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Autore: Ran 4hever    18/02/2017    1 recensioni
Kazuha ha deciso di ritornare nella sua città dopo 7 lunghi anni, potrà rivedere la sua famiglia, i suoi amici e...Heiji.
Cosa farà Heiji dopo aver saputo che Kazuha è tornata? soprattutto adesso che ha capito di provare qualcosa per lei?.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mi manchi...'
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                           BEST FRIENDS FOREVER

I primi raggi del sole filtrano dalla finestra illuminando la stanza, sono ancora appoggiata contro la porta non mi sono mossa da qui per tutta la notte. Le lacrime si sono fermate  già da qualche ora ormai, e il miop cuore insieme a loro.

Guardo l'ora e noto che sono le 7:35 di domenica mattina, di sicuro sono l'unica in tutta la città sveglia a quest'ora.

Non faccio altro che pensare a Heiji e al fatto che ha ritenuto andare al bar con i suoi amici più importanti di me...di che mi lamento...è sempre stato così...

Mi chiedo perchè i momenti di felicità devono passare così in fretta, perché in queste occasioni il tempo ha fretta di correre. E perché il dolore sta sempre lì e il tempo non vuole passare, è talmente lento da farti sentire il dolore che provi all'infinito.

Finalmente decido di alzarmi e scendere in cucina per mangiare qualcosa visto che ieri non ho cenato, ma prima mi do un'occhiata allo specchio. Sono orribile! Indosso ancora i vestiti di ieri sera, ho soltanto una scarpa, i capelli sono tutti scombigliati, per non parlare degli occhi sono gonfi e rossi e ho delle occhiaie da paura, ma non mi importa più di tanto ed esco dalla stanza.

Arrivata in cucina non vedo nessuno e così penso che i miei genitori stiano ancora dormendo.

Prendo il pentolino e comincio a scaldare il latte, poi prendo i cereali e li metto nella ciotola e una volta scaldato il latte comincio a fare colazione.

Mi perdo a fissare i cereali che galleggiano nel latte, e non posso fare a meno di pensare che siano proprio come me, fanno di tutto per non annegare ma tanto è inutile e annegano lo stessa anche dopo tutta quella fatica che hanno fatto per restare a galla.

 "Come mai già sveglia?" alzo lo sguardo e noto mia madre che mi guarda per poi sbadigliare   "non avevo più sonno" dico pensando  di poter toglier il 'più' visto che non ho dormito affatto.  "Tutto bene?" mi domanda all'improvviso  "si, tutto bene" dico non guardandola negli occhi, perché so che se lo faccio capirebbe che cosa mi succede e non voglio, non voglio che si accorga che sto soffrendo ancora per amore, non voglio ritornare la Kazuha adolescente che si piange sempre addosso.

Mia madre mi guarda con un sorriso triste   "lo sai che con me puoi parlare di tutto" mi dice  sedensosi difronte a me   "si lo so mamma, ma va tutto bene te lo assicuro" dico per poi alzarmi, posare la ciotola nel lavandino e tornare in camera mia.  Ma prima che possa uscire dalla cucina mia madre mi dice:"una volta parlavi sempre con me, che fine ha fatto la Kazuha di un tempo" mi fermo appena pronuncia quelle parole, mi volto verso di lei e gli faccio un sorriso triste poi senza rispondere alla sua domanda salgo le scale e mi chiudo in camera mia.

'La Kazuha di un tempo' quella Kazuha non esiste più, e ho faticato parecchio per cacciarla via e non la farò ritornare così facilmente.

Il mio cellulare inizia a squillare e mi chiedo chi sia, in un primo momento ho sperato che sia lui ma poi mi sono data della sciocca vedendo il nome sul cellulare  'Aiko' , premo il tasto e avvicino il telefono all'orecchio.   "Pronto?" chiedo facendo finta di non sapere chi sia  "hei Kazuha come va?" mi domanda Aiko allegra  "benissimo" mento  "a te?" chiedo poco dopo,  "alla meraviglia amica mia, ma dimmi com'è andato l'appuntamento con Hattori?" mi chiede e io mi fermo, "Aiko ora devo proprio andare ci sentiamo più tardi" dico velocemente chiudendo la chiamata.

Fisso il cellulare con sguardo perso a chiedermi perché non gio ho detto la verità.  Lei è la mia migliore amica da quando avevamo 5 anni, siamo cresciute insieme, allora perche non gli ho raccontato come mi sento?.

Metto il cellulare sulla scrivania e mi butto sul letto e le lacrime ricominciano ad uscire, ma non so bene il perché sto piangendo,  ma quel peso che prima avevo sul cuore sembra si sia moltiplicato e ho solo voglia di piangere.

 

 

 

 

 

 

*********************

 

 

 

 

Dopo essermi fatto una doccia rinfrescante e con i capelli ancora umidi mi chiudo in camera mia, oggi non ho voglia di vedere nessuno.

Apro l'armadio e comincio a cercare una maglia pulita, visto che indosso solo un pantalone e una canottiera.

