-Gradite del caffè signori? Una cioccolata calda?- chiese cortesemente il dottor White
-No la ringrazio- rispose il poliziotto Moloone
Il primario prese una chiave con una foglia di acero come portachiave, se la fece passare tra le dita più volte finchè non disse agli agenti di seguirlo; così raggiunsero una stanza che si trovava sulla destra, al primo piano, di fronte all'aula riunioni... era il suo ufficio.
Fece cenno ai 3 uomini di accomodarsi su delle comode poltrone di pelle, colorate di rosso, ma il capitano rifiutò l'invito, affermando che si trovava meglio a parlare in piedi... gli permetteva di pensare con lucidità.
Finalmente, preso posto, il dottore disse loro -Vi ascolto-
-Prima di rivelarle la verità vorrei chiederle una cosa... lei cosa sa sul conto di Margareth Harris?-
L'uomo, sebbene con dell'evidente rifiuto dovuto al segreto lavorativo, rispose
-Dunque
so che ha 25 anni, che abita a Sunset Boulevard, qui a Los Angeles, che
ha perso i genitori quando aveva 3/4 anni, che secondo lei qualcuno ha
ucciso l'amica Clare Bush, anche se io dubito assolutamente che si
possa trattare di lei, che è amante di quelle storielle di
terrore tipiche dei ragazzi chiamate Creepypasta e poi ho un elenco di
tutte le sue caratteristiche fisiche che dubito possano interessarvi al
momento... ho dimenticato qualcosa?- chiese anche con un
leggero tono di sarcasmo che non passò inosservato
-Prima cosa... io odio il sarcasmo, quindi mi scusi ma la sua domanda mi è sembrata inopportura- a seguito di questo rimprovero il medico mise le mani avanti in segno di scuse
-Così va meglio... dunque si, ha sbagliato un gran numero di cose: intanto Margareth ha 29 anni e non 25 come da lei affermato, non abita a Sunset Boulevard bensì ad Alameda Street e non ha mai perso i genitori, almeno non tutti-
-Ok...
e riguardo le Creepypasta e la morte dell'amica?- chiese
confuso
-Beh il primo punto è corretto; Margareth è stata da sempre ossessionata da quei personaggi delle storie horror ormai così in voga tra i giovani d'oggi, soprattutto un tipo particolare che si chiama Jeff the killer, ovviamente puramente inventato, senza alcun riscontro con casi reali... la cosa che lei così come nessuno tranne me e questi colleghi sa è che lei non ha mai ucciso Clare perchè non è mai esistita-
-Cosa sta cercando di dirmi agente?-
-Voglio dirle che la persona che Margareth ha ucciso è sua madre, nonchè mia moglie... si, io sono suo padre-
In quel momento il medico stava sorseggiando un bicchiere d'acqua il quale, a seguito di quella rivelazione, lo fece affogare... gli ci vollero alcuni secondi prima di potersi riprendere completamente.
-Scusi non credo di aver capito bene... lei è il padre di Margareth nonchè un poliziotto, sua figlia ha ucciso la madre e tutto quello che sapevo di lei è stata un menzogna?-
-In pratica si; ora le vorrei chiedere il permesso di spiegarle come sono davvero andate le cose-
-Ne sarò lieto ma prima gradirei farle io una domanda... lei come fa a sapere ciò contando che nei fascicoli che mi sono arrivati non viene menzionata da nessuna parte la sua presenza in quella casa la sera dell'"omicidio" e, soprattutto, come fa a dire che le informazioni di cui dispongo sono errate?-
-Credo sia davvero arrivato il momento di spiegarle tutto quanto... Brown, Smith, chiudete la porta e assicuratevi che non si avvicini nessuno-
Il sergente Moloone gli puntò contro una pistola e la reazione del dottor White non tardò ad arrivare... balzò di colpo in piedi, gli puntò contro un dito come se volesse accusarlo e recitò queste parole:"Cosa crede di fare? Non creda di non essere osservato, è circondato da telecamere e, di sicuro, con questa bravata, la sua carriera è in serio rischio".
Un colpo simile ad elettricità risuonò nella mente del medico il quale cadde a terra... una volta ripresosi si ritrovò nella camera degli interrogatori, legato, immobilizzato da una camicia di forza con, davanti a sè, i tre agenti e un'altra persona coperta da un sacco di colore verde scuro.
-Mi spiegate cosa sta succedendo?-
-Non si preoccupi, non era mia intenzione ucciderla, l'ho semplicemente immobilizata con un taser a basso voltaggio, ma sufficiente a stendere qualsiasi essere umano per 15 minuti... adesso tutto le sarà chiaro-
Il signor Maloone alzò il sacco e, sotto di esso, con un bavaglio ed una mascherina in plastica a coprirle la bocca, simile a quella indossa dal celebre cannibale Hannibal, si trovava la stessa Margareth.
-Che cosa significa?- urlò spaventato l'uomo
-Dai
Margareth, saluta il dottore e chiaritevi una buona volta-
Il padre le tolse la maschera e il bavaglio che le coprivano la bocca solo per rivelare un inquietante taglio che ricopriva tutta la parte sinistra di essa e che, non l'orecchio, formava un falcetto... Margareth era stata orribilmente sfregiata.
Si slegò i polsi, si scrocchiò le ossa del collo e, con una voce incredibilmente dolce e fioca, disse
-Ho fame papà, posso?-
-Certo tesoro-
La ragazza
saltò addosso al medico il quale, inerme, era pronto per
esalare l'ultimo respiro quando vide l'enorme e disgustosa bocca della
giovane ricoprirgli gli occhi
-Ma che?! NO, AIUTOOO!!!-