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Autore: Spensieratezza    20/02/2017    3 recensioni
Questa storia si riferisce dopo il finale della 8 x 10!
Damon non vuole rassegnarsi a perdere Stefan e decide di fargli una proposta sconcertante.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Stefan Salvatore
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incest
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Stefan era ritornato a casa. Cade aveva informato Damon che ora che Stefan aveva ritrovato l’umanità, non gli serviva più, quindi l’accordo era salvato. Ora doveva cercarsi altri galoppini che facessero il lavoro sporco. Damon ne era contento, ma Stefan era tuttavia tornato a casa da CAROLINE, che tutta felice che Stefan aveva riacquistato l’umanità, voleva sposarsi subito.

Cioè quasi subito. C’erano dei preparativi da sbrigare.

A Damon però la cosa non andava giù, anzi gli sembrava un tremendo errore. Suo fratello e Caroline non erano fatti per stare insieme e doveva farglielo entrare in quella testa.

Solo che Stefan aveva preso ad evitarlo da quando se n’era andato così malamente da quel magazzino.

Damon non aveva neanche potuto avvicinarsi a Stefan da almeno due settimane, perché appena ci provava, Caroline lo mandava via in malo modo.

“Stefan non mi ha raccontato cos’è successo tra di voi, ma ha specificato che hai dovuto fare cose MOLTO brutte per fargli tornare l’umanità. Non vuole vederti, né parlarti, quindi dovresti andartene.”

“Digli che me lo dica in faccia, quel codardo!!”

Ma Stefan non era saltato fuori.
 


Damon aveva quindi escogitato un piano. L’unico modo che aveva per far sloggiare Caroline per un po’, - che invece di una futura sposa,sembrava un piantone, per quanto gli stava appiccicata – era falsificare la sua voce tramite un apparecchio elettronico e far finta che fosse ALARIC che la chiamava in un luogo imprecisato perché le bambine erano in pericolo.

Un luogo MOLTO LONTANO.
 

“Ma che telefono è questo? Non riconosco il numero, Rick!”

“Sì..ho avuto problemi con il mio telefono. Non chiamare lì, perché lo tengono sotto controllo. Care, fai presto. Ti aspetto!”

Una volta chiusa la comunicazione, Damon aveva mandato a quel paese il telefono e la biondina.

“E ora a noi due, caro fratellino.” Disse con un sorriso.
 
 
 
 
 
*

Stefan era da solo. Aveva visto Caroline vestirsi e fuggire a perdifiato con la sua borsa dorata e i capelli svolazzanti, farfugliando qualcosa sulle gemelle e Rick e telefoni intercettati.

Non era riuscito a fermarla. Avrebbe voluto accompagnarla.

“Finalmente siamo da soli, fratellino.”

“Ma che..”

Damon lo guardava con un sorrisetto beffardo a braccia conserte.

“Damon, per Dio! Non ti arrendi mai!”

“Finalmente ci guardiamo in faccia. Ci sono volute ben due settimane e un certo sale sulla coda di una biondina, che neanche una sirena avrebbe avuto!”

“Cosa?? Sei stato tu a…Damon, sei un essere spregevole!”

“Grazie lo so, e sinceramente sentirmelo dire è molto gratificante, detto da te poi, è MOLTO eccitante.” Disse, mormorandoglielo nell’orecchio.
 
Stefan si era allontanato, spingendolo arrabbiato.

“Ti ho detto che devi lasciarmi in pace! Non ti basta quello che abbiamo fatto?? Sei proprio senza vergogna!!”

“Io sarò senza vergogna ma non mi pare di averti costretto, fratellino, o vuoi darmi la colpa anche di questo, come tutto il resto??” chiese Damon arrabbiato.

“Io…io..”

“Ammetti che ti è piaciuto come è piaciuto a me..”

“No!”

“Ammetti che mi vuoi come ti voglio io..” disse Damon languido.

“No! Tu non …non..”

“Io cosa?” chiese Damon curioso.

“Tu non mi vuoi. Non lo hai mai voluto! Era un trucco! Solo un dannato trucco per riaccendere la mia umanità!!”

Damon gli afferrò la maglietta, quasi stritolandolo.

“è davvero una tua prerogativa, Stefan. Pretendere di sapere con esattezza quello che voglio o non voglio. Non ti è passato il vizio, vedo!”

“Stai solo bluffando. Smettila.”

“E se ti dicessi che lo voglio? Che voglio il tuo sangue, la tua lingua e magari anche altro? Quale sarebbe la tua risposta?”

“N-non cambierebbe niente, ti direi che sei…ahhh..”Damon gli aveva dato un morso veloce sulla mascella, poi lo aveva spinto sul divano.
 
“Damon, cerca di ragionare. Siamo fratelli. Non può mai funzionare. Io ho Caroline, mi devo sposare, tu hai El…”

“Zitto..” disse Damon, intrappolandolo sul divano con il suo corpo.

“D-Damon..” ma Damon gli teneva fermi i polsi.

“Voglio assaggiare il tuo sangue. Dammelo. Ne ho bisogno.”

