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Autore: HalfBloodMercury    20/02/2017    1 recensioni
Quali saranno stati gli ultimi pensieri di Severus Piton dopo il morso di Nagini?
Dal testo:
'Per essere un serpente, o meglio, un serpente gigante, o meglio ancora, un dannato horcrux, ha fatto davvero uno splendido lavoro.'
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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More Than a Lie

 

Tempo sprecato

 

'Per essere un serpente, o meglio, un serpente gigante, o meglio ancora, un dannato horcrux, ha fatto davvero uno splendido lavoro.'

È questo che si era ritrovato a pensare Severus Piton, la gola aperta, gli spasmi di una vita che lo stava abbandonando lentamente.

 

Molte parole sprecate

 

'Già, però devo ammettere che, quando vuole, il Signore Oscuro sa portare a termine un compito senza affidarlo a terzi. Disgraziato.'

Odio. Era questo che sentiva.

Odio e rancore. Rancore verso il vecchio, Silente, che lo aveva sempre usato.

'Severus fai questo, Severus vai di qua, Severus cala le braghe per il grande bene.'

Dio, quante parole sprecate.

 

E se la vita fosse solo un attimo?

 

Un attimo, era passato tutto in un attimo.

Un attimo prima aveva undici anni, entusiasta e carico di aspettative; un attimo prima ne aveva diciasette, l'orgoglio di quel Marchio Nero stampato, carico di magia oscura, sul suo avambraccio sinistro; un attimo prima girava per i corridoi di Hogwarts insieme a lei, insieme ad Albus, a Lucius, a Draco, a Minerva; un attimo prima e adesso era steso lì, l'odore acre del sangue che abbandonava il suo corpo e che si depositava sul pavimento, seccandosi.

 

È sempre troppo tardi quando realizzi

che non hai mai imparato a dire addio

 

Paura. Sentiva anche questo. Come aveva desiderato la morte. 'Lily.' pensò. Dopo la morte di lei, dopo il tradimento di Albus, aveva desiderato la morte.

Ora, però, la temeva.

Quante parole non dette, quanto grande il desiderio di dirle quello che aveva provato per lei. Aveva, appunto. Non era mai stato amore, forse un desiderio di amicizia, il desiderio di avere qualcuno che potesse abbracciarlo e che gli dicesse che sarebbe andato tutto bene, che qualcuno era lì per lui. Il desiderio di provare almeno una volta nella sua miserabile vita, quel sentimento, quell'affetto che la sua famiglia, che i suoi genitori (se così si potevano definire) non gli avevano mai dato.

Poi era arrivata la lettera. Oh, quanto fantasticare avevano fatto.

'Finiremo di sicuro in Corvonero, staremo assieme e saremo grandi amici'.

Che meraviglia i sogni dei bambini.

 

Più di una bugia, ho raccontato al mio cuore

più di una bugia, come acciaio nel mio cuore.

Più di una bugia, ho sentito dalla mia anima

più di una bugia, ho pensato che fosse oro.

 

Già. Più di una bugia. La sua vita era stata un susseguirsi di più bugie. La prima che gli veniva in mente era proprio il giuramento che lui e Lily si erano fatti quel giorno. Poi la promessa di Albus di proteggere lei, suo figlio e Potter. Poi ancora, la promessa di Silente di proteggere proprio lui da Voldemort e dai Mangia Morte. Per questa promessa, la ricompensa fu grandiosa. Udite udite, Albus gli fece giurare che sarebbe stato lui a scagliare l'Anatema che Uccide. Gli fece giurare che sarebbe stato lui ad uccidere la persona che più si era avvicinata ad essere la sua figura paterna. Pensate quanto era stato magnianimo. Fargli giurare che sarebbe stato lui ad ucciderlo per salvare l'anima di Draco. E la sua di anima? Non contava proprio nulla?

Ah ma la più grande bugia, la madre di tutte, era l'amore. I suoi genitori ne erano la dimostrazione. Prima di incontrare Lily aveva creduto che l'amore fossero i pugni che quell'alcolista che si ritrovava come padre riservava alla madre.

Tutto quanto era stato più che una semplice bugia.

 

Sempre nei guai, questo è il mio compito,

 

'Dèi, che male.' Com'era che persino la morte tardava quel giorno?