Apro un cassetto e una cosa cattura la mia attenzione, c'è un libro che, chiaramente, non è mio.  Leggo il titolo del libro 'Fino a l'ultimo battito di cuore'* e capisco che è di Kazuha, mi ricordo ancora quando tanto tempo fa lo comprammo insieme in libreria, io comprai un poliziesco mente lei scelse questo. Mi assillava con questo libro dicendomi che era una storia bellissima. Se lo deve essere dimenticata qui e mia madre deve averlo messo nel mio cassetto. Mi sembra strano che fino ad adesso non ci ho mai fatto caso, ma forse era seppellito sotto la mia roba e non me ne sono accorto e ora scavando l'ho notato.

Dopo aver indossato la maglietta prendo il libro e mi stendo sul letto. Chissà di cosa parla, so soltanto che Kazuha adorava questo libro e diceva che era romanticissimo.   'è una storia d'amore bellissima, anche a me piacerebbe viverne una così'  è questo quello che diceva, non so come sia questa storia d'amore ma so che mi sarebbe piaciuto viverla con lei.  Chissà se mi vorrà ancora vedere, l'ho delusa e ferita lo so, ma spero che riesca a perdonarmi.  Non potrei vivere ancora senza di lei, in questi 7 lunghi anni l'ho capito ma forse l'ho capito troppo tardi.

Non so cosa sarebbe successo se l'avessi fermata in tempo, come mi sarei comportato, ma so che ora non rifarei di nuovo lo stesso errore.

Apro il libro e comincio a leggere questo stupido libro, cosa ci troverà mai di interessante in questi libri?

 

 

 

 

 

*************

 

 

 

 

La sveglia sul mio comodino suona annunciando un nuovo giorno, oggi è lunedì e ho lezione con i ragazzi quindi devo sbrigarmi a prepararmi.

Scelgo di mettermi un fuson marrone scuro con una maglia lunga marrone chiaro, un ciondolo a forma di mezza luna dorato, borsa nera e scarpe nere.  Dopo essermi vestita scendo a fare colazione.

"Buongiorno tesoro" mi salutano mia madre e mio pade all'unisono,  "giorno" dico io e mi siedo con loro.  "Tutto bene?" mi chiede mio padre e io annuisco, ma perche le persono mi devono chiedere sempre se sto bene? . Finita la colazione esco di casa per dirigermi a scuola. 

Le strade sono già affollate, persone che vanno a lavoro, mamme che accompagnano i loro bambini a scuola, ragazzi che si dirigono a scuola. Mi fermo a guardare quesi ragazzi che così felici si stanno dirigendo a scuola, e non posso fare a meno di pensare che anche io e Heiji eravamo così. Così felici, uniti, scherzavamo ridevamo, ci facevamo i dispetti, ma tutto questo ormai è finito. Forse è stato tutta colpa mia, se non me ne fossi andata per inseguire i miei sogni forse non avrei perso tutto questo.

I miei occhi finiscono per caso sull'orologio e sgranando gli occhi ricomincio a camminare più veloce, se non mi muovo rischio di fare davvero tardi.

Arrivo in classe noto che sono tutti presenti  "buongiorno" dico "buongiorno" dicono tutti in coro, sono ragazzi veramente speciali, mi sono affezzionata a tutti loro, anche se devo ancora riuscire a sciogliere il cuore di Benkei, e mi dispiace veramente che questa sia la mia ultima settimana con in questa scuola.

"Allora ragazzi oggi faremo un autoritratto, cercherete di disegnare voi stessi, il vostro volto o un disegno di voi che fate una determinata cosa collegata al vostro sogno, ad esempio un vostro disegno su un palco che cantate e altre cose, mi sono spiegata?" domando e tutti annuiscono e cominciano a disegnare, con mio grande stupore anche Benkei prende il pennello e comincia a disegnare, e un sorriso appare sul mio volto.

Cammino tra i ragazzi per vedere come va il loro lavoro, sono tutti disegni eccezionali. Mi avvicino a Benkei curiosa di vedere che ha disegnato ma il suono della campamnella che segna la fine delle lezioni mi ferma, tutti si alzano e cominciano a prepararsi    "chi non ha finito il disegno se lo può portare a casa o può rimanerlo qui e lo continua la prossima volta" dico e alcuni prendono il quadro per portarselo a casa mente alcuni lo rimangono in classe. 

