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Autore: Rohan    15/02/2017    5 recensioni
Gohan/Videl ambientata nel post Majin Bu, nel giorno della laurea di Gohan.
Dedicata alla neo laureata Blue Son.
Dal testo:
[Aveva studiato notte e giorno per raggiungere il suo obiettivo nel minor tempo possibile, riuscendo comunque a dare gli esami praticamente sempre col massimo dei voti.
Ormai era conosciuto da tutti in facoltà per le sue doti intellettuali ed era stimato sia dai colleghi che dagli insegnanti.
Chiuse nervosamente il computer con un gesto secco e si prese il viso tra le mani, cercando di respirare normalmente e calmarsi.]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La vita cambia


 
 
La prima cosa che notò, aprendo gli occhi, furono i raggi di sole che entravano dalla sua finestra.
Sorrise.
Sembrava che anche Madre Natura quel giorno fosse felice.
Alzò il braccio fino a guardare l'orario sull'orologio che teneva sempre al polso.
Erano le nove del mattino; aveva tutto il tempo di prepararsi a dovere.
Per essere all'università all'orario prestabilito, insieme a suo padre, bisognava che fosse pronta per le undici.
Si sedette sul materasso e si sgranchì per bene le ossa.
«Su!» si incitò, saltando giù dal letto.
Si fece una doccia di quasi un quarto d'ora che la svegliò completamente e, dopo essersi asciugata e sistemata i capelli con cura ed essersi leggermente truccata, si avvicinò alla poltrona accanto al suo armadio, dove vi era adagiato il vestito per quel giorno.
Lo indossò lentamente e si guardò allo specchio.
Non si sentiva per niente a suo agio con quell'abbigliamento, ma doveva ammettere che non le stava male.
L'aveva comprato proprio per quel giorno, voleva essere carina e femminile per lui.
Era davvero sicura che sarebbe rimasto a bocca aperta.
Si girò per guardarsi la schiena, per essere sicura di aver chiuso bene la cerniera, e sorrise.
Era tutto bianco, un po' scollato sul petto, le fasciava stretto il seno e i fianchi, per poi allargarsi in modo morbido, lasciando scoperte le gambe snelle e toniche.
Forse era troppo corto, ma pensava che anche quello avrebbe contribuito a stupire Gohan... nel bene o nel male.
Si girò nuovamente e si diresse verso l'armadio, per poi prendere una scatola contenente le scarpe.
Le odiava.
Non aveva neanche aperto la scatola, ma già odiava lo stesso ricordo di loro.
Delle semplici scarpe col tacco, nere, "per slanciare di più la sua figura", le aveva detto la commessa.
Sapeva già che quelle scarpe le avrebbero fatto più male di un ki-blast, ma doveva resistere.
Quel giorno doveva essere impeccabile.
Le indossò velocemente, anche se un po' riluttante.
Non appena fu pronta scese al piano di sotto ed ignorò lo sguardo di disappunto del padre.
Prese la giacca e lo guardò. «Andiamo?» gli chiese, dopo averla indossata.
Mr. Satan, seppur scettico, si alzò e, dopo aver preso sottobraccio la figlia, uscirono fuori, per salire nella loro lussuosa auto e recarsi all'università.
***
Gohan, seduto nell'aula studio per gli studenti, guardava e rileggeva velocemente le slide preparate per illustrare la sua tesi.
La sua gamba tremava nervosamente e cambiava ogni pagina sul portatile dopo appena cinque secondi.
Era dannatamente nervoso, anche se era consapevole di saper tutto perfettamente e che quella laurea era del tutto meritata.
Aveva studiato notte e giorno per raggiungere il suo obiettivo nel minor tempo possibile, riuscendo comunque a dare gli esami praticamente sempre col massimo dei voti.
Ormai era conosciuto da tutti in facoltà per le sue doti intellettuali ed era stimato sia dai colleghi che dagli insegnanti.
Chiuse nervosamente il computer con un gesto secco e si prese il viso tra le mani, cercando di respirare normalmente e calmarsi.
Ad un tratto non vide più nulla, tutto davanti a lui era diventato nero e una voce lo fece leggermente sussultare.
