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Autore: LadyVaderFrancy    14/02/2017    7 recensioni
Un alro piccolo esperimento per i miei nuovi propositi. Oh non c'è bisogno che vi dico chi sono i protagonisti dopo tutto questo tempo, vero? Va bene lo ripeto... i soliti, Severus ed Harry.
Una FF divertente e piuttosto insolita. Se volete sapere di cosa parla... date una sbirciatina dentro. Vi do solo un paio di indizi... pozioni, libri e sentimenti.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 1 Il principe mezzosangue

 

Harry prese posto nell’aula semi deserta. Non riusciva ancora a credere che si sentiva così tranquillo e rilassato, poco prima di una lezione di pozioni! Con Lumacorno come insegnante e il libro del Principe Mezzosangue come alleato, non aveva più nulla da temere, tutto gli sembrava molto più chiaro, quasi semplice.

 

Peccato che quell’unto bastardo di Piton in cambio aveva ottenuto la cattedra della sua materia preferita, cosa che lo infastidiva a non finire, ma che in fondo non lo turbava realmente, dato che era perfettamente consapevole di essere bravo in difesa a differenza di pozioni, e che quindi l’insopportabile uomo lo rimproverava e lo denigrava, solo per il gusto di farlo e non perché era un incompetente come si affannava tanto a rimarcare, con i suoi commenti sprezzanti  e offensivi durante ogni lezione.

Le voci dei suoi amici lo distolsero dai quei pensieri infausti.

 

“Ecco dov’eri! Harry ti abbiamo cercato ovunque” urlò Hermione.

 

“Oh scusate. Avevo un po’ di tempo e ho pensato di arrivare in anticipo” rispose il moro grattandosi la testa.

 

“Certo! E a te questo sembra normale? No dico, ma da quando arrivare prima a pozioni è una priorità?” sbottò Ron, poi fissò l’oggetto che il suo amico stringeva gelosamente tra le mani.

“Sempre merito del nostro amico… il Principe Mezzosangue. Comincio a preoccuparmi Harry, ormai ne sei ossessionato” disse il rosso mentre prendeva posto.

 

“Non esagerare, sono solo curioso” si affrettò a rispondere il Golden Boy, ma se doveva essere del tutto onesto con se stesso, doveva ammettere che Ron almeno in parte aveva ragione.

Da quando ne era entrato in possesso, aveva passato ogni momento di libertà a studiare il libro, leggendo riga per riga gli accurati e dettagliati appunti del precedente proprietario.

Il vero problema era, che più il tempo passava e più la sua smisurata curiosità cresceva, spingendolo a porsi un infinità di domande, sulla figura emblematica del Principe Mezzosangue. Chi era? A quale casa era appartenuto? Che aspetto aveva? Ma soprattutto perché aveva scelto quel nome? E cosa lo aveva spinto a farlo? Aveva ipotizzato che fosse un tipo piuttosto scrupoloso e molto pignolo, ma anche piuttosto solitario a giudicare dal tempo che aveva impiegato, per apportare tutte quelle correzioni e le migliorie sulle pagine ingiallite, che ormai gli erano fin troppo familiari.

 

Indubbiamente il precedente proprietario era un ragazzo molto intelligente, pieno di inventiva e immensamente preparato, non solo in pozioni ma anche in Difesa contro le arti Oscure.

Il principe aveva un talento innato per quelle due materie. Ma tutte queste congetture non placavano affatto la sua curiosità anzi aveva crato un altra serie di domande: perché utilizzava uno pseudonimo invece di rivendicare il prezioso testo con il suo vero nome? Forse era solo timido... oppure aveva qualcosa da nascondere esattamente come lui? Se la sua ipotesi era corretta, da cosa e da chi si stava nascondendo? La sola idea che qualcun’altro celasse la propria identità agli occhi degli altri studenti, lo faceva sentire inspiegabilmente meno solo.

A volte nelle sue fantasie immaginava di parlargli e di rivelargli tutti i suoi inconfessabili segreti: la sua orribile vita dai Dursley, la profezia che pendeva inesorabile sulla sua testa, il suo immenso dolore e i suoi sensi di colpa per la morte di Sirius, di Cedric e dei suoi genitori.

 

Per fortuna, fu nuovamente strappato fuori dai suoi pensieri, questa volta dalla voce cantilenante del buffo ometto che ora, era il loro nuovo insegnante di pozioni.

“Buongiorno miei cari ragazzi. Oggi studieremo un filtro, che sono sicuro interesserà gran parte di voi” poi fissò Ron e aggiunse. “Oh suvvia non guardarmi con quell’espressione Wallarby, sono certo che perfino tu ne sarai estasiato!”.

 

“E’ Weasley Signore” lo corresse sbuffando Ron. Possibile che non c’è verso di farli ricordare il mio nome miseriaccia!

