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Autore: Soul Mancini    14/02/2017    8 recensioni
Gli Evil Hunters, una band emergente formata da quattro amici.
Il loro incubo: un misterioso hacker che si aggira per il web e li ha presi di mira.
I ragazzi verranno trascinati in una macabra battaglia a colpi di click e display impazziti.
DAL TESTO:
«“Non mi fa entrare nella pagina” affermò con un sospiro, cercando di mantenere la calma.
“Come sarebbe a dire? Cazzo, ci hanno fottuto la pagina?!” esplose Nathan.
“Non vorrei giungere a conclusioni affrettate, magari facebook non funziona bene in questo momento, ma mi sembra strano. Se non dovesse ricomparire, c'è solo una spiegazione: un hacker se n'è impossessato, ha tolto la gestione a tutti e quattro e cambiato la password” spiegò Mark, alzandosi e poggiando il suo monumentale telefono su una sedia.
“Quindi ci hanno fottuto la pagina” concluse Tom con aria esasperata.»
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Hacker vs Hacker



Nathan non sapeva dove si trovasse: era avvolto dalla semioscurità e sentiva la pressione dell'aria umida sulla pelle; regnava il silenzio, tranne per l'insistente ticchettio di una goccia che riecheggiava in maniera sinistra tra le grigie pareti.

I muscoli delle sue gambe erano intorpiditi, ma nonostante ciò qualcosa che non sapeva definire, forse una forza esterna a lui, lo spingeva a muoversi ed esplorare quell'ambiente sconosciuto. Camminava come un automa, senza sapere la direzione in cui si stava dirigendo; i suoi occhi furono calamitati da uno spiraglio di luce e così smise di prestare attenzione a dove metteva i piedi. I suoi passi intanto rimbombavano con una tale potenza da farli sembrare dei colpi secchi e violenti.

Non appena giunse nei pressi della fonte luminosa, si rese conto che si trattava di un punto in cui le travi ormai marce del soffitto avevano ceduto, lasciando trapelare un fioco raggio di luce.

Nathan si rese conto che il continuo martellare della goccia si era fatto più vicino, anche se non riusciva a capire da dove provenisse. Volse lo sguardo al soffitto e rimase agghiacciato: la sagoma di una ragazza dalla pelle diafana dondolava leggermente poco sopra il suo capo. Il collo aveva assunto una posizione innaturale ed era stretto attorno a una corda intrisa di sangue.

Sotto il cadavere, sul pavimento, si stava formando una pozza purpurea.


Il suono della sveglia fece sobbalzare Nathan, che si mise a sedere di scatto con gli occhi sbarrati e interruppe frettolosamente quel fastidioso trillare proveniente dal suo cellulare.

Poche volte gli era capitato di fare incubi che lo sconvolgessero tanto, ma quel sogno sembrava così reale: aveva sentito tutte le sensazioni, i rumori, gli odori, le immagini, come se si fosse trovato davvero in quell'edificio diroccato.

Prese un paio di respiri profondi e il suo cuore tornò a battere a un ritmo regolare dopo qualche secondo.

Il ragazzo si concentrò quindi su quello che lo attendeva durante quella giornata: una nuova giornata di lavoro e poi la serata con i suoi amici della band per indagare sul misterioso hacker.

Avrebbe raccontato loro quel sogno per farli spaventare un po'. Se la sarebbe spassata.


Eccomi ragazzi, vi ho portato la cena!” esordì Jade quando Tom le aprì la porta di casa.

La ragazza teneva con entrambe le braccia un carico fumante di buste di cartone contenenti una quantità industriale di cibo da fast food.

Il batterista la accolse con un sorriso e la lasciò entrare; lei abbandonò le provviste sul tavolo e salutò Mark e Nathan, intenti a sfidarsi in una partita a Tekken.

Dai, mangiamo! Io ho fame!” propose Tom, sbirciando dentro i pacchetti e annusando il delizioso profumo che invadeva la stanza.

