La storia ebbe inizio quando al suo
primo anno di superiori, Tetsu trovò dei cioccolatini sul
proprio banco il giorno di San Valentino. I ragazzi del club rimasero
a bocca aperta, e il suo allora rivale Isashiki, più di tutti.
Fu proprio quest’ultimo di fatto a lanciare quella che divenne
una tradizione tra i membri del club di baseball: “sfida a chi
riceve più cioccolata ogni 14 di Febbraio” con tanto di
avviso speciale “Chi si ritira è un uomo senza palle ne
mazza” .
Punteggio primo anno :
1- Tetsu
0-
Isashiki
Punteggio secondo anno:
7 Tetsu
4 Isashiki
3
Kominato
1 Kuramochi10 Miyuki non iscritto
«
Eccole.
Le sento, stanno arrivando.»
« Uhm »
«
Non farmi ‘ Uhnm’ come se non ti importasse!
Scordatelo che andrà a finire come l’anno scorso, questa
volta sarò io a ricevere più cioccolatini,
TI
STRACCERO’ TOTALMENTE AHAHAHA!! »
Dalla sua postazione vicino alla finestra ,Isashiki se ne stava a
braccia conserte,appoggiato al muro mentre guardava l’altro con
espressione di sfida,assolutamente convinto di avere la vittoria in
pugno.
«
Capisco.»
Rispose semplicemente Tetsu,tenendo lo sguardo fisso sulla porta
aperta da cui presto o poi sapeva avrebbero fatto la loro comparsa le
ragazze di tutta la scuola. O perlomeno quelle interessate.
«
Conosco bene quell’espressione, non hai capito un accidente! »
Una pausa.
E per un attimo gli angoli della bocca di Tetsu
sembrarono incurvarsi verso l’alto.
«
Vuoi che ti dia ragione? »
«
NO-- »
Il capitano alzò una mano per zittirlo,distogliendo
finalmente lo sguardo dalla porta e annunciando con tutta calma: «
In guardia, stanno arrivando. »
«
E NON DIRLO CON QUEL SORRISO, MALEDETTO. »
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Per quel che riguardava Zono,
Miyauchi e Masuko,
nessuno dei tre ebbe intenzione di partecipare
fin dall’inizio al “gioco di quelli del terzo anno”.
Non lo ritennero poi così importante, anche perché ci
avrebbero pur sempre pensato le manager, perché scaldarsi
tanto per qualcosa che erano certi di ottenere pur senza aver fatto
nulla di speciale?
Non entrarono a far parte della
competizione neanche Tamba e Kawakami,
semplicemente troppo timidi
e impacciati per pensare a certe cose o anche solo prendere in
considerazione l’idea che delle ragazze potessero avvicinarsi a
loro.
«
G-gran bella giornata, non trovi? »
«
Già…»
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«
Oh..»
«
C'era da aspettarselo eh Furuya kun.»
Disse Haruichi,totalmente rosso in viso mentre teneva in braccio
diverse scatole di cioccolatini che inaspettatamente gli avevano dato
con entusiasmo le sue compagne di classe poco tempo prima.
Se
doveva essere sincero non se lo sarebbe mai aspettato,ma data la
situazione sperava davvero di poter sorprendere anche il fratello.
“Chissà che faccia farà
quando mi vedrà così carico” sorrideva
al pensiero, così preso dall’emozione che quasi non
riuscì a sentire il rumore dei passi che si faceva sempre più
vicino. Fu allora che si girò e si accorse della presenza di
una terza persona nella stanza.
«
Giuro che se- »
«
Ah Eijun kun! Guarda! »
Esclamò fiero, almeno con lui poteva vantarsene senza farsi
problemi vero?
Non che fosse sua intenzione fare lo sbruffone o
altro, solo che l’amico era così facilmente
impressionabile che…
«
WOO HARUCCHI!! IL SOLITO FORTUNATO, NON DIRMI CHE PERSINO TU HAI
RICEVUTO QUALCOSA! »
… non poteva resistere.
Certo che però, una
simile reazione non se la sarebbe comunque immaginata, che modi!
