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Autore: effie_    20/02/2017    1 recensioni
(Cap.13) Nel mentre lo guardava, la giovane Evans capì che Potter era esattamente come tutti gli altri, se non peggio. Senza uno stuolo di oche adoranti non si sentiva completo ed era certa che una volta alla settimana ne scegliesse una a cui far provare il paradiso, per poi mollarla dopo tre giorni con la stessa noncuranza di un vaso rotto. Era davvero un essere abominevole.
(Cap.26) - Ce la caveremo, Potter?
- Certo che sì. Alla fine, Evans, siamo una bella coppia. Tu sei tante cose belle messe assieme e io tanti disastri collegati. Direi che così ci completiamo. Anche perché voglio incasinarti la vita nel modo più dolce possibile.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Lily abbandonò James nel bagno senza troppe cerimonie - anche se, teoricamente, sarebbe stato lui a dover uscire – e corse a perdifiato fino all’aula di Incantesimi. Era in ritardo di ben venti minuti e il professor Vitious, per quanto lei fosse una delle studentesse più brillanti del suo corso, non fu molto contento. La giovane Evans si scusò più volte, cercando di evitare le strane occhiate che le rivolsero sia le amiche, sia i Malandrini. Qualche istante dopo arrivò anche James e la scena si ripeté, ma per fortuna lui ebbe l’accortezza di andare a sedersi verso il fondo della classe, ben lontano da lei.
<< Dov’eri finita? >> le sibilò Mary, una volta che si fu accomodata accanto a lei.
<< Lunga storia >> ribatté Lily, nascondendo il viso fra i capelli lunghi.
<< Andiamo, Lils >> Alice si sporse dal banco dietro, assieme a Emmeline ed Hestia << Racconta, tanto Vitious sta facendo il ripasso per i Tassorosso. Ti abbiamo persa dopo il test di Pozioni…>>.
<< Sì, beh io ho…ho parlato con Severus >>.
<< Oh, ci risiamo >> sospirò Emmeline << Che cosa vuole ancora? >>.
<< Lui…mi ha insultata di nuovo, ma poi Potter mi ha intrappolata nei bagni e non sono riuscita ad arrivare in tempo…>>.
<< Aspetta, che cosa ha fatto Potter?! >> esclamò Mary con gli occhi spalancati.
<< Shsss! >> la zittì Lily, dandole una gomitata.
Due ragazzi di Tassorosso si voltarono incuriositi verso di loro e la giovane Prewett li rimbeccò << Che avete da guardare? Questa è una conferenza privata >>.
Lily sospirò, irritata. L’ultima cosa che le mancava in quella giornata disastrosa era che tutta la classe venisse a conoscenza del fatto che era stata chiusa in un gabinetto con James Potter. Mormorò il più velocemente possibile la vicenda anche alle amiche, poi si preparò ai loro commenti.
<< Wow >> Mary fu la prima a riprendersi dallo stupore e disse, parlando pianissimo << Quindi lui ti ha…intrappolata nel bagno? >>.
<< Esattamente >>.
Lily evitò di sottolineare che era stato per lo più un salvataggio, proprio come l’aveva definito James, ma non avrebbe mai potuto ammetterlo davanti ad Alice, che da anni fantasticava su un loro futuro matrimonio. Si sarebbe sicuramente montata la testa.
<< Galante >> fu il commento di Emmeline.
<< Io penso che sia stato molto romantico >> ribatté Alice << Tu, lui e il water…>>.
<< Taci, Prewett. O spiffero a tutti cosa combini con Frank >>.
<< Comunque >> intervenne Hestia, assumendo una strana aria sognante << James Potter è uno dei ragazzi più affascinanti della scuola. Non mi dispiacerebbe restare chiusa con lui in bagno per qualche ora >>.
<< Oh no, Hestia, anche tu…>>.
<< Perché, quale altra ragazza ha le mie stesse perversioni? >>.
Prima che Lily potesse rispondere, il professore le richiamò all’ordine e le fece esercitare in alcuni incantesimi che avevano imparato l’anno scorso. Richiese anche le formule non-verbali e per qualche istante la classe fu immersa nel silenzio totale: solo gli incantesimi volavano da una parte all’altra. Era divertente osservare i compagni paonazzi e tesi, mentre cercavano di formulare gli incantesimi senza parlare. Ormai erano richiesti da quasi tutti i professori, dunque le ore di Erbologia, durante le quali almeno si poteva ancora chiacchierare, erano diventate un vero sollievo.
