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Autore: Eledhelenie    20/02/2017    0 recensioni
Ultimo anno per i Malandrini.
Voldemort sta prendendo il potere, ma dei giovani studenti hanno ben altro di cui preoccuparsi. James Potter capisce che forse "una pomiciata è via" non è più ciò che vuole. Lily Potter e Remus Lupin, amici inseparabili, scoprono per la prima volta l'amore e si scambiano consigli. Sirius Black stravolgerà tutto. E Peter Minus affiancherà i suoi amici in tutte le avventure.
Il tutto raccontato partendo da un incipit: un bigliettino, una pagina di diario, una lettera.
Di come Lily e James si innamorarono, di come Sirius Black capì l'amore vero e tentò di conquistare la persona meno conquistabile del Mondo Magico, e di come, ancora una volta, sia tutta colpa dei Malandrini.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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3- Lily e Severus

Le selezioni erano finite e James e Sirius non potevano essere più felici di così. Un nuovo campionato li aspettava ed entrambi non stavano più nella pelle. La prima partita sarebbe stata contro i Tassorosso di lì a due settimane.

“Spero che quel Jones non si riveli una schiappa” commentò Sirius mentre i due si dirigevano verso la Sala Grande per il pranzo.

James rise e poi gli diede una pacca sulla spalla.

“Lo sappiamo che sei tu il miglior battitore del mondo, ma abbassa la cresta, amico”

Sirius se lo scrollò di dosso e fece una smorfia.

Al tavolo dei Grifondoro li stava aspettando Peter, con aria afflitta.

“Non trovo Remus” esordì senza salutarli.

Sirius sentì una stretta allo stomaco.

“N-non era domani sera che...” con uno sguardo eloquente cercò di far recepire il messaggio agli amici.

“Si” rispose James, “Sarà in biblioteca con la Ev-”

“Direi di no” concluse Sirius preoccupato, vedendo arrivare Lily con il suo solito sorriso raggiante.

La rossa fece per sedersi affianco all'amica Alice, ma poi, vedendo che stava parlando con Frank optò per sedersi tra Marlene McKinnon e Peter.

“Hai visto Remus?” chiese Sirius tutto d'un fiato.

“Si, tranquillo, vuole solo stare un po' da solo per... sapete”

James fece spostare Peter e si sedette affianco a lei.

“E tu com'è che lo sai?” chiese con il suo solito ghigno.

Lily girò gli occhi al cielo.

“Ero con lui a vedere le selezioni, genio” rispose la rossa e si servì dell'arrosto.

Il pasto proseguì tra i battibecchi di Lily e James. Poi, al limite della sopportazione la rossa uscì dalla Sala Grande. In realtà aveva un sacco di compiti di Aritmanzia da fare, ma questo a Potter non lo disse, non voleva dargli nessuna soddisfazione.

Superò di gran carriera i tavoli e attraversò l'entrata della Sala Grande. I lunghi corridoi stavano iniziando a diventare freddi e umidi, e le torce appese alle pareti sprigionavano un piacevole tepore.

Stava per raggiungere le scale quando dal corridoio vuoto arrivò un rumore che la fece sobbalzare.

“Scusami” disse una voce impacciata.

Lily si girò e il sorriso che aveva le morì sulle labbra.

Sev.

In un mese di lezioni era quasi sempre riuscita ad evitarlo, forse perché anche lui la stava evitando. Era più smunto e pallido che mai, il viso scavato e i capelli corvini spettinati gli davano un'aria ancora più malata e trasandata.

“Lily” disse a mo' di saluto il serpeverde, probabilmente voleva sorriderle, ma ciò che la ragazza vide fu una smorfia appena accennata.

“Severus” rispose secca Lily.

“Come stai?” chiese il ragazzo, sembrava sinceramente interessato.

Sembravano passati secoli da quando avevano smesso di parlarsi.

Lily lo squadrò, stava lì, in mezzo al corridoio, la situazione aveva un qualcosa di comico.

