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Autore: Ziah    15/02/2017    1 recensioni
“Effettivamente”
Si irrigidì al suono della campanella, farfugliando di fretta e furia un “grazie senpai” prima di tornarsene nella propria classe con il viso rosso di (vergogna) rabbia.
Peccato però che nel farlo aveva evitato lo sguardo dell’altro, se così non fosse stato si sarebbe accorto che anche lui stava arrossendo.
“E’ lui lo stupido!”
“Sono io lo stupido”
Non me ne vogliate per il titolo,dovevo fare la simpatica per San Valentino.
Fanfiction scritta circa due anni fa,ma mi sono fatta coraggio solo adesso.
(Miyusawa) (Ryoukura)
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eijun Sawamura, Kazuya Miyuki, Ryosuke Kominato, Un po' tutti, Youichi Kuramochi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La storia ebbe inizio quando al suo primo anno di superiori, Tetsu trovò dei cioccolatini sul proprio banco il giorno di San Valentino. I ragazzi del club rimasero a bocca aperta, e il suo allora rivale Isashiki, più di tutti. Fu proprio quest’ultimo di fatto a lanciare quella che divenne una tradizione tra i membri del club di baseball: “sfida a chi riceve più cioccolata ogni 14 di Febbraio” con tanto di avviso speciale “Chi si ritira è un uomo senza palle ne mazza” .

Punteggio primo anno :
1- Tetsu
0- Isashiki
Punteggio secondo anno:
7 Tetsu
4 Isashiki
3 Kominato
1 Kuramochi
10 Miyuki non iscritto

« Eccole.
Le sento, stanno arrivando.»

« Uhm »

« Non farmi ‘ Uhnm’ come se non ti importasse!
Scordatelo che andrà a finire come l’anno scorso, questa volta sarò io a ricevere più cioccolatini,
TI STRACCERO’ TOTALMENTE AHAHAHA!! »
Dalla sua postazione vicino alla finestra ,Isashiki se ne stava a braccia conserte,appoggiato al muro mentre guardava l’altro con espressione di sfida,assolutamente convinto di avere la vittoria in pugno.

« Capisco.» Rispose semplicemente Tetsu,tenendo lo sguardo fisso sulla porta aperta da cui presto o poi sapeva avrebbero fatto la loro comparsa le ragazze di tutta la scuola. O perlomeno quelle interessate.

« Conosco bene quell’espressione, non hai capito un accidente! »
Una pausa.
E per un attimo gli angoli della bocca di Tetsu sembrarono incurvarsi verso l’alto.
« Vuoi che ti dia ragione? »
« NO-- »
Il capitano alzò una mano per zittirlo,distogliendo finalmente lo sguardo dalla porta e annunciando con tutta calma: « In guardia, stanno arrivando. »

« E NON DIRLO CON QUEL SORRISO, MALEDETTO. »

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Per quel che riguardava Zono, Miyauchi e Masuko,
nessuno dei tre ebbe intenzione di partecipare fin dall’inizio al “gioco di quelli del terzo anno”. Non lo ritennero poi così importante, anche perché ci avrebbero pur sempre pensato le manager, perché scaldarsi tanto per qualcosa che erano certi di ottenere pur senza aver fatto nulla di speciale?

Non entrarono a far parte della competizione neanche Tamba e Kawakami,
semplicemente troppo timidi e impacciati per pensare a certe cose o anche solo prendere in considerazione l’idea che delle ragazze potessero avvicinarsi a loro.
« G-gran bella giornata, non trovi? »
« Già…»
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« Oh..»
« C'era da aspettarselo eh Furuya kun.» Disse Haruichi,totalmente rosso in viso mentre teneva in braccio diverse scatole di cioccolatini che inaspettatamente gli avevano dato con entusiasmo le sue compagne di classe poco tempo prima.
Se doveva essere sincero non se lo sarebbe mai aspettato,ma data la situazione sperava davvero di poter sorprendere anche il fratello.
“Chissà che faccia farà quando mi vedrà così carico” sorrideva al pensiero, così preso dall’emozione che quasi non riuscì a sentire il rumore dei passi che si faceva sempre più vicino. Fu allora che si girò e si accorse della presenza di una terza persona nella stanza.