Qualche istante dopo li raggiunse il suono della campanella, così Vitiuos diede loro il permesso di andare e gli studenti si avviarono verso la Sala Grande per il pranzo. Poi tutte e cinque le ragazze Grifondoro avevano un’ora buca prima della lezione di Trasfigurazione, ma, anziché studiare, preferirono uscire all’aria aperta e fare una passeggiata fino al lago. La pioggia torrenziale della sera prima aveva lasciato il terreno un po’ umidiccio, ma c’era il sole e l’aria era più frizzante che mai, come se fosse una giornata primaverile. Mary, Hestia ed Emmeline si accesero una sigaretta e persino Alice volle provare a fare qualche tiro, rischiando quasi di strozzarsi a furia di tossire. A Hogwarts c’erano molti divieti, ma nessuno aveva mai pensato di proibire il fumo agli studenti. Lily aveva sempre creduto che fosse per il fatto che era un vizio tipicamente babbano, visto che, se anche fosse scoppiato un incendio, avrebbero potuto spegnerlo in un batter d’occhio, grazie alla magia. Ogni tanto aveva provato anche lei qualche sigaretta di Mary, ma fumare non le era mai particolarmente piaciuto.
Dopo la passeggiata, si avviarono con calma verso l’aula di Trasfigurazione. Essendo molto presto, la McGranitt stava ancora facendo lezione a quelli del secondo anno, ma anche alcuni Corvonero del settimo anno erano arrivati di buon’ora come loro. David Fawcett salutò Lily con l’occhiolino e lei arrossì, sperando che Hestia non avesse notato nulla. Poi andò a salutare Marlene e, dato che si trovavano abbastanza lontane dal resto del gruppo, le sussurrò anche la conversazione che aveva origliato fra Narcissa e Isabella.
<< Cissy è una stupida >> fu il commento finale di Marlene << Quanto a Bella, se vuole attaccarmi, sono pronta. Quando vuole, dove vuole >>.
La ragazza si scostò i lunghi capelli neri dal collo e Lily la studiò, affascinata. Provava sempre di più affetto e ammirazione per lei, tanto che arrivò a chiedersi come mai non si fossero né parlate, né frequentate prima di quell’ anno. Era come parlare con una sorella.
<< Ciao! >> disse Alice, frapponendosi fra Lily e Marlene con il suo sorriso smagliante << Tu sei Marlene McKinnon, vero? >>.
Lily fu contenta nel constatare che le quattro amiche accolsero piacevolmente Marlene nel loro gruppo, come se la conoscessero da sempre. Non che loro fossero diverse, avevano fatto la stessa cosa con lei solo l’anno scorso. Erano davvero delle brave ragazze e Lily si sentì orgogliosa di averle come amiche.
Qualche istante dopo, poco prima che la McGranitt aprisse la porta per far entrare i nuovi allievi, giunse anche Remus, trafelato. Aveva accompagnato Peter e Frank a Cura delle Creature Magiche, poi era andato alla Torre dei Grifondoro per andare a Trasfigurazione assieme a James e Sirius, ma non li aveva trovati. La cosa non l’aveva sorpreso più di tanto, poiché, durante il pranzo, aveva sentito dire che Felpato era riuscito ad ottenere un appuntamento con due ragazze molto carine del sesto anno di Tassorosso; quei due erano davvero incredibili, il primo giorno non era nemmeno finito ed erano già pieni di appuntamenti galanti.
Lily gli sorrise e lo stomaco di Remus fece una capriola. James aveva perfettamente ragione, riguardo la sua bellezza; in quel momento Lily appariva particolarmente radiosa e la luce che entrava dalle finestre faceva scintillare i suoi occhi brillanti ancora di più. Molte volte si era domandato se ciò che provava per Lily fosse davvero amore o solo semplice affetto. Senza dubbio provava dei sentimenti forti per lei, non solo perché era una strega singolarmente dotata e molto affascinante, ma soprattutto perché lei sapeva. Lily Evans era la sola donna, a parte sua madre, a essere a conoscenza della sua natura di licantropo. E non l’aveva mai allontanato, anzi, gli era stata vicina e l’aveva aiutato a superare le sue crisi. Aveva visto qualcosa di buono in lui…che lui non era mai riuscito a vedere in sé stesso.
I Grifondoro e i Corvonero si accomodarono nella classe, pronti ad iniziare la lezione di Trasfigurazione. Potter e Black entrarono giusto l’ultimo minuto prima che suonasse la campanella, con le solite arie arroganti e il sorriso sulle labbra. Il brusio cessò all’istante e Lily avrebbe potuto giurare di aver sentito due ragazze di Corvonero sospirare sonoramente.
