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Autore: Less220    15/02/2017    0 recensioni
Questa è la storia di Vivian, una ragazza di 19 anni che sta per iniziare l'ultimo anno di liceo. A causa della malattia di sua madre, l'anno prima, è costretta a perdere l'anno e quindi adesso eccola qui, pronta ad affrontare il suo ultimo anno.
Sarà proprio quest'anno che le cambierà la vita... Incrocerà la sua strada con quella di un uomo, un uomo presuntuoso e misterioso che lei sente di conoscere nel profondo.
Cosa accadrà? Leggete la storia e lo scoprirete.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Lo guardo e tutti intorno a noi sembrano sparire. Siamo solo io e lui, i nostri occhi a contatto fra di loro. Stiamo comunicando come abbiamo sempre fatto.. Gli sto "urlando" tutto il dolore di due anni passati ad aspettare, a soffrire.. Lui capisce, lo so che sta capendo,conosce i miei occhi tanto quanto io conosco i suoi.
Ad un certo punto sento salire il dolore di due anni in un secondo. Sento gli occhi appannarsi e le mani tremare.
"Non mi sento bene" dico ad Alex uscendo dalla classe.
Non è possibile, che ci fa lui qui? Perché è tornato?
Arrivo in bagno e mi chiudo dentro. Credo che vomiterò da un momento all'altro,sento un nodo in gola.
Mi siedo a terra e mi prendo la testa fra le mani scoppiando in un pianto liberatorio. Mi sento una stupida, una bambina, non posso e non devo piangere.
 Sono passati due anni, l'ho superata, non mi importa più ormai.
O no?
 Magari si è sposato o ha avuto dei figli.
 Mi asciugo le lacrime e mi alzo.. Ho ancora la nausea, ma dovrò affrontare la giornata, dovrò affrontarlo prima o poi. Mi guardo allo specchio e ho un aspetto orribile,vorrei rimanere qui per sempre.
No, non fare la codarda!
Sento aprire la porta e vedo sbucare una testolina rossa.
Mi guarda con tenerezza e mi accarezza la guancia.
"Ci penso io ok?"dice prendendo la borsetta.
Annuisco e la vedo prendere dallo zaino una borsetta piena di trucchi e di salviette struccanti.
"Per ogni emergenza" dice facendo spallucce rispondendo al mio sguardo interrogativo.
Sorrido e Alex comincia a pulire il nero sotto gli occhi.
"Grazie" le sussurro.
"Ne vuoi parlare?" chiede guardandomi una volta sistemato il trucco.
"No,sto bene. Torniamo in classe" le dico uscendo dalla porta.
Arriviamo davanti la porta della classe e mi blocco.
Non essere codarda, ce la puoi fare, ce la devi fare.
Non ho nemmeno il tempo di pensare che la porta si apre e arriva a pochi centimetri dal mio naso.
"Signorina, tutto bene?" mi chiede il mio nuovo "professore"  di letteratura.
"Tutto bene professore" rispondo cercando di essere convincente, ma invano.
Ci lascia lo spazio per entrare e quando gli passo accanto sento quel profumo,il suo profumo.. Un profumo che ha solo lui, un profumo che mi è mancato più di quanto potessi immaginare.
Mi siedo al secondo banco della fila di destra insieme ad Alex e lui si posiziona davanti la cattedra.
"Allora, come dicevo prima, io sono Mr. Cooper, Adam Cooper. Mrs. Smith non ci sarà più perchè ha deciso di andare in pensione e per quest'anno ci sarò io" dice sorridendo.
Non so se riuscirò a farcela. Un anno intero con lui, dopo tutto questo tempo... Abbiamo delle questioni irrisolte, dovremmo parlare prima o poi, ma non so se ce la farò. Dentro di me c'è tanto odio, tantissimo odio che se venisse da me in questo momento lo prenderei a sberle.
"Questo è il mio primo anno di insegnamento e sono contento di essere tornato nella mia città. Affronteremo un programma molto vasto quest'anno e sono sicuro che andremo d'accordo. Iniziamo a conoscerci, vi va? Mi piacerebbe sapere un po' più di voi,andando oltre il vostro nome" chiede sorridendo.
Mi lascia un'occhiata furtiva, ma poi abbassa lo sguardo sul registro.
"Bene iniziamo.. Alana Barrey" dice alzando lo sguardo curioso.
Alana alza la mano e sfoggia il suo sorriso seducente.
"Piacere di conoscerla Miss. Barrey. Ha degli hobby, passioni, sogni nel cassetto?" le chiede.