« Giuro che se- »

« Ah Eijun kun! Guarda! » Esclamò fiero, almeno con lui poteva vantarsene senza farsi problemi vero?
Non che fosse sua intenzione fare lo sbruffone o altro, solo che l’amico era così facilmente impressionabile che…
« WOO HARUCCHI!! IL SOLITO FORTUNATO, NON DIRMI CHE PERSINO TU HAI RICEVUTO QUALCOSA! »

… non poteva resistere.
Certo che però, una simile reazione non se la sarebbe comunque immaginata, che modi!
Era davvero così strano che in qualche modo anche uno come lui avesse successo?
Va bene che lui stesso ne era rimasto sorpreso inizialmente ma…restava il fatto che era accaduto e ne era felice.
« E-Ehi!Cosa vorresti dire con "persino tu" !! »

« Ho fame…» Mormorò nel mezzo Furuya,non prestando la minima attenzione ai due, focalizzandosi interamente sui vari manicaretti di cioccolata fatti a mano che giacevano sul suo banco uno sopra l’altro, formando una specie di montagna schiacciata al centro, che poco a poco più la guardava, e più prendeva ad assumere una sagoma originale che per ragioni a lui ovvie ma inspiegabili a tutto il resto del pianeta, associò al muso di un orso polare.
Sembrava essere giunto alla svolta, pronto ad afferrare quello che per lui rappresentava l’orecchio destro dell’orso, quando di colpo sentì la voce dell’altro lanciatore farsi più alta, e una mano sbatté forte sul banco,
catapultando ‘ il naso ‘ oltre i limiti prestabiliti dalla sua fantasia.

« AAHH!!! FURUYA!!Proprio te stavo cercando!
Cosa sono tutti questi regali.
CHI TE LI HA DATI.PERCHE'.
AAHH DANNAZIONE come pensavo l’asso è quello più popolare,
MA QUESTA STORIA NON DURERA' PER MOLTO! » Gli puntò il dito contro, Eijun, perfettamente ignaro del fatto che l’altro non lo stava ascoltando,
troppo scioccato dalla strage che quella mano aveva provocato sul suo banco.

All’improvviso l’aria nella stanza si fece più pesante, come se vi fosse introdotta un’oscura presenza. Sebbene Furuya trovò l’atmosfera adatta ai preparativi per quel suo funerale immaginario,
gli altri due non la pensarono allo stesso modo,
quando una mano si posò cauta sulla spalla di Eijun e…
« Dubito sarai in grado di combinare qualcosa se le ragazze continueranno a sentirti urlare per tutta la scuola. »
« AAHHHHHHH!
F—Fratellone? »
“ Per poco non mi è venuto un infarto!!”
« Cos’è quell’enorme sacco che porti sulle spalle?
E IO NON URLO. »

Il più grande fece schioccare la lingua sui denti,dando un colpo col gomito al sacco per far sentire il rumore prodotto dalle scatole che sbatterono una contro l’altra al suo interno.
« Eh...diciamo che sono i miei premi »

Ne ha molti più di me” si trovò a pensare Haruichi, cercando di trattenere il fiato mentre gonfiava il petto.
« S-sono proprio tanti...»

« Già...vedo che anche tu ha qualcosina lì, non male come inizio, Haruichi. »

Ci fu uno scambio di sguardi tra i due che sembrò durare un intero inning.
Entrambi sembravano come avvolti tra le fiamme:
il più piccolo sperava con tutto il cuore di poter raggiungere il più fretta possibile l’altro,
mentre il più grande godeva della sua attuale posizione, segretamente orgoglioso dei progressi che il fratello minore aveva fatto in così poco tempo. Anche se ne aveva di strada da fare.
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Nel frattempo,
nella classe di due compagni di squadra la cui visione di San Valentino era una ben diversa dall’altra…

Miyuki kun!”
“Oh no”
Kuramochi kun! “
“Ah, ci sono anche io.”
Miyuki kuuun! “

“MIYUKI KUNNN!!”