Come al solito, Sirius Black aveva attirato tutti gli sguardi femminili su di sé. Era piuttosto compiaciuto del suo ingresso da rock star e, grazie alla sua solita andatura spavalda, concentrò tutti gli ormoni delle fanciulle presenti sulla sua persona, soprattutto quando passò il libro di Trasfigurazione da una mano all’altra e si mandò indietro i capelli spettinati a regola d’arte con un gesto di distratta eleganza. I suoi jeans erano un poco calati sui fianchi, così, quando sollevò le braccia, si intravide un lembo della sua pelle.
Lisa Edgecombe, una Corvonero da sempre innamorata di lui, sospirò appassionatamente poco lontano da Lily e sussurrò << Oddio, quanto è perfetto…me lo mangerei tutto! >>.
Marlene, seduta accanto a lei, la ignorò, ma l’altra sua amica rispose << Oh, sì…e per contorno quel bel bocconcino di Potter…>>.
Alice ed Hestia, che stavano ancora ciarlando sull’avventura di Lily nel gabinetto, ebbero l’accortezza di zittirsi all’istante, non appena i due Malandrini vennero verso di loro. Lily afferrò la piuma e aprì immediatamente il quaderno, fingendo di dover rileggere degli appunti…peccato che era il primo giorno e non ne aveva ancora presi. Le mani iniziarono a sudarle e avvertì le guance infiammarsi dal rossore. Perché era così nervosa? In fondo, aveva già chiarito a Potter che le cose fra loro non sarebbero cambiate, salvataggio o meno.
James prese posto esattamente dietro di lei e le si rigirò lo stomaco dal nervosismo. Lo sentiva ridacchiare per qualcosa assieme a Black, poi Remus intervenne, dicendo loro di darci un taglio, e Lily lo ringraziò mentalmente per la sua prontezza. Un’altra risatina e l’avrebbe preso a schiaffi.
Proprio quando stava ormai cominciando a rilassarsi, dopo aver finalmente accettato l’idea che quell’essere fosse dietro di lei, James le diede un colpetto sulla spalla con la piuma. Lily non si mosse, stringendo le labbra. Che nervoso…un altro colpetto, questa volta più deciso.
Alla fine si voltò di scatto, sibilando furiosa << Cosa c’è? >>.
Forse il suo tono era stato un po’ troppo alto, perché James sorrise. L’intera classe puntò gli occhi su di loro e molti iniziarono a domandarsi cosa sarebbe successo quella volta. Tutta Hogwarts sapeva che l’ora di Trasfigurazione era il momento preferito da James Potter per mandare Lily Evans fuori dai gangheri. L’ultima volta James era stato trasformato in un porcospino.
Potter si inclinò in avanti per non farsi sentire dai suoi amici e le mormorò << Mi devi una divisa nuova, Evans >>.
<< Che intendi dire, Potter? >>.
<< Ho scoperto >> continuò lui, mellifluo << Che è tutta macchiata di lacrime…>>.
Lily sollevò gli occhi al cielo, consapevole di doversi scusare, ma proprio non ci riuscì. Qualsiasi azione riguardante il campo delle scuse e del perdono diventava estremamente difficile con James Potter.
<< Ricorda, Evans, che sei in debito >>.
La campanella suonò, ma Lily non voleva cedere << Io non ti devo un bel niente >>.
<< Ma io ti ho salvata >>.
<< E con ciò? Non avevo bisogno del tuo intervento >>.
<< Non sono d’accordo…>> James si sporse sul banco in modo che i loro visi fossero a pochi centimetri di distanza << Tu avevi bisogno di me >>.
Una parte di lei avrebbe voluto mandarlo a quel paese, ma Lily strinse i denti e si voltò. Soltanto in quell’istante la professoressa McGranitt si schiarì rabbiosamente la voce e si rese conto che l’intera classe li stava guardando, praticamente ipnotizzata. Per miracolo, non era successo nulla: la Evans aveva mantenuto Potter illeso.
<< Che cosa sta succedendo? >> domandò sottovoce Mary a Emmeline, sorridendo << Lily non ha ridotto James in poltiglia >>.
<< Non è da lei, in effetti >> rispose l’altra, osservando sospettosa i due in questione << Forse nei bagni è scattato qualcosa…>>.
Lily, arrossendo violentemente, si aggrappò al bordo del banco. Ne aveva abbastanza di Potter, per quel giorno. Un’altra parola e altro che Bellatrix Black e la Maledizione Cruciatus, avrebbe dovuto temere ben di peggio.
Improvvisamente vide che le era arrivato un biglietto sul banco. Prima che la McGranitt lo notasse, lo aprì e lo infilò sotto il libro, poi sollevò piano un bordo e lesse:

