Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Recchan8    19/02/2017    4 recensioni
"Dopo la fine ci sono sempre speranza e rinascita".
La comparsa di Master Pharoh 90 risvegliò la bella Guerriera della Morte e della Rinascita. La falce di Sailor Saturn venne puntata verso il basso e la Terra venne distrutta e ricreata, e con lei tutte le anime presenti sulla sua superficie.
Kunibert è al primo anno di università; ancora non sa di essere la reincarnazione del comandante degli Shitennou, Kunzite, e di aver ricevuto in dono dalla silenziosa guerriera una preziosa seconda possibilità.
Genere: Azione, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inner Senshi, Shitennou/Generali
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La storia era destinata a ripetersi. Nietzsche aveva ragione.
Un nuovo nemico aveva fatto la sua comparsa: la tranquillità della città era in pericolo, così come la sua nuova vita. Se n'era accorto durante lo scontro con la creatura misteriosa: i suoi poteri non si erano ancora risvegliati del tutto. Con Mackenzie al suo fianco era riuscito a salvarsi e ad annientare il nemico, ma senza di lei...
...Senza di lei sarebbe riuscito a sopravvivere?
A questo pensava Kunibert mentre, seduto ai tavolini esterni del bar La Cartella, rigirava il cucchiaino nella tazzina di caffè. I pomeriggi erano ancora abbastanza lunghi e il clima docilmente permissivo: Kunibert indossava semplicemente una t-shirt e un giacchetto nero di pelle. Portava gli occhiali da sole calati sugli occhi perché le occhiaie da notti insonni non lo avevano ancora abbandonato.
Quella stessa mattina si era ritrovato Mackenzie sotto casa. Come avesse fatto a scoprire il suo indirizzo era un mistero. Gli aveva lasciato il suo numero di cellulare e lo aveva spiazzato con una offerta di lavoro.
-”Diventa mio dipendente. Ti offro un posto da commesso al mio negozio di fiori!”-.
La scusa era stata che in tale maniera avrebbero avuto modo di vedersi più spesso, di collaborare nello scambio di informazioni e di unire le forze nella non tanto remota possibilità di un secondo attacco da parte di una creatura nera. Kunibert aveva tentennato. La prospettiva di guadagnarsi qualche soldo lo attirava, ma, dall'altra parte, non era sicuro di riuscire a gestire un lavoro e l'università. Alla fine Mackenzie gli aveva proposto un orario di lavoro perfettamente plasmato e adatto all'orario delle lezioni. Kunibert non poteva che accettare.
Li troveremo”, pensò posando il cucchiaino sul piattino di ceramica bianca. “Li troveremo tutti”.
Finì il caffè e prese in mano il cellulare. Nessun nuovo messaggio, né da parte di Mackenzie, né da parte di Dacre, il quale, meravigliando Kunibert, aveva saltato tutte le lezioni di quel giorno senza avvisarlo; Kunibert lo aveva aspettato per venti minuti davanti a La Cartella.
Probabilmente si è offeso per come mi sono comportato ieri”.
Dacre era un giovane particolarmente permaloso. Non c'era da sorprendersi se il motivo del suo silenzio fosse stato proprio quello.
Qualcuno spostò la sedia e si sedette al tavolino di Kunibert senza fare troppi complimenti. Il ragazzo dai capelli bianchi trasalì e lanciò un'occhiata scocciata alla persona che aveva invaso il suo spazio personale. Il giovane seduto dall'altra parte gli fece l'occhiolino e sorrise con una sigaretta stretta tra le labbra.
-”Sapevo che ti avrei trovato qui, Generale”- disse annuendo compiaciuto.
Kunibert bloccò lo schermo del telefono e lo appoggiò sul tavolino, visibilmente stizzito e infastidito. Quello che si trovava di fronte era il ragazzo castano del bar, quello che aveva inspiegabilmente preso a chiamarlo “Generale” nonostante non fossero per niente in confidenza.