“MIYUKI KUUUUU--“
DIO MIO BASTA

Quando la folla impazzita di ragazzine urlanti si dileguò dall’aula lasciando dietro di se risatine imbarazzate e una scia di profumo per donne troppo forte, i due tirarono un sospiro di sollievo,
chi per un motivo, chi per un altro.

« Ahh...ogni anno la stessa storia. » Miyuki fece scivolare i gomiti sul banco, appoggiando la testa su una mano. Esausto.

« "Ahh" cosa diavolo significa "Aah" ogni anno la stessa lagna!

Ne ricevi più di tutti gli studenti dell'istituto e poi mi fai anche "Aah" ??
Ingrato bastardo! »

« Senti un po’, pensi che mi interessi davvero qualcosa?
Non sarai mica geloso ~ »

Kuramochi sgranò gli occhi a quelle parole.
Oh, come avrebbe voluto scagliargli dritto in fronte tutto il contenuto di quelle scatole che si trovava davanti.
In realtà la tentazione c’era stata tante volte e in più occasioni, ma mai come in quel momento si sarebbe voluto togliere lo sfizio.

« COS—Brutt- vedi come ti cancello quel sorriso impertinente dalla faccia! »

« Ahahaha.
Come ? »

Un ghigno.
« Ad esempio facendoti presente che quel tuo trucchetto non funzionerà. »

« Non capisco di cosa tu stia parlando. »

« Oh no, lo sai bene invece…cosa hai nella tasca posteriore dello zaino. »

Per un momento il viso di Miyuki parve perdere colore,
la penna che stava facendo girare fra le dita cadde a terra.

« Tu.
Come fai a--non l’hai vi- »

« L’ho visto eccome!
Carina la confezione HYAHAHAHAHAHAHAHAHA!! »

E lì effettivamente, il sorriso dell’altro sparì. Ma per un attimo brevissimo, giusto il tempo di notare una figura familiare sbucare alle sue spalle.

« Vedo che qui la situazione non è cambiata, avete bisogno di qualcuno che vi tenga a bada hum? »

Lo shortstop sentì il cuore rimbalzargli nel petto alla stessa velocità di un ghepardo fino ad arrivare a casa base, non appena si accorse di quanto l’altro fosse vicino.

“Che diavolo”
« Ryou-san!
Non è come—è lui! » Indicando Miyuki.

« Eh? »

« Va tutto bene Kuramochi, vieni, andiamo. » Gli afferrò un braccio tirandolo a se.Labbra curve e occhi serrati.

« Eh ? Dove?? »

Si prese del tempo per rispondere.
« In un bel posto. » Fece per allontanarlo dalla sua posizione, trascinandolo fuori dalla classe con la presa sul suo braccio sempre più salda.Calda.Quasi scottava.

Miyuki li guardò andar via,chiedendosi se la parte di chi ride per ultimo non spettasse a lui dopotutto.
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Aveva voglia di lanciare.
Voleva farlo sul serio.
Ci teneva davvero tanto.
Veramente eh.
Sarebbe stato COSI’ bello poter lanciare in quel momento,eppure…cosa ci faceva in infermeria?
Chi ce lo aveva portato?
Ah eccoli, l’ha visti.
I suoi compagni di primo anno che lo stavano guardando muovendo le labbra in sincronizzazione. Forse gli stavano parlano.
Forse era il caso di ascoltare cosa stessero dicendo. Uhnm. Si’.

« Oi Furuya, mi stai ascoltando? »

« No. »

Eijun sentì il bisogno impellente di saltargli al collo,ma Haruichi era lì di fianco a lui e sapeva che in ogni caso l’avrebbe fermato. Perciò cercò di trattenersi,ripetendo ciò che aveva detto prima con un po’ più calma.