Ah! Ti ho battuto, stronzo!” gridò il bassista, abbandonando il joystick sul divano e mettendosi in piedi con aria trionfante.

Comunque io voglio la rivincita” borbottò l'altro, stiracchiandosi e riponendo tutto al suo posto dopo aver spento la tv.

Io invece voglio mangiare. Tom, cosa ci offri da bere?” chiese Nathan, avvicinandosi al tavolo.

Tom intanto aveva preso ad armeggiare con lo stereo per mandare un po' di musica come sottofondo. “Boh, guardate cosa è rimasto. È tutto in frigo.”

I quattro amici si spartirono panini e patatine fritte, poi cominciarono a chiacchierare serenamente.

Stanotte ho fatto un sogno...” bofonchiò Nathan con la bocca piena di cibo e un pezzo di cipolla che gli pendeva da un lato, in piena vista.

Jade sbuffò. “Potresti finire di masticare prima di iniziare a raccontare? Sai, non voglio rivedere il mio cibo qua sul tavolo sotto un'altra forma per colpa tua” lo rimproverò disgustata.

Un vero rude boy non tiene conto di queste cazzate” proseguì lui imperterrito, dando un altro morso al suo hot dog.

Rude boy...” commentò Mark con aria dubbiosa.

Stai zitto tu: batterti a Tekken è stata una passeggiata!”

Avete finito di girare il film d'azione? Puoi andare avanti con il racconto del sogno?” tagliò corto Tom, spazientito.

Il bassista degli Evil Hunters descrisse il suo incubo nei minimi dettagli, ripercorrendo con la mente le terribili immagini che gli erano apparse davanti agli occhi.

E quindi?” domandò infine Mark.

E quindi niente, mi andava di raccontarvelo per vedere se vi sareste spaventati.”

Uh, che paura...” sghignazzò Jade con sarcasmo.

Okay, avete finito di mangiare? Cominciate pure a salire, io intanto butto questa roba nella spazzatura, faccio una gita in bagno e vi raggiungo subito” decise il padrone di casa, assistito dal suo solito senso pratico.

Jade, Mark e Nathan andarono a lavarsi le mani nel lavandino della cucina e poi salirono le scale che portavano alla mansarda, lasciando il batterista solo.

Tom rimise a posto tutto in men che non si dica e imboccò il corridoio immerso nella penombra per dirigersi al bagno. Mentre lo percorreva, la suoneria del cellulare lo avvisò dell'arrivo di una notifica su facebook; lo afferrò e lesse velocemente il testo:


Mayanetsuradoki ha aggiunto una nuova foto.


Strano, eppure era convinto di aver rimosso la pagina dalle seguite.

Guidato dalla sua incontrollabile curiosità, ci cliccò sopra e aprì la foto.

Con una prima occhiata non riuscì bene a capire cosa rappresentasse quell'immagine, poi la osservò più attentamente.

Su uno sfondo grigio era delineata una sagoma che pendeva dall'alto, con il capo rivolto all'insù e un rivolo nero che scorreva fino al margine della foto.

Tom quasi si lasciò cadere il telefono dalle mani: sembrava proprio la descrizione del sogno di Nathan, ma come era possibile? Come potevano le due cose essere collegate?

Il ragazzo fu costretto a distogliere lo sguardo; non riusciva a osservare quel corpo che ai suoi occhi pareva prendere vita e tridimensionalità.

Infilò nuovamente l'apparecchio in tasca e corse verso il bagno, per poi accendere la luce e chiudere violentemente la porta.

Tom si reputava una persona abbastanza razionale, ma ciò che aveva visto gli aveva inspiegabilmente fatto provare una pressante inquietudine.

Dopo aver ripreso piena padronanza di sé, decise che doveva assolutamente mostrare ai suoi amici la notifica che aveva ricevuto.