Era
davvero così strano che in qualche modo anche uno come lui
avesse successo?
Va bene che lui stesso ne era rimasto sorpreso
inizialmente ma…restava il fatto che era accaduto e ne era
felice.
«
E-Ehi!Cosa vorresti dire con "persino tu" !! »
«
Ho fame…»
Mormorò nel mezzo Furuya,non prestando la minima attenzione
ai due, focalizzandosi interamente sui vari manicaretti di cioccolata
fatti a mano che giacevano sul suo banco uno sopra l’altro,
formando una specie di montagna schiacciata al centro, che poco a
poco più la guardava, e più prendeva ad assumere una
sagoma originale che per ragioni a lui ovvie ma inspiegabili a tutto
il resto del pianeta, associò al muso di un orso
polare.
Sembrava essere giunto alla svolta, pronto ad afferrare
quello che per lui rappresentava l’orecchio destro dell’orso,
quando di colpo sentì la voce dell’altro lanciatore
farsi più alta, e una mano sbatté forte sul
banco,
catapultando ‘ il naso ‘ oltre i limiti
prestabiliti dalla sua fantasia.
«
AAHH!!! FURUYA!!Proprio te stavo cercando!
Cosa sono tutti questi
regali.
CHI TE LI HA DATI.PERCHE'.
AAHH DANNAZIONE come pensavo
l’asso è quello più popolare,
MA QUESTA
STORIA NON DURERA' PER MOLTO! »
Gli puntò il dito contro, Eijun, perfettamente ignaro del
fatto che l’altro non lo stava ascoltando,
troppo scioccato
dalla strage che quella mano aveva provocato sul suo
banco.
All’improvviso l’aria nella stanza si fece
più pesante, come se vi fosse introdotta un’oscura
presenza. Sebbene Furuya trovò l’atmosfera adatta ai
preparativi per quel suo funerale immaginario,
gli altri due non
la pensarono allo stesso modo,
quando una mano si posò
cauta sulla spalla di Eijun e…
«
Dubito sarai in grado di combinare qualcosa se le ragazze
continueranno a sentirti urlare per tutta la scuola. »
«
AAHHHHHHH!
F—Fratellone? »
“ Per poco non mi è venuto
un infarto!!”
«
Cos’è quell’enorme sacco che porti sulle spalle?
E IO NON URLO. »
Il più grande fece schioccare
la lingua sui denti,dando un colpo col gomito al sacco per far
sentire il rumore prodotto dalle scatole che sbatterono una contro
l’altra al suo interno.
«
Eh...diciamo che sono i miei premi »
“Ne
ha molti più di me” si
trovò a pensare Haruichi, cercando di trattenere il fiato
mentre gonfiava il petto.
«
S-sono proprio tanti...»
« Già...vedo che anche tu ha qualcosina lì, non male come inizio, Haruichi. »
Ci fu uno scambio di sguardi tra i
due che sembrò durare un intero inning.
Entrambi sembravano
come avvolti tra le fiamme:
il più piccolo sperava con
tutto il cuore di poter raggiungere il più fretta possibile
l’altro,
mentre il più grande godeva della sua
attuale posizione, segretamente orgoglioso dei progressi che il
fratello minore aveva fatto in così poco tempo. Anche se ne
aveva di strada da
fare.
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Nel
frattempo,
nella classe di due compagni di squadra la cui visione
di San Valentino era una ben diversa dall’altra…
“Miyuki
kun!”
“Oh no”
“
Kuramochi kun! “
“Ah, ci sono
anche io.”
“Miyuki
kuuun! “
“MIYUKI KUNNN!!”
“MIYUKI
KUUUUU--“
“DIO
MIO BASTA”
Quando
la folla impazzita di ragazzine urlanti si dileguò dall’aula
lasciando dietro di se risatine imbarazzate e una scia di profumo per
donne troppo forte, i due tirarono un sospiro di sollievo,
chi
per un motivo, chi per un altro.
«
Ahh...ogni anno la stessa storia. »
Miyuki fece scivolare i gomiti sul banco, appoggiando la testa su
una mano. Esausto.