« Ho detto che l’infermiera è momentaneamente uscita e che mi ha detto di riferiti che NON TI DEVI MUOVERE DA QUI PERCHE’ TI SEI STRAFOGATO DI CIOCCOLATA,
HAI UNA FACCIA DA IDIOTA,
E DEVE CONTROLLARE MEGLIO IL TUO STOMACO. »

Calma.
Andiamo,si fa per dire.

« Non posso. »
« COSA. »
« Voglio-lanciare-ghh » Si posò una mano sullo stomaco, sentendosi improvvisamente più pesante.Era nausea quella?
Perché a lui? Non poteva andare a lanciare e basta? Chissà se anche gli orsi polari mangiavano cioccolata.
E se sperimentavano gli stessi sintomi dopo--
« Furuya kun tutto bene? Noi dobbiamo andare,mi raccomando resta qui. »

Eh? Se ne stavano andando?

« Ho delle cose importanti da chiedere a Chris senpai, e in quello stato non puoi lanciare! Indovina di chi è la colpa! »
Prima di uscire dalla stanza e chiudere la porta Eijun gli lanciò uno sguardo di rimprovero velato di sincera preoccupazione.
Dopo tutto era pur sempre un suo importante compagno di squadra, anche se gli faceva costantemente saltare i nervi!



20 minuti più tardi

« Siete voi i ragazzi di prima giusto? Il vostro amico che sta male è sparito.
Gli avete detto voi che poteva andarsene? »

“Oh no, non può essere vero”

« Certo che no! Gli ho ripetuto più volte che—dannato Furuya » Il volto di Eijun si incupì.Gocce di sudore che penzolavano sulla sua fronte.
Quella si chiamava esasperazione.
Che lui ne fosse soggetto era ovvio, la pazienza non era mai stata il suo forte. PERO’ CAVOLO.
« E’ successo qualcosa Kominato? » Chiese Chris,perplesso.
« Ah…è solo che avevamo portato Furuya in infermeria e lui—come dire- »
« Avreste dovuto fare attenzione, cosa facciamo se si sente male mentre è in giro per la scuola?Cercatelo e portatelo subito da me. » Lì redarguì con compostezza l’infermiera,tornandosene nel suo ufficio subito dopo.

« Scusa Chris-senpai, te li mostrerò sicuramente la prossima volta!
Oh e spero sia tu a vincere la sfida!! »
Dopo aver salutato ancora una volta il suo senpai con uno dei suoi soliti sorrisi, Eijun sparì oltre il primo corridoio a destra, portando con se il giovane Kominato e invocando piuttosto animatamente il nome di Furuya Satoru Bastardo invano.

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« Ehnm Ryou-san, non vorrei essere insistente ma,posso sapere dov’è che stiamo andando esattamente? »
Iniziava a sentirsi nervoso.Dio solo sa perché.
Non era certo la prima volta che stava da solo con lui.
Si allenavano insieme praticamente ogni sera.Avere la sua presenza vicino era diventata la cosa più naturale del mondo.
Non si era mai posto il proble—no,quella era una bugia.
C’era sempre qualcosa di problematico nel passare il suo tempo con l’altro.
Che si trattasse della sua natura scaltra,
l’aria intimidatoria data da quel sorriso sinistro che avrebbe fatto tremare le gambe a chiunque,
l’eccessiva buona padronanza di un linguaggio non esattamente amichevole,
lo straordinario spirito di adattamento,
la forza spirituale e fisica,
l’indecifrabile talento,
la mano calda sulla sua spalla,
la voce bollente che gli sussurrava all’orecchio “conto su di te anche per la prossima volta, partner” quando non era rimasto più nessuno negli spogliatoi e…un momento.
FERMA FERMA FERMA.COSA?
“Non prendiamoci per il culo, cosa vado a pensare proprio adesso!”

« Kuramochi. »

“Non va bene.
Anzi, fa schifo.Schifissimo”

Seriamente, lui?
Stava sentendo il viso andargli in fiamme per causa sua?
Cosa accidenti avevano quei ricordi di così…

« Kuramochi. »

Era un sorriso quello.Più ampio e meno pericoloso degli altri.
Nello stesso istante in cui si rese conto del desiderio che avrebbe provato nel poter sperimentare quel sorriso sulle proprie labbra,capì che era finito dei guai.