-”Non stai lavorando”- disse Kunibert squadrandolo da dietro le lenti scure degli occhiali da sole.
-”No, oggi è il mio giorno libero”- rispose l'altro accendendosi la sigaretta e allungando una mano al tavolo accanto per prendere il posacenere. Kunibert seguì i suoi movimenti con una smorfia di fastidio dipinta sul volto. Nehemias se ne accorse ma fece finta di niente. Quell'arrogante ragazzo dagli occhi grigi non poteva minimamente immaginare quanto coraggio gli ci fosse voluto per mettersi a sedere al suo stesso tavolo. Nehemias aveva delle domande, delle strane e allucinanti domande, ed era convinto che Kunibert fosse l'unica persona in grado di fornirgli delle risposte.
-”Buon per te. Io invece devo andare a lavoro; per cui, se vuoi scusarmi...”- disse Kunibert alzandosi e mettendosi in spalla la tracolla.
-”Aspetta!”- saltò su Nehemias. -”Posso... Posso sapere come ti chiami?”-.
Kunibert ridusse gli occhi a due fessure e si irrigidì. Cosa diavolo voleva quel ragazzo da lui? Alzò il mento e storse la bocca. Forse i suoi orecchini, i due pendenti argentati, davano agli altri un'immagine sbagliata di lui? Possibile che Dacre avesse ragione?
-”Giusto per mettere le cose subito in chiaro, sono etero”- sbottò.
Nehemias spalancò gli occhi e arrossì di botto. Per la prima volta in tutta la sua vita era stato scambiato per un omosessuale. Scoppiò a ridere, provocando un moto di stizza in Kunibert, e indicò una ragazza all'interno del bar.
-”Oh be', lo sono anch'io! La vedi quella tipa coi capelli azzurri? E' la mia ragazza”-.
Kunibert seguì con lo sguardo l'indice di Nehemias e individuò la ragazza in questione. I loro sguardi si incrociarono per un attimo, e Kunibert avvertì una fastidiosa sensazione all'altezza dello stomaco. Spostò lo sguardo su Nehemias, ancora in piedi di fronte a lui con la sigaretta in mano.
-”D'accordo...”- disse lentamente. -”Mi chiamo Kunibert. Allora, si può sapere cosa vuoi?”-.
-”Kunibert...”- ripeté Nehemias sottovoce. Quel nome gli diceva qualcosa, era sicuro di averlo già sentito da qualche parte. Sicurissimo, altrimenti come avrebbe potuto provocargli quel senso di familiarità e di nostalgia? Tese una mano di fronte a sé e sorrise. -”Io sono Nehemias, piacere”-.
Kunibert ignorò il gesto cordiale del ragazzo moro e continuò a guardarlo in cagnesco. Non gli erano mai andati a genio i tipi troppo espansivi. Aveva bisogno del suo spazio vitale e nessuno aveva il diritto di invaderlo; nessuno, tranne la sua Dea.
-”D'accordo, Nehemias: visto che sono in ritardo, possiamo parlare un'altra volta?”- tentò di tagliare corto Kunibert.
-”E-Ecco...”- balbettò Nehemias preso in contropiede.
-”Perfetto”- disse subito Kunibert. -”Alla prossima”- lo salutò, e si eclissò il più rapidamente possibile.
La ragazza dai capelli azzurri, che aveva assistito a tutta la scena dall'interno del bar, uscì e raggiunse il giovane castano. Gli posò una mano sulla spalla e lo baciò su una guancia.
-”Non è andata bene, vero?”- gli domandò.
-”Per niente”-.
La ragazza si sedette al posto di Kunibert e, dopo essersi lanciata una rapida occhiata attorno, si chinò in avanti.
-”Nem, ancora non capisco perché pensi che quel ragazzo possa comprenderti”-.
Nehemias guardò i suoi occhi azzurri e sorrise debolmente.
-”Non lo so”- sospirò.
La ragazza allungò una mano e gli accarezzò dolcemente una guancia. Nehemias le prese la mano e le baciò il dorso.
-”Stai tranquillo. Prima o poi le risposte che cerchi arriveranno, ne sono sicura. Adesso torno a lavorare. Ci vediamo stasera”- gli disse.
Nehemias annuì.
-”Grazie, Amina”-.

