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Autore: Ettas stories    19/02/2017    1 recensioni
- Mamma, sono in ritardo! Mi servono dieci minuti, dieci minuti e sono pronta! - rispose in fretta la ragazzina, sistemandosi la chioma rosso fuoco in una coda spettinata.
- Stiles? - la voce di Lydia si fece più seccata - Puoi portare tu la peste a scuola? Io non posso arrivare ancora in ritardo.
*
- Io non ho paura, ma non perché sono coraggiosa. Te l'ho detto, io lo so chi sei. Per questo non ho paura.
L'uomo sbuffò, infastidito dalle parole della ragazzina - E, di grazia, chi sarei io?
- Tu sei il mio Angelo Custode!
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Claudia, coraggio, è ora di andare!
 
La voce squillante di sua madre, Lydia, la svegliò di soprassalto. Accidenti! Aveva spento la sveglia e si era addormentata di nuovo, ora sarebbe arrivata in ritardo. Un'altra volta.
Aveva iniziato da pochi giorni la seconda media e questo era già il secondo giorno in cui si ritrovava a doversi preparare in pochi minuti. Sarebbe stato esattamene come l'anno scorso! Avrebbe accumulato - di nuovo - una marea di note per i ritardi troppo frequenti.
Ma dopotutto, come potevano pretendere che dei ragazzini di 12 anni avessero la forza di alzarsi prima delle 8? Era una vera e propria tortura!
- Mamma, sono in ritardo! Mi servono dieci minuti, dieci minuti e sono pronta! - rispose in fretta la ragazzina, sistemandosi la chioma rosso fuoco in una coda spettinata.
- Stiles? - la voce di Lydia si fece più seccata - Puoi portare tu la peste a scuola? Io non posso arrivare ancora in ritardo.

-

Claudia e gli altri ragazzini erano appena usciti dal cortile della scuola.
- Ma ci potete credere che siamo già in seconda media!? - esclamò Ryan, un ragazzino biondo e un po' rotondetto. Claudia lo conosceva da anni e poteva dire con certezza che fosse uno dei suoi migliori amici. Si erano conosciuti mentre sguazzavano in una pozzanghera di fango alle elementari, ignorando le urla delle maestre che li imploravano di smettere. Ryan era un po' un eterno bambino, si emozionava ed esultava per qualsiasi cosa, ed era sempre sorridente.
- Ryan, potresti finirla di gridare!? Mi stai facendo venire il mal di testa - intervenne Joan, la nuova arrivata. Claudia la conosceva da pochi giorni e già non la sopportava. Si era trasferita quell'anno da un'altra scuola e, appena arrivata, aveva dichiarato di fronte alla classe di essere la più astuta e saggia tra tutti loro, dicendo però che, poiché lei era una brava persona, li avrebbe aiutati ad avvicinarsi almeno un po' al suo livello. Ryan tuttavia sembrava nutrire una sorta di adorazione per lei e quindi Claudia se la faceva andar bene. Dopotutto, lei non era mai stata particolarmente selettiva nello scegliere i suoi amici, andava d'accordo un po' con tutti, senza mai farsi vedere davvero da nessuno. Forse solo da Ryan. Solo un po'.
I suoi compagni erano impegnati a battibeccarsi a vicenda, ma Claudia proprio non li sentiva. Era immersa nei suoi pensieri, come spesso capitava, e in quel momento stava pensando a una persona che non vedeva da tanto tempo. Beh, in realtà non l'aveva mai vista, non esattamente almeno, se non una volta, di sfuggita... ma le mancava. 
- Claudia! Claudia! - la voce squillante di Ryan la distolse dai suoi pensieri - Che ne dici se invece di prendere l'autobus andiamo a fare un giro al parco? Mando un messaggio a papà, lui avviserà i vostri. Tanto non sarebbe la prima volta che andiamo al parco da soli dopo scuola.
E fu così che il gruppetto di marmocchi si avviò verso il parco, a pochi minuti dalla scuola della piccola cittadina di Beacon Hills.
Claudia seguiva Ryan e Joan senza pensarci, con la testa fra le nuvole, senza nemmeno accorgersi di quello che stessero dicendo o di ciò che le accadeva intorno. Fu così che, dopo pochi minuti, Ryan decise che il parco di Beacon Hills era una meta troppo ordinaria, non si sarebbero divertiti, e che se avessero cambiato rotta e sbirciato nei dintorni di quel quartiere pericoloso, quello dove c'erano gli spacciatori, nessuno se ne sarebbe accorto. Sarebbero rimasti solo una decina di minuti, non di più, e poi si sarebbero diretti verso il parco. I loro genitori non avrebbero mai sospettato nulla.
Arrivarono così al famigerato quartiere e finalmente Claudia decise di tornare alla realtà, trovandosi spaesata. Erano nel quartiere più pericoloso di Beacon Hills! Ma non dovevano andare al parco? Prima che potesse chiedere dei chiarimenti a quella schiappa combina guai di Ryan, una sensazione la colpì: si accorse subito della presenza di qualcosa di strano nell'aria. Era una percezione vaga, effimera, ma sentiva qualcosa, come se ci fossero delle... energie. 
Improvvisamente, i tre ragazzini furono travolti da una folata di vento, e una donna dall'aria sospetta corse veloce e a capo chino nella loro direzione, per poi però superarli e sparire in pochi secondi in una viuzza stretta e dall'aria tetra.
- Vattene! E non tornare mai più! - la rincorse la voce arrabbiata di un uomo, che, poco dopo, sbucò da dietro un angolo. 
- E andatevene anche voi! - urlò l'uomo, rivolto nella loro direzione - Questo non è un posto per bambini!
 
