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Autore: _gallavixh_    17/02/2017    0 recensioni
"Ti amo, sai? non te l'ho mai detto e non ho nemmeno mai avuto bisogno di dirlo, l'ho dato per scontato, poi ti ho visto, nemmeno 10 minuti fa, su quella sedia, aspettavi un qualsiasi gesto da parte mia, dopo lo porto a casa,ho pensato, gli dò un bacio, e gli sussurro che lo amo, magari tra qualche risata, magari fingendomi sbronzo.
Meriti più di questo, e sono un egoista, il peggiore, ma voglio che tutti sappiano che meriti di più, da me.
Hai sopportato di tutto, mi hai aspettato, ed entrambi sappiamo che aspetteresti ancora, ma va bene così, non so più cosa dire, l'unica cosa che mi viene in mente è che si, quando sono con te il mal di stomaco lo sento sempre, e sono quasi sicuro che non sia per colpa della birra, Philip"
Cosa succede loro dopo?
E come sono andati realmente i fatti dopo la festa a Red Hook?
E se un avvenimento sconvolgesse completamente la vita dei due?
E se ci fosse un nuovo antagonista?
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Tivoli, 2014
Le cose a Lukas e a Philip andavano male da un po'.
Quest'ultimo vedeva Lukas distante e non ne capiva il motivo.
Avevano continuato a fare le stesse cose di sempre, dopo quella festa a Red Hook ,la loro relazione sembrava una fiaba, con baci e carezze che da sempre avevano caratterizzato loro, ma mai con tanta dolcezza, passione, libertà.
Andava fin troppo bene, Philip sapeva che a momenti sarebbe successo qualcosa, qualcosa di brutto, lo aveva imparato stando con sua madre.
Quasi quando riusciva a riprendersi del tutto, c' era qualcosa, qualunque cosa, che puntualmente la faceva in modo che cadesse nell'oblio più totale.                        
Era seduto nel cortile della sua, ormai, nuova casa e guardava dritto, quasi sperando di vederlo arrivare, come tutti i giorni fino a qualche settimana prima.
Fuori era buio, ma lui imperterrito continuava a voler rimanere al freddo. Gli aveva mandato così tanti messaggi chiedendogli di vedersi, a Philip sarebbe andato bene anche da lontano, purchè fosse riuscito ad incontrare quegli occhi azzurri dove sempre si perdeva.
L'ora prefissata era passata da un po' troppo tempo, che avesse fatto qualcosa per ferire i sentimenti di Lukas? forse aveva detto qualcosa che lo aveva ferito, forse aveva frainteso qualche suo comportamento, o forse, più semplicemente, a Lukas, lui, non piaceva più.
Come biasimarlo?
non aveva mai trovato qualcosa di speciale in sè stesso, mentre in lui, ne trovava fin troppe, di cose speciali. 
Cose che lo facevano innamorare sempre di più, ed ogni volta il sentimento cresceva e lui non sapeva dominarlo, rimaneva lì, impotente, quasi sperando che l'altro potesse provare un quarto del suo amore, perchè, anche così, sarebbe andato bene.
Tutto a costo di stargli vicino. Ma, evidentemente, i suoi sentimenti non bastavano per entrambi.

Manteneva tra le mani la loro foto, una delle tante, scattate con la polaroid.
Quella, però, era quasi la più importante di tutte, li ritraeva la sera, quella sera, a Red Hook.
Tutti bevevano, e Lukas e Philip si erano presentati a quella festa come "amici", anche se l'intento, inizialmente, era ben diverso.
Quest'ultimo era rimasto con il broncio per tutta la serata, ma infondo, cosa poteva aspettarsi? Anche lui sapeva di star chiedendo tanto,troppo.
Non sapeva nemmeno più dove fosse, Lukas. Stava per andarsene, quando qualcuno, però, fu capace di cogliere la sua attenzione.
Un ragazzo alto e slanciato, molto probabilmente l'organizzatore della festa, amico di Lukas, era in piedi su una sedia e cercava di richiamare tutti a rapporto, doveva fare un annuncio.
Quando tutti si raggrupparono, cercando di essere più lucidi possibili, per quanto la propria sobrietà glielo permettesse, disse:

