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Autore: Sakkaku    17/02/2017    3 recensioni
Questa storia è ambientata intorno al Medioevo, la protagonista si ritrova a nascondersi in un villaggio dove pensa di riposarsi solo per qualche giorno e ripartire. Le cose andranno diversamente e una parte del suo passato tornerà a galla.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mythological Creatures'
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Capitolo 7
 


Benjamin stava dando indicazioni agli addetti della cucina.
- Mi raccomando: preparate la bistecca di manzo e del riso con il rosmarino per il Master. Deve essergli servita sia a pranzo sia a cena. In questo modo sarà di buon umore e potrà accettare le vostre richiesta durante l'incontro di domani - disse con sorriso benevolo l'uomo.
- Oh grazie mille Sir Benji! E' la nostra salvezza, se non ci fosse lei! - gli addetti alla cucina erano davvero riconoscenti per i suggerimenti dell'uomo.
Far sì che tutti gli fossero debitori era uno dei suoi numerosi obiettivi.
In questo modo aveva il controllo di tutti quelli che abitavano del villaggio, Falco Nero non sapeva nulla di tutto ciò, se avesse scoperto questa sua tattica calcolatrice, si sarebbe infuriato.
Benjamin era arrivato insieme a Falco Nero al villaggio, però Midolf aveva subito capito che il ruolo di braccio destro era il più adatto a lui. Inoltre aveva una buona parlantina, per cui decise di nominarlo addetto al rapporto tra capo fazione e popolazione, il precedente Master era sicuro che quei ruoli gli calzassero a pennello, in più sembrava piacere a tutti e quello era un fattore a suo favore.
Non a caso, l'ex-Master, si era confidato con lui riguardo agli strani comportamenti di Falco Nero.
Questo ruolo autoritario, benché sia sottovalutato, mi fa avere un grande potere anche con il Master attuale, potrei spodestarlo in qualsiasi momento e avrei tutti dalla mia parte. Senza contare che se rivelassi quello che so riguardo Falco Nero, nessuno si fiderebbe più di lui” pensava Benjamin mentre usciva dal castello per dirigersi verso il campo agricolo dei contadini.
Quel mattino sentiva che tutto sarebbe andato come pianificato. Allegro si mise a fischiettare.
Più tardi dovrei controllare le condizioni della nuova arrivata... è il soggetto giusto... sì, è perfetta per il piano” continuò a fischiettare allegramente e salutava con un grande sorriso tutte le persone che incontrava.
- Buongiorno uomini della terra. Come sta procedendo la semina?
- Ottimamente Sir Benji! Siamo in perfetto orario, entro sera finiremo di sicuro.
- Che bella notizia mi hai dato! Sicuramente il Master ne sarà entusiasta. Siete i migliori contadini del paese, bravissimi! - batté le mani per sottolineare quanto appena affermato.
- Oh suvvia Sir Benji, facciamo solo il nostro umile lavoro.
- Se non fosse per voi, nessuno ci sfamerebbe, inoltre vi ripeto che con me non avete bisogno di usare il Sir.
- Certo, mi perdoni, me lo scordo sempre.
- Non voleva essere un rimprovero, dopotutto sono un semplice abitante di questo villaggio come voi, per cui non merito di essere chiamato con un onorifico del genere. Ora vi saluto, devo continuare il mio giro, buon lavoro a tutti - i contadini ricambiarono il saluto con il gesto della mano.
L'uomo passò dalla stalla per prendere un cavallo.
Quando passò sotto la torretta disse - Vado a fare un giro di perlustrazione per controllare se quelli di Glourcastre stanno girando nel nostro territorio.
- D'accordo Sir Benji, grazie dell'aiuto!
- Voi perdete diverse ore di riposo per controllare se siamo al sicuro. E' il minimo - salutò con la mano ed entrò nella foresta.
Benjamin girò a vuoto fingendo di fare un pattugliamento accurato della zona.
Procedeva in modo circolare, solo per arrivare alla sua meta più lentamente possibile e non dare nell'occhio.
Quando l'uomo raggiunse il centro della boscaglia, legò le briglie del cavallo a un albero, si addentrò camminando con calma e guardandosi intorno con fare circospetto.
- Era ora che arrivasse Sir Benjamin - lo apostrofò una voce femminile seccata - Mi stavo annoiando e iniziavo a pensare che forse avrei dovuto lanciarle una maledizione.
- Mia carissima dama, non volevo per niente irritarla, ma come ben sa, ho dei compiti da svolgere per avere la benevolenza del nostro villaggio - le baciò dapprima la mano e poi una guancia.
- Se cerca di farsi perdonare, questo è il metodo sbagliato.
- Mia bellissima Lady Gina! Come farei a vivere senza di lei? Siamo una coppia perfetta per governare non solo la nostra attuale fazione, ma anche le altre due. Vuole sempre riunire le tre fazioni in modo da poter sfruttare gli abitanti per fargli fare tutto ciò che vuole e usare chiunque per i suoi esperimenti da fattucchiera, no?
- E' perdonato. Ha usato la parola corretta e non quell'insulto di strega.
L'uomo sorrise, era riuscito nel suo intento, farsi perdonare a costo zero.
Questa donna sottovaluta la mia abilità nel calcolare ogni cosa. Meglio così! Almeno sono in vantaggio anche su di lei” pensò Benjamin mentre tendeva le braccia per abbracciarla, la cameriera abboccò e lo abbracciò.
Con un saltello la donna si allontanò dicendo - Ho trovato quella grotta... è perfetta - un sorriso malizioso si dipinse sul suo volto. - Quando posso usare quella donna in sacrificio? Ho già pensato a come...
- Penso che dovremmo cambiare il programma - la interruppe Benji - Lei sarà la vittima di Falco Nero.
Lo sguardo di Gina diventò adirato, urlò alzando le braccia al cielo – Perché?!
- Perché assomiglia alla donna che Dirk ha colpito quella volta. Si ricorda quella dai capelli rossi che voleva mettersi in mezzo ai nostri piani?
- Secondo lei sono imparentate? - l'ira svanì per far spazio a una fragorosa risata.- Ahahahah ora capisco perché ha cambiato i piani. Avrei fatto lo stesso! - lo raggiunse nuovamente buttandogli le braccia intorno al collo. - La amo per questa sua mente diabolica almeno quanto la mia! - esclamò per poi baciarlo.
Benjamin per un attimo la lasciò fare, dopo pochi istanti la spostò bruscamente.
- Devo tornare alla fazione, altrimenti penseranno che mi sia perso. Tutto questo deve rimanere un segreto, giusto? - chiese per avere conferma che la donna davanti a lui era consapevole di quello che stavano facendo.
- Certo che lo so! - confermò.
- Bene - annuì l'uomo stava per voltarsi e tornare al cavallo, quando si ricordò una cosa.
- Quella pianta... è riuscita a trovarla, vero?
- Nella grotta ce ne sono diverse molto utili - Gina sorrise vedendo gli occhi di Benji illuminarsi.
- Non poteva darmi notizia migliore. Per premiarla, le regalo il resto della giornata e domani liberi da ogni incarico. Dirò che è andata a trovare i suoi parenti.
- Vuole dire gli stessi che ho già sacrificato per iniziare il nostro piano? E' alquanto buffo, ma di certo non ne saranno dispiaciuti - prese a ridere tra sé e sé.
E' proprio una strega pazza” pensò Benjamin mentre rimontava a cavallo per tornare alla fazione. “Se potessi fare a meno di lei, sarebbe perfetto, purtroppo le sue conoscenze sulle piante mi serve, così come i suoi giochetti da strapazzo” senza un apparente motivo sogghignò. “Anzi, appena avrà finito di svolgere il suo compito, la farò bruciare sul rogo rivelando a tutti che è una strega. Così potrò governare in modo indiscusso tutte e tre le fazioni.”
Grazie a quel pensiero riprese a fischiettare.
- Ehilà guardie, sono tornato. Potreste aprirmi gentilmente il portone?
- Subito, Sir Benji - risposero all'unisono i due soldati della torretta.
Presto... molto presto, mi dovrete chiamare Master Benjamin” con quel pensiero riuscì a fare uno dei suoi soliti sorrisi cordiali.
- Grazie e vi auguro una buona continuazione. Ricordatevi: il vostro è un lavoro preziosissimo e indispensabile, voi garantite la sicurezza del nostro piccolo villaggio.
Le guardie piegarono leggermente il capo in segno di ringraziamento, volevano esternare la felicità per aver ricevuto tali parole come complimento, però non potevano rivelare i loro sentimenti, dopotutto erano in servizio e dovevano mantenere un comportamento serio e decoroso.

