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Autore: Nao Yoshikawa    20/02/2017    2 recensioni
Raccolta di sette One Shot su Sirius Black, il mio personaggio preferito, e su sette storie d'amore con lui come protagonista.
Sirius/Hermione - Trust me, little girl
Sirius/Remus - My puppy
Sirius/Bellatrix - Evil witch
Sirius/James - The best joke
Sirius/Andromeda - Sweet star
Sirius/Harry - Reflex
Sirius/Lily - Red ruin
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Hermione Granger, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black, Remus/Sirius, Sirius Black/Bellatrix Black, Sirius/Lily
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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Reflex
 
L'anno dei suoi quattordici anni per Harry era stato quello più difficile. La consapevolezza di star crescendo, la consapevolezza che le cose stessero cambiando, la perdita di un amico e infine il ritorno di Voldemort.
Ma soprattutto, la consapevolezza di avere una persona importante troppo distante.
Sirius era apparso nella sua vita improvvisamente appena un anno prima., e lì finalmente era riuscito a dare un volto a quella persona che tanto aveva creduto di odiare, ma che poi si era rivelata tutt'altro. Non solo non era l'assassino dei suoi genitori, ma era anche il suo padrino.
L'unica figura simile ad un genitore, ma allo stesso tempo diversa, simile anche ad un amico.
Dop che Harry lo aveva aiutato a scappare, era rimasto in pensiero per tutti i mesi a seguire, pensieri e ansie che soltanto le letetre da parte di Sirius erano in grado di calmare. Avrebbe voluto conoscere e stare accanto a quello che era la figura più vicina ad una familglia, ma di certo non lo credeva possibile.
E sapeva che anche Sirius pensasse  a lui, e come non avrebbe potuto non pensarci. Harry era l'unione perfetta dei suoi genitori, somigliava a suo padre, ma avvera gli occhi verdi di sua madre.
Anche il carattere era un bel misto, e ciò rendeva Harry un perfetto riflesso di quelli che erano stati un tempo due dei suoi migliori amici.
In particolare James, che era stato la persona più simile a lui che avesse mai incontrato. Patire la sofferenza della sua morte e sopportare anche l'accusa di essere l'assassino, lo avevano fatto star male, così come gli anni di permanenza ad Azkaban. Adesso però, insieme alla libertà, aveva trovato qualcosa di bello per cui vivere, qualcosa da cui avrebbe potuto ricominciare
Poi, per Harry arrivarono i quindici anni, un faccia  faccia con i Dissenatori e  la consapevolezza che tutto stesse veramente cambiando.
Dopo quell'incidente piuttosto spiacevole, l'incontro con i membri dell'Ordine della Fenice era stato gradevole, ma ancora più gradevole era stato andare a Grimmauld Place, dove Sirius viveva.
Quando se lo era ritrovato davanti, lo aveva immediatamente abbracciato. E lui aveva fatto la stessa identica cosa, lo aveva stretto tra le proprie braccia, e lì, per la prima volta Harry poté sentire il calore di un abbraccio che lo stava facendo sentire protetto. Era qualcosa di paterno, ma non solo. Non ebbe però modo di darsi una spiegazione. 
C'erano molte cose di cui parlare, ma il ragazzo era estremamente felice di trovarsi lì, insieme a lui. Adesso Sirius gli stava parlando dell'albero genealogico dei Black e della sua storia non esattamente felice.
"Mia madre si teneva in vita per puro dispetto - affermò - un gran bel tipo, ma credo che chiunque mi odiasse in quella famiglia. Quando ero poco più grande di te sono scappato di casa, e tuo padre, beh... lui mi ha aiutato ad andare avanti"