“Bene...” rispose poi, un po' esitante.

Piton sembrò rendersi conto della situazione ridicola, così si avvicinò alla ragazza, almeno non avrebbero più dovuto parlarsi a cinque metri di distanza. Con sua sorpresa lei non se ne andò.

Il ragazzo prese un sospiro e fece per dire qualcosa, ma poi vide che lei apriva la bocca e si bloccò.

“Che ti è successo, Sev?” l'espressione dura era diventata afflitta, preoccupata persino.

Il serpeverde non aveva una risposta a quella domanda, così si limitò a fissare i suoi occhi verdi, quegli occhi che aveva amato fin dal quando erano bambini e giocavano insieme nel parco dietro casa.

“Sembra che tu sia stato chiuso nelle segrete per tutte queste settimane” continuò allora la ragazza.

“Sto bene” disse allora Severus e abbassò lo sguardo, ma sapeva benissimo che la verità era quella che diceva lei.

A quel punto Lily gli mise una mano sulla spalla e sentì i muscoli del ragazzo irrigidirsi a quel tocco.

“Sev, non devi farlo” sussurrò, “Qualsiasi cosa ti abbiano promesso è una bugia, ne sono certa. Non sei più tu, Sev. Puoi parlarne con Silente, lui è sempre gentile e disponibile, lo sai, anche con Rem-”

“Non mi faccio di certo aiutare da uno che aiuta le bestie come i tuoi amici” sputò Piton e Lily mollò la presa dalla sua spalla e avvampò di rabbia.

Severus si stava già allontanando da lei.

“Che cazzo ti è successo?” chiese, quasi urlando, esasperata.

Il serpeverde non si voltò e in un paio di istanti sparì con il mantello nero svolazzante.

Due ragazzine di Corvonero del primo anno che passavano di lì ridacchiarono.

“Cosa ci fate voi qui?” chiese Lily sgarbata.

Le ragazzine ammutolirono, intimidite.

“Sono caposcuola, sapete che posso mettervi in punizione?”

Una delle due ragazzine stava per mettersi a piangere e Lily si rese conto di aver esagerato.

Scrollò la testa e andò verso la Sala Comune dei Grifondoro imprecando.

Il quadro della Signora Grassa era diverso da come Lily lo aveva visto in quei sette anni. C'era un tavolo apparecchiato e la Signora era in compagnia di un cavaliere senza testa, un elfo domestico e un vecchio mago rinsecchito.

Arquatum Aqueo” disse Lily non volendosi nemmeno chiedere perché un quadro dovesse pranzare.

La Signora Grassa continuò a mangiare in tranquillità, come se non l'avesse sentita.

Arquatum Aqueo!” esclamò allora la ragazza.

“Quanta fretta” rispose svogliatamente la donna e continuò a non aprirle.

“Aprimi o chiamo il preside” minacciò allora Lily e la Signora Grassa le aprì borbottando.

“E' tutta matta quella ragazza” disse ai suoi commensali.

Lily oltrepassò il buco del ritratto prima che la donna la chiudesse fuori e poi le urlò:

“Va' al diavolo!”

Fortunatamente la Sala Comune era deserta.

La rossa corse al dormitorio e prese i libri di Aritmanzia, poi tornò nella Sala Comune e si mise a studiare. Aritmanzia era l'unica cosa che poteva calmarla in quel momento, era troppo nervosa per parlare con qualcuno. Prima Potter e i suoi modi arroganti, poi Severus. Era irrecuperabile, ormai lo aveva capito, era proprio questo a farle più male. Eppure lui stava male, Lily lo vedeva, ma come avrebbe potuto salvarlo? Si era isolato da tutti, probabilmente perfino da se stesso.

*

Severus Piton era tornato nei sotterranei, l'incontro con Lily gli aveva fatto passare la voglia di fare qualsiasi cosa. In quel momento voleva solo sparire.

La Sala Comune era in penombra come sempre, con una luce verdastra che rendeva tutto inquietante e misterioso. In un angolo c'erano due ragazzi del secondo anno che giocavano a scacchi, erano gli unici studenti nella Sala.