«
"Ahh" cosa diavolo significa "Aah" ogni anno la
stessa lagna!
Ne ricevi più di tutti gli
studenti dell'istituto e poi mi fai anche "Aah" ??
Ingrato
bastardo! »
«
Senti un po’, pensi che mi interessi davvero qualcosa?
Non
sarai mica geloso ~ »
Kuramochi sgranò gli occhi a
quelle parole.
Oh, come avrebbe voluto scagliargli dritto in
fronte tutto il contenuto di quelle scatole che si trovava
davanti.
In realtà la tentazione c’era stata tante
volte e in più occasioni, ma mai come in quel momento si
sarebbe voluto togliere lo sfizio.
«
COS—Brutt- vedi come ti cancello quel sorriso impertinente
dalla faccia! »
«
Ahahaha.
Come ? »
Un ghigno.
«
Ad esempio facendoti presente che quel tuo trucchetto non funzionerà.
»
«
Non capisco di cosa tu stia parlando. »
«
Oh no, lo sai bene invece…cosa hai nella tasca posteriore
dello zaino. »
Per un momento il viso di Miyuki parve perdere colore,
la
penna che stava facendo girare fra le dita cadde a terra.
«
Tu.
Come fai a--non l’hai vi- »
«
L’ho visto eccome!
Carina la confezione
HYAHAHAHAHAHAHAHAHA!! »
E lì effettivamente, il sorriso dell’altro
sparì. Ma per un attimo brevissimo, giusto il tempo di notare
una figura familiare sbucare alle sue spalle.
«
Vedo che qui la situazione non è cambiata, avete bisogno di
qualcuno che vi tenga a bada hum? »
Lo shortstop sentì il cuore
rimbalzargli nel petto alla stessa velocità di un ghepardo
fino ad arrivare a casa base, non appena si accorse di quanto l’altro
fosse vicino.
“Che diavolo”
«
Ryou-san!
Non è come—è lui! »
Indicando Miyuki.
«
Eh? »
« Va tutto bene Kuramochi, vieni, andiamo. » Gli afferrò un braccio tirandolo a se.Labbra curve e occhi serrati.
«
Eh ? Dove?? »
Si prese del tempo per rispondere.
«
In un bel posto. »
Fece per allontanarlo dalla sua posizione, trascinandolo fuori dalla
classe con la presa sul suo braccio sempre più
salda.Calda.Quasi scottava.
Miyuki li guardò andar
via,chiedendosi se la parte di chi ride per ultimo non spettasse a
lui
dopotutto.
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Aveva
voglia di lanciare.
Voleva farlo sul serio.
Ci teneva davvero
tanto.
Veramente eh.
Sarebbe stato COSI’ bello poter
lanciare in quel momento,eppure…cosa ci faceva in
infermeria?
Chi ce lo aveva portato?
Ah eccoli, l’ha
visti.
I suoi compagni di primo anno che lo stavano guardando
muovendo le labbra in sincronizzazione. Forse gli stavano
parlano.
Forse era il caso di ascoltare cosa stessero dicendo.
Uhnm. Si’.
«
Oi Furuya, mi stai ascoltando? »
«
No. »
Eijun sentì il bisogno impellente di saltargli al
collo,ma Haruichi era lì di fianco a lui e sapeva che in ogni
caso l’avrebbe fermato. Perciò cercò di
trattenersi,ripetendo ciò che aveva detto prima con un po’
più calma.
«
Ho detto che l’infermiera è momentaneamente uscita e che
mi ha detto di riferiti che NON TI DEVI MUOVERE DA QUI PERCHE’
TI SEI STRAFOGATO DI CIOCCOLATA,
HAI UNA FACCIA DA IDIOTA,
E
DEVE CONTROLLARE MEGLIO IL TUO STOMACO. »
Calma.
Andiamo,si fa per dire.
«
Non posso. »
«
COSA. »
«
Voglio-lanciare-ghh »
Si posò una mano sullo stomaco, sentendosi improvvisamente
più pesante.Era nausea quella?
Perché a lui? Non
poteva andare a lanciare e basta? Chissà se anche gli orsi
polari mangiavano cioccolata.