“Ditemi che non sta succedendo a me”

« Ahi! »
Un colpo ben assestato dietro la nuca.
Mano ferma e dritta.

« Pensavo fossi guasto.
Fai schifo quando non mi presti attenzione lo sai? »

“E a me fa schifo quando mi dici che faccio schifo e mi sento uno schifo perché tu fai così schifo che vorrei ti piacessi un..po’—di—più”

« Dimmi Kuramochi, è calda questa sciarpa che hai al collo? » Sbatté le palpebre velocemente.Le porte dell’inferno stavano per aprirsi dopo una lunga attesa.

« Eh? M-maah…non proprio, ha importanza? »
« Non credo. » Gli posò una mano sulla guancia,strofinandola piano con i polpastrelli.

“Non sto immaginando cose vero?”

« Però mi piace il rosso. »
Questione di secondi, prima di trovarsi puntati addosso due rubini cuocenti intrisi di malizia.
« A te no? »
I loro volti erano troppo vicini. TROPPO VICINI.
E qualcuno gli poteva spiegare come mai non avesse la minima idea di dove si trovasse?
« Hum? »

Doveva allontanarsi? O Avvicinarsi?
O non fare assolutamente niente e stare lì come un codardo che non sa neanche rispondere a una domanda riguardante il colore della sua sciarpa,
o del suo viso,
o degli occhi di Ryou-san che-

“Uhn.Ho capito.”

Si stava riti—rando?

“FACCIO SCHIFO SUL SERIO”


« Io- »
« Non c’è problema Kuramochi, ho capito. » Due passi indietro.

“No aspetta.”

« Ryou aspe- »
Si sentì tirare per la sciarpa,le labbra dell’altro sgraziatamente abbracciate alle sue.

“Te l’ho detto che fai schifo.Ho dovuto fare tutto io.”
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Non era solito farsi influenzare dalle opinioni degli altri. Non così tanto almeno.
Ma non poté fare a meno di riflettere su cosa gli aveva detto Kuramochi pochi minuti prima.
Come faceva l’altro a sapere che nella tasca posteriore dello zaino aveva un regalo per Sawamura?
Ok, era chiaro che dopo esser stato sorpreso a preparare di nascosto biscotti al cioccolato nella cucina della scuola il giorno prima di San Valentino un po’ se lo aspettava.
Magari aveva anche rovistato nel suo zaino per rimanere fedele al suo motto “Facciamo incazzare quello strafottente di Miyuki Kazuya”. Restava il fatto che lui il nome di Sawamura Eijun non l’avesse scritto da nessuna parte.
Come poteva--
…..
N-Non ce l’aveva scritto in faccia vero?


« Miyuki Sempai..»

“Ah.”

« Oi, cosa ci fate voi qui? »

« Palla....lanciare...prendere...per favore... »

“Uno zombie che vuole lanciare, se ne vedono di belle qui dentro”
« Come? »

« Questo dannato si è mangiato quasi tutti i cioccolatini e adesso si sente male! » Eijun lo teneva a braccetto, era il suo modo per averlo “sotto stretta sorveglianza”.

“Uno stupido zombie, e uno stupido rompiscatole “
« Aahahah e sei venuto qui per dirmi che devo portarlo in infermeria? »

« Lanciare...voglio..hnmmnhjnqjende » Si scosse.
“Perché non vogliono farmi lanciare”

« Maledizione...HARUCCHI DOVE SEI!!?? »

Haruichi piombò in aula sull’immediato,come una palla colpita con troppa forza da un battitore ostinato e frettoloso.
« Eccomi eccomi! Furuya kun per favore, se scappi di nuovo daranno la colpa a noi,torniamo indietro. »

Eijun sbuffò,forzando il compagno verso l’uscita.
Ci aveva ripensato, era meglio lasciarlo nelle mani di Haruichi.
Per motivi a cui lui stesso non riusciva a dare una spiegazione,non voleva che fosse Miyuki a prendersene cura.
Aveva già il privilegio di poter lanciare nel suo guantone ogni volta che voleva, non poteva—non voleva e basta.