 

Sbagliando in nome dell'amore,

 

Il pensiero tornò al Marchio Nero, così come gli occhi. Diamine, che sforzo sovrumano era servito per fargli girare la testa verso il braccio sinistro. Era stato il più grande sbaglio della sua vita. Eppure era stato fatto per disperazione. Per amore. Aveva creduto di poter riottenere indietro quell'amicizia negata e aveva creduto di farlo tramite il Signore Oscuro. È proprio vero che quando si è giovani, l'ingenuità e l'abbandono a sé stessi sono i due pericoli maggiori. Lui li aveva affrontati entrambi.

E aveva perso.

 

Sappiamo tutti quanto faccia male,

quando non ti importa troppo di te stesso

 

Un rumore lo destò da questa fiumana di pensieri. Alzò con fatica lo sguardo.

'Di bene in meglio. Ci mancava solo il Golden Trio' pensò.

Aprì la bocca per dire qualcosa, ne uscì un gorgoglio. Potter sembrò avere pietà di lui, si chinò verso il basso, dando a Piton la possibilità di afferrare la sua maglietta e di portarlo ulteriormente vicino.

'Prendi... Prendile' mentre i suoi ricordi colavano letteralmente fuori da lui, Piton si domandò chi o cosa lo avesse posseduto per far si che lui desse i suoi ricordi a Potter Junior.

 

Tempo sprecato, ossa rotte

se c'è un motivo, non lo saprò mai

 

Poi pensò a quanto diverso fosse dal padre e quanto simile fosse, invece, alla madre. Diavolo, alle volte era quasi simile a lui stesso! Stessa insicurezza, stesso bisogno di trovare affetto, di avere amici. Lui, però, era riuscito a trovare la strada giusta. Weasley e Granger erano stati davvero preziosi per quel ragazzo e Severus si ritrovò a desiderare un'amicizia come la loro.

'Troppo tardi' pensò.

 

 

Sono pieno di cicatrici, che sanguinano lentamente

 

Potter sembrò capire cosa stesse succedendo, si fece passare una fiala dalla Granger. Sempre in gamba la ragazza. Avrebbe voluto dirglielo. Avrebbe voluto farle sapere che era davvero una delle migliori studenti a cui aveva insegnato. La migliore della sua epoca, avevano proprio ragione. Fece per dirglielo ma si accorse che qualcosa non andava.

Non c'era più tempo.

 

Queste cose non hanno mai fine quando sei innamorato

 

Innamorato della vita.

Severus Piton si riscoprì innamorato della vita proprio quando gli restavano solamente pochi e brevi sospiri.

Non gli era rimasto più sangue, sentiva il cuore che lentamente smetteva di battere.

Sentì la mano che reggeva la maglia di Harry smettere di rispondere ai suoi ordini.

Aveva vissuto una vita per gli altri. Ora, in punto di morte, desiderava solo di poter continuare a vivere. Per sé stesso, si disse, come rivincita. No, nemmeno questo gli era concesso.

Sentì il bisogno di rivedere Lily, per dirle che aveva fatto tutto il possibile, che ora toccava ad Harry. Pensò agli occhi della sua amica. Un'idea, l'ultima della sua vita pensò, lo pervase. Con l'ultimo respiro rimasto, sussurrò un 'Guardami' ad Harry.

Rivide Lily. Sentì la pace pervaderlo.

', si disse, è decisamente più di una bugia.'

La mano crollò a terra.




Note dell'autore:

Salve a tutti!
Innanzi tutto vi ringrazio per essere arrivati fino a questo punto, non ci speravo neanche ahah
Volevo aggiungere due cose molto brevemente. La prima è che le parti in corsivo-grassetto nero non sono state scritte da me ma sono prese dal testo di una canzone dei The Clan (canzone che dà il titolo anche alla storia) che ho tradotto e riportato. La seconda cosa è che è la prima volta che scrivo per questo fandom. Mi ero sempre limitata a leggere e oggi, ascoltando questa canzone, ho preso l'ispirazione e il coraggio (?) necessario per scrivere.
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate :)

P.S. qui c'è il link della canzone.  https://www.youtube.com/watch?v=XEndXSOzOTk purtroppo su Youtube è presente solo la versione live, però garantisco che merita. :)

   
 
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