E se sperimentavano gli stessi
sintomi dopo--
«
Furuya kun tutto bene? Noi dobbiamo andare,mi raccomando resta qui. »
Eh? Se ne stavano andando?
«
Ho delle cose importanti da chiedere a Chris senpai, e in quello
stato non puoi lanciare! Indovina di chi è la colpa! »
Prima di uscire dalla stanza e chiudere la porta Eijun gli lanciò
uno sguardo di rimprovero velato di sincera preoccupazione.
Dopo
tutto era pur sempre un suo importante compagno di squadra, anche se
gli faceva costantemente saltare i nervi!
20 minuti
più tardi
«
Siete voi i ragazzi di prima giusto? Il vostro amico che sta male è
sparito.
Gli avete detto voi che poteva andarsene? »
“Oh no, non può essere
vero”
«
Certo che no! Gli ho ripetuto più volte che—dannato
Furuya »
Il volto di Eijun si incupì.Gocce di sudore che penzolavano
sulla sua fronte.
Quella si chiamava esasperazione.
Che lui ne
fosse soggetto era ovvio, la pazienza non era mai stata il suo forte.
PERO’ CAVOLO.
«
E’ successo qualcosa Kominato? »
Chiese Chris,perplesso.
«
Ah…è solo che avevamo portato Furuya in infermeria e
lui—come dire- »
«
Avreste dovuto fare attenzione, cosa facciamo se si sente male mentre
è in giro per la scuola?Cercatelo e portatelo subito da me. »
Lì redarguì con compostezza l’infermiera,tornandosene
nel suo ufficio subito dopo.
«
Scusa Chris-senpai, te li mostrerò sicuramente la prossima
volta!
Oh e spero sia tu a vincere la sfida!! »
Dopo aver salutato ancora una volta il suo senpai con uno dei
suoi soliti sorrisi, Eijun sparì oltre il primo corridoio a
destra, portando con se il giovane Kominato e invocando piuttosto
animatamente il nome di Furuya Satoru Bastardo
invano.
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«
Ehnm Ryou-san, non vorrei essere insistente ma,posso sapere dov’è
che stiamo andando esattamente? »
Iniziava a sentirsi nervoso.Dio solo sa perché.
Non era
certo la prima volta che stava da solo con lui.
Si allenavano
insieme praticamente ogni sera.Avere la sua presenza vicino era
diventata la cosa più naturale del mondo.
Non si era mai
posto il proble—no,quella era una bugia.
C’era sempre
qualcosa di problematico nel passare il suo tempo con l’altro.
Che si trattasse della sua natura scaltra,
l’aria
intimidatoria data da quel sorriso sinistro che avrebbe fatto tremare
le gambe a chiunque,
l’eccessiva buona padronanza di un
linguaggio non esattamente amichevole,
lo straordinario spirito di
adattamento,
la forza spirituale e fisica,
l’indecifrabile
talento,
la mano calda sulla sua spalla,
la voce bollente che
gli sussurrava all’orecchio “conto su di te anche per la
prossima volta, partner” quando non era rimasto più
nessuno negli spogliatoi e…un momento.
FERMA FERMA
FERMA.COSA?
“Non prendiamoci per il
culo, cosa vado a pensare proprio adesso!”
«
Kuramochi. »
“Non va bene.
Anzi, fa
schifo.Schifissimo”
Seriamente, lui?
Stava
sentendo il viso andargli in fiamme per causa sua?
Cosa accidenti
avevano quei ricordi di così…
«
Kuramochi. »
Era un sorriso quello.Più ampio e meno pericoloso
degli altri.
Nello stesso istante in cui si rese conto del
desiderio che avrebbe provato nel poter sperimentare quel sorriso
sulle proprie labbra,capì che era finito dei guai.
“Ditemi
che non sta succedendo a me”
«
Ahi! »
Un colpo ben assestato dietro la nuca.
Mano ferma e dritta.
«
Pensavo fossi guasto.