« Quell'idiota è davvero scappato dall'infermeria? »
Non riuscì a trattenersi, esplose nella sua risata contraddistinta,tenendosi la pancia con le mani.

« Non c’è niente da ridere! Ce l’ho portato PERSONALMENTE ma l’infermiera ha sgridato me e Harucchi perché non ci siamo stati attenti! Come se fosse colpa nostra poi, tu cosa avresti fatto s- »

« Quindi eri davvero venuto qui per chiedermi aiuto? »
“Anche se di questo passo l’aiuto dovrò chiederlo io se continua a guardarmi in quel modo”

« Sì-Cioè NO.
Volevo solo…AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!! »

Stavolta dovette tapparsi le orecchie.
Era adorabile quanto rumoroso! Il primo difetto non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce e sì, era un difetto perché gli mandava il sistema nervoso in tilt

« ANCHE TU HAI RICEVUTO CIOCCOLATINI! » Osservò sbalordito la notevole quantità di regali che coprivano quasi tutto il banco dell’altro.


« Sorpreso eh? Il tuo senpai è primo in classifica. »

“IMPOSSIBILE

« COOOOSA??
E PENSARE CHE IO NE HO RICEVUTI SOLO DA REI SAN E LA MANAGER! »

LA”
« LA manager? »

« Esatto » Rispose mettendo su il broncio senza neanche accorgersene.

"LA manager...una in particolare"

« E allora? Vuoi che te ne dia io?~ » Lo stuzzicò col sorriso sfrontato sulle labbra,picchiettando le dita sulle tante scatole di cioccolatini e senza staccare lo sguardo dal suo.
“Fosse facile”

« ASSOLUTAMENTE NO »

« Aahahahah dai, te li sto offrendo così gentilmente! »

« Non me ne faccio niente! »

Inevitabilmente gli si alzò un sopracciglio.
« Perché, con quelli della manager ci fai qualcosa? »

« Che c’entra, non è questo il punto! »
E poi che senso avrebbe avuto accettare qualcosa che non—no.NO.Quello non stava a significare che volesse ricevere realmente qualcosa da LUI. Si sarebbe congratulato con Furuya per tutta la vita piuttosto! Okadessononesageriamo.

“Hai ragione, purtroppo so solo io cosa c’entra”
Il catcher abbassò lentamente gli occhi.Lasciò che il sorriso rimase lì dov’era,anche se sfumato da un’improvvisa nota di tristezza.

Era così dannatamente difficile farsi capire con i soli indizi, considerando che per assurdo neanche lui avesse idea di cosa volesse effettivamente dire, e in più l’altro era un tale stupido.

Ma cosa avrebbe dato per far si che diventasse il suo stupido.

Che effetto farebbe stringere nelle sue quelle mani perennemente chiuse a pugno. O ancora,fargli ascoltare il proprio battito avvicinandoselo al petto.
Tutte fantasie assurde di cui era sempre stato convinto di non aver bisogno prima di conoscere lui

A dire il vero avrebbe preferito sbarazzarsene prima che la situazione arrivasse a un punto critico, ma contrariamente a quel che pensava,non era impresa facile.

Sfortunatamente accadde l’irrimediabile. Ciò che ottenne fu l’effetto contrario e così finì per pensare all’altro ogni qual volta si presentasse l’occasione quasi ogni singolo momento della giornata.
“Mi state dicendo che non ho scampo. Andiamo, così non vale.” Pensava, ogni volta che incrociava il suo sguardo.

E fu così, che rassegnato al suo destino decise che era arrivato il momento di cacciare fuori le palle il pacchetto dallo zaino.

Uno, due, tre lanci interni che fecero strike nel suo cuore prima di farsi coraggio e…

Ora o mai più”

« Sawamura. »

« Cosa.. » Sempre più imbronciato, sempre meno sicuro di sapere cosa significasse quella strana sensazione di attesa che--

« Se ti dicessi che ho davvero una cosa per te? » Disse a bassa voce, cercando di calmare da sotto il banco le mani che avevano preso a tremare.

