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Autore: MidnightMalfoy    20/02/2017    3 recensioni
Tratto dalla storia: "Un momento, perché Malfoy lo stava baciando?
La sua testa era divisa tra la parte che cercava di comandare agli arti di piazzargli un pugno sul naso, e la parte che pensava che quel bacio fosse piacevole."
Breve one shot che spero possa strapparvi un sorriso!
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Contesto generale/vago
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Ok, ho scritto questa cosa di getto, è altamente demenziale, vi avverto. 
Non so perchè la mia mente partorisca queste cose -dovrei pensare all'esame che ho domani, dannazione- ma siccome sono irrecuperabile, condivido la mia condizione da universitaria mentally ill con voi.
Buona lettura :)




Era una soleggiata mattina di ottobre, quando Harry Potter combinò il fattaccio.
Come al solito stava litigando con Malfoy, tutto era cominciato con una frase buttata lì dopo che Harry, distratto da Ron che aveva tirato una manata scherzosa a Seamus, si era rovesciato metà succo di zucca addosso e, nel tentativo di rimediare, aveva rovesciato sulla sua divisa anche gran parte del suo pranzo.
«Ma guardati Potter, non sai nemmeno mangiare come si deve» era stata una frase innocente, quella di Malfoy, se innocente si poteva definire qualsiasi cosa uscisse dalla bocca del serpeverde, ma Harry, rosso per essersi umiliato davanti all'intera sala grande, in quel momento piena di studenti, reagì nel peggiore dei modi.
Prese la prima cosa che gli capitava sotto mano -la sua sciarpa, che era finita sulla panca quando l'aveva tolta prima di iniziare a mangiare- e cercò di tirargliela addosso, ma visto che era un indumento, risolse la faccenda usandola come se fosse una frusta per colpire in faccia l'odioso serpeverde. A quel gesto, molti studenti ammutolirono, altri emisero degli «Oh», Hermione invece, esclamò un preoccupato «Harry, no!». 
Il ragazzo si guardò intorno perplesso: cosa c'era di così sorprendente nel fatto che avesse colpito Malfoy? Si picchiavano sempre! E perché Hermione aveva cercato di fermarlo? 
Malfoy nel frattempo era diventato scarlatto «Come ti permetti, tu schifosissimo idiota! Nega subito quello che hai appena fatto!» strepitò. 
Harry, che a quelle parole aveva sentito la rabbia montare ancora più prepotentemente, ribatté furioso «Non ci penso nemmeno! Te lo sei meritato! Avrei dovuto tapparti anche la bocca, con quella sciarpa!» al che, la sala grande intera si agitò, ed Harry sentì di sfuggita degli "Addirittura?" "Non credevo che provasse queste cose" "Chissà che scoop, per il profeta!". 
Era sempre più sbigottito, perché tutti reagivano come se avesse fatto una cosa assurda? Quello era Malfoy! 
Guardò Hermione che scuoteva la testa con una mano premuta sulla bocca, e Ron, che sembrava sul punto di svenire.
Infine guardò Malfoy, che lo fissava con i pugni serrati e un rossore acceso in viso, ma immobile come una statua di sale, con la bocca lievemente aperta. 
Sono diventati tutti matti?
Pensò Harry, che stava iniziando a irritarsi di nuovo, a quella reazione assurda. Ma Hermione venne in suo soccorso -come sempre- «Cosa hai fatto, Harry..» mormorò, mentre vedeva con la coda dell'occhio Malfoy dileguarsi come se avesse uno schiopodo sparacoda alle calcagna, seguito dai suoi scioccati migliori amici.
Lui la guardò alzando il sopracciglio, cosa aveva fatto di male?
Aveva picchiato Malfoy, come sempre, e allora?
Poteva essere considerato un servizio alla comunità magica -un'altro- dopo aver ucciso Voldemort.
«Mi vuoi dire perché sembra che abbiano appena visto un unicorno volare per la sala grande?» si risolse a chiedere, non sapendo più cosa pensare. 
«Harry, quello che hai appena fatto, nel mondo magico è considerato come una dichiarazione d'amore» cercò di dire lei. 
Harry spalancò gli occhi, che cosa?
«Hermione, io e Malfoy ci picchiamo da anni! Nessuno ha mai reagito così!» le fece notare. 
«Harry, ricordi di Dobby?» Dobby? E adesso cosa c'entrava l'elfo? 
«Dobby?» le chiese.
«Lo hai liberato con un calzino, un indumento, Harry. Nel mondo magico gli indumenti hanno un significato particolare a seconda di come vengono usati» spiegò, pratica come sempre.
Ma Harry ancora non capiva. Né lui né Malfoy erano elfi domestici, e Harry non si era certo messo a regalare indumenti al biondo, quindi...? Non capiva. 
«Non ti seguo, Hermione. Perché tutti sono sconvolti?»
«Perché nel mondo magico è usanza, anche se capita molto raramente in tempi moderni, che una persona dichiari il proprio amore alla persona amata usando un indumento per toccargli il viso. E tu lo hai colpito in faccia con la tua sciarpa, Harry. E poi hai anche aggiunto che avresti preferito tappargli la bocca, con la sciarpa» chiarì, ammorbidendo il tono di rimprovero quando vide l'amico diventare bianco come un fantasma. «Ma io- io l'ho colpito! Non l'ho accarezzato o- o qualcosa del genere! Hermione adiamo, tutti sanno che io e Malfoy ci odiamo da sempre, come avrebbero potuto fraintendere?» le domandò, sentendo il panico iniziare a pervaderlo.
«Infatti all'inizio, nonostante lo stupore, nessuno credeva che tu intendessi davvero ciò che quel gesto sottintende, ma poi...poi quando Malfoy ti ha chiesto di negare ciò che avevi fatto tu non lo hai fatto, hai addirittura affermato che eri contento di averlo fatto, perché se lo meritava, e che avresti dovuto mettergli la sciarpa sulla bocca. Oh, Harry» disse vedendolo indietreggiare terrorizzato. 
«No-non..No, a me non piace Malfoy!» strillò.
«Temo che tu abbia appena dimostrato a tutti il contrario, Malfoy stesso» disse Hermione, rassegnata.
Cosa?
Cosa? Anche Malfoy credeva che fosse innamorato di lui? 
Era arrossito. Lui aveva fatto arrossire Malfoy. 
Perché gli aveva fatto una dichiarazione d'amore in sala grande. Davanti a tutta la scuola. 
Come poteva Malfoy credere che provasse qualcosa per lui -diverso dall'odio, s'intende-?
«Hermione, come posso risolvere questo malinteso?» le chiese, quasi temendo la risposta. 
«Ecco, puoi chiarirti con Malfoy, sono certa che capirà che non sei davvero innamorato si lui, ma non credo che ci sia un rimedio per tutti gli altri» disse spostando lo sguardo sul resto della sala grande che ancora bisbigliava. 
«Il profeta!» gemette Harry «Entro domani non sarà solo Hogwarts a pensare che io sia innamorato di Malfoy, lo penserà tutto il mondo magico! Oh Godric» si lamentò. 
Malfoy lo avrebbe ucciso, poco ma sicuro. Avrebbe potuto scusarsi un milione di volte, ma non gliel'averebbe fatta passare liscia. 
Hermione lo guardò con compassione.
Era davvero fregato. 