Ma quando posò nuovamente lo sguardo sul display, non c'era traccia della pagina Mayanetsuradoki.

Disperato e spaventato, Tom cercò una prova che dimostrasse la reale esistenza di quello che aveva visto: digitò il nome della pagina sulla barra di ricerca e la fece scorrere verso il basso.

L'ultimo post risaliva a quel pomeriggio. La foto non c'era più.

L'hacker deve averla cancellata qualche secondo dopo averla pubblicata e la somiglianza con la descrizione del sogno dev'essere una semplice coincidenza, si disse, tentando di mantenere la calma e aggrappandosi a quella spiegazione.


Ieri mentre ero su facebook si è aperta una finestra strana che ha cominciato a lampeggiare, poi il cellulare si è spento ed è tornato tutto come prima. Non vorrei che quello stronzo di Maya-come-diamine-si-chiama mi abbia mandato in omaggio un bel virus” raccontò Jade mentre i componenti degli Evil Hunters attendevano che il portatile di Mark si avviasse.

Aveva volutamente evitato di raccontare la parte che l'aveva spaventata di più, ovvero la luce bianca che aveva visto nello schermo, perché era fermamente convinta di essersela immaginata e non voleva apparire agli occhi dei suoi amici come una pazza psicopatica.

Allora un giorno di questi gli do un'occhiata per vedere se c'è qualcosa” affermò Mark, prendendo a digitare come un forsennato sulla tastiera.

Cosa stai facendo?” gli domandò subito Nathan, curioso.

Sto aprendo facebook attraverso questo programma per hacker: se tutto va bene, con questo dovrei scoprire a quale profilo o quale email è collegata ora la nostra vecchia pagina” spiegò, prendendo poi a imprecare tra i denti contro la connessione lenta e cliccando insistentemente con il mouse.

Tom sedeva sul bracciolo della poltrona perso tra i suoi pensieri, mentre Jade passeggiava nervosamente avanti e indietro alle spalle del chitarrista.

Oddio...” mormorò quest'ultimo, fissando lo schermo con sguardo assorto.

Cosa? Cosa hai trovato?” esclamarono gli altri tre, scattando in avanti e travolgendo Mark per poter vedere i risultati della ricerca.

Ragazzi, aria... qui non compare niente e nessuno, è come se la pagina non esistesse nel web!” disse lui, indicando la finestra vuota con un punto interrogativo rosso al centro.

I quattro si scambiarono occhiate sbalordite, poi Jade, Nathan e Tom puntarono su Mark il loro sguardo con una domanda implicita e comune: e adesso che si fa?

Tranquilli ragazzi, abbiate fiducia nel vostro chitarrista preferito; il bastardo non può vincere contro di me. Posso usare altri mezzi per trovarlo” li rassicurò lui con decisione, poggiando nuovamente la mano destra sul mouse come fosse un'arma da guerra.

Gli altri non furono più capaci di staccare gli occhi dal pc, seguendo passo dopo passo le azioni del loro amico nonostante non capissero granché di ciò che stava accadendo.

Il dispositivo sta per esplodere... sì sì, interessante, levati dai coglioni... perché non si toglie?” inveì Mark contro una finestra arancione che non voleva saperne di andare via.

Mi auguro sia una delle solite cazzate e che questo coso non salti in aria davvero” osservò Jade con le sopracciglia aggrottate.

Tranquilla, è impossibile che esploda... però non si toglie, come faccio a continuare le ricerche?” sbuffò lui, provando diverse combinazioni di tasti.

Ma quell'arancione fluorescente era lì e sembrava ormai parte integrante della schermata.

Mezzo minuto più tardi, il pc prese a ronzare e sul desktop si materializzò un conto alla rovescia in caratteri cubitali. Tom fece un balzo indietro, impaurito, Mark cominciò a imprecare, Jade e Nathan trattennero il fiato, incapaci di muoversi.