 

 

-”Eccoti, finalmente!”- esclamò Mackenzie non appena Kunibert mise piede nel negozio. -”Ero indecisa se chiamarti o meno, ma a quanto pare non ce n'è stato bisogno”- disse strizzandogli l'occhio. -”Stamattina ho chiamato la ditta per...”-.
Kunibert, fingendo di ascoltare e di seguire il resoconto della mattina di Mackenzie, oltrepassò il bancone e andò a posare la tracolla nel retro. Riemerse qualche secondo dopo e si accasciò sul divanetto sul quale il giorno prima era stato adagiato da Mackenzie e dal famoso cliente che l'aveva trovato svenuto in fondo alla strada.
-”Benissimo”- la interruppe dopo un po'. Non ne poteva più del suo continuo chiacchiericcio. -”Domani vengono a riparare la vetrina. Eccellente. Adesso passiamo a cose più importanti: hai qualche novità?”-.
Mackenzie gli lanciò un'occhiataccia coi suoi grandi occhi verdi; odiava essere interrotta. Incrociò le braccia al petto e sbuffò. Kunibert era proprio come se lo ricordava; o meglio, come ricordava Kunzite: autoritario, arrogante e glaciale. Del resto, quali altre doti avrebbe dovuto possedere il comandante dei Quattro Generali Celesti?
-”Non so, potrebbe interessarti una mia teoria riguardo la nostra situazione?”- gli chiese con fare vago.
-”Direi di sì”- le rispose come se fosse una cosa ovvia.
Mackenzie sorrise compiaciuta e si piazzò di fronte a Kunibert, le mani posate sui fianchi e una viva luce negli occhi. Ci aveva ragionato tutta la mattina; era sicurissima che avrebbe lasciato Kunibert a bocca aperta.
-”Io credo che le nostre memorie sopite siano nascoste dentro a una, diciamo, camera”- iniziò a spiegare. -”Questa camera ha una porta, e questa porta una serratura. Sailor Saturn è l'artefice della serratura. Fin qui mi segui?”-. Kunibert si massaggiò il mento, pensoso, e annuì. -”Ovviamente per aprire la porta serve conoscere la struttura della serratura. Le parole ricorrenti di Saturn costituiscono la serratura. Adesso, affinché la porta si apra, cosa serve?”-.
-”Una chiave...?”-.
-”Esattamente”- confermò Mackenzie puntandogli un dito contro. -”E la chiave, mio caro Kunibert...”-.
-”...Sono io”- concluse il ragazzo dai capelli bianchi.
-”Detto in parole povere, tu hai il potere di risvegliare le memorie di coloro che sentono la voce di Saturn, ovvero dei nostri compagni”-.
Il ragionamento di Mackenzie aveva senso. Tutto quadrava. Lui, il primo ad aver riacquistato i ricordi delle sue vite precedenti, aveva il compito di risvegliare i Generali e le Guerriere. Chissà perché, tra tutti, Sailor Saturn aveva scelto proprio lui...
-”Per concludere la mia teoria, stando a quello che è successo a noi, credo che tutto quello che basti per riacquistare la memoria sia avere un qualunque tipo di contatto fisico con te. Troviamo le persone che riescono a sentire le parole di Sailor Saturn e il gioco è fatto”-.
-”Più facile a dirsi che a farsi”- mormorò Kunibert. -”Il mio incontro con te è stato del tutto...”-.
-”...Casuale?”- prevedé la ragazza il resto della frase. Scosse la testa con veemenza -”Non ne sono convinta. Siamo tutti destinati a ritrovarci. E' scritto nel nostro DNA: non possiamo esistere gli uni senza gli altri; a maggior ragione adesso che è comparsa una nuova minaccia per la Terra”-.
Kunibert sapeva che Mackenzie aveva perfettamente ragione. Una volontà “superiore” aveva predisposto la loro rinascita; aveva donato loro una seconda possibilità, perciò era scritto nel destino che si sarebbero tutti riuniti.
Come è giusto che sia”, pensò.
Improvvisamente il pensiero gli tornò allo strano ragazzo del bar. Come aveva detto di chiamarsi? Nehemias? Il suo comportamento era davvero insolito.
Capelli castani, profondi occhi marroni...”. Pensandoci bene, non gli era del tutto estraneo. La sua immagine si sovrappose con un ricordo in particolare, e fu allora che Kunzite se ne rese conto. Si morse il labbro, costringendosi a non aprire bocca a riguardo e a non rivelare immediatamente la folgorante scoperta a Mackenzie.
-”Qualcosa non va?”- gli chiese questa notando il suo repentino cambio d'espressione.
-”Stavo solamente pensando a un modo per identificare le persone che sentono la voce di Saturn”- mentì con una perfetta faccia di bronzo.
Mackenzie fece un sorrisone e, come suo solito, si batté una mano sul petto.
-”Ce la faremo!”-.
Chissà come avrebbe reagito Mackenzie, la forte, orgogliosa e coraggiosa Sailor Jupiter, se avesse saputo che il suo amato Nephrite dormiva tra le braccia di una ragazza dai capelli azzurri...










NOTE DELL'AUTRICE:
So che molti di voi avevano ormai perso le speranze, eppure sono finalmente e ufficialmente tornata :D La sessione d'esami si è conclusa e adesso posso finalmente dedicare un po' più di tempo alle mie storie. 
Spero che anche questo capitolo vi piaccia. Per domande, chiarimenti e minacce di morte, sapete come contattarmi >:)
Alla prossima! ^^

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Recchan8