Fai schifo quando non mi presti attenzione
lo sai? »
“E a me fa schifo quando mi
dici che faccio schifo e mi sento uno schifo perché tu fai
così schifo che vorrei ti piacessi un..po’—di—più”
«
Dimmi Kuramochi, è calda questa sciarpa che hai al collo? »
Sbatté le palpebre velocemente.Le porte dell’inferno
stavano per aprirsi dopo una lunga attesa.
«
Eh? M-maah…non proprio, ha importanza? »
«
Non credo. »
Gli posò una mano sulla guancia,strofinandola piano con i
polpastrelli.
“Non sto
immaginando cose vero?”
«
Però mi piace il rosso. »
Questione di secondi, prima di trovarsi puntati addosso due
rubini cuocenti intrisi di malizia.
«
A te no? »
I loro volti erano troppo vicini. TROPPO VICINI.
E qualcuno
gli poteva spiegare come mai non avesse la minima idea di dove si
trovasse?
«
Hum? »
Doveva allontanarsi? O Avvicinarsi?
O non fare
assolutamente niente e stare lì come un codardo che non sa
neanche rispondere a una domanda riguardante il colore della sua
sciarpa,
o del suo viso,
o degli occhi di Ryou-san
che-
“Uhn.Ho
capito.”
Si stava riti—rando?
“FACCIO
SCHIFO SUL SERIO”
«
Io- »
«
Non c’è problema Kuramochi, ho capito. »
Due passi indietro.
“No
aspetta.”
«
Ryou aspe- »
Si sentì tirare per la sciarpa,le labbra dell’altro
sgraziatamente abbracciate alle sue.
“Te
l’ho detto che fai schifo.Ho dovuto fare tutto
io.”
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Non
era solito farsi influenzare dalle opinioni degli altri. Non così
tanto almeno.
Ma non poté fare a meno di riflettere su cosa
gli aveva detto Kuramochi pochi minuti prima.
Come faceva l’altro
a sapere che nella tasca posteriore dello zaino aveva un regalo per
Sawamura?
Ok, era chiaro che dopo esser stato sorpreso a preparare
di nascosto biscotti al cioccolato nella cucina della scuola il
giorno prima di San Valentino un po’ se lo aspettava.
Magari
aveva anche rovistato nel suo zaino per rimanere fedele al suo motto
“Facciamo incazzare quello strafottente di Miyuki Kazuya”.
Restava il fatto che lui il nome di Sawamura Eijun non l’avesse
scritto da nessuna parte.
Come poteva--
…..
N-Non ce
l’aveva scritto in faccia vero?
«
Miyuki Sempai..»
“Ah.”
« Oi, cosa ci fate voi qui? »
«
Palla....lanciare...prendere...per favore... »
“Uno zombie che vuole
lanciare, se ne vedono di belle qui dentro”
«
Come? »
«
Questo dannato si è mangiato quasi tutti i cioccolatini e
adesso si sente male! »
Eijun lo teneva a braccetto, era il suo modo per averlo “sotto
stretta sorveglianza”.
“Uno
stupido zombie, e uno stupido rompiscatole “
«
Aahahah e sei venuto qui per dirmi che devo portarlo in infermeria?
»
«
Lanciare...voglio..hnmmnhjnqjende »
Si scosse.
“Perché non
vogliono farmi lanciare”
«
Maledizione...HARUCCHI DOVE SEI!!?? »
Haruichi piombò in aula sull’immediato,come una
palla colpita con troppa forza da un battitore ostinato e
frettoloso.
«
Eccomi eccomi! Furuya kun per favore, se scappi di nuovo daranno la
colpa a noi,torniamo indietro. »
Eijun sbuffò,forzando il
compagno verso l’uscita.
Ci aveva ripensato, era meglio
lasciarlo nelle mani di Haruichi.
Per motivi a cui lui stesso non
riusciva a dare una spiegazione,non voleva che fosse Miyuki a
prendersene cura.
Aveva già il privilegio di poter lanciare
nel suo guantone ogni volta che voleva, non poteva—non voleva e
basta.
«
Quell'idiota è davvero scappato dall'infermeria? »
Non riuscì a trattenersi, esplose nella sua risata
contraddistinta,tenendosi la pancia con le mani.