"Beh"dice lei portandosi i capelli dietro"Sono una ballerina professionista"
"Bene, è importante avere le idee così chiare al giorno d'oggi" risponde Adam..Mr.Cooper.
Che gatta morta.
Continua e arriva ad Alex.
"Alexandra Leona Harrison" dice lui alzando lo sguardo verso Alex.
Lei non alza la mano perchè sa benissimo che lui sa chi sia, non ce n'è bisogno.
"Hobby?" le chiede cercando di sorriderle.
"Sa, Mr.Cooper, adoro perseguitare la gente, sopratutto i traditori. Si può considerare un hobby?" dice lei socchiudendo gli occhi.
Le tiro un calcio da sotto il banco e lei mi guarda incredula mimando un "Ahi".
Mr. Cooper ride e la guarda.
"Beh, Miss. Harrison, se la diverte penso sia la cosa giusta per lei" risponde puntando gli occhi sul registro.
Mi iniziano a sudare le mani, il mio nome è il prossimo.. Sento i battiti del cuore aumentare sempre di più quando vedo la sua espressione passare dal divertito al serio.
"Vivian Lewis" dice cercando di essere convincente, ma sento del tremolio nella sua voce.
Non alza lo sguardo dal registro e sono costretta ad alzare la mano per cercare di spostare via da me quegli sguardi interrogativi che mi pongono i miei compagni dall'inizio della giornata...Guardano me e poi lui, poi di nuovo me e poi di nuovo lui.
"Sono io" dico schiarendomi la voce.
Alza di scatto la testa e cerca di sorridermi, sorriso che io non ricambio.
"Passioni? Sogni nel cassetto?" dice piano guardandomi negli occhi.
"La musica. La mia unica passione è la musica" rispondo seria.
"Suona qualche strumento?" mi chiede uscendo dal suo stato di trance. Adesso mi sorride come se fossi una persona qualunque.
"Il pianoforte"
"Magnifico. Il pianoforte è uno strumento splendido, non perda questa sua passione" mi dice.
"Non lo farò" rispondo.
Mi sorride tristemente e continua a leggere i nomi.
Dopo aver letto tutti i nomi suona la campana.
"Bene ragazzi, domani inizieremo con il programma. Buona giornata" dice chiudendo la sua valigetta.
Mi guarda prima di uscire dalla porta, ma poi esce abbassando lo sguardo.
Tiro un sospiro e ho la sensazione di respirare..Come se iniziassi a respirare adesso.
La mattinata passa in fretta e con Alex ci avviamo verso il parcheggio.
Troviamo Andrew appoggiato alla macchina con gli occhiali da sole.
Sorride e ci fa salire in macchina.
"Allora ragazze, come è andata la giornata?" chiede.
Nessuno delle due risponde e Andrew corruga la fronte.
"Tutto bene?" dice guardandomi preoccupato.
"Siamo solo molto stanche" risponde Alex al posto mio.
La ringrazio mentalmente perchè sono ancora sconvolta.. Vederlo parlare tranquillamente con gli altri insegnanti, vederlo bere il caffè, semplicemente vederlo mi ha sconvolta. Io lo credevo morto addirittura.
L'ultima volta che l'ho visto era un ragazzino pieno di sogni, di speranze.. Adesso sembra cresciuto, è molto più alto e la barbetta gli da un'aria da uomo.
"Capisco" dice Andrew non molto convinto.
Arriviamo davanti casa di Alex e dopo averci salutati scende dalla macchina.
"Vivian..Sai che non puoi mentirmi" dice Andrew ripartendo.
"No, hai ragione" dico con voce roca.
"Che succede? Mi stai facendo preoccupare"
"Lui, è tornato" dico asciugandomi gli occhi.
Frena di colpo e mi guarda incredulo.
"Non ci posso credere" dice guardandomi.
Flashback
"Dobbiamo festeggiare" dice Andrew mettendo un braccio attorno al collo di Adam.
"Sono d'accordo..Stasera c'è una festa in spiaggia e noi tre ci andremo" dico bevendo un sorso dalla birra di Adam.
Siamo sul bordo della piscina di casa sua a prenderci il sole, oggi è il primo giorno di estate.
"Beh, è solo un diploma ragazzi, ma come faccio a dire di no ad una festa in spiaggia" dice Adam guardando Andrew malizioso.
Ridono e mio fratello gli da una pacca sulla spalla.
"Così mi piaci amico!" dice Andrew.
