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Autore: lukjesvoice    16/02/2017    0 recensioni
«Calum, maledizione, mi stai ascoltando? C'è stato un altro omicidio del serial killer che agisce di notte. "Il Pazzo della Notte" hai presente? Ti voglio qui tra venti minuti.»
Secondo Annabeth, niente accade per caso, la nostra vita, i passi che facciamo, le persone che incontriamo, tutto è in mano al destino. Ma perché quest'ultimo doveva essere così crudele con lei?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È il pericolo, ciò che ci attrae.


Mercoledì 3 febbraio 2016, Londra.

Non sono mai stata un'amante delle feste.
Ho sempre preferito il mio letto ai posti ristretti e puzzolenti dove si concentra un numero troppo alto di persone. Casa mia, il mio pigiama, una tazza di tè e dei libri era una bella alternativa ai sabati sera passanti in coda fuori dai locali, al freddo.
Non mi era mai piaciuta la vita mondana e casinista. Le discoteche, con la loro musica alta e l'alcol a volontà, non facevano per me.
Sono fatta per la vita solitaria, io.
Ma Jackie, quel pomeriggio, era riuscita a convincermi ad accompagnarla alla festa di Josh, un nostro amico che voleva far serata per approfittare della casa libera.
 «È una festicciola easy, con poche persone. Andiamo a casa presto An» aveva detto lei.
Maledì la mia migliore amica per avermi trascinata ad una festa che, a neanche un'ora dal suo inizio, contava già un discreto numero di ragazzi ubriachi.
Era tutto molto noioso. La musica non era nemmeno orecchiabile, fatta solo di strani suoni e decisamente troppo alta per i miei gusti. Il vestito iniziava a starmi scomodo e bramavo - con molto desiderio - la nuova puntata di Law and Order che mi aspettava a casa. 
Jackie si era appartata con un bel biondino a inizio serata e non si era ancora vista.
Non avevo più alcuna voglia di aspettarla seduta su quel divano rosso, da sola. Ed era già passata la mezzanotte. Oh, fanculo Jackie.
Casa di Josh si trovava nel quartiere di Camden, e mi sarebbero bastate poche fermate di metro per arrivare a casa, a Primrose Hill.
Ma il Buon Dio volle che quella sera avessi dimenticato sia l'abbonamento sia il portafoglio.
Con uno sbuffo mi fermai, nel bel mezzo del nulla - l'unica cosa nel mio campo visivo era un lampione in fondo ad un vicolo alla mia sinistra - a pensare ad una strada non troppo pericolosa da prendere per arrivare al mio quartiere. Sono una tipa abbastanza distratta e spesso non presto molta attenzione alle cose, per questo realizzai dove mi fossi effettivamente fermata solo quando udì un debole gemito dietro di me.
D'istinto mi voltai ed incontrai un paio di occhi scuri che mi guardavano impauriti, supplicando aiuto.
Aprii bocca per parlare ma la mia voce non emise alcun suono, bloccata dal suono di un colpo di pistola che risuonava nella notte. Gli stessi occhi di prima erano spalancati, fermi, privi di vita.
Alzai lo sguardo e incontrai delle iridi chiare che mi fissavano fredde ed arrabbiate. Il mostro mi aveva puntato contro la pistola e sorrideva in modo a dir poco inquietante. Con tutto il fiato che avevo in gola urlai.
Urlai cominciando a correre mentre un altro colpo squarciò il silenzio. 
Non so bene per quanto corsi, rallentai il passo solo alla vista del British Museum.
 «Signorina,» un guardiano si avvicinò, illuminandomi con la sua torcia,  «si sente bene?»
Appoggiai le mani sulle ginocchia tremanti e «i-io credo di aver appena assis-assistito ad un omicidio».
 
   
 
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