 

Nel frattempo Gina raccoglieva alcune foglie e radici presenti nella grotta. La piccola lanterna non illuminava molto e il lume della candela ondeggiava a causa degli spifferi d'aria, perlomeno non era nel buio più totale.
Quel dannato Benji! Mi vuole privare di togliere la vita a quella donna! Volevo vendicarmi su di lei, mi ha fatto rimproverare dal Master davanti a quelle due cameriere sgualdrine! Ora è arrabbiato con me e non potrò più riordinare la sua stanza” sbuffò “Vorrà dire che dovrò escogitare un altro metodo per avvelenarlo o convincere qualcun altro a farlo per me”.
Iniziò a strappare con energia le radici per sfogare quel nervosismo che le stava percorrendo in corpo.
Quando ebbe raccolto abbastanza materiale su cui lavorare coprì il cestino di vimini con un pezzo di stoffa.
Gina si alzò per recarsi verso l'uscita della grotta, si sistemò la veste tirando via la polvere, spense la candela e nascose la lanterna dietro un cespuglio, soltanto allora s'incamminò verso la sua capanna. Una volta raggiunta sistemò nella credenza le foglie, in modo che potessero essiccare, mentre le radici le mise nella padella di rame, posizionata sopra il camino.
- Bene ora devo solo aspettare che l'acqua inizi a bollire e posso aggiungerci le mie bacche rosse e dopo alcuni minuti la tisana speciale per il Master sarà pronta.
Quando il procedimento fu terminato, Gina spense il fuoco del camino e si sedette su una sedia di legno con una coperta di lana.
Ora mi merito un attimo di riposo” pensò.
La supervisione delle tisane o di qualsiasi altra cosa da fattucchiera sprecava un sacco di energie e solo dormire la aiutava in qualche modo a recuperarla.
Appena chiuse gli occhi rivide lo sguardo furioso di Falco Nero, quando aveva sentito che voleva annegare quella donna. Benjamin l'aveva salvata da una punizione esemplare, portandola fuori dalla stanza e nascondendola nella camera dei sotterranei.
Gina si svegliò di colpo.
Se non fosse stato per lui, sicuramente ora sarei a far compagnia ai miei genitori. Mi ha portato persino da mangiare e nel cuore della notte mi ha fatto uscire senza che quelle stupide guardie se ne accorgessero” ridacchiò “Usare la scusa di aver visto un cervo vicino e far aprire il cancello è stata una trovata stupenda.
Alzandosi dalla sedia la fattucchiera si avvicinò al cesto contenente le bacche, ne mangiò un paio poi uscì dalla capanna.
E' ora di cacciare scoiattoli. Stasera ho proprio voglia di mangiarmi qualcuno di quegli animaletti inutili” pensò Gina mentre iniziava a canticchiare una cantilena in una lingua incomprensibile.

  
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