«
Non c’è niente da ridere! Ce l’ho portato
PERSONALMENTE ma l’infermiera ha sgridato me e Harucchi perché
non ci siamo stati attenti! Come se fosse colpa nostra poi, tu cosa
avresti fatto s- »
«
Quindi eri davvero venuto qui per chiedermi aiuto? »
“Anche se di questo passo l’aiuto
dovrò chiederlo io se continua a guardarmi in quel modo”
«
Sì-Cioè NO.
Volevo solo…AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!
»
Stavolta dovette tapparsi le
orecchie.
Era adorabile
quanto rumoroso! Il primo difetto non l’avrebbe mai
ammesso ad alta voce e sì, era un difetto perché gli
mandava il sistema nervoso in tilt
«
ANCHE TU HAI RICEVUTO CIOCCOLATINI! »
Osservò sbalordito la notevole quantità di regali che
coprivano quasi tutto il banco dell’altro.
«
Sorpreso eh? Il tuo senpai è primo in classifica. »
“IMPOSSIBILE”
«
COOOOSA??
E PENSARE CHE IO NE HO RICEVUTI SOLO DA REI SAN E LA
MANAGER! »
“LA”
«
LA manager? »
« Esatto » Rispose mettendo su il broncio senza neanche accorgersene.
"LA
manager...una in particolare"
«
E allora? Vuoi che te ne dia io?~ »
Lo stuzzicò col sorriso sfrontato sulle labbra,picchiettando
le dita sulle tante scatole di cioccolatini e senza staccare lo
sguardo dal suo.
“Fosse facile”
« ASSOLUTAMENTE NO »
« Aahahahah dai, te li sto offrendo così gentilmente! »
«
Non me ne faccio niente! »
Inevitabilmente gli si alzò un sopracciglio.
«
Perché, con quelli della manager ci fai qualcosa? »
«
Che c’entra, non è questo il punto! »
E poi che senso avrebbe avuto accettare qualcosa che
non—no.NO.Quello non stava a significare che volesse ricevere
realmente qualcosa da LUI. Si sarebbe congratulato con Furuya per
tutta la vita piuttosto! Okadessononesageriamo.“Hai
ragione, purtroppo so solo io cosa c’entra”
Il
catcher abbassò lentamente gli occhi.Lasciò che il
sorriso rimase lì dov’era,anche se sfumato da
un’improvvisa nota di tristezza.
Era così dannatamente difficile farsi capire con i soli indizi, considerando che per assurdo neanche lui avesse idea di cosa volesse effettivamente dire, e in più l’altro era un tale stupido.
Ma cosa avrebbe dato per far si che diventasse il suo stupido.
Che effetto farebbe stringere nelle
sue quelle mani perennemente chiuse a pugno. O ancora,fargli
ascoltare il proprio battito avvicinandoselo al petto.
Tutte
fantasie assurde di cui era sempre stato convinto di non aver bisogno
prima di conoscere lui
A dire il vero avrebbe preferito sbarazzarsene prima che la situazione arrivasse a un punto critico, ma contrariamente a quel che pensava,non era impresa facile.
Sfortunatamente accadde
l’irrimediabile. Ciò che ottenne fu l’effetto
contrario e così finì per pensare all’altro ogni
qual volta si presentasse l’occasione quasi ogni
singolo momento della giornata.
“Mi
state dicendo che non ho scampo. Andiamo, così non vale.”
Pensava, ogni volta che incrociava
il suo sguardo.
E fu così,
che rassegnato al suo destino decise che era arrivato il momento di
cacciare fuori le palle il
pacchetto dallo zaino.
Uno, due, tre lanci interni che fecero strike nel suo cuore prima di farsi coraggio e…
«
Sawamura. »
«
Cosa.. »
Sempre più imbronciato, sempre meno sicuro di sapere cosa
significasse quella strana sensazione di attesa che--
«
Se ti dicessi che ho davvero una cosa per te? »
Disse a bassa voce, cercando di calmare da sotto il banco le mani che
avevano preso a tremare.