Accidenti, Lily! Che diamine succede fra te e Potter? Alice.

Capendo che ormai non sarebbe più riuscita a stare attenta, Lily scribacchiò in fretta:

Non ne ho idea, non mi lascia in pace. Fate qualcosa! Lily.

Il biglietto passò velocemente di mano in mano alle amiche e ben presto iniziò una vera e propria discussione celata.

Neanche per sogno! L’aria in classe era bollentenon è che è successo qualcosa fra voi due che non vuoi dirci? Alice.

Assolutamente no! Ti pare, Prewett? Lui non mi piace, ficcatelo in quella tua testaccia dura, è un cretino, imbecille, deficiente…insomma, sai la lista. Lily.

Secondo me sbagli a giudicarlo, Lily. In fondo non è male e tutti sanno che è pazzo di te da anni. Mary.

Zitta, Macdonald. La prossima volta ci vai tu in bagno con lui. Lily.

No, ci vado io! Hestia.

Tanto meglio. Ora lasciatemi in pace, vorrei seguire la lezione, grazie. Lily.

Mi spiace dirlo, cara Lily, ma voi due stareste proprio bene assieme. Marlene.

Oh no, avevano traviato anche lei. Lily stropicciò il biglietto con le mani e, approfittando dell’attimo in cui la professoressa McGranitt era girata verso la lavagna, si voltò per fulminare la McKinnon con un’occhiataccia. Marlene le rispose con un sorrisino innocente e la giovane Evans non poté fare a meno che ricambiare. Era impossibile restare irritati con lei.
Fortunatamente il resto della giornata filò liscio. Lily si liberò della presenza di James andando alla lezione di Aritmanzia, dove la sua povera mente riuscì finalmnente a rilassarsi dalla continua tensione che le creava quel ragazzo. Fu quasi felice quando la professoressa Vector le assegnò una traduzione per il giorno seguente, almeno avrebbe avuto una scusa decente per cenare in fretta e andare in biblioteca, luogo dove, ne era certa, James Potter non avrebbe mai messo piede.



La stanza era immersa in una nube di fumo tossico. Peter aprì la finestra e l’aria fresca circolò fra i letti, dando un po’ di sollievo al povero Lupin. Non aveva mai rimproverato nulla ai suoi amici, né le loro peggiori bravate, di cui spesso era l’architetto generale, né i loro atteggiamenti arroganti, ma il fumo era la cosa che forse lo infastidiva di più. Non solo le sue narici soffrivano più degli altri, ma gli scocciava avere sempre i vestiti che puzzavano, cosa ormai di routine con ben tre fumatori nella stessa stanza. Stava cercando di fare i compiti di Pozioni e tutto quel fumo passivo gli stava mandando in cancrena il cervello. Sirius, ben sapendo di infastidirlo, si accese l’ennesima sigaretta e gli soffiò in faccia.
<< Dannazione, Felpato, che schifo! >> Remus chiuse il libro e se lo sventolò davanti alla faccia << Sai che non mi piace >>.
<< Hai scelto i compagni sbagliati, Remus >> ridacchiò Frank Paciock, sdraiato a pancia in su sul letto con un mozzicone in mano.
<< Me ne rendo conto solo ora…Frank, tu non dovresti essere con Alice? >>.
<< Stasera no…fanno cose da ragazze. Vero, James? >> il giovane Paciock, non ricevendo risposta, lo chiamò << James? >>.
Erano ore che James se ne restava a guardare fuori dalla finestra con aria sconsolata, strimpellando qualche nota malinconica sulla vecchia chitarra classica che aveva portato da casa. Suo padre amava tutto quel genere di cianfrusaglie babbane e James aveva cercato di impegnarsi a suonarla, con la stessa lena che dedicava al Quidditch. I suoi libri giacevano immacolati davanti al letto, segno che non aveva nemmeno tentato di iniziare i compiti. La sua mente era troppo concentrata su colei che ormai lo ossessionava da anni: Lily Evans.
<< Ci penso io >> Sirius lo raggiunse e gli passò la sigaretta << Tieni, Ram. Mi sa che ne hai bisogno >>.
James ringraziò l’amico con lo sguardo, lasciò giù la chitarra e aspirò una prima boccata di fumo intenso. La gola gli bruciò, poiché non era abituato a fumare quanto Sirius, ma la nicotina ebbe il miracoloso potere di calmarlo.
