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Autore: misimisi97    17/02/2017    7 recensioni
Cosa sarà successo nei momenti prima che Anastasia arrivasse all'ospedale per mettere al mondo il suo primo figlio? Perché Cristian era così preoccupato per il piccolo Theodere Raymond Gray?
La vita della dell'unica donna che ama e del suo bambino potrebbero essere seriamente in pericolo.
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Faceva male ovunque. Un dolore indescrivibile.
Ero seduta su una palla di gomma gigante, quelle che usano per fare ginnastica. Christian era dietro di me che mi sosteneva. Con una mano mi accarezzava la schiena e con l’altra mi teneva la mano.
Ecco che arrivava una contrazione. Contavo mentre stringevo la mano di mio marito.

Christian era disperato :” Ana ti prego, ti supplico facciamo il cesareo!! Sono ore che stai soffrendo!!”

Ero distrutta, avevo pianto talmente tanto che mi erano finite le lacrime, singhiozzavo e basta …
A:” Ti prego aspetta anco ….”

Quella contrazione inaspettata mi tolse il respiro.
Christian si chinò su di me e mi tenne stretta mentre aspettavamo che il dolore passasse.

C:” Anastasia sei tremendamente cocciuta …. Per una cazzo di volta dammi retta porca puttana …”

Era arrabbiato. Ma la sua non era solo rabbia. Era un misto di preoccupazione, paura, ansia.
Io non volevo arrivare al cesareo, ma piano piano mi rendevo sempre più conto che la situazione mi stava sfuggendo di mano, non so per quanto altro tempo avrei retto.

A:” Tesoro ti prego ho bisogno di rimettermi sul lettino … non ce la faccio a stare così …”

Christian molto delicatamente mi prende in braccio e mi depone sul lettino, dopodiché si mette seduto accanto a me e mi prende la mano.

C:” Ana con un cesareo non avresti bisogno di soffrire così tanto …”

A:” Christian tu .. tu non capisci …”

Christian si alzò … era infuriato …
C:” AH IO NON CAPISCO?!?!?!  Ana sei per caso impazzita?! Rischierai di perdere la vita se continuerai a fare la cocciuta porca miseria!!!”

La sua rabbia mi fece venire voglia di piangere … era un momento così difficile per me … ogni madre sogna di mettere al mondo suo figlio nel modo più naturale possibile … perché lui non lo capiva.
Iniziai a piangere sia per i suoi modi, sia per il dolore …
Appena se ne accorse venne subito da me, mi prese la mano e iniziò a baciarla.

C:” Scusa … scusa … scusa ..” A ogni bacio una scusa finché non sentii un singhiozzo.
Stava piangendo!!

A:” Tesoro …”
Lui mi guardò, aveva le lacrime agli occhi … sembrava spiritato …

C: “Ti prego, ti prego fai il cesareo …”

Stetti qualche minuto in silenzio … poi parlai.
“Ancora un’ oretta … se entro un’ora la situazione è sempre quella ti giuro che farò il cesareo …”

Speravo di non dover arrivare a tanto.
Christian mi guardò con uno sguardo truce.
C:” Un’ora Mrs Gray! E se entro quell’ora non cambia niente ti ci porto io in sala operatoria.”

Detto questo mi prese la mano e rimase in silenzio.
Dopo un’ora la situazione non era affatto migliorata. I dolori erano sempre più forti, tuttavia non ero abbastanza dilatata. Tutti gli infermieri del reparto erano preoccupatissimi. Anche la mia famiglia e la famiglia di Christian che erano venuti in ospedali erano in apprensione.
Christian stava quasi impazzendo, quando a un certo punto la porta della mia stanza si spalancò. Era la dottoressa Greene.

“Mrs Gray, il suo travaglio dura da quindici ore. Le contrazioni sono rallentate, nonostante l’ossitocina. Dobbiamo fare il cesareo: il bambino è insofferenza.”

“Era ora” ringhiò Christian.

Alla fine abbandonai l’idea di fare un parto naturale. Puntino era in pericolo quindi non importava più quello che volevo io. Prima veniva lui.
I dottori mi spostarono subito in sala operatoria.

Christian si posizionò dietro la tenda con me mentre procedevano al cesareo.
Ero esausta, pensai di non potercela più fare. Christian era tesissimo.

“Ti amo” sussurrai.

“Oh Ana” singhiozzò “Ti amo tanto anch’io”

Procedettero con il taglio. Fu una sensazione stranissima. Sentii una pressione alla pancia mai provata prima. Christian, per quanto fosse spaventato, guardò la scena affascinato.

Dopo poco venne alla luce mio figlio.

Theodore Raymond Gray.

Io e Christian eravamo al settimo cielo.
Il bambino era bellissimo. Mentre lo guardammo piangemmo entrambi. Fu un’emozione indescrivibile.
Purtroppo però Theodore doveva essere visitato quindi la dottoressa lo prese con se e io e Christian venimmo spostati nella mia camera.
Appena arrivai tutta la famiglia ci fece le congratulazioni. Erano tutti entusiasti.
Kate, Mia, Grace e mia madre piangevano di felicità mentre tutti gli uomini di casa abbracciarono Christian.

Elliot:” E bravo il mio fratellino!!”

Christian lo guardò sorridendo. Era al settimo cielo.
C:” Alla fine siamo riusciti a convincere questa testa dura!”

Dicendo ciò si avvicinò al mio lettino, si chinò e mi baciò con tenerezza le labbra.

“Anche se mi farai morire un giorno per la tua cocciutaggine grazie Ana …”

A quella confessione sussultai. Era così disarmante mio marito talvolta.

Mia:” Ragazzi lasciamo i piccioncini da soli … vorranno un po’ d’intimità!”

Dettò ciò mi strizzò l’occhio. Amavo Mia. In poco tempo la stanza si svuotò e io e mio marito rimanemmo da soli.
Christian si mise seduto nel letto accanto a me.
Ci guardammo per qualche secondo … poi lui parlò.

C:” Io Anastasia non so cos’avrei fatto senza di te … mi hai portato via dalle tenebre e mi hai ridato la vita e ora siamo qui, io, tu e il nostro bambino … non hai idea di quanto ti ami in questo momento …”

Gli sorrisi.
A:” Ti amo anche io signor cinquanta sfumature …”

Detto questo feci uno sbadiglio degno da premio oscar. Ero esausta.
Christian sorrise.

C:” E ora, dopo queste confessioni, devi dormire Mrs Gay … stanotte è stata micidiale …” Dicendo questo impallidì.

Penso che non se la dimenticherà mai.

Volevo ribattere come al solito, ma mi resi conto che aveva ragione … avevo bisogno di riposare.
Mi sdraiai sul letto, gli tenni la mano mentre Christian mi accarezzava la testa e chiusi gli occhi, pensando che tra qualche ora avrei tenuto tra le braccia il mio bambino.
  
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