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Autore: NinaD    19/02/2017    3 recensioni
Tratto dal testo:
"Ciò che siamo è difficile da definire, e per la prima volta in vita mia non sento il bisogno di rovinare qualcosa di così perfetto con una riduttiva etichetta. Tutto ciò a cui riesco ancora a pensare è a quanto fottutamente carina tu fossi in quel piccolo vestitino azzurro, e a contemplare l’ovvietà che lo hai messo per me, vero?"
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bixlow, Lisanna
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: PWP
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What We Are

 
 
Ciò che siamo è difficile da definire, e per la prima volta in vita mia non sento il bisogno di rovinare qualcosa di così perfetto con una riduttiva etichetta. Tutto ciò a cui riesco ancora a pensare è a quanto fottutamente carina tu fossi in quel piccolo vestitino azzurro, e a contemplare l’ovvietà che lo hai messo per me, vero?
 
Perché adoro il tuo modo di provocarmi, così fintamente innocente e casuale, mi stuzzichi finché non riesco a trattenere la carnale voglia di rovinarti, ragazzina. Quando le mie dita sono così profonde dentro te, china sulle mie ginocchia, vestito ben tirato su attorno alla stretta vita e le fradice mutandine che oscillano, distrattamente dimenticate, su una tua sottile caviglia. Perché lo sai che questo è ciò che ottieni continuano ad ammiccare come fai, ed è ciò che desideri, più profondamente di quanto riesci ad ammettere a te stessa.
 
E per la prima volta in vita mia mi ritrovo ad adorare e avvampare su frivolezze come il sapere che dormi con la mia maglietta, solo con quella, e fremo dalla voglia di vedere una tua mano scendere in mezzo alle tue gambe nello stesso modo che farebbe la mia, accarezzandoti le morbide cosce e vedere quanto bagnata tu sia solo per me, pensando a me, toccandoti fino a sfarti completamente, come i petali di una rosa vermiglia in un freddo pomeriggio autunnale.
 
Mentre scherzi e chiacchieri con compagni di gilda non riesco a non guardarti attraverso le fessure del mio elmo, chiedendomi se nel tuo vivere così spensierato tu sappia quanto ardentemente sia nata la voglia di assaggiare ogni parte di te, godendomi il brivido che la tua pelle mi provoca a contatto con le dita, come pura luce solare endovena ad illuminare ogni nervo del mio corpo.
 
E sembri così dolce con quelle labbrucce increspate in una piccola “o”, le gote arrossate e la fronte imperlata di sudore mentre la mia mano ti circonda possessivamente la gola, mentre mi spingo in te con crescente ferocia. Eppure così dolce non sei, cara Lizzy, piccola ragazzina e capricciosa streghetta. Quando ti lascio il comando e ti godi ogni mio strozzato sospiro, concedendoti pieno accesso al mio collo dove prontamente fioriscono violacei marchi. Quando ti sento giocare a fare “la grande”, tenendomi in pugno e sussurrandomi comandi arrochiti dal desiderio dritti nell’orecchio, tanto vicino da sfiorarlo appena
-Sono così vicino- ti ho detto arpionando le mani alla tua vita e reprimendo la voglia di ribaltare le situazioni, ti stavi divertendo così tanto ad avere il pieno comando e, sarò sincero, mi stavo divertendo un sacco anche io
-Parlami- ti ho chiesto quindi, desideroso di essere provocato ancora un po' dalle tue sporche parole e raggiungere il piacere estremo con la tua stupenda a voce a farmi da sottofondo. Così mi hai sorpreso, come sempre, quando credo che tu non possa essere più eccitante di così la tua ingenua e perversa voglia di azzardare e sperimentare mi stravolge
-Vieni per me- hai detto decisa e autoritaria, prima che perdessi il controllo e che il tuo nome scivolasse incontrollatamente dalle mie labbra in incontrollati ruggiti, segnandoti i fianchi di rosse ditate mentre il mio seme si perdeva in te, torreggiante sulla mia figura, più di quanto io non sia già.
E non te l’ho mai detto, ma quella volta sono venuto in modo così devastante che ho cominciato ad ansimare in lingue sconosciute.
 
Ed’è inutile dire che non sei stata la prima, ma sei sicuramente l’unica, l’unica a cui abbia mai dedicato tanta scellerata devozione. Adorando la sensazione dei tuoi capezzoli tesi a contatto con le mie ruvide mani, così piccoli e così delicati, portandomi alla disperata voglia di socchiudervi le labbra intorno e lasciando il tuo morbido seno alla mercé della mia lingua, che traccia lascivi disegni su quella pelle dalla lattea connotazione. Amo i tremanti sospiri che ti provoco, gonfiando e sgonfiando il petto in un disperato bisogno d’aria, stringendo le cosce intorno alla mia vita e implorando di più, di più, sempre di più
E ripeto il dolce suono dei tuoi gemiti nella mia testa per giorni.
 
Perché con te ho scoperto che non esiste risveglio più bello di quello fatto addosso alla tua figura, una mano abbandonata in mezzo alle tue gambe e il naso infossato nell’incavo del tuo collo, tu sbadigli adorabilmente rannicchiando ancora un po' il soffice e caldo corpo accanto a me e il tuo odore si mischia al mio in un unico accogliente profumo di casa.
 
Sì appartengo a te, a te che non avrei immaginato, piccola ragazzina selvaggia e saputella, quando tutto era cominciato per gioco arrivando però a stravolgere nel modo più profondo il mio intero essere. E sì, mi rendi un disperato, in un modo che un po' mi provoca vergogna, ubriaco di piacere e sbigottito dalla profonda intimità che condividiamo, molto più che meramente fisica, arricciati l’uno accanto all’altra notte dopo notte dopo notte. Sussurrando ricordi che mai avremmo pensato di condividere con qualcuno, per poi addormentarci profondamente a cuor leggero.
 
E non voglio trovarci una definizione, perché non ne abbiamo, ci teniamo per mano in quello spazio tra la sincera complicità e la continua profonda attrazione e non riesco a non sentire l’irrefrenabile voglia di farti provare tutto, tutto ciò che la vita ha da offrire, ma con me, solo con me.
 
Perché ci apparteniamo ragazzina, e ce ne siamo accorti troppo tardi, ma il detestabile egoismo che mi intossica il carattere non ti lascerà allontanarti ora che sei finalmente mia, ora che l’idea di essere io quello a lasciar possesso della mia anima a qualcuno non sembra tanto lontano e inimmaginabile.
 
 
Spazio Di Nina:
Non chiedetemi… nemmeno io ho idea da dove sia venuta fuori questa cosa. È che stavo preparando una OS!Crack per una giorno speciale e fra le varie prove mi è venuta fuori anche questa che, scartata, ho voluto pubblicare lo stesso a sè. La Bixanna è fra le mie OTP e nella mia testa ho ben delineata la loro storia, come si sono avvicinati, come sono arrivati a conoscersi così intimamente ecc. E mi ripeto spesso che un giorno ne farò una long, ma per adesso mi limito a pubblicare piccoli stralci della loro storia.
Spero che, anche se questa coppia è nettamente impopolare e sottovaluata, qualcuno possa aver apprezzato questa mia OS

Ps. spero di aver messo in modo corretto raiting e avvertimenti vari, con ste cose mi confondo sempre un botto >.<

Un’abbraccio
Nina 

  
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