«Indovina chi sono» disse una voce femminile che lui avrebbe riconosciuto tra tutte le altre nell'universo.
Delicatamente, appoggiò le sue mani sopra quelle di Videl, poste davanti ai suoi occhi, e sul suo viso spuntò un lieve sorriso. «La ragazza più bella del mondo» rispose.
La giovane si morse leggermente il labbro e sorrise.
Tolse le mani dal viso di Gohan e si mise davanti a lui, curiosa di vedere la sua reazione nel vederla così diversa dal solito.
Appena fu nella sua visuale il ragazzo spalancò la bocca e gli occhi, senza riuscire ad emettere alcun suono per qualche secondo. «Ho sbagliato!» esclamò poi. «La ragazza più bella dell'universo, non del mondo!» si corresse, facendo arrossire e ridacchiare Videl.
Lei gli si avvicinò timidamente e poggiò le labbra sulle sue, come segno di saluto. «Sei pronto?» gli chiese, facendolo tornare alla realtà di quel giorno.
Il giovane aggrottò la fronte e si premette le dita sulle tempie. «Non lo so» ammise mugolando, ritornando agitato.
Videl prese una sedia e si mise accanto a lui. «Lo sei, stai tranquillo. Perfino io, tuo fratello e i tuoi genitori sappiamo a memoria la tua tesi, visto quante volte l'hai ripetuta» provò a rassicurarlo, con un sorriso sulle labbra.
Gohan scosse la testa e si tolse gli occhiali, poggiandoli malamente sul tavolo. «No, non è la tesi il problema» ammise.
La ragazza sbatté le palpebre un paio di volte e gli prese le mani tra le sue. «Intanto prova a calmarti» gli suggerì. «E poi, qual è il problema? Perché ti stai agitando così tanto, eh?» gli chiese, avvicinandosi di più a lui, cercando di guardarlo negli occhi, che lui teneva rivolti verso il pavimento, col capo chino.
Il giovane si strinse nelle spalle. «Quando mi sarò laureato che farò? Sono sempre stato il migliore davanti ai libri, ma adesso ho finito di studiare. Ora inizia la vita vera, devo essere il migliore nel lavoro per darti la vita che meriti» le disse, alzando lo sguardo per specchiarsi nelle sue iridi chiare.
Le labbra di Videl si curvarono in un dolce sorriso e gli lasciò una mano per accarezzargli i capelli scuri, cercando di rassicurarlo con quel gesto. «Non hai bisogno di essere il migliore in tutto, Gohan. Per me sei già il numero uno ed è questo quello che conta. Non farti tante paranoie, comunque, sono sicura che sarai grandioso anche quando inizierai a lavorare» lo consolò.
Il mezzo Saiyan le rivolse un mezzo sorriso, sinceramente rincuorato dalle parole della fidanzata.
In fondo aveva ragione.
Non doveva per forza essere il migliore in tutto, bastava essere il migliore per lei.
L’importante era essere il suo eroe.
«Ti ringrazio» le sussurrò, avvicinando il volto al suo, per sfiorarle le labbra con un bacio delicato.
Si alzarono e si diressero in aula magna, visto che mancavano pochi minuti all’inizio del turno del giovane Saiyan.
Lui respirò forte e prima di entrare cercò il coraggio necessario negli occhi della ragazza.
Perché non è importante solo come si affronta la vita, ma soprattutto con chi.
Bisogna essere i migliori per se stessi e per le persone davvero importanti, non per altri.
Ci saranno mille avversità nella vita, ma se affrontate con al fianco la persona giusta tutto si potrà superare.
 
 























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti!
Innanzitutto vi ringrazio per essere arrivati fin qui xD
Ho pensato a questa OS quasi un anno fa (marzo 2016), assistendo alla laurea della ragazza di mio cugino.
L'avevo iniziata a scrivere, ma poi l'avevo abbandonata nei meandri del mio pc xD
Adesso, parlando della laurea di una certa scrittrice, mi è ritornata in mente e gliela dedico come """regalo di laurea""" ahah
Il mio augurio è questo, tesoro: adesso che inizia "la vita vera" ti auguro di affrontarla con al tuo fianco le persone che più contano per te ♥
E niente, spero ti/vi piaccia ♥

-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

 
  
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