 

“Ahhh si. Si hai ragione Weasley” poi schiarendosi la voce aggiunse “Come ormai saprete, tra due settimane si svolgerà il ballo di San Valentino. Il preside ha suggerito di fare delle lezioni a tema. Oh io l’ho trovata un idea piuttosto simpatica. Dunque oggi studieremo e distilleremo l’Amortentia”.

 

Tutti gli studenti lo guardarono incuriositi e sorpresi in un primo momento, ma quando il pozionista sollevò il coperchio che sigillava la pozione, un coro di sospiri si levò nell’aula, seguito da espressioni eccitate e divertite.

L’uomo vedendo le espressioni trasognate degli suoi studenti in prima fila, si affrettò a coprire il calderone e poi chiese cortesemente a tutti di mettersi al lavoro.

 

Dopo aver preso l’occorrente dall’armadio degli ingredienti, Harry aprì il suo prezioso testo di pozioni, vide che c’erano una quantità esagerata di annotazioni e correzioni. Decise come al solito di seguire le indicazione del Principe invece di quelle dell’autore, sapendo che avrebbe ottenuto un risultato di gran lunga migliore. Tutto procedeva liscio come l’olio, almeno finchè non lesse un paragrafo posto in un riquadro.

 

L’Amortentia è un filtro di straordinaria potenza, è necessaria una grande abilità per prepararlo alla perfezione. In molti credono sia una mistura innocua, ma io ritendo che sia una valutazione sciocca e superficiale.

La pozione rende colui che la ingerisce del tutto inconsapevole a ciò che lo circonda, costringendolo a pensare solo all’oggetto del suo desiderio, rendendolo indubbiamente vulnerabile.

Questo è il motivo per cui non lo ritengo un distillato innocuo, anzi direi che una tale condizione sia piuttosto pericolosa e inaccettabile! Dopo un attenta riflessione, ho deciso dunque di apportare delle consistenti modifiche alla ricetta originale. Ho fatto in modo che il soggetto non perda la sua lucidità, a meno che non si trovi in presenza di colui che è stato indotto ad amare. Certo questo rende la sua attrazione ancora più coinvolgente e molto più radicata nella sua mente … ma è sempre meglio che andare in giro come un ebete senza cervello per tutto il tempo.

Sai ho immaginato i tuoi meravigliosi occhi smeraldini scintillare solo per me, mentre ho realizzato questo filtro. Perché non posso essere ricambiato almeno per una volta… dannati Grifondoro!

 

Harry rimase impietrito leggendo quell’ultima frase depennata, ma ancora leggibile. Passò delicatamente il dito indice sulla scrittura elegante e ordinata, e poi la realizzazione di quello che aveva appena scoperto…

 Il principe Mezzosangue non era stato un Grifondoro, e dopo quel commento avrebbe scommesso almeno 10 galeoni, che era appartenuto alla casata verde-argento.

 Il suo cuore batteva più velocemente ogni volta che rileggeva… Ho immaginato i tuoi meravigliosi occhi smeraldini, scintillare solo per me…  Sentì un brivido corrergli lungo la schiena.  Amava gli occhi verdi… proprio come i miei . Merlino doveva essere davvero preso da questa persona… non ha mai scritto niente di personale su libro, chissà se era innamorato di un ragazzo o di una ragazza?

Harry era talmente immerso nelle sue riflessioni, da non accorgersi che Malfoy aveva lanciato un paio di ingredienti piuttosto pericolosi nel suo calderone. Solamente dopo l’ultimo SPLASH, si rese conto che qualcosa non andava. Vide il contenuto del suo calderone diventare dapprima oleoso, poi cambiò colore e infine prese a gorgogliare minacciosamente. Solo a quel punto realizzò che sarebbe esploso.

Una cosa che aveva visto accadere un infinità di volte negli anni precedenti, quindi era più che consapevole che avrebbe dovuto allontanarsi immediatamente o quantomeno alzare uno scudo protettivo. Ma stavolta la sua preoccupazione non era rivolta a se stesso, il suo unico pensiero fu quello di salvare il libro del Principe Mezzosangue.

Mentre afferrava il prezioso volume il miscuglio esplose. Un attimo dopo era ricoperto da una sostanza appiccicosa biancastra. Emise un suono strozzato e poi si accasciò a terra stordito. Il suo ultimo pensiero andò al misterioso giovane Serpeverde. Un accenno di sorriso scivolò sulle sue labbra mentre stringeva il libro a se, felice che non era stato danneggiato.

 

*****

 

“Cosa ne pensi Severus?”

 

“Che non dovrei essere qui. Non è affar mio, capire cosa è successo al tuo prezioso Grifondoro, Albus” rispose sprezzante l’uomo vestito di nero.

