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Autore: Jill_BSAA    19/02/2017    0 recensioni
C'era un tempo in cui la nostra popolazione viveva in pace, poi, arrivarono le tenebre che ci circondarono e ci annientarono. Ora, siamo noi che cerchiamo la nostra vendetta e l'avremo con qualsiasi mezzo e a qualsiasi costo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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                                                                              - Prologo -



Le fiamme ci avvolgevano completamente.
Potevo sentire il sentore dolciastro delle carni bruciate, l'odore ferroso del sangue fresco, gran parte del quale era sparso sul mio corpo, trofeo di tutti i nemici che avevo abbattuto dall' inizio dell' attacco.
Nonostante davanti ai miei occhi si aprisse solo un panorama di disperazione e dolore, una vaga ebrezza mi invadeva le membra indolenzite spingendomi a combattere ancora senza preoccuparmi per l'incolumità della mia stessa vita, perchè di lì a poco non ne avrei più posseduta una tuttavia il mio spirito combattivo continuava ad ardere nel mio corpo. Continuai a camminare, nella mano destra sentivo la presa stretta sulla mia spada, potevo percepire l'elsa premere e sfregare contro la mia pelle, una sensazione familiare e rassicurante. Scavalcai il corpo di un nemico ed un altro di essi entrò nel mio campo visivo, ero sola eppure un sorriso arrogante si aprì sul mio volto, strinsi di più la presa sull'elsa e portai la lama davanti al mio corpo, quando la bestia grugnì correndomi incontro il mio corpo si mosse da solo. Tranciai il braccio destro del Demone con un fendente e con un secondo colpo lo abbattei completamente, lasciandolo al suolo rantolante. Mi ero trovata molte volte in questa situazione, i demoni Sorok erano i nostri peggiori nemici dall'alba dei tempi, ma ora erano entrati a migliaia nelle nostre terre, e noi non potevamo più tenerli a bada. Mi asciugai velocemente un rivolo di sangue che mi colava dal volto, sangue nemico, e continuai a camminare lasciando che lo sguardo vagasse sul panorama desolato. Tutte le grandi abitazioni erano crollate, i negozi bruciati, cadaveri di amici e nemici giacevano al suolo e constatai con un brivido che quella sarebbe stata, forse, la fine. Improvvisamente un clangore vicino di armi mi risvegliò dal torpore dei miei pensieri. Mi lanciai in una corsa selvaggia e in breve tempo fui davanti a tre persone, due Demoni ed un uomo che riconobbi senza batter ciglio. 
"Arcais! ".
Gridai, cercando di attirare la sua attenzione e quella dei suoi assalitori ma i due erano troppo impegnati a menare pesanti colpi d'ascia sullo scudo dell'uomo. Con un balzo fui dietro a loro, il primo lo uccisi conficcandogli la punta della spada a fondo nel torace, dove sapevo esserci il cuore, mentre il secondo si girò e con un urlo mi getto a terra con un calcio ben piazzato contro il mio torace. Volai per diversi metri prima di ricadere rovinosamente a terra, sbattendo la schiena contro pietre crollate da qualche struttura vicina, gemetti lasciando andare la spada ma non feci in tempo a vedere il mio compagno fracassare il cranio del Demone con un colpo delle propria mazza.
"Stai bene?".
La sua voce era roca per lo sforzo della battaglia.
"Credo di si...".
Gemetti, afferrando la sua mano e rimettendomi in piedi, ripresi la mia spada e tornai al fianco di Arcais.
"Sono troppi.." 
Constatai deglutendo un groppo alla gola che altro non era che il sentore della sconfitta imminente.
"Proprio tu stai pensando ad arrenderti?"
Nonostante stessimo per morire potevo sentire la sua spavalderia venir fuori da quel sorriso che le illuminava il volto.
"Lei non potrà salvarci questa volta".
Sospirai abbassando lo sguardo, amareggiata.
"Non percepisco la sua presenza, questa è la fine".
Sospirai ancora una volta, conscia di aver detto la verità e voltai lo sguardo dal volto dell'uomo per fissarlo sull' enorme vortice nero che si stava per abbattere su di noi, potevo percepire il male sprigionarsi ad ogni nemico che vomitava fuori insozzando e macchiando maggiormente quello che era rimasto di Liria, il nostro mondo.
"Perfino la Grande Madre ci ha abbandonati".
Sentì la sua mano stringersi intorno alla mia che tremava leggermente, era la prima volta che perdevo in tutta la mia vita.
"Talia..."
Scossi il capo abbozzando un sorriso che voleva soltanto rassicurare l'altro.
"Va tutto bene".
Ripresi nuovamente una posizione di guardia, in attesa che i nuovi Demoni si abbattessero sui nostri scudi ma non accadde. Tutto si fece nero e persi la cognizione del mio corpo e della mia coscienza .
La  Madre, al fine, non ci aveva abbandonati.
  
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