"Davvero? - sussurrò - Beh, non dovrei sorprendermi, in fondo eravate migliori amici"
"E tu sei come lui, Harry, Mi hai aiutato nel momento del bisogno e io ti ricambierò il favaore. Ti starò accanto in questa guerra. E quando sarà tutto finito, se lo vorrai, potrai vivere con me"
Gli occhi di Harry si illuminarono, e quasi sentì l'aria mancargli. Vivere lì, con lui? Sarebbe stato un sogno che si avverava, sarebbe stato ricominciare, avere una famiglia vera, non come quella che si ritrovava.
Non riuscì a trattenere un sorriso, e preso dalla foga lo abbracciò di nuovo.
"Oh Sirius, sì, mi piacerebbe tanto!"
Quella stretta era stata diversa. Harry aveva percepito e sentito ogni cosa di lui, il corpo, il profumo, il respiro, e i suoi capelli neri come l'ebano che ora si ritrovava a stringere tra le dita.
Era stato un gesto che aveva scatenato sensazioni diverse da quelle che avrebbero dovuto scatenarsi, e se ne accorse anche Sirius, che però non riuscì a staccarsi da lui.
Il saperlo così contento, il potergli dare una gioia, in mezzo a quel mare di sventure, lo faceva stare bene.
Quando Harry si rese conto che la situazione fosse divenuta imbarazzante, si staccò, sgranchendosi la voce.
"Sì, insomma... beh, grazie...!"
"No, Harry... sono io che ringrazio te..." - sussurrò, sorridendogli.
Il ragazzo sorrise a sua volta. Adesso stava meglio, adesso aveva trovato qualcosa per poter essere felice, malgrado la situazione terribile che avesse intorno. Il pensiero di essere espulso da Hogwarts lo faceva stare in pensiero e non poco, ma sperava che tutto si risolvesse.
Quando i membri adulti dell'Ordine presero a conversare tra loro, né Harry nè gli altri suoi amici poterono resistere alla tentazione di origliare.
"E' solo un ragazzo, Sirius. Lui non è James, renditene conto!"
La voce di Molly Weasley sembrava parecchio preoccupata, oltre che un filino adirata.
"Lo so - sentì dire da Sirius, con lo stesso tono - ma è suo figlio, e so che in gamba, se la caverà. E poi, non lo lasceremo da solo. Io non lo lascerò da solo. Perchè ho promesso a me stesso che lo avrei protetto da tutto e da tutti, anche a costo della mia vita"
Il cuore di Harry aveva perso un battito a quella frase. Il sapere di essere nei suoi pensieri costantemente, lo lusingava e lo faceva sentire importante.
Oh, Sirius. Mi vuoi bene, lo so. Ti voglio bene anche io, ma nessuno deve essere messo in pericolo per me. Non tu. Non oso pensare come mi sentirei se ti accadesse qualcosa.
Ma Harry sapeva, che inevitabilmente qualcuno ci avrebbe rimesso la vita, ma se proprio doveva accadere, voleva che fossi lui a morire.
Nessun'altro. Non Sirius.
Adesso, i pensieri erano tornati a tormentarlo. Cosa sarebbe successo, dal giorno dopo in poi? In quanti sarebbero arrivati alla fine di quella guerra?
Probabilmente erano dei pensieri troppo pessimisti per un ragazzo della sua età, ma considerando il guaio in cui si era cacciato, non c'era nulla di strano.
E proprio questi pensieri così angoscianti, lo stavano tenendo sveglio, quella notte. Sirius sembrava aver letto nella sua mente, sembrava aver capito, senza neanche guardarlo negli occhi, che la paura turbasse il suo animo.
Così gli si era avvicinato, mentre il ragazzo, pensieroso, guardava attraverso la finestra.
"Harry..."
Il suo tono era dolce come mai lo aveva udito, oltre che apprensivo.
"Sirius"
"Io ho l'impressione che tu e i tuoi amici abbiate origliato giusto qualcosa, della nostra conversazione di stasera... o sbaglio?" - domandò divertito, fermandosi accanto a lui.
"E' stata un'idea di Fred e George..." - sorrise il più giovane.