<< Di’ qualcosa >> lo supplicò il giovane Black, facendogli gli occhi dolci << Non mi piace vederti in questo stato, amore mio >>.
Finalmente James si aprì in un sorriso << Ma piantala, Felpy >>.
<< Si può sapere che cos’hai? Non hai detto una parola >>.
<< Sì, invece >> borbottò James << Ora sto parlando >>.
<< Sei arrabbiato? >> gli domandò Peter.
<< Tanto lo sapete benissimo. Oggi l’ho aiutata e lei…lei nemmeno mi vuole parlare! >>.
I quattro amici si lasciarono andare ad un sospiro collettivo. Ora erano perfettamente chiari i motivi del malumore di James. Gli stessi che accadevano più o meno dal secondo anno.
<< Oh, Ramoso >> sospirò Sirius, dandogli una pacca di solidarietà sulla spalla << Sai che sono sempre dalla tua parte…ma, dannazione, perché non la lasci perdere una buona volta? >>.
<< Non ci riesco >>.
<< Si può sapere che cosa ci trovi? >>.
<< Beh, è bella…>> intervenne Frank << Alice mi parla molto bene di lei >>.
<< Non è solo bella…lei è anche intelligente, spiritosa…perfetta…>>.
<< Ma se non fate altro che litigare! >>.
<< Non importa. A volte non sento nemmeno ciò che mi dice, ma solo perché amo ascoltare la sua voce >>.
<< Cosa, Ram? >>.
<< Non essere così sconvolto, Felpato. Mi piace quando la Evans mi parla, a prescindere da che cosa mi voglia dire, che siano insulti o semplicemente di levarmi dai piedi. Mi piace il semplice fatto che voglia dirmi delle cose, proprio a me, James Potter >>.
<< Tu sei tutto matto, Ramoso. Ti sei bevuto il cervello a cena? >>.
<< Ma se è così importante per te, non puoi cercare di essere meno arrogante, quando sei con lei? >> ribatté acidamente Remus.
<< Gli stai dicendo che deve cambiare per la Evans? Per una ragazza? >> gli occhi del giovane Black erano fuori dalle orbite.
<< No, solo di essere meno buffone >>.
<< Allora dimmi cosa fare, Remus >> James si voltò a guardarlo con aria disperata << Ho cercato di dimostrarle che sono cambiato, non ho ancora toccato Mocciosus, l’ho aiutata oggi, quando stava male per lui…che altro dovrei fare? >>.
<< Non lo so, James, non sono nella testa di Lily >>.
<< Io…non ce la faccio a vederla sempre triste per Piton >> James si passò una mano fra i capelli << Forse potrei…aiutarli a fare pace, non so…>>.
Sirius, Peter e Frank scoppiarono in una risata fragorosa, come se James avesse fatto una battuta esilarante, ma dalle occhiatacce di Lupin compresero che in realtà l’amico diceva sul serio.
<< Ok, allora è ufficiale >> dichiarò Sirius.
<< Che cosa? >>.
<< Il nostro Ram è innamorato >>.
<< E perdutamente, aggiungerei >> rise Peter.
<< Cosa? No…>> involontariamente, James arrossì.
<< Ah! La prova finale…sei rosso come un pomodoro, amico >> ridacchiò Frank.
<< Siete degli imbecilli, la Evans mi piace, è bellissima e stupenda, ma non penso di… >>.
<< Se se, Ram. Ma dai, ti rendi conto di ciò che dici? Hai proposto che Lily dovrebbe far pace con Mocciosus! >>.
<< Andiamo, ragazzi, uno spirito libero come me, in una storia seria? Voi dovreste sentirvi, non esiste proprio. Mi sentirei in gabbia, avete idea del numero di ragazze che mi sono portato a letto? >>.
<< Di certo meno di me >>.
<< Beh, Felpato, tu sei un caso a parte. Insomma, non potrei mai intrappolarmi con una come Lily tutta la vita…che incubo, vero? >>.
Gli amici lo guardarono con aria accondiscendente, mentre lo lasciavano ad auto convincersi delle proprie parole. Sirius si accese un’altra sigaretta e ne passò una anche a Peter, sospirando. James era proprio andato, ma non ne poteva più di vederlo triste ogni volta che Lily Evans non lo guardava in faccia. Quella ragazza gli stava facendo del male. E nessuno poteva fare del male a James, non sotto il suo naso. Doveva salvarlo, prima che la sua salute mentale ne risentisse del tutto. E avrebbe iniziato proprio dalle ronde.