Intanto, un Draco Malfoy sconvolto aveva appena disintegrato il proprio cuscino con un incantesimo per la rabbia. «Quel-quel BIFOLCO! Come si è permesso!» sbraitava girando per la stanza. 
«Dai Draco, guarda il lato positivo, adesso sarai una celebrità come hai sempre voluto, non sei contento?» ironizzò Blaise.
«Ti sembra divertente?» lo fulminò l'amico.
«Immensamente» asserì Zabini, poi continuò «potresti anche approfittarne, di questa storia».
Il biondo si girò a guardarlo, questa volta con un guizzo di interesse nello sguardo «Di cosa parli?» «Parlo del fatto, che anche se probabilmente Potter ha fatto quel gesto non intendendo quello che poteva sembrare, visto che crescendo con dei babbani, figuriamoci se conosce le tradizioni magiche, potresti far finta di aver capito proprio quello che sembrava, e tormentarlo un po'. Te la immagini la sua faccia se credesse di essere ricambiato?» rise.
«Ricambiato? Cosa dici, imbecille!» si infervorò Draco.
«Hai capito cosa intendevo. Cos'hai da perdere? Ormai il danno Potter l'ha fatto, e una smentita non cambierà niente. Non gli crederà nessuno» constatò Blaise.
«Perché non dovrebbero credergli? È il grifondoro per eccellenza, il mondo lo adora!» disse con una smorfia.
«Si, ma il mondo è anche pettegolo, e adesso tutti faranno sembrare il vostro passato come una travagliata storia d'amore. Potter vi ha infilati in questo ginepraio, e non ne uscirete tanto presto» a malincuore, Draco dovette dargli ragione.
Dopo la guerra, il profeta -i giornali in generale- pubblicavano ogni notizia ridicola che potesse capitargli tra le mani, soprattutto se riguardava l'amato salvatore. Figuriamoci se si sarebbero lasciati sfuggire un'occasione simile. 
Iniziò a calcolare l'attrattiva dell'idea di Blaise, in effetti, poteva usare quella situazione per prendere un po' in giro Potter.
Se non altro, ci avrebbe ricavato un po' di divertimento personale. 
Fece un ghigno «Sai Zabini, a volte hai delle idee decenti anche tu».
L'amico glissò sulla boriosità di Draco -era fatto così-, e facendogli l'occhiolino, lo lasciò solo, uscendo dalla stanza.