 

“Oh suvvia Severus, siamo entrambi consapevoli che la competenza di Horace non si avvicina minimamente alla tua. Ha fatto il possibile per capire cosa sia accaduto ad Harry”.

 

“Senza il minimo successo, a giudicare dello stato di Potter” sbottò il pozionista fissando la rovina della sua esistenza. Poi diede un occhiataccia al vecchio mago e aggiunse “Te lo avevo detto, che era una pessima idea alzare un tale polverone per una festa così ridicola e senza senso! Come hai potuto pensare che fosse accettabile permettere alle teste di legno di giocare, con una pozione simile? Ecco questo è il risultato” sibilò indicando il Grifondoro.

 

“Volevo solo ravvivare l’interesse dei ragazzi. Ho pensato che incentrare gli insegnamenti sul tema di San Valentino li avrebbe entusiasmati”.

 

“Non è per divertirsi che sono qui Albus!”. Dannato vecchio pazzo… lui e le sue idee ridicole!  Ma tanto poi sono io che devo rimediare alle idiozie dei marmocchi deficienti…

 

Harry sentì delle voci in sottofondo. Non riuscì a riconoscerle anche se gli sembravano piuttosto familiari. La sua testa gli doleva e i suoi pensieri erano così confusi. Si chiese dove si trovava e cosa era accaduto e poi un pensiero lo colpì, il Principe…il suo amato libro… la pozione… l’esplosione.

A quel punto sentì il panico invaderlo, aveva perso l’unica cose che era appartenuta al ragazzo che ormai considerava, un amico, un confidente e per la quale aveva sviluppato un profondo sentimento di… di qualcosa che custodiva nel suo cuore.

Così aprì gli occhi e per un istante l’unica cosa che vide fu l’oscurità.

Non riusciva a distinguere i tratti del volto della persona di fronte a lui, ma ne percepiva il forte magnetismo e poi si improvvisamente si sentì fagocitato da quelle pozze oscure che lo fissavano con insistenza.

 

“Potter!”

 

Quella voce era fredda e misteriosa… gli era familiare eppure non lo era… si stropicciò gli occhi, sperando di riconoscere chi aveva di fronte.

 

“Ragazzo mio, tieni i tuoi occhiali” disse una voce morbida e gentile, poi sentì un tocco delicato.

Harry li prese e li inforcò senza la minima esitazione e quando la sua visione divenne chiara, rimase a bocca aperta.

 

“Che diavolo ti è preso Potter! Hai perso quel poco cervello che avevi? Chiudi quella bocca o ci entreranno le mosche!” ringhiò il pozionista profondamente infastidito dal comportamento indegno del Grifondoro.

 

Harry sentì prima un ondata di calore invaderlo con forza e poi suo cuore iniziò a battere all’impazzata. Era così sopraffatto da quello che provava che riuscì a malapena a borbottare “ Ecco…io…io” e poi arrossì vistosamente senza riuscire ad aggiungere altro.

 

Piton osservò la reazione dell’idiota sopravvissuto, non era un comportamento tipico di Potter, dimostrarsi così sottomesso in sua presenza. Si chiese se il suo comportamento era dovuto, alla botta che aveva preso cadendo a terra. Però quando lo vide arrossire furiosamente, un orribile sospetto si insinuò nella sua mente. “Potter, dimmi qual è stato l’ultimo volto che hai visto prima di svenire nei sotterranei!”.

 

Il ragazzo alzò il viso, i suoi occhi smeraldini scintillarono e poi timidamente rispose “Nessuno… pro-professor Piton. Piton… Severus Piton… che bel nome… lo sa ,che ha un nome fantastico? Unico direi…”

 

Il pozionista emise un suono strozzato e dopo aver visto il ragazzo sospirare mentre lo osservava, ringhiò “Oh santissimo Merlino! Stai dicendo che IO sono la prima persona che hai visto dopo… l’esplosione?” NO...Non può essere! Questo non sta accadendo… NON A ME!”

 

Harry gli sorrise beatamente e poi senza riuscire a trattenersi disse “Professore lo sa che ha degli occhi splendidi? Sono così magnetici e sensuali…”

Il pozionista li passò una mano sul viso, poi fissò con rabbia il preside e infine sibilò “E’ tutta colpa tua Albus!” e in un turbinio di vesti nere sparì dietro le porte dell’infermeria.

Angolino dello scribacchino:

Rieccomi! Non ditemi che davvero avete creduto, che vi avrei lasciato a bocca asciutta fino a settembre? Scherzetto! 
Bene oggi è la festa dell'ammoreee e quindi non potevo non dedicargli un paio di capitoli.
Godetevela e soprattutto RECENSITE! 
A presto la vostra 
LadyV

 

   
 
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