"Ah, no, amici, non sono io a dare le grandi rivelazioni stasera"

Seguì un boato e tanti lamenti

"Ma c'è qualcuno che avrebbe qualcosa da dire"

Lui prese posto sulla sedia e cominciò a parlare, il mondo del ragazzo dagli occhi nocciola si sarebbe fermato ad ogni suo respiro, indipendentemente da cosa avrebbe detto:

"Ah,ehm, come cominciare.... ma và, andiamo dritti al punto!
Ti amo, sai? non te l'ho mai detto e non ho nemmeno mai avuto bisogno di dirlo, l'ho dato per scontato, poi ti ho visto, nemmeno 10 minuti fa, su quella sedia, aspettavi un qualsiasi gesto da parte mia, dopo lo porto a casa,ho pensato, gli dò un bacio, e gli sussurro che lo amo, magari tra qualche risata, magari fingendomi sbronzo.
Meriti più di questo, e sono un egoista, il peggiore, ma voglio che tutti sappiano che meriti di più, da me. 
Hai sopportato di tutto, mi hai aspettato, ed entrambi sappiamo che aspetteresti ancora,  ma va bene così, non so più cosa dire, l'unica cosa che mi viene in mente è che si, quando sono con te il mal di stomaco lo sento sempre, e sono quasi sicuro che non sia per colpa della birra, Philip"

Le persone iniziarono a mormorare, sbalordite.
Scese dalla sedia, diede una macchina fotografica al ragazzo che aveva fatto si che tutto ciò cominciasse, e gli si avvicinò.
Le fronti vicine, il respiro affannoso, gli occhi di chi non ha mai smesso di credere nell'altro.., e un CLICK!
foto scattata.

Quei ricordi lo attraversavano come lame, dolorose e asfissianti. 
Gabe si fece vedere all'uscio della porta, Philip doveva rientrare, faceva freddo e avrebbe rischiato di prendersi una brutta malattia.
Ma non lo fece. Non rientrò.
Andò nell'unico posto dove avrebbe potuto ricevere delle risposte.
Arrivato all'entrata, senza nemmeno curarsi di Bo che sarebbe potuto andare ad aprire, iniziò a bussare ripetutamente, finchè Lukas, confuso, si presentò alla porta.
Philip non lo lasciò parlare.

"Perché non sei venuto?
perché non hai risposto alle mie mille chiamate?
perché non mi hai risposto ai messaggi?
Non capisci quanto il tuo improvviso allontanamento mi faccia stare male?
È come dire alla gente di avere un bel giardino e non andarlo mai a curare. Tu sei il mio bel giardino, ora tutti sanno che stiamo insieme, ma tu, vuoi starci ancora, insieme a me?"

fece una pausa:

"Sai, anch'io avevo un bel giardino, in città.
Era l'unica cosa che distraeva mamma da tutto il resto.
Una volta, era una bella giornata e faceva caldo e lei era talmente felice del nostro piccolo orto, che decise di voler diventare una fioraia, un sogno mai realizzato, ovviamente, ma era così bello vederla felice e con uno scopo che quasi pensai che potesse guarire, che potessimo vivere insieme, felici, come persone normali. 
Ma la nostra situazione è sempre stata tutto anziché normale. 
Non ho mai avuto una stabilità, e non è questo che ti chiedo, ti chiedo di darmi affetto, così come faceva mia madre, di essere felice con me, così come lo era lei, perchè le situazioni potevano essere delle più caotiche, ma non mi sono mai lamentato, e non lo farò mai.
Tra noi qualcuno potrebbe anche ergere un muro di Berlino, un giorno, ma io ti amerò comunque. 
Ho bisogno di sapere che anche tu mi amerai comunque" 

"Ah, Metti in dubbio questo? Non dovresti"

"e allora cosa, cosa c'è?"

"Non sapevo come dirtelo, non sapevo come poterti guardare negli occhi senza già sentire la tua mancanza,"
respirò

"Uno sponsor mi ha offerto permanenza all'estero per delle gare, starei via qualche mese" ANGOLO AUTRICE recensite recensite recensite anche se vi fa schifo recensite recensite un bacio<\3
   
 
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