Ron si era ripreso dopo qualche minuto «Amico» aveva esordito guardando Harry «perché hai detto quelle cose a Malfoy? E perché non me ne hai parlato? Insomma, è Malfoy, ma avrei cercato di capire, sei il mio migliore amico» mise su un'espressione un po' offesa, mentre Harry gli spiegava che apprezzava quello che aveva detto ma no, non era innamorato di Malfoy, e che quello era tutto un grosso, grossissimo malinteso. 
Harry aveva l'impressione che Ron non gli avesse creduto del tutto -come fosse possibile che anche Ron pensasse che amasse Malfoy, non lo sapeva- e sospirò, decidendo che forse faceva prima a smetterla di cercare di dare spiegazioni, magari ignorando il problema, sarebbe sparito.

Si, come no. 

Incontrò Malfoy di nuovo, mentre andava a cena. Si era aspettato altre sfuriate, una rissa perfino, ma non quel sorrisetto ambiguo che sapeva di presa per i fondelli. 
Harry rimase sbigottito, che anche lui credesse...?
No, non poteva credere una cosa simile. 
Harry si rifiutava di pensarlo. 
Ma poi cercò lo sguardo del biondo che sedeva al suo tavolo e lo vide ammiccargli. 
Abbassò subito lo sguardo. 
A che diamine di gioco stava giocando, Malfoy? 
Harry si accorse che mezza sala grande aveva seguito il loro scambio di sguardi con singolare attenzione. Sbuffò rumorosamente, non ne poteva già più di quella storia.


Se pensava che quella storia sarebbe stata presto dimenticata, la mattina dopo dovette ricredersi. Non appena mise piede in sala comune, ancora mezzo addormentato, Hermione gli mise sotto il naso la copia di quel giorno del profeta, e Harry, che inizialmente non capiva cosa dovesse farci, con il profeta, una volta focalizzato quale fosse il titolo principale sgranò gli occhi sentendo la sonnolenza abbandonarlo di colpo. "AMORE RIVELATO: i segreti del ragazzo d'oro" recitava il titolo. 
Ad Harry vennero i brividi. 
Non aveva il coraggio di leggere l'articolo -da bravo grifondoro impavido-. 
Hermione decise di avere pietà di lui e riassunse la piacevole lettura all'amico «Dice solo un sacco di sciocchezze, le solite cose che scrive il profeta Harry» cercò di rassicurarlo, ma il suo tono un po' incerto, spinse il ragazzo a riprendere in mano il giornale e far scorrere gli occhi sull'articolo. "Amore di guerra" "Una storia d'amore che va avanti da anni" "Storia travagliata" "Amore segreto" queste furono solo alcune delle parole che fecero completamente passare l'appetito ad Harry.
Come potevano scrivere tutte quelle assurdità? E come poteva la gente, crederci? 
Hermione gli sorrise mestamente. 
Harry fece il primo sospiro della giornata, certo che non sarebbe stato l'ultimo. 