Le facce terrorizzate di Ryan e Joan precedettero di un secondo la loro fuga verso la strada che portava indietro, nei pressi della scuola. Ma Claudia rimase lì, immobile. Seguì semplicemente con lo sguardo i suoi amici che se la davano a gambe.
- Un signore che vende la droga! Vuole uccidere quella donna! Mi aveva detto mamma di non venire qui! Corri, corri! - si sentiva la voce spaventata di Ryan sparire in lontananza.
Lei però non era scappata. Si rigirò con calma verso l'uomo in questione, che la fissava con due occhi pungenti. 
- E tu? Tu non te ne vai? - chiese quello minaccioso.
- No. - rispose lei con un tono pacato e dolce, rivolgendo allo sconosciuto un sorriso timido ma sincero, per poi portarsi le mani dietro la schiena,  come se fosse imbarazzata, e non spaventata a morte da quello che era un perfetto sconosciuto che le urlava contro.
Alla faccia spaesata dell'uomo, Claudia continuò a parlare.
- Io lo so chi sei. - disse, senza smettere di sorridere come una ragazzina a cui avevano appena regalato un cucciolo. La faccia dell'uomo si fece più minacciosa, come se così facendo potesse scacciare la ragazzina. Claudia non perse tempo a rispondere a quel broncio, sorridendo ancora di più - E non fare quella faccia, tanto non mi fai paura lo stesso!

- Ah sì, è così, eh? - la rimbeccò lui, avanzando lentamente verso di lei, con sguardo cupo - E cos'hai tu? Sei forse più spavalda degli altri? Vuoi provare qualcosa a qualcuno? Attenta, potresti farti male - disse con la sua voce profonda, quando fu ormai a pochi passi da lei, come se fosse un avvertimento. O una minaccia.

- Io non sono più spavalda degli altri. Anzi, a dire la verità sono piuttosto fifona. - confessò lei guardandosi i piedi, leggermente in imbarazzo. Poi rialzò lo sguardo e rivolse un altro sorriso a 32 denti a quell'uomo che girava in un quartiere di spacciatori e cercava di spaventarla. 

Se quell'individuo prima poteva essere confuso, ora lo era ancora di più. Claudia si lasciò sfuggire una risatina nel vedere la sua espressione, la bocca e gli occhi spalancati, come se non potesse credere a quello che stava succedendo. Poi gli sorrise nuovamente, ed era un sorriso dolce e sincero, che si espandeva nei vispi occhietti marroni della ragazzina e nelle sue gote ora colorate di rosso.
- Io non ho paura, ma non perché sono coraggiosa. Te l'ho detto, io lo so chi sei. Per questo non ho paura.

L'uomo sbuffò infastidito - E, di grazia, chi sarei io?

- Tu sei il mio angelo custode!
 


*Note dell'autrice
Bene, dopo aver modificato e cancellato questa storia per l'ennesima volta, spero di essere riuscita a pubblicarla nel format che avevo in mente. Chiedo scusa per l'eventuale presenza di parole o frasi attaccate che non c'entrano nulla con l'altra, ma, a quanto pare, non sono in grado di far capire a EFP che voglio che le note siano separate dal testo della fanfic. Bene, detto questo... dopo due anni e mezzo che sono in questo fandom e leggo fanfiction ogni giorno, mi sono decisa a pubblicarne finalmente una. Chiedo umilmente scusa a tutti gli scrittori e le scrittrici di questo fandom per non aver mai recensito le loro meravigliose creazioni, ma ahimè, sono estremamente pigra, tanto che fino ad oggi non ho nemmeno mai creato un account. Ad ogni modo, spero che la storia vi piaccia. Non vi saranno momenti romantici nella fic, se non forse nell'ultimo o magari anche nel penultimo capitolo. Vi saranno probabilmente accenni alle storie d'amore e ai rapporti tra i personaggi qui e là all'interno della storia. La fanfic si focalizza però sul rapporto tra la piccola Claudia, figlia di Stiles e Lydia, e questo misterioso "angelo custode". Ma chi sarà mai? Spero vi piaccia :) Etta
 
   
 
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