"Come immaginavo. Ma dopotutto, tu sei un ragazzo intelligente. Lo sai che questo non è un gioco"
"Sì, lo so - sussurrò - lo so e per questo ho paura. Tutti credono che io sia coraggioso, probabilmente lo pensi anche tu. Ma non è esattamente vero. Io non sono come mio padre. Lui sicuramente era più coraggioso di me"
Harry vide poi Sirius avvicinarsi a lui e poggiarsi le mani sulle spalle. I suoi occhi neri sembravano quasi brillare.
"Non sei coraggioso? - domandò - una persona coraggiosa non avrebbe affrontato tutto quello che tu hai affrontato. Somigli molto a James. Io in te... vedo lui. E' per questo che ci tengo tanto a te"
Chissà perché, la sua affermazione non l'aveva reso esattamente felice.
E così, il ragazzo aveva abbassato lo sguardo e si era morso il labbro.
"... Solo per questo...?"
Sirius fece caso a come il suo tono fosse cambiato, sembrava quasi offeso.
"No, non è solo per questo - rispose immediatamente - io ti voglio bene anche perché sei tu. Perché
 sei l'unica cosa che, anche se in parte, sia mai stata mia"
Il più piccolo lo guardò di nuovo, non riuscendo ad evitare di arrossire. 
Era la cosa più bella che qualcuno gli avesse mai detto.
Anche tu sei l'unica cosa che sia mai stata mia.
Non capì che cosa gli stesse prendendo in quell'attimo. Per un secondo, aveva dimenticato che l'uomo che aveva davanti fosse il suo padrino, e lo strinse, lo strinse come avrebbe stretto una persona che amava.
"Tu - sussurrò - sei tutto. Sei l'amico migliore che posso avere, la mia salvezza... e sei la mia famiglia...."
"Hei - rispose lui, ricambiando l'abbraccio - siamo diventati sentimentali, vedo..."
"Quando tutto questo sarà finito - disse staccandosi da lui - staremo insieme. E sarà per sempre, te lo giuro, Sirius"
Quest'ultimo sorrise. Con un gesto che mai gli aveva riservato, sfiorò il suo viso, delicatamente. Gli stava donando una carezza, una carezza data non solo per affetto, Harry pote avvertirlo, pote avvertire il fremito sotto le sue dita e la propria pelle scossa da un brivido.
Poi, Sirius si avvicinò. Era come se si fosse trattato di un gesto impulsivo che non avrebbe potuto controllare. Si avvicinò al suo viso, ed Harry si convinse che in quell'attimo l'avrebbe baciato.
Ma ciò non avvenne. Lui si fermò, come se fosse stato costretto a trattenersi. E gli sorrise.
"Te lo giuro anche io, Harry. Adesso però, faresti meglio ad andare a dormire, domani ti aspetta una giornata molto lunga"
Il cuore gli batteva a mille. Forse la pazzia si era impossessato della lucidità, ma si era trattato di un bacio mancato.
Un bacio mancato da parte di Sirius.
Non era normale, ma ciò che stava sentendo in quel momento, il batticuore, il rossore sulle guance, le farfalle allo stomaco, erano cose normalissime che la gente provava ogni giorno quando....
Si innamorano. Io mi sto innamorando di lui? Ma non posso. Non potremmo mai stare insieme. O forse sì?
Non lo sapeva, eppure aveva l'impressione che Sirius non gli avrebbe detto di no. Aveva visto i suoi occhi brillare, aveva avvertito i suoi fremiti e lo aveva visto avvicinarsi a lui.
Probabilmente non era il solo.
La presa di coscienza di ciò che era appena accaduto, anzi, di ciò che stava quasi per accadere, lo convinse del fatto che adesso, ancor peggio di prima, non poteva permettersi di morire. Nessuno dei due poteva.
Glielo aveva giurato: insieme per sempre.
Quando quella stramaledetta guerra sarebbe finita, Harry sarebbe andato da lui, lo avrebbe abbracciato, e gli avrebbe detto ciò che sentiva.
Forse, sarebbero stati entrambi felici.