Severus si accasciò su di un antico divano in pelle nera, cercando di riordinare i pensieri. Il piano del suo Signore gli era chiaro. Finalmente avrebbe avuto modo di vendicarsi di tutte quelle volte che quei deficienti degli amici di Lily lo avevano preso in giro. L'anno prima aveva quasi rischiato di essere ferito gravemente per colpa di Potter. Severus strinse forte i pugni ripensando a quei momenti. Gli avevano detto di un passaggio segreto per arrivare ad Hogsmeade, lui lo aveva seguito fino a quando non si era trovato davanti alla bestia che Potter aveva come amico.

Li detestava tutti.

Odiava il modo in cui Lily teneva a quei ragazzi; odiava il fatto che Lily non fosse più sua amica; odiava quel Potter che le andava dietro; odiava Black, non riusciva a capire come il fratello Regulus potesse essere così diverso da lui, come potesse essere uno di loro... La cosa migliore che il suo Signore aveva fatto era stata dare una famiglia a tutti coloro che non ce l'avevano mai avuta. E poi Severus era un mezzosangue, unendosi ai Mangiamorte avrebbe potuto nobilitare il suo stato di sangue... Finalmente avrebbe potuto diventare qualcuno e vendicarsi dei Malandrini, magari anche far notare a Lily che aveva fatto un'enorme sbaglio ad allontanarsi da lui.
Lily, il suo punto debole. Non ce l'avrebbe mai fatta a dimenticarla. La amava come niente al mondo, la amava come l'aria che respirava e ogni volta che la vedeva,anche solo da lontano sentiva una fitta allo stomaco, come un crampo. Doveva ammettere però che era dura andare avanti così. Evitarla ogni volta, non poterle parlare, dover fingere che non gli importava di lei... Era dura, troppo dura e Severus Piton non riusciva nemmeno a concepire il pensiero di doverla abbandonare per sempre.

Decise di dirle tutto, basta bugie e finzioni. Una lettera, una semplice e stupidissima lettera. L'unica cosa che gli importava davvero ormai era che Lily sapesse di essere amata, che si levasse una volta per tutte quello sguardo torvo che aveva ogni volta che guardava verso il tavolo dei Serpeverde. Desiderava che lei sorridesse pensando che lui non l'aveva mai odiata, che aveva sbagliato tutto fin dal principio e che lei non aveva colpe di niente.

Dopo aver scritto la lettera Severus decise che il modo migliore era lasciarla alla Signora Grassa, il quadro che chiudeva l'entrata al dormitorio dei Grifondoro. Salendo le scale verso i dormitori Severus ricordò quando al primo anno lui e Lily facevano avanti e indietro dai propri dormitori, due scemi che quasi si erano fatti espellere.

Arrivato davanti al grande dipinto salutò la Signora Grassa e lasciò a terra la lettera.

“E' per Lily Evans” disse, e andò via.

A quel nome la Signora storse il naso, ma ormai era già troppo tardi per richiamare il serpeverde. Sbuffò e ritornò a sonnecchiare.

*

Era ormai sera e James Potter, Sirius Black e Peter Minus stavano ritornando al dormitorio della propria casa. Non avevano ancora avuto notizie di Remus, ma a detta di Sirius, che però non era sicuramente il meno preoccupato, Remus era andato alla Stamberga per prepararsi al plenilunio della sera successiva.

Il trio stava per attraversare il quadro quando James vide un foglio di pergamena spiegazzato a terra, lo raccolse, incuriosito e lesse “ Per Lily Evans”, senza dire nulla mise la lettera nella tasca del mantello e attraversò il ritratto con gli altri.

Sempre più curioso corse per la scala a chiocciola fino ai dormitori maschili e si gettò sul letto, sperando che gli amici andassero subito a dormire.