Stefan non gli rispose, o forse sì, se il respiro affannoso che si sentì in rimando, fu da considerare una risposta.

“Fratellino, posso farlo in modo che ti faccia male, o in modo da provocarti il più grande orgasmo della tua vita. Scegli, ma fossi in te, sceglierei il modo più piacevole.”

“P-perché?” gli chiese Stefan.
 
Damon lo girò di schiena, inaspettatamente.

“Perché cosa, Stefan? Perché faccio questo? Perché ho bisogno di te? Perché ti desidero?” gli chiese, facendogli scivolare le maniche della maglietta fin sotto le spalle, lasciandole scoperte e strusciando le labbra su di esse.

Stefan sentì un’ondata di caldo e di brividi su per il corpo a questo.

“Sono tuo fratello maggiore, quindi devi fare quello che ti dico.” Disse ancora, languido, prima di mordergli una spalla, ma non con ferocia.

Stefan gemette, ma non per dolore.

“Sei eccitato, non è vero? Sapessi che effetto mi fa sentire che stai così per causa mia, Stefan..” disse ancora Damon, lasciando scivolare la sua mano sotto la maglietta.

Non si fermò. La sua mano scivolò ancora più in basso fino ad andare a toccare il suo membro e poi cominciando a massaggiarlo con spinte ora lente, ora più veloci.

“Potrei farti venire così, solo così, o potrei farlo mentre sono dentro di te, cosa preferisci?”

Stefan chiuse di più gli occhi, cercando di contenere o non far trasparire la sua eccitazione.

“Ahhhh..capisco..è questo il tuo punto debole, non è vero? La mia voce..le mie labbra..la mia lingua..”
 

Stefan cercava di girare la testa di lato ma messo così non poteva.

“O forse sono i miei baci?” chiese Damon, cominciando a stampargli una lenta scia di baci su per il collo, mentre ancora lo cingeva in un semi abbraccio da seduti.

Stefan aveva reclinato la testa in alto, a occhi chiusi, consentendogli inconsapevolmente maggior accesso al suo collo.

Nel mentre gemeva, rivelando quanto godesse di questo, fino a quando Damon arrivò a baciarlo sulla guancia e Stefan a occhi ancora chiusi portò una mano sul collo dell’altro, da quel gesto, passò solo mezzo secondo perché si andarono incontro con le labbra in un bacio appassionato.
 
L’eccitazione era troppa e Stefan finì contro la spalliera del divano e Damon gli finì in mezzo alle gambe, sempre continuando a baciarlo.


Stefan aveva cambiato completamente atteggiamento e ora si artigliava alla maglietta di Damon, con grande soddisfazione del maggiore, che adorava vedere suo fratello minore di solito  così arrogante con lui, così sottomesso a lui.

Perché Stefan quando perdeva così il controllo, era come un libro aperto. In lui non c’era solo passione, sesso, lussuria, ma AMORE.

Quando poi Stefan incapace oramai di essere padrone del proprio controllo, afferrò la maglietta e gliela sfilò, Damon sentì un fuoco incandescente prendere possesso del suo corpo e per una volta non erano le fiamme dell’inferno.

Con un ruggito di eccitazione, che finì per far avere a Damon gli occhi da vampiro per un secondo, finirono lunghi distesi uno sopra l’altro, mentre Damon faceva a pezzi la maglietta di Stefan, nel tentativo di togliergliela.

Morse sé stesso sul suo polso e glielo porse a Stefan che assaggiò il sangue del fratello, docile, poi Damon tornò disteso su di lui e lo morse ancora sul suo collo.

“Ahh..” gemette Stefan.

“Mordimi, Stefan.. mordimi ancora avanti..”

Stefan lo morse sul collo anche lui e ora i fratelli si ritrovavano a succhiare il sangue a vicenda dai loro colli.
 
Da questo, un’ondata di amore potentissima e di lussuria, entrò di nuovo dentro le loro menti, perché per i vampiri, bere il sangue, stabiliva una connessione emotiva.

Si poteva sentire quello che sentiva l’altro.
 
Damon lo guardò di nuovo negli occhi ed entrambi i vampiri presero a spogliarsi a vicenda, poi Damon gli fu di nuovo sopra, erano entrambi solo in mutande e Damon, eccitato e sudato, gli sussurrò a un centimetro dal viso:

“Ora ti farò vedere le stelle, fratellino..”
 
 
 
Per i due vampiri, il sesso tra di loro non fu strano tanto quanto l’ingarbugliamento dei loro corpi. Loro infatti non avevano mai avuto molto contatto fisico e ritrovarsi ad avere le gambe intrecciate tra di loro e ritrovarsi per quasi tutto il tempo dei preliminari, abbracciati o stretti addosso, era davvero una sensazione nuova per il loro rapporto.

Sensazione che scaturiva anche però dei grandissimi sentimenti e grandissime scosse di piacere.
 
“AHHH. AHHH.”

E le spinte di Damon erano proprio come lui .Prorompente. Forte.

Ed era più bello farlo con lui adesso che aveva di nuovo l’umanità, era tutto molto più amplificato e piacevole. Più sentito.
 
 
 
 
   
 
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