"Bene, prima che ci ubriachiamo meglio posare le birre e andare a prepararci, che dite?" dico prendendo le cinque bottiglie di birra.
Mentre mi dirigo in cucina sento alcune parole di mio fratello.
"Smettila di guardare mia sorella" dice Andrew in tono divertito. Credo che sia un po' brillo.
"Ehi, è pur sempre una bella ragazza.. Vedrai che tra qualche anno sarà ancora più bella e lì si che dovremmo preoccuparci" dice divertito.
Andrew ride prima di scivolare e cadere in piscina.
Torno da loro e aiuto Adam a portarlo fuori.
Alle 22:00 arriviamo in spiaggia e ci dirigiamo al bar per prendere da bere.
"Non esagerare con l'alcool..Non voglio portarti a casa di peso" mi dice Adam all'orecchio.
"Non succederà.. Sei peggio di Andrew"dico sbuffando.
"Dai Viv, lo dico per il tuo bene..Sta attenta" dice dandomi un bacio sulla fronte e sparendo nella folla con Andrew.
Prendo la mia bibita e mi siedo. Avrei potuto chiamare Alex, mi sento a disagio.
Bevo la mia bibita in un sorso e sento la gola bruciarmi. Mi sento già meglio e decido di prendermene un'altra.
Mentre bevo vedo Adam guardarmi da lontano. Sta ballando con una ragazza molto carina, credo che abbia la sua età.
Gli mando un bacio volante e lui scuote la testa divertito.
"Che fai qui tutta sola?" mi chiede un ragazzo.
"Mi annoio" dico facendo il finto broncio.
"Dai, vieni a divertiti con noi" dice prendendomi per mano.
Arriviamo in una parte della spiaggia dove ci sono 5 o 6 ragazzi intenti a preparare degli spinelli.
"Ragazzi, ho trovato una bella fanciulla tutta sola..Ha voglia di divertirsi un po'" dice cingendomi la vita.
"Credo che tu abbia capito male, è meglio che vada" dico preoccupata.
Mi afferra per il braccio e mi "offre" una pillola.
"Vedrai che con questa ti divertirai" dice porgendomela.
Mi tiene stretto il braccio e sento un dolore atroce.
"Scusa amico, lei è con me" dice Adam guardandolo con aria di sfida.
Adam per quanto può essere giovane ha un'aria intimidatoria.
Il ragazzo alza le mani in segno di arresa e se ne va.
"Grazie, ma non era il caso" dico seccata tornando a sedermi.
"Cosa?Ma ti senti quando parli?"dice furioso.
"Me la sarei sbrigata da sola" dico arrabbiata.
"Stava per farti male" dice strabuzzando gli occhi.
"Non sono fatti tuoi..Non sei mio padre, ne mio fratello"
"Ma sono il tuo migliore amico Viv" dice seccato.
Abbasso lo sguardo e sbuffo. Mi alza il mento con due dita e mi guarda.
Il suo sguardo si addolcisce e poggia la sua fronte sulla mia.
"Se ti dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerei mai" sussurra.
"Scusa" dico asciugandomi le lacrime che erano scese senza che me ne accorgessi.
In quel momento parte una canzone di Ed Sheeran, Photograph.
"Dai, balla con me su" mi dice sorridendo.
"Lo sai che non so ballare" dico ridendo.
Mi tira per le mani e mi stringe a se.
"Bisogna sempre imparare" dice sorridendo cingendomi la vita.
Sbuffo mettendo le braccia attorno al suo collo e la testa appoggiata alla sua spalla.
Chiudo gli occhi e assaporo il suo profumo...
Mi fa fare una giravolta e ritorniamo ad ondeggiare.
"Ti sto rovinando la serata, dovresti andare a rimorchiare qualcuno" dico divertita guardandolo.
"Beh, in effetti hai ragione" dice facendo il finto pensieroso.
Gli pesto un piede e lui ride.
"In realtà mi sono accorto che non ho mai ballato con te" dice facendo spallucce.
"In realtà l'hai fatto una volta" dico sorridendo.
Mi fa girare e poi ritorna a guardarmi.
"Davvero?" dice corrugando la fronte.
"Avevo 7 anni..Mia madre mi costrinse a ballare con te perchè la tua fidanzatina ti diede buca alla festa di carnevale" dico sorridendo divertita.
"Ah hai ragione..Ti ho odiata molto sai"dice guardandomi divertito.
"Anche io ti ho odiato.. Avrei dovuto ballare con Alex, non con te" dico facendogli una linguaccia.
La canzone finisce e ci separiamo.
