6. Il Generale
Versailles, 20 febbraio 1788
Mia cara figlia,
Vi invio questa lettera per informarVi della difficile situazione in cui mi trovo in questo periodo.
Non Vi nascondo che, sebbene vengano ritenute di poco conto a corte, le voci di malcontento della popolazione sono sempre più insistenti; nelle ultime settimane si sono ripetuti gesti estremi di qualche farneticante popolano, spinto dalla fame e dal freddo a sobillare chiunque sia disposto ad ascoltarlo. Le mie giornate sono piene di riunioni, richieste, verifiche, interventi, tutte incentrate nel mettere un freno a questa situazione.
Il mio rincrescimento è acuito dall’indifferenza che dimostra l’alto comando, il quale non ascolta la mia voce che vorrebbe un immediato intervento verso questi balordi personaggi che non fanno altro che aizzare ed accrescere il disordine in città.
E a questo si aggiunga l’incompetenza dei miei sottoposti, riluttanti nell’eseguire le mie più semplici disposizioni per il ripristino della disciplina.
Insomma, mia cara figlia, ho di che preoccuparmi.
E in questa mia annaspante routine, cosa devo ancora venire a sentire, come lieta novella?
Due capitani che, nel chiuso del loro ufficio, sghignazzano sulla situazione della mia famiglia e di Vostra sorella, che hanno scoperto “felicemente” sposata, a godersi il sole vacanziero delle isole del Mediterraneo, in mano a quel traditore di un servo! E questi impudenti , tra una risata e un ammiccamento, commentano come questo sia stato svelato niente meno che da una vostra visita in caserma!
Quale disonore è piombato sul nome dei Jarjayers! E quale disappunto mi ha colto quando ho realizzato che non avrei potuto intervenire nei confronti di questi spudorati subalterni, per evitarmi ulteriore imbarazzo, e diffondere ancor di più queste notizie. Mon dieu!
Ora Vi chiedo, Vi impongo, così come ho preteso da tutti i membri della mia famiglia, di non rivelare più nulla sulla situazione di Vostra sorella e su ulteriori nuove spavalde decisioni di questa sciagurata coppia.
Non intendo chiederlo ulteriormente, ma sappiate che le mie conoscenze si estendono al di là del vostro e del loro sguardo. Avrete sentito di certo della formazione del nuovo corpo di spedizione di truppe in partenza la prossima estate per reprimere i tumulti scoppiati di recente sull’isola di Saint Domingue.
Bene, ho qui dinanzi a me la domanda di congedo richiesta dai due villeggianti di Hyères, ricevuta con scherno dal Generale Bouillé, loro comandante.
Accanto a questa, la richiesta di trasferimento nella colonia francese, dove i due potranno proseguire nella loro ricerca così salutare del viaggio, della canicola e dell’aria del mare, e consentiranno alla mia persona di limitare le proprie preoccupazioni.
Mia cara, un altro Vostro gesto sprovveduto mi darà il motivo per attuare senza indugi la scelta su quale documento far loro recapitare.
Vostro Padre, Generale Augustin François Reynier de Jarjayes.
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Angolo delle autrici.
E dopo la prima special guest, ecco che arriva immancabilmente la seconda... uno degli uomini della vita di Oscar, e bello tosto! Ringraziamo come l'altra volta il Censore per averci regalato, interpretandolo insieme a noi, il Generalissimo!
E grazie sempre a chi segue questo racconto a molte mani.
Pamina71&VeronicaFranco