Prendo la mia borsa ed esco dalla classe, ma prima di andarmene prendo un caffè alla macchinetta. Dopo aver bevuto il caffè butto il bicchiere nel cestino e faccio per andarmene quando sento una bellissima melodia, "sembra un pianoforte" dico cominciando a guardarmi intorno. Alla fine capisco che la musica arriva da una classe infondo al corridoio. Mi avvicino alla classe curiosa di sapere chi sta suonando "chissà cosa ci fa un pianoforte in questa scuola?" chiedo a me stessa, apro piano la porta e sgrano gli occhi nel vedere la persona seduta a suonare. "Benkei" dico, lui si ferma e alza gli occhi su di me "che ci fai qui?" chiedo, però devo ammettere che è davvero bravo, sembra a suo agio quando suona. "Ecco io...veramente..." dice cominciando ad arrossire, "sai che sei davvero bravo?" dico camminando verso di lui, ho un presentimento, non è che...no non è possibile. "Mi scusi ma ora devo andare" dice e si avvia verso la porta ma io lo fermo per un braccio "perché non ti confidi con me, sono la tua insegnante" dico, vorrei capire che ha, perché si comporta così, che cosa nasconde. "Lei non capirebbe" dice per poi sottrarsi alla mia presa e sedersi su un divanetto, "beh potrei provarci" dico sedendomi anche io "vede ha presente quando tu hai un sogno e lo vuoi realizzare, ma te lo impediscono?" dice guardandomi negli occhi "ma tu non avevi detto di non avere sogni?" gli chiedo con un sorrisetto, "veramente uno ce l'ho avrei" dice arrossendo "e quale?" dico curiosa, ma credo di aver già capito. "Mi piacerebbe diventare un...un pianista" dice e io sgrano gli occhi sorridendo "davvero?" gli chiedo e lui annuisce. A questo punto mi sorge un dubbio "ma perché frequenti una scuola d'arte se vuoi studiare musica?" dico dando voce ai miei pensieri, lo vedo rabbuiarsi all'improvviso "il fatto è che...i miei genitori sono entrambi artisti e loro vogliono che lo diventi anch'io" mi dice triste, ecco dove avevo sentito il suo cognome, i signori Tanaka sono due artisti che compongono le loro opere sempre insieme. "Ma non possono obbligarti a fare quello che non vuoi" dico mentre lui guarda il pavimento. "Ascolta, è molto importante inseguire i propri sogni, ti fa stare bene con te stesso. Dovrai rinunciare a molte cose questo è vero, ma ne guadagnerai altrettante, questo te lo dico perché ci sono passata anch'io e quindi nessuno meglio di me può capirti" dico ripensando ai giorni precedenti alla mia partenza, a quando ho dovuto dire addio alle persone che amavo anche se non è stato proprio un addio, e a come mi sono sentita quando sono salita su quell'aereo sapendo che non avrei rivisto quelle persone per molto tempo. Guardo Benkei e gli sorrido per poi alzarmi e uscire dalla classe.

Tornata a casa mi chiudo in camera mia e mi butto sul letto, povero Benkei non può realizzare i suoi sogni per colpa dei suoi genitori. Qualcuno bussa alla porta  "avanti" dico e Aiko entra nella stanza.  Mi alzo di scatto dal letto, ho cercato di evitarla per tutta la giornata rifiutando tutte le sue chiamate, non volevo parlargli perché so che mi avrebbe chiesto di me e di Heiji e io non avevo voglia di parlare di lui.

"Aiko, che ci fai qui?" gli chiedo facendo finta di niente   "mi chiedi che faccio qui? non hai risposto a nessuna delle mie 25 telefonate e mi chiedi che ci faccio qui?" Aiko sembra arrabbiata e ha ragione   "mi dispiace è che..." non finisco la frase e abbasso lo sguardo  "ero preoccupata per te" mi dice poi, e io comincio a piangere  "lo so scusami" dico piangendo, no! non voglio piangere, non voglio tornare la Kazuha di una volta.  "oh amica mia,vieni sediamoci" mi dice prendendomi per mano e facendomi sedere sul letto.  "L'appuntamento con Heiji è andato così male?" mi chiede accarezzandomi un bracio, ma io non rispondo, non ho il coraggio.  "Kazuha lo sai che puoi confidarti con me, l'ho hai sempre fatto, forse non mi consideri più la tua igliore amica?" mi chiede triste e io mi giro di scatto verso di lei   "ma che dici? tu sarai sempre la mia migliore amica" dico guardandola  "allora perché non mi racconti tutto? lo sai che di me puoi fidarti" dice e io capisco che forse sfogarmi con lei non può farmi altro che bene   "non c'è stato nessuno appuntamento" le dico abbassando la testa  "eh?" chiede Aiko confusa  "che vuoi dire?"  mi chiede ancora   "che Heiji non si è presentato, ha preferito andare in un bar con i suoi amici piuttosto che stare con me" dico piangendo più forte, Aiko si avvicina a me e mi abbraccia   "ci sarò sempre per te ricordatelo" dice sorprendendomi   "se hai bisogno di un posto dove fuggire...se hai bisogno di una spalla sulla quale piangere, io sarò sempre la tua migliore amica" dice e io l'abbraccio più forte   "grazie amica mia" dico restando abbracciata alla mia migliore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*è un libro che sto leggendo in questo periodo ed è molto bello.

                         NOTE DELL'AUTRICE

  Ciao a tutti, spero che abbiate passato un buon San Valentino, e spero che questo capitolo vi piaccia.

Vi prego recensite.

Bacioni.

XXX

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                         

 

 

 

 

 

 

 

 

                                           

   
 
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