"Ragazzi, finalmente vi ho trovato" dice Andrew con il fiatone.
"Andrew, che succede?" dico preoccupata vedendo un brutto livido sulla sua guancia.
"Che ne dite se ce ne andiamo e ve lo racconto in macchina?"dice sorridendo preoccupato.
Ci dirigiamo in macchina e mi metto dietro con Andrew per pulire il sangue dal labbro inferiore.
"Sei impazzito?? Che hai combinato?" gli dico tamponandogli il labbro con un fazzolettino.
"C'é stata una rissa e mi sono trovato coinvolto, tutto qui" dice seccato.
"Questo perchè devi sempre metterti in mezzo a qualsiasi cosa" gli dico.
"Non sono affari tuoi Viv, non mi fare la predica" mi dice arrabbiato.
"Smettetela tutti e due, non ne uscirete se continuate. Metteteci un piede sopra"dice Adam una volta arrivati davanti la porta di casa.
"Se la mamma ti vede così ti uccide" gli dico.
"Dormirò da Adam"
Lo guardo con uno sguardo fra l'arrabbiato e il preoccupato.
"Sta tranquilla, sto bene" dice rassicurandomi.
"Ti prendo le cose, non muovetevi.. Passo dalla finestra, non voglio che la mamma senta la porta, si sveglierebbe" gli dico.
Entro dalla porta sul retro e mi dirigo nella stanza di mio fratello. Prendo pigiama,spazzolino e vestiti puliti e li metto dentro un borsone.
Adam ha creato una sorta di passaggio che collega la finestra della mia stanza con la finestra della sua.
Sostanzialmente è una specie di ponte fatto con delle corde e tavole di legno.. L'hanno costruito Adam e Andrew insieme a mio padre quando avevo 6 anni.
Non è molto sicuro, ma fino ad adesso non ha mai ceduto.
Trovo Adam affacciato alla finestra preoccupato. Ci dividono soltanto pochi metri, non è poi così distante.
La cosa che mi spaventa è che non l'ho mai utilizzato, è sempre stato Adam a venire da me..
"Viv, lascia che venga io da te" dice lui.
"No, ce la posso fare" gli dico.
Mettiamo che ho anche le vertigini.
Scavalco il davanzale e mi alzo in piedi sul ponte.
Inizio a camminare e più mi avvicino a lui più mi sento meglio.
"Lanciami il borsone, ti verrà più facile arrivare" mi dice appena arrivo a metà del mio percorso.
Mi blocco di scatto e chiudo gli occhi.
"Ho lasciato il borsone in camera" sussurro.
Ma dico, cosa ho al posto della testa?
Adam sorride divertito quando mi vede tornare indietro.
Una volta preso, scavalco di nuovo il davanzale e mi alzo in piedi.
"Piano..Attenta..Non ondeggiare troppo"
"Adam, smettila..Mi fai salire l'ansia" gli dico uccidendolo con lo sguardo.
Gli tiro il borsone e lo afferra poggiandolo per terra.
Dopo, allunga le braccia e mi afferra per la vita aiutandomi ad entrare.
"Ce l'hai fatta" dice sorridendo divertito.
Gli faccio un sorriso falso e noto, con grande tristezza, che Andrew già dorme e tutto questo sforzo è stato inutile.
"Sei un'idiota! Avresti potuto dirmelo che dormiva" sussurro arrabbiata.
Sorride divertito facendo spallucce.
"Puoi restare anche tu" sussurra.
"No, non è il caso" sussurro girandomi verso la finestra.
"Non sarà mica la prima volta che dormiamo insieme" sussurra Adam abbracciandomi da dietro.
"Buonanotte"sussurro girandomi e dandogli un bacio sul naso. Ma prima che me ne possa accorgere mi stampa un leggero bacio sulle labbra.
Mi guarda incredulo, come se non l'avesse programmato.
Mi giro e torno nella mia stanza. Dopo 5 minuti riesco ad arrivare sana e salva, ma prima che chiuda la finestra mi giro a guardarlo.
Sembra un cucciolo abbandonato, ha lo sguardo sorpreso e preoccupato, proprio come il mio.
Istintivamente gli sorrido e lui sembra tranquillizzarsi un po' ricambiando il mio sorriso.
Chiudo la finestra e corro in bagno.
Sto provando mille emozioni diverse, ho i battiti veloci e le mani sudate.
Non può essere successo davvero... Insomma, lui è Adam Cooper, il mio migliore amico.
Eppure è successo e malgrado tutto, vorrei che lo rifacesse ancora.
 
   
 
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