-
-
-

Non sentiva nulla. Adesso Harry non era in grado di sentire nulla. L'unico rumore all'interno della sua testa, era l'Avada Kedavra lanciato da Bellatrix verso Sirius.
Nel momento stesso in cui lo aveva colpito, aveva fatto per correre, per allungare una mano verso di lui, come per salvarlo.
Perché avrebbe dovuto salvarlo.
Nel momento in cui cadde dietro il velo, si voltò a guardare Harry.
Si guardarono entrambi, per secondi che parvero interminabili, ma comunque troppo pochi.
Il ragazzo vide in un solo attimo sfumare tutto. L'immagine di Sirius adesso sembrava così fragile, così fittizia... si era trasformata in un riflesso. Eppure, lui gli aveva sorriso, ma con gli occhi tristi.
Come se sapesse di aver fatto la cosa giusta, ma come se allo stesso tempo, si sentisse in colpa per una promessa non mantenuta.
Come se sapesse già, tutto ciò che Harry avrebbe voluto dirgli.
E i suoi occhi, avevano gridato un silenzioso e disperato "ti amo anche io".

Harry gettò fuori un urlo straziante. A cercare di sorreggerlo, c'erano le braccia di Remus, ma ancora, il ragazzo non sentiva nulla.
Solo dolore, e rabbia, e disperazione. Il suo cuore era andato in mille pezzi, e la sua felicità, frantumata allo stesso modo.
Sirius, perché? Me lo avevi promesso. Tu non dovevi morire. Non dovevi. Perché hai lasciato che ti uccidessero?
Il cuore... mi fa male. Eri la ma mia famiglia. C'erano tante cose che avrei voluto dirti, ma adesso... adesso non potrò più farlo.


-
-
-
Harry sapeva di trovarsi in bilico, tra la vita e la morte. E la cosa, stranamente, non lo stava impaurendo così come avrebbe dovuto.
Forse doveva essersi trattata di una visione, ma poté giurare di vedere delle ombre accanto a sé, delle anime, dei riflessi.
Vide sua madre, vide suo padre, vide Remus, e poi... vide Sirius.
Sirius, il cui corpo era trasparente come vetro.
"Sirius..." - sussurrò.
"Harry..." 
"Sei proprio tu. Sirius, sei tu! Perché? - domandò - perché mi hai lasciato? Sono passati due anni quasi, e ancora non riesco a darmi pace! Perchè non sei rimasto con me, me l'avevi promesso!"
"Lo so, Harry. Ma avevo anche giurato che ti avrei difeso a costo della mia vita"
"Beh, adesso non ha importanza! - esclamò con rabbia - tanto adesso sto per morire. Mi farà male?"
"E' più facile e veloce che addormentarsi. Harry. Tu non ti devi arrendere. Io lo so che sei legato a me. E d'altronde, io sono legato a te. E posso assicurarti, che il nostro non è un legame che può essere reciso dalla morte"
Harry lo stava guardando negli occhi. Ebbe anche l'impressione di avvertire il suo tocco, così familiare, ma anche così lontano.
"Non mi basta avere il tuo riflesso, qui" - disse, mentre una lacrima gli rigava il viso.
"Io sono con te - gli disse - tutti i coloro che ti hanno lasciato, sono con te. E non ti lascerò mai, Harry. Noi ci siamo salvati a vicenda, ed io non ti ringrazierò mai per aver reso la mia vita, per quanto breve migliore. Solo... ho un conto in sospeso"
Malgrado quella che avesse davanti fosse solo la sua anima, Harry si sentì stringere in maniera soffocante, eppure non gli dispiacque. Poi sentì qualcosa sulle sue labbra, qualcosa di leggero, freddo, ma che lo fece rabbrividire.
Quello era il conto in sospeso di Sirius. Quello era il bacio che non gli aveva mai dato. Quel sospiro che gli restituì la vita e la forza di andare avanti.

"Grazie, Sirius. Mi hai salvato un'altra volta. 
Ed io non smetterò mai, mai di sentirmi legato a te"


Nota:
Qui mi sono lasciata prendere la mano con l'angst... scusate, mi è venuto dal cuore. Mi fa piuttosto strano pensare ad Harry e Sirius come coppia, perché hanno un rapporto tipo padre/figlio. Non che io abbia problemi a scrivere d'incesti, ma con loro mi fa proprio impressione.
La mia vena drammatica è uscita allo scoperto, che bello.


   
 
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