Quella sera, Lily salutò le quattro amiche come se fosse in procinto di andare al patibolo. L’attendeva infatti un compito molto difficile, per il quale avrebbe dovuto utilizzare tutta la sua forza di autocontrollo: una lunga, anzi lunghissima ronda in compagnia di James Potter. Dal primo giorno di scuola erano passate circa due settimane, durante le quali Lily aveva fatto in modo di evitare James il più possibile. Era arrivata in ritardo alle lezioni che avevano in comune per occupare con cura il posto più lontano da lui, aveva saltato i pasti nelle ore in cui sapeva che ci sarebbe stato anche lui con i suoi amici, si era rifugiata a studiare in biblioteca, affinché lui non potesse trovarla. Naturalmente Potter non era stato impassibile, aveva cercato di parlarle e più volte le aveva bloccato l’ingresso o l’uscita dalla Torre di Grifondoro, se prima non gli avesse dato il “buongiorno” o la “buonanotte”; quell’anno era diventato più pressante del solito, ma Lily era certa che non gli avrebbe mai ceduto. Provava persino compassione per quella fila di ragazze che sbavavano dietro a lui e al suo amichetto Black. Voleva solo essere lasciata in pace a studiare. Era così difficile da capire?
In ogni caso, quella sera avrebbe dovuto affrontare l’inevitabile. Aveva cercato di rimandare il loro turno insieme nella ronda il più a lungo possibile, ma ora era giunto il momento. Oltretutto, il professor Silente non aveva ancora risposto alla sua richiesta di sollevare James dall’incarico poiché non adatto.
Anzi, aveva sorriso e le aveva detto con aria enigmatica << Ci penserò su, signorina Evans. Nel frattempo, lei faccia il suo dovere e aiuti anche il signor Potter >>.
Quanto avrebbe voluto Remus al suo fianco, quella sera! Si sarebbe certamente divertita molto di più. Sarebbe stata a suo agio, avrebbero parlato di libri e molte altre cose…le veniva quasi da piangere.
<< Oh, andiamo, Lily, non essere ridicola >> la rimbrottò Emmeline << Non devi mica andare al patibolo, è solo una ronda >>.
<< Voi non capite >> Lily tirò su col naso << Sarà un vero incubo. Potter…>>.
<< Perché invece non ti sforzi di conoscerlo meglio? >> domandò Mary.
<< Cos’altro devo sapere di lui? Arrogante, superficiale, l’unico suo interesse è quel dannato Boccino che si porta sempre in tasca, neanche fosse un trofeo…>>.
<< James non è solo questo, Lily >>.
<< E tu che ne sai, Alice? >>.
<< Beh, sai, uscendo con Frank, ho frequentato ogni tanto anche James e Sirius. Credimi, sotto quella facciata di arroganza, sono dei grandi. Oltre che dei veri geni >>.
Lily fece spallucce, smettendo di ascoltarla. Afferrò il mantello e uscì dalla stanza senza dire una parola. Alice era sempre stata facilmente condizionabile, probabilmente aveva visto fare a Potter e Black qualche gesto galante ed era arrivata persino a pensare che fossero gentili. Ma che sciocchezza, Potter gentile! Si mise a ridere da sola lungo le scale e due ragazze del quarto anno la guardarono stranite.
James la stava aspettando di fianco al ritratto della Signora Grassa, pronto per uscire. Anche lui indossava un mantello per ripararsi dal freddo e la spilla da Caposcuola gli brillava sul petto.
<< Andiamo, Evans? >> le domandò, non appena la vide arrivare.
Nessuna punzecchiatura, nessun complimento, nessun tentativo di approccio fisico. Strano, molto strano…
<< Mi sembra impossibile che tu sia puntuale >> ribatté acida lei. Era inutile, non riusciva proprio a essere cortese con lui, dopo quella volta al lago.
<< Mi fa piacere essere riuscito a sorprenderti >>.
Lily ignorò il suo ultimo commento e uscì dalla Torre mulinando i lunghi capelli rosso scuro, subito seguita da James. Di notte Hogwarts poteva trasformarsi in un luogo molto sinistro, per questo accese subito la bacchetta. Avvertì James al suo fianco fare la stessa cosa, e si sentì stranamente rincuorata dalla sua presenza.
<< Allora >> cominciò lui, ma Lily lo interruppe seduta stante.
<< Shss! Non parlare così ad alta voce! I ritratti qui appesi hanno il sonno molto leggero. Se si svegliano, è la fine >>.
<< Scusa >> mormorò lui << Volevo solo chiederti…qual è il nostro compito qui >>.
Per poco Lily non incespicò nei suoi stessi piedi. Non era abituata a questo James tutto scuse e toni gentili, quasi amichevoli. Cercò di dominare l’irritazione che scaturiva dalla sua vicinanza e si impose di mantenersi sugli stessi toni cortesi.
<< Dobbiamo controllare che nessuno esca fuori oltre l’orario >>.
<< Ma non lo fanno i professori? >>.
<< Noi dobbiamo restare fino a mezzanotte, poi subentrano loro. Questa sera, oltre a noi, ci sono anche i due Corvonero >>.
<< Oh, Fawcett >> ringhiò James << Quel damerino svenevole >>.
<< Tu conosci il significato della parola svenevole, Potter? >>.
<< Certo che lo so >>.
<< Allora non credo che tu ne abbia appreso appieno il concetto. Vedi, hai appena dato una brillante descrizione di te stesso >>.
James fece per ribattere, quando improvvisamente Lily lo interruppe << Ascolta! Hai sentito? >>.
<< No…che cosa…? >>.
Lily gli fece cenno di tapparsi la bocca e si mise in ascolto. Era certa di aver sentito dei passi, esattamente dietro di loro. Eppure, quando si voltò, non vide nessuno. Insospettita, si avvicinò, come se stesse cercando di fiutare l’aria, ma Potter la richiamò.