Per sua sfortuna dovette rimanere con la curiosità fino a mezzanotte passata, a quanto pare erano tutti elettrizzati per il Quidditch, sarebbe stato così anche per lui se non si fosse messa in mezzo quella strana lettera per la Evans. Era incredibile che ci fosse qualcosa di più importante del Quidditch in quel momento, più che incredibile era inquietante. Scrollò la testa, come per cacciare quei pensieri, poi, nel buio totale, tirò la tenda del baldacchino, e sussurrò:

“Lumos”

La punta della bacchetta illuminò una piccola area di fronte a lui e con il cuore a mille aprì la lettera.

Lesse.

Mi spiace per oggi. Mi spiace non aver fatto niente per evitare questo gran casino tra di noi, sono stato un coglione in tutti questi anni. Sono davvero Mocciosus come dice Potter. Li odio tutti, prova a capire, ti prego. Mi hanno fatto passare degli anni da schifo, ho solo cercato di reagire e sopravvivere.

Devo trovare me stesso. Ho bisogno di capire chi sono davvero, di capire se valgo qualcosa. Sono stati anni duri per me, lo sai benissimo, non è mai andata bene nemmeno mezza cosa, sai anche questo, e tu sei stata l'unica ad essermi stata vicino, anche adesso, mi guardi male, mi eviti, ma non mi detesti infondo, ti conosco.

Lily, ti amo. Sono stanco di starti lontano, di essere guardato in quel modo. Non importa se non vorrai più parlarmi. Non odiarmi, ti chiedo solo questo. Ha tutto un senso, so ciò che faccio.

Io ci sarò sempre, cercherò in tutti i modi di proteggerti, lo prometto.

Sempre, lo farò sempre.

 

Sev.

 

James si lasciò sfuggire un ghigno. Mocciosus innamorato della Evans? E chissà cosa avevano fatto quei due... “Mi spiace per oggi”. Lo schifo. E James pure che credeva che la rossa fosse interessata a lui, invece andava dietro al peggior serpeverde dell'intero castello, fantastico. Ora lui si era pure dichiarato, commovente, davvero.

Nessuno avrebbe mai visto quella lettera. Era stata una fortuna che l'avesse trovata lui. Piton era cattivo, non adatto a Lily. Doveva scoprire cosa era davvero successo al ragazzo e soprattutto mollare la presa con la Evans.

Si stava rammollendo, non era decisamente da lui.
Tutto quel casino gli aveva fatto quasi dimenticare di Remus, tutto a un tratto si sentì una merda, decise che la mattina dopo avrebbe tagliato le lezioni e sarebbe andato con gli altri alla Stamberga.
Quel vecchio lupo spelacchiato era più importante di Piton, più importante perfino della Evans.

 

 

NOTA:
Buonasera a tuttiiiiiiiiiiii
Eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo. Ho parecchie cose da dirvi, quindi procedo in modo schematico così non mi perdo.
1) mi sono resa conto che il tema lettere/bigliettini/robe scritte era carino, però non sarà presente in tutti i capitoli e non sarà sempre un incipit, perchè altrimenti sarebbe davvero troppo schematico e a mio avviso sarebbe un'idea più adatta ad una raccolta, mentre per dare continuità alla storia non voglio spezzare troppo con incipit del genere. Comunque amo tornare indietro nel tempo e occuparmi di più personaggi, se non si fosse capito, quindi vorrei che la ff fosse meno schematica possibile.
2) stessa storia per i titoli dei capitoli, che in realtà non sono veri e propri titoli, ma "Indicazioni" sui personaggi principali del capitolo.
3) sono un po' in ritardo nel postare perchè ho avuto un fine settimana impegnato nello studio e ho avuto zero tempo per fare altro
4) se avete consigli o critiche da fare sono ben contenta di ascoltarvi

Ancora grazie per le numerose visualizzazioni e per le cose carine che mi avete detto nelle recensioni.

GRAZIE SOPRATTUTTO A TE CHE HAI LETTO QUESTE NOTE LUNGHISSIME, ti mando un abbraccione virtuale.
Un bacio
A presto!

 

 

   
 
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