l’arco in mano, il cappuccio ben calcato sulla testa, verso l’ascensore dove Dig e gli altri ti aspettavano, a lunghe decise falcate come sempre.

Le porte dell’ascensore si sono chiuse su di te che mi lanciavi uno dei tuoi sguardi, mille parole in un silenzio che solo io potevo capire. Perche’ sentivo che aveva quasi il sapore di un addio?

I minuti passano, tu continui a respirare, ma la febbre e’ salita ancora.

John e’ preoccupato. La febbre e’ troppo alta. Se non scende entro un’ora dovremo portarlo in ospedale.

E rivelare cosi’ la sua identita’ ? Meglio vivo e che tutti sappiano che e’ Green Arrow che morto, dico a me stessa.

Torno da te, mi risiedo accanto al lettino, ti prendo un mano. Riesci a sentirlo?  Io sono qui con te. Non ti mollo Oliver, sono con te.

Mormori nel delirio… parole senza senso… ma poi

“Tommy… no…”  come il lamento di un animale ferito

Non resisto e mi alzo dalla sedia circondandoti la testa con un braccio, accarezzandoti i capelli

“Oliver! Oliver! Stai tranquillo non parlare, risparmia le forze. Devi lottare!”

Ti agiti sotto la mia stretta ma io continuo a parlarti

“Ascoltami: lui non e’ il tuo amico Tommy, il vero Tommy e’ morto, lui e’ solo un assassino. Tu sei forte, devi lottare. Tu non sei piu’ quel che lui ha detto, tu sei migliore di lui!”

Ti lamenti ancora e io ti parlo ancora

“Oliver, amore mio, devi lottare! Non hai ancora finito di lottare ricordi?“

Sto piangendo mentre lo dico ma devo dirtelo“Io ti amo Oliver, torna da me amore. Mi senti? Torna da me!”

Mormori  “Felicity…” sempre nel delirio

“Amore mio! Amore mio, torna dalla tua famiglia, da quelli che ti conoscono veramente e che ti amano per quello che sei. Ti prego, torna!”

E ti bacio forte sulla fronte madida, sui capelli, sul naso. E sulla bocca, premendo le mie labbra sulle tue con tutto l’amore che sento per te. Spero solo che tu mi abbia sentito. Amore della mia vita, se tu morissi.. no, non ci voglio neanche pensare! Havenrock, Helix e Pandora sarebbero niente al confronto della mia furia contro Prometheus. Ma piu’ di tutto sprofonderei nel buio.. per sempre. No, non deve accadere,  non deve accadere!

Non mi sono mossa negli ultimi minuti, un’eternita’ . Ti tengo ancora la testa fra le braccia, quasi a cullarti. Mi sembra che tu respiri in maniera piu’ regolare, ti sei quietato, non mormori piu’. La febbre e’ scesa un po’, John sembra piu’ ottimista. Mi ha detto di andare a riposare ma non ti lascio. Non voglio lasciarti. Non ti lascero’ mai piu’.. e’ questa la promessa che faccio a me stessa.

Ti accarezzo la guancia, ispida di barba. Come ho solo pensato di poter fare a meno di te nella mia vita. Non volevo soffrire e ho sofferto di piu’ perche’ ti avevo allontanato. Non volgio piu’ stare lontana da te e se ti svegli te lo diro’

I minuti continuano a scorrere. Ho appoggiato la testa sul guanciale del lettino poco sotto il tuo collo, i miei capelli sfiorano il tuo viso. Ti tengo una mano stretta nella mia. All’improvviso sento un tuo respiro profondo. Alzo la testa, le tue ciglia vibrano.. ti guardo mentre il bagliore azzurro dei tuoi occhi fa capolino tra le ciglia. Ti stai svegliando.. si, amore ti stai svegliando

“Oliver… tesoro.. “ mormoro

“Fe..Felicity…” la tua voce impastata

“Sono io amore, sono io! Sei vivo, sei vivo!”

“Felicity …” Mi guardi implorante, quasi non credi a quel che mi ha sentito dire

“Oliver io ti amo, non ti lascero’ piu’!” E ti bacio con veemenza prima di sentire un lamento soffocato. Gli ho messo inavvertitamente una mano sul petto vicino alla ferita.

“Scusami, scusami, non volevo farti male.”

Incredibile, mi sorridi “Puoi farmi male quanto vuoi.. amore mio!” E mi baci di rimando, anche se ferito, debole, ammaccato, dolorante nel fisico e nell’animo. Sento la forza del tuo amore, la sua intensita’. Quel che c’e tra noi e’ davvero forte.

Oliver, amore, combatteremo insieme la nostra battaglia contro Prometheus.. tu e io. E gli altri certo.

Ma soprattutto tu ed io, il team nel team, la forza uno dell’altro, la migliore parte di noi l’una nell’altro, il nostro amore mai morto, piu’ forte di prima. Tu e io. Tu e io. Noi.

=====

Basata sulla teoria (SPOILER) che Prometheus sia Tommy Merlyn. Teoria interessante e devastante.

Olicity are alive:

Perche’ quella scena della 5x12 non conta niente.

Perche’ un abbraccio veloce con lei vale piu’ di mille camere da letto con un’altra.

Perche’ semplicemente camminare a fianco di lui vale piu’ di mille baci con un altro.

E perche’ ricordiamoci sempre  “for better, for worse”  - “you are my always”

 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: JEANPAGET