<< Evans, non c’è nessuno >>.
La giovane Evans sollevò gli occhi al cielo, ma alla fine lasciò perdere e tornò accanto a James. Percorsero in silenzio alcuni lugubri corridoi del terzo piano, poi si avviarono verso i sotterranei, dove c’era anche la Sala Comune dei Serpeverde.
Ad un tratto Lily rabbrividì, così James si affrettò a passarle il suo mantello << Tieni, Evans. Non sia mai che ti ammali durante i nostri momenti assieme >>.
Lily borbottò qualcosa sulla sua stupidità, ma accettò di buon grado il mantello che le veniva offerto e vi si avvolse dentro. Era caldo e cosparso del profumo di James, tanto che per un attimo ebbe la folle idea di non restituirglielo mai più.
<< Dunque, Evans, sono appena le undici e non ne posso più di questo mortorio. Che ne dici di parlare di qualcosa? >>.
<< Visto che siamo obbligati a stare assieme, direi di sì, Potter >>.
<< Guarda che non sono così male come pensi. Sono solo…>>.
<< Rude? Riprovevole? Stupido? Sciocco? Arrogante? >>.
<< Wow >> James la studiò con uno scintillio di ammirazione negli occhi << Se sei così brava con gli aggettivi, Evans, diventerai qualcuno >>.
Lily accelerò il passo. Ma non era possibile! Come avrebbe fatto a tirare fino a mezzanotte con quell’idiota? Mai la compagnia del buon vecchio Remus le era mancata così tanto.
<< Va bene, Evans, scusa. Ricominciamo. Fingi che non abbia parlato >>.
<< Vorrei che tu non parlassi, Potter, non sai quanto >>.
<< Scusami, starò zitto >>.
<< Devo farti una domanda >>.
<< Spara, mia diletta >>.
<< Tu sei un Purosangue, giusto? >>.
<< Sì, e allora? >>.
<< Allora non dovresti stare con i Nati Babbani, è pericoloso >>.
Con enorme sorpresa di Lily, James scoppiò in una risata fragorosa, che fece svegliare parecchi ritratti nel corridoio << Questa è preoccupazione, Evans? Hai paura che Voldemort mi uccida? >>.
<< Non essere sciocco. Sto solo dicendo che…>>.
<< Non siamo tutti come i Black o i Lestrange, Lily. O come Piton >>.
<< Sirius…>>.
<< Sirius è fuggito di casa due anni fa. Suo fratello Regulus è rimasto e ora è un Mangiamorte >>.
<< Oh, non lo sapevo >>.
<< Beh, sai, non è facile nemmeno per lui. Comunque che sia chiaro, Evans: io sto con chi mi pare e piace, me ne frego delle sue origini e del suo sangue. E, se tu mi piaci, sto con te quanto voglio >>.
James le sorrise e continuarono a camminare in silenzio per qualche minuto. Si trovavano in una bolla di oscurità, con solo i fasci di luce provenienti dalle bacchette che illuminavano la strada. Nei sotterranei faceva molto più freddo e ora persino il mantello di James non bastava più per scaldarla.
Lily batté i denti, quando improvvisamente avvertì un’altra mano sfiorare la sua e per poco non si lasciò sfuggire un urlo << Potter, cosa fai? >>.
<< Volevo solo scaldarti…>>.
<< Mmm >> Lily fissò la sua mano con aria scettica << Non ti do la mano, cosa credi? >>.
<< Perché no? >>.
<< Perché non tengo per mano uno che non mi piace >>.
<< Touché >>.
<< Sei così…non lo so, irritante >>.
<< Ma qualcosa di buono l’ho fatto, vero? >> Potter la raggiunse con un saltello << Ti ho salvata da Narcissa…questo non conta? >>.
<< Ancora con questa storia, Potter! Ti ho già chiarito che non cambia nulla fra di noi >>.
James rimase in silenzio per un po’, poi disse << Mi dispiace, Lily. Davvero, non volevo crearti ulteriori fastidi >>.
Lily si bloccò e illuminò il suo volto con la luce della bacchetta, non sapendo cosa dire. Sembrava sincero, persino triste. Forse era stata troppo dura con lui. Incerta, allungò la mano e gli sollevò il viso. Gli occhi di James la scrutarono attraverso le lenti rotonde, improvvisamente così intensi che Lily ne ebbe paura. Non lo aveva mai visto così. Prima che potesse muoversi, James la spinse contro il muro, avvicinandosi a lei. Il suo cuore prese a battere fortissimo e le gambe le tremarono, ma non riusciva a muoversi, né a parlare. Il viso di James era vicino, così vicino che poteva contare le pagliuzze dorate dei suoi occhi scintillanti, illuminate dalla luce della bacchetta…
Ad un tratto sentirono un grido. Si trattava di urla terribili, ma di una voce ancora molto acuta, forse un ragazzino del primo anno. Lily e James si misero a correre in direzione delle grida, con il cuore in gola. Erano sempre più frequenti e sempre più alte, tanto che Lily dovette mettersi le mani attorno alle orecchie. Quando giunsero sul posto, si ritrovarono di fronte ad una scena terrificante: un bambino, forse del secondo anno, era raggomitolato a terra in posizione fetale, le mani strette al corpo, e urlava a pieni polmoni, come se fosse preda dei più atroci dolori. Su di lui stavano chini cinque ragazzi più grandi, che lo osservavano contorcersi, quasi fosse lo spettacolo più divertente del mondo. In particolare, la strega che teneva la bacchetta puntata sul ragazzo saltellava eccitata e ridacchiava senza posa, scostandosi dagli occhi la massa di capelli ricci neri tutti aggrovigliati.
<< Crucio! Crucio! Crucio! >>.
Gli altri quattro applaudivano di fronte alle sue prodezze, lodandola per il suo talento. Lily li riconobbe subito, anche se James le sibilò i loro nomi nell’orecchio con aria minacciosa.
<< Sono Bellatrix, Lestrange, Avery, Mulciber e Piton… Dobbiamo intervenire subito! >>.