“Non ci crederei, che motivo avresti…”
« Che-se ti stai prendendo gioco di me sappi che non- »

“Stupido”
« Sono serio. »
Il suo cuore continuava a pompare sangue come su di giri,
corridori a destra,
altri a sinistra,
un ricevitore al centro e il lanciatore davanti a se,
tutto questo mentre con passo incerto si avvicinava a Eijun,mani e bottino nascosti dietro la schiena.

« Anche io sono serio!
Smettila di...AHI- »
Qualcosa lo colpì in testa, e non aveva fatto bene.
Cos’era ? Gli avrebbe di sicuro ricambiato il favore lanciandoglielo dalla finestra!

« Questo è quello che ti meriti per aver dubitato delle nobili intenzioni del tuo senpai! »
« COSA TI SALTA IN MENTE STUPIDO MIYU…o-oi c-cos’è questo? »
Spalancò gli occhi, ritrovandosi in mano un pacchetto dalla fantasia discutibile con su scritto : ‘ per uno stupido ~ ‘
Era—era davvero per lui?
“Non sono stupido accidenti a lui!”
Ma soprattutto NON ne era felice, o meglio, lo era ma ci aveva messo un po’ di tempo per accorgersene.

« Perché? » Chiese tentando di reprimere il sorriso che a tutti i costi doveva tenergli nascosto, non poteva lasciargli soddisfazione!

« Te lo dirò quando comincerai a mostrarmi un po’ di rispetto, Bakamura~ »
“Ah, non ce l’ho fatta”

« COSA?
Sei tu lo stupido che fa un regalo a un ragazzo il g-giorno di San Valentino! »

“Effettivamente”
« Aiaiaia Sawamura andiamo male, molto male. »
« STA ZITTO »
Si irrigidì al suono della campanella, farfugliando di fretta e furia un “grazie senpai” prima di tornarsene nella propria classe con il viso rosso di vergogna rabbia.
Peccato però che nel farlo aveva evitato lo sguardo dell’altro, se così non fosse stato si sarebbe accorto che anche lui stava arrossendo.
“E’ lui lo stupido!”
“Sono io lo stupido”


Punteggio Terzo anno:
12 – Testu
12 – Isashiki
11- 10- Kominato *il bacio non vale
???- Furuya
???- Kominato H.
20- Miyuki non iscritto
1 – Sawamura SERIAMENTE,CHI E’ STATO?
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OMAKE

14 Febbraio
3 anno per Miyuki Kazuya
« Kazuya!
Allora, allora? Mi auguro ti sia preparato! »

« Uhm? Per cosa. »
« Non fare il finto tonto, sai cosa. »
« No, non lo so. »
« Ufffff »
« Mei »
« Va bene, VA BENE.
Parlo di cosa è successo oggi, hai presente no? S A N V A L E N T I NO »
« E con ciò? »
« Volevo dirti che ho superato tutti anche quest’anno, e scommetto di aver sconfitto persino te Kazuya! »
« Buono a sapersi »
« E piantala di fare il disinteressato, sei noioso!
Dai, a che quota sei arrivato. »
« Non me lo ricordo, spiacente~ »
« COME PUOI NON RICORDARTELO AAHHHHHHHHHH
TUTTA FAMA SPRECATA! »
« Quella è roba tua Mei, io non ci faccio molto »
« Si certo come no, scommetto che anche tu hai qualcosa che non cederesti a nessuno! »
….
« Non lo nego »
« Davve-COS’E’ DIMMELO »
« No »
« Perché?? »
« Non mi va ~ »
« KAZUYAAAAAAAAAAAAAAAA---beep beep beep beep »
Termine chiamata

« Di cosa stavate parlando? » Gli chiede Eijun, guardandolo curioso dal basso.
« Niente di importante,torna a dormire » Gli risponde Miyuki, continuando ad accarezzargli i capelli finchè non si riaddormenta con la testa sulle sue gambe.
“Ce ne ho messo di tempo eh”








   
 
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