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Autore: Eternity_Hook    18/02/2017    2 recensioni
Rin si umettò involontariamente le labbra a guardare Haru che lo fissava interrogativo.
Decisamente il corvino sembrava non aver compreso il motivo per cui l'altro lo aveva obbligato a incontrarlo quel pomeriggio.
Tanto meno riusciva a capire come aveva finito coll'essere davvero lì, era stato così preso dalle domande che l'aver raggiunto la piscina a piedi era stato un passaggio praticamente annullato dalla sua mente.
Ed ora che aveva il rosso di fronte, le domande si erano fatte ancora più fitte, occupando la sua mente, rendendogli impossibile respirare
Genere: Fluff, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: I love only you

Serie: Free

Genere: Yaoi

Ship: Rin x Haru

Tema: dichiarazione

Ratings: arancione

Richiesta da: Akira-Chan1789

Parole: 1044

~Ω~

 

Rin si umettò involontariamente le labbra a guardare Haru che lo fissava interrogativo.

Decisamente il corvino sembrava non aver compreso il motivo per cui l'altro lo aveva obbligato a incontrarlo quel pomeriggio.

Tanto meno riusciva a capire come aveva finito coll'essere davvero lì, era stato così preso dalle domande che l'aver raggiunto la piscina a piedi era stato un passaggio praticamente annullato dalla sua mente.

Ed ora che aveva il rosso di fronte, le domande si erano fatte ancora più fitte, occupando la sua mente, rendendogli impossibile respirare.

Aveva tutti i capelli scompigliati davanti agli occhi, le mani lasciate aperte, le braccia che sembravano cadere sui fianchi per la tensione.

Non riusciva a muovere nulla ora che gli era davanti, non una parte del suo corpo.

L'unica cosa che riuscì a dire fu il suo nome.

-Rin...- lo sussurrò talmente piano da portare al rosso un brivido sulla schiena.

Lo squalo non poteva invece aspettare oltre.

Non voleva.

Aveva passato le tre settimane più infernali della sua vita.

Aveva visto Haru ogni singolo giorno, ed ogni giornata di più non aveva avuto il coraggio o il tempo per dirglielo.

Perlopiù, come se non fosse bastato, ad accrescere la sua pena c'era stato involontariamente Makoto, e c'era tutt'ora, siccome in un certo senso era il momento della verità.

Glielo avrebbe detto.

Non gli bastava più essere un semplice amico per Haru, non voleva esserlo.

Ogni singola volta che gli era affianco percepiva il proprio cuore sbalzargli nella cavità toracica, accelerando fino a farglielo sentire nelle dita, nella gola e nella testa.

Quegli occhi blu lo mandavano dannatamente in tilt, riuscivano a non fargli toccare più terra, riuscivano a farlo finire in un altro universo.

E lui voleva starci in quell'universo, con quel ragazzo che gli aveva fatto perdere la testa, a cui ormai aveva donato già tutto se stesso, sperando che potesse accettarlo.

Voleva che lo accettasse, non sapeva come avrebbe potuto reagire ad un rifiuto, avrebbe potuto fare più male di qualsiasi tortura.

Lui voleva Haru, lo desiderava ormai da troppo tempo senza capire a pieno i propri sentimenti.

E così lo aveva chiamato per incontrarsi lì, dove tutto era iniziato.

Quella piscina che gli aveva regalato ricordi meravigliosi, amici stupendi ed emozioni.

Tante emozioni, molte mai provate prima, mai cercate, che però lo avevano comunque trovato, rendendolo uno schiavo.

Uno schiavo di quel blu, profondo come l'oceano.

-Haru...- rispose, facendo diversi passi in sua direzione, l'aria seria di chi stava per buttare fuori uno di quei discorsi lunghi e complicati, di quelli preoccupanti, come se stesse per morire da un momento all'altro solo per quello.

Solo per quello e per nient'altro.

Il corvino mandò giù la saliva a disagio, chiedendosi improvvisamente se Rin non lo avesse per caso chiamato per dirgli che magari aveva fatto qualcosa di male.

Ricontrollò mentalmente ogni sua azione, senza trovarne una che potesse averlo offeso in qualche modo.