Il computer si spense con un lampo bianco: ma prima che divenisse del tutto nero, due occhi sbarrati si fissarono in quelli dei ragazzi per una frazione di secondo.

Jade gridò.

Ma che cazzo... avete visto anche voi? Non ho le allucinazioni, vero?” sbottò il bassista, poggiandosi con una mano allo schienale della sedia per non perdere l'equilibrio.

L'abbiamo visto tutti” mormorò Mark; senza perdere tempo si avvicinò nuovamente al suo portatile e, dopo un breve esame per scovare eventuali danni esteriori, lo riaccese.

Cosa?” domandò Tom confuso, accostandosi nuovamente alla scrivania.

Non l'hai visto? Erano... occhi, e ci fissavano” farfugliò Jade, stringendosi le braccia attorno al corpo.

Potrebbe essere stato un effetto ottico. Un po' di razionalità, su! Comunque il pc non è esploso, si sta riavviando ed è tutto a posto. Più tardi controllerò la presenza di eventuali virus” tagliò corto Mark.

Ma che problemi hai? Vuoi davvero continuare a usarlo?” si rivoltò Nathan, andando a sedersi in poltrona.

Davvero vi fate spaventare da un tizio che usa due trucchetti con un computer? Mi deludete.” Il ragazzo, nonostante tutto, si mostrava totalmente rilassato e i suoi amici si chiesero come fosse possibile che non si facesse suggestionare da quella faccenda.

Calò il silenzio nella stanza, interrotto solo dal ticchettio dei tasti e del mouse.

Fu Mark a interromperlo per primo, annunciando: “Trovato”.

Cosa?” saltarono su gli altri tre, rivolgendogli tutta la loro attenzione.

La pagina è collegata al profilo di un certo Anthony Keys... e questo è il suo profilo. Ah... non pubblica da circa un anno e mezzo.”

Finalmente! E ora che l'abbiamo trovato?” esultò il bassista, alzandosi.

Un attimo, voglio fare una ricerca su Google, magari trovo altre informazioni sul suo conto.”

Il ragazzo digitò il nome sulla barra di ricerca e cominciò a scorrere i risultati.

Jade si posizionò alle sue spalle e sbirciò le scritte che si susseguivano sullo sfondo bianco. “Cos'hai trovato?”

Una serie di articoli. Un attimo, fammeli aprire. Parlano di un ragazzo morto in un incidente.”

Quando la pagina si caricò, la ragazza cominciò a leggere ad alta voce.



Le fiamme divorano una casa: tre feriti e un morto


La scorsa notte, nella periferia della cittadina di […], è scoppiato un incendio all'interno di una casa a seguito di un corto circuito. Il fatto è avvenuto intorno alle due e mezza. La casa, quasi interamente costruita in legno, ha preso rapidamente fuoco e per la famiglia che vi abitava è rimasto poco tempo per scappare; tutto si è concluso con l'arrivo dei vigili del fuoco, avvisati prontamente dai vicini. I coniugi e la figlia minore di soli 12 anni sono riusciti a salvarsi, seppur con qualche ferita; lo stesso non è stato per il ventenne Anthony Keys, deceduto durante l'incendio per l'esposizione alle elevate temperature e l'eccessiva inalazione di fumo.



Non è detto che sia il nostro Anthony” rifletté Tom.

Qui nell'articolo c'è una foto; perché non la confrontiamo con quelle del profilo facebook?” propose Nathan.

Mark annuì e con un paio di click alternò le due immagini sullo schermo.

Non c'erano dubbi: si trattava dello stesso ragazzo.

Questo vuol dire che... che... stiamo combattendo contro un morto?” sussurrò la cantante, mentre i battiti del suo cuore le invadevano le tempie.

Improvvisamente gli occhi di Anthony Keys impressi sullo schermo sembrarono quasi prendere vita, intensità.

Erano due pupille dilatate, brucianti, folli.



   
 
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