James si slanciò in avanti, ma Lily rimase inchiodata al suo posto, la bacchetta in mano e gli occhi fissi su Severus. Non riusciva a smettere di guardarlo, nel mentre rideva per le torture che quella pazza di Bellatrix Black infliggeva al povero ragazzo. Era sicuramente un Nato Babbano, altrimenti non se la sarebbero presa con lui, così giovane…e se ci fosse stata lei al suo posto? Sev sarebbe rimasto a ridere e guardare, come stava facendo ora?
<< Lily! >> la chiamò Potter, svegliandola dal suo torpore. La afferrò per una mano e cercò di trascinarla in avanti, ma la ragazza puntò i piedi, non riuscendo a muoversi.
<< Non ce la faccio…>> mormorò con le lacrime agli occhi, lo sguardo ancora su Severus. Le urla del ragazzino le stavano perforando il cervello << Io…potrei essere io…>>.
James le parlò in tono concitato << Non permetterò a nessuno di farti del male. Resta qui nascosta e non muoverti, ci penso io >>.
Prima che Lily potesse fermarlo, James uscì allo scoperto e si avvicinò correndo al punto dell’aggressione.
<< Ehi, teste bacate! >> urlò, la bacchetta già pronta in mano << Perché non ve la prendete con uno del vostro livello? >>.
I quattro Serpeverde si voltarono a guardarlo e i loro ghigni si allargarono ancora di più. Bellatrix continuò a torturare il bambino, ma ora la sua attenzione era tutta rivolta a quel nuovo scontro, che si prospettava ancora più divertente. Erano uno contro cinque. Potter non aveva scampo.
<< Tutto tuo, Piton >> esclamò ridendo Rodolphus.
Severus avanzò piano, fronteggiando James. I suoi occhi si indurirono per via dell’odio e Lily, dal suo punto nascosto, lo vide sollevare la bacchetta, quell’incantesimo terribile, il Sectumsempra, già pronto sulle labbra…non ebbe il tempo di pensare. Si buttò in avanti, esattamente fra i due, e, prima che Piton avesse il tempo di parlare, lo disarmò e si parò davanti a Potter per difenderlo. Si udì urlare uno Stupeficium e Bellatrix Black venne improvvisamente scagliata contro la parete, lontano dal ragazzino. Lily si voltò per capire che cosa stesse succedendo, ma quell’errore le costò molto caro: Rodolphus tentò di scagliarle una maledizione, ma James la spostò di lato appena in tempo.
<< Rodolphus! >> urlò Marlene, che era arrivata assieme a David, puntandogli la bacchetta contro << Andatevene, subito! >>.
<< Stupeficium! >> urlò quello in risposta.
<< Protego! >>.
Lily rimase per un attimo bloccata a fissare la velocità con cui combatteva: Rodolphus cercava in tutti i modi di metterla in difficoltà, ma Marlene sapeva duellare alla perfezione. James era impegnato con Avery, mentre Mulciber era fuggito a gambe levate. I corpi di Bellatrix e del ragazzino giacevano inerti uno accanto all’altro. Ne mancava solo uno…
Improvvisamente se lo ritrovò di fronte. Lily restò come fulminata: Piton stava piangendo. Non credeva di averlo mai visto piangere e la cosa la lasciò completamente sconvolta. Ma, nonostante questo, estrasse di scatto la bacchetta e d’istinto Lily fece lo stesso. La maledizione del suo ex migliore amico la mancò di pochi centimetri, schiantandosi sulla parete. Lily si gettò di lato e valutò l’idea di schiantarlo, ma sapeva che non avrebbe mai avuto la forza di colpirlo…
<< Lily! >> urlò la voce di Marlene << Attenta! >>.
Fu questione di pochi secondi. Severus lanciò un’ultima occhiata a Lily, poi si voltò verso Marlene e urlò << Sectumsempra! >>.
Il sangue schizzò dal volto e dal petto della ragazza, come se fosse stata colpita da una spada invisibile. Barcollò all’indietro e lasciò cadere la bacchetta di mano, crollando a terra con un tonfo.
Ad un tratto si udirono i passi affrettati di Gazza, accompagnati dai soliti miagolii di Mrs.Pur, così Rodolphus afferrò Piton per un braccio e i quattro Serpeverde rimasti fuggirono via a gambe levate, ma a Lily non sfuggì affatto l’ultima occhiata che le rivolse Severus, come se fosse dispiaciuto per ciò che aveva fatto. Ma ora non aveva tempo di pensare a lui. Corse verso Marlene, cercando di tamponarle le ferite zuppe di sangue, tuttavia qualcuno la trascinò in piedi. Lily cercò di divincolarsi, ma la presa di Gazza era ferma.
<< No… >> ansimò senza fiato.
<< Razza di rimbambito, non vedi che è ferita? >> strepitava James dall’altra parte << Bisogna portarla in infermeria! >>.
<< Finalmente ti ho preso, Potter! Ora Silente dovrà ascoltarmi…duelli in corridoio…>>.
<< Per le mutande di Merlino, una studentessa è ferita! >>.
James gli urlò nelle orecchie con quanta voce aveva in corpo, ma Gazza sembrava assolutamente deciso a portarli dal preside. Lily lanciò un’occhiata disperata a Marlene, riversa per terra e ormai grigia in volto, pensando al modo più rapido per schiantare il custode…schiantare il custode?! Come era arrivata ad infilarsi in una situazione simile?
Stava appunto decidendo cosa fare, quando improvvisamente apparve dal nulla Sirius Black. Lily sbatté le palpebre, chiedendosi perplessa dove fosse stato fino a quel momento, quando lo vide raccogliere delicatamente Marlene da terra e passarle uno strano mantello sopra la testa. A quel punto entrambi scomparvero.
Forse aveva finalmente capito come i Malandrini riuscissero sempre a farla franca.
   
 
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