E il caos mentale nella sua testa re-iniziava, infuriando come una tempesta.

-Ti devo dire una cosa veramente importante... non so come potrai prenderla, ma, ti prego, una volta che te l'avrò detto, rispondimi sinceramente con ciò che pensi, altrimenti sento che potrei impazzire, va bene?-

Il delfino cercò di annuire, osservando l'altro avvicinarsi ancora a passo tentennante e incerto.

Faticava persino a respirare dall'agitazione che albergava nel suo corpo, ogni fibra di esso ne era immersa.

E Rin non sapeva come dirlo, non sapeva come tirarlo fuori da sè quel maledetto 'ti amo'

Gli sembrava non fosse abbastanza per tutti i sentimenti che provava nei confronti del corvino, quasi le parole si fossero improvvisamente sminuite di valore.

Ogni frase con cui avrebbe voluto iniziare prima di esprimere ciò che non poteva tenersi dentro ancora a lungo era sparita, volatilizzata in meno di un secondo dalla sua testa.

E camminava ancora nella direzione del ragazzo che lo fissava senza dire una parola, aspettando le sue, con l'aria di chi è più confuso di prima.

Lo raggiunse rapido, quasi mettendosi a correre verso la fine, afferrandogli le mani e fissando quel mare limpido che sembrava essersi incastonato invece nel suo rosso.

Concentrandosi su quello sguardo, ogni sentimento sembrava saltare fuori dal suo petto.

-Mi sono innamorato di te, Haru-

Lo disse così, immergendosi nei suoi occhi improvvisamente spalancati in una sorpresa più che naturale.

-Ti prego, dì qualcosa... qualsiasi cosa, se per te è lo stesso... se ami qualcun altro o se non vuoi impegnarti, se... se sei attratto da Makoto... io mi farò da parte subito, ma...-

Due mani gelide interruppero il suo farneticare, due mani che lo presero per il volto, così da farlo smettere immediatamente e rabbrividire per la freddezza di queste.

Stavolta il serio era Haru, il quale ricambiava quello sguardo di fuoco con decisione e forse un accenno di imbarazzo che però non dava a vedere.

-Amo solo te- ribattè, secco, lasciando abbassare il proprio sguardo per poi farlo risalire una seconda volta con netta timidezza -Solo te-

Un bacio.

Rin assaltò le sue labbra immediatamente, stringendo le sue braccia attorno alla sua schiena, cercando di non piangere di gioia, il proprio battito cardiaco che era diventato talmente forte e rapido che pareva rimbombasse per strapparsi via dal suo stesso corpo, come se il 'donare il proprio cuore' fosse stato più che letterale.

E le lingue danzarono subito tra di loro, le bocche che condividevano i propri sapori, gli occhi chiusi per gustare a pieno quella sensazione di pace, quell'essere liberi di quel peso opprimente che la paura non poteva non portare.

Nessuno di loro due poteva crederci davvero che stesse davvero accadendo, che quello spogliarsi a vicenda, baciandosi come se ne dipendesse la vita stessa, come se avessero ossigeno solo in quel modo.

Le mani di Rin, una volta dopo aver tolto la sua maglia, scesero silenziosamente sui fianchi, accompagnati dai loro respiri che si perdevano in echi che si diffondevano nella piscina, ansimi e lievi schiocchi di lingue.

Ogni singolo vestito fu trascinato al suolo, via persino il costume che il corvino portava al di sotto di essi.

I baci roventi continuarono, i bacini ravvicinati tra movimenti sensuali, le mani che scendevano e salivano, portandoli presto all'eccitazione più pura, accompagnata da gemiti ed erezioni tese con gocce di pre-sperma.

Languidi, gli occhi si cercavano, morbide, le labbra si univano, desiderosi, i corpi cozzavano.

In un attimo, dopo aver passato limiti, privi di altre possibili resistenze, si trovarono ad unire due corpi in uno, Rin che entrava in lui, sdraiati su una delle diverse panchine nella piscina

L'odore di sperma si diffuse nell'aria con le sue tonalità dolci-amare 

 

   
 
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