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Autore: Sam Lackheart    19/02/2017    0 recensioni
Parliamo un po', vi va?
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Parliamo di mattina, vi va?

Che poi voi non potete neanche parlare. Facciamo che vi dico la mia e ci pensate? Non so perché, ma penso sia doveroso discuterne.

Cos'è la mattina? Che tempo è? Cosa succede mentre la terra si fa scaldare dei primi, timidi raggi del sole appena sorto?

È tempo di partenze, di solito, specialmente per i lunghi viaggi. C’è un dolce sforzo nello svegliarsi all'alba, preparare gli ultimi bagagli, controllare di non aver dimenticato nulla nella frenesia della sera prima e chiudersi tutto alle spalle. Vedere la città ancora addormentata, ma parzialmente vigile. Non è un sonno pesante quello che si va a disturbare, ma il tiepido riposo che ci concediamo, anche se abbiamo già aperto gli occhi.

Ma chi non deve partire, cosa fa la mattina?

È il tempo della dolcezza lenta. Delle braccia che si avvolgono tra le coperte, mai troppo irruentemente, con una lentezza delicata e un sincronismo dettato dalla volontà comune di prolungare ogni istante, con gli occhi socchiusi.
È il momento della pigrizia non nociva, quella che fa sorridere, ma non troppo. C’è una magia che si decide tacitamente di non rompere. Si ha paura a pronunciare le prime parole, che sanno di freddo, come “devo andare”, “dobbiamo alzarci”. Frasi vuote, ripetute fino a che non perdono il loro senso proprio e diventano sussurri privi di intenzione.

I baci sulle labbra di prima mattina, li avete mai dati? Quando si ha paura di dischiudere troppo le labbra, perché non ci si è ancora lavati i denti. Non hanno niente in comune con i loro fratelli della notte prima, quelli pieni di passione, rapidi e profondi, ansimati sulle bocche altrui, mentre le mani frenetiche cercano lembi di pelle da sfiorare, da prendere, da sentire propri. Che fine fanno quelle stesse dita al sorgere del sole? Si nascondono, timide, tra i capelli scomposti, a sciogliere nodi infiniti, o sfiorano piano un viso in penombra.
Si cercano nidi confortevoli dove sentirsi sicuri, la mattina, dove poche ore prima si era cercato un fuoco divampante che ponesse fine a tutti i pensieri.

Concludo questo breve scritto, con una piccola richiesta.

Se avete la rara fortuna di essere amanti al mattino, ammiratevi nelle vostre semi nudità, non smettete di baciarvi piano sulle guance, sulla punta del naso o sulla fronte. Non vergognatevi di cercare rifugio come delle neonate rondini, intrecciando quasi senza accorgervene le gambe, poggiando la testa su un petto quasi immobile. Non abbiate paura di prendervi il vostro tempo, di perdervi ad ammirare chi vi giace accanto: il giorno questo non lo permette, sapete?

Amate, amate la mattina presto, di quell'amore puro che per il resto della giornata un sole troppo alto vi impedisce di esprimere.

Fatelo, prima che scenda la notte. 
  
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