“Non
ci crederei, che motivo avresti…”
«
Che-se ti stai prendendo gioco di me sappi che non- »
“Stupido”
«
Sono serio. »
Il suo cuore continuava a pompare sangue come su di giri,
corridori a destra,
altri a sinistra,
un ricevitore al
centro e il lanciatore davanti a se,
tutto questo mentre con passo
incerto si avvicinava a Eijun,mani e bottino nascosti dietro la
schiena.
«
Anche io sono serio!
Smettila di...AHI- »
Qualcosa lo colpì in testa, e non aveva fatto
bene.
Cos’era ? Gli avrebbe di sicuro ricambiato il favore
lanciandoglielo dalla finestra!
«
Questo è quello che ti meriti per aver dubitato delle nobili
intenzioni del tuo senpai! »
«
COSA TI SALTA IN MENTE STUPIDO MIYU…o-oi c-cos’è
questo? »
Spalancò gli occhi, ritrovandosi in mano un pacchetto
dalla fantasia discutibile con su scritto : ‘
per uno stupido ~ ‘
Era—era davvero per lui?
“Non
sono stupido accidenti a lui!”
Ma soprattutto NON
ne era felice, o meglio, lo era ma ci aveva messo un po’ di
tempo per accorgersene.
«
Perché? »
Chiese tentando di reprimere il sorriso che a tutti i costi doveva
tenergli nascosto, non poteva lasciargli soddisfazione!
«
Te lo dirò quando comincerai a mostrarmi un po’ di
rispetto, Bakamura~ »
“Ah, non ce l’ho fatta”
«
COSA?
Sei tu lo stupido che fa un regalo a un ragazzo il g-giorno
di San Valentino! »
“Effettivamente”
«
Aiaiaia Sawamura andiamo male, molto male. »
«
STA ZITTO »
Si irrigidì al suono della campanella, farfugliando di
fretta e furia un “grazie senpai” prima di tornarsene
nella propria classe con il viso rosso di vergogna
rabbia.
Peccato però che nel farlo aveva evitato lo sguardo
dell’altro, se così non fosse stato si sarebbe accorto
che anche lui stava arrossendo.
“E’
lui lo stupido!”
“Sono
io lo stupido”
Punteggio Terzo anno:
12
– Testu
12 – Isashiki 11- 10-
Kominato *il bacio non vale
???- Furuya
???- Kominato H.20-
Miyuki non iscritto 1 – Sawamura
SERIAMENTE,CHI E’
STATO?
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OMAKE
14 Febbraio
3 anno per Miyuki Kazuya
«
Kazuya!
Allora, allora? Mi auguro ti sia preparato! »
«
Uhm? Per cosa. »
«
Non fare il finto tonto, sai cosa. »
«
No, non lo so. »
«
Ufffff »
«
Mei »
«
Va bene, VA BENE.
Parlo di cosa è successo oggi, hai
presente no? S A N V A L E N T I NO »
«
E con ciò? »
«
Volevo dirti che ho superato tutti anche quest’anno, e
scommetto di aver sconfitto persino te Kazuya! »
«
Buono a sapersi »
«
E piantala di fare il disinteressato, sei noioso!
Dai, a che quota
sei arrivato. »
«
Non me lo ricordo, spiacente~ »
«
COME PUOI NON RICORDARTELO AAHHHHHHHHHH
TUTTA FAMA SPRECATA! »
«
Quella è roba tua Mei, io non ci faccio molto »
«
Si certo come no, scommetto che anche tu hai qualcosa che non
cederesti a nessuno! »
….
«
Non lo nego »
«
Davve-COS’E’ DIMMELO »
«
No »
«
Perché?? »
«
Non mi va ~ »
«
KAZUYAAAAAAAAAAAAAAAA---beep beep beep beep »
Termine chiamata
«
Di cosa stavate parlando? »
Gli chiede Eijun, guardandolo curioso dal basso.
«
Niente di importante,torna a dormire »
Gli risponde Miyuki, continuando ad accarezzargli i capelli finchè
non si riaddormenta con la testa sulle sue gambe.
“Ce
ne ho messo di tempo eh”