A colazione, tutti ovviamente parlavano dell'articolo del profeta. Harry si impose di ignorare gli sguardi e concentrarsi sul succo di zucca e su Ron che parlava dell'ultima partita dei Cannons. 
Dall'altra parte del tavolo, un Draco Malfoy un po' scocciato metteva via la sua copia della gazzetta del profeta. 
«Come ci si sente, ad essere in prima pagina?» lo sfottè Blaise. 
«Una meraviglia» rispose acido l'altro, versandosi del succo di zucca. 
Poi si impose di darsi una calmata. Era uno stupido articolo, doveva ignorarlo e basta. 
Guardò verso Potter, e decise che, se la gazzetta del profeta voleva parlare di lui, lui gli avrebbe dato qualcosa di cui parlare. 
Si, alzò dal tavolo dei serpeverde, sotto lo sguardo interrogativo di Blaise, e andò averso quello occupato dai grifondoro, sistemandosi proprio dietro Potter e schiarendosi la gola per attirarne l'attenzione. 


Harry era ancora immerso nei suoi pensieri, quando aveva sentito qualcuno schiarirsi la gola dietro di se. 
Girandosi, si era ritrovato davanti proprio la persona che voleva vedere meno. Ma non fece in tempo a dirgli di togliersi dai piedi, curandosi di non usare indumenti per scacciarlo stavolta -aveva imparato la lezione, grazie tante-, che si sentì afferrare per la collottola.
L'unica cosa che riuscì a capire nei secondi successivi, fu che aveva una faccia premuta contro la sua, e soprattutto, che non poteva parlare perché le sue labbra erano impegnate.  
Un momento, perché Malfoy lo stava baciando? 
La sua testa era divisa tra la parte che cercava di comandare agli arti di piazzargli un pugno sul naso, e la parte che pensava che quel bacio fosse piacevole
Merlino, ma cosa stava pensando?
Doveva spingere via Malfoy, non rimanere impalato come un idiota! 
Stava giusto per alzare le braccia per allontanarlo, quando l'altro si staccò da lui e gli sorrise malizioso «Buongiorno Potter» gli disse, voltandosi per tornare al proprio tavolo, sotto lo sguardo divertito dei serpeverde e quello sbigottito dei grifondoro e delle altre case.
Blaise stava cercando di trattenere le risate, quando Draco si riaccomodò al suo fianco «Potter bacia bene?» si risolse a chiedere, quasi sghignazzando. «Dovrebbe migliorare un po' il coinvolgimento, sai» gli rispose altrettanto divertito il biondo.


Al tavolo dei grifondoro invece Harry Potter era ancora sconvolto per l'accaduto di poco prima, mentre Ron, paonazzo aveva iniziato a elencare improperi contro il serpeverde. Tra i vari insulti, Harry colse un "era una molestia quella!" che lo fece quasi sorridere, quasi, perché poi si ricordò che era lui quello che era stato baciato davanti a tutta la sala grande ed era rimasto immobile come un idiota dopo che l'altro si era allontanato. 
Sedotto e abbandonato
Ma che diavolo andava a pensare??? 
«Harry, stai bene?» gli chiese Hermione. 
Stava bene? No, non stava bene per niente! 
Draco Malfoy l'aveva baciato, dannazione! 
«Io- ho bisogno di aria» balbettò dandosi dell'idiota per la centesima volta.
Doveva farla pagare a Malfoy, oh, se doveva pagarla.


La seconda volta che Malfoy tentò di rifargli lo stesso scherzetto della mattina, Harry ebbe i riflessi pronti. Appena Malfoy si avvicinò più del dovuto, invadendo il suo spazio personale e rendendo chiaro cosa stava per succedere, Harry per buona misura gli tirò un pugno sul naso. Forte. 
E l'altro arretrò portandosi una mano al viso urlando «Che cazzo fai, Potter? Ti ha dato di volta il cervello?» 
«Mi stavi per baciare! Di nuovo!» gli rispose l'altro. 
«Perché ti sarebbe dispiaciuto, vero?» lo prese in giro il biondo prima di tornare serio e avvicinarsi all'altro, mantenendo comunque una distanza ragionevole «Fallo di nuovo, e ti uccido» lo minacciò. 
«Fallo di nuovo, e ti picchierò ancora» rispose a tono l'altro. 
Peccato che in quel momento, litigando si fossero avvicinati considerevolmente e alcuni studenti che passavano di lì, pensando che fossero vicini per tutt'altra ragione, iniziarono a bisbigliate eccitati "Ma allora è vero!" "Stanno insieme davvero". Sentendo quelle frasi, i due si allontanarono di scatto, prendendo poi direzioni diverse senza nemmeno guardarsi in faccia.

E quella non fu l'unica volta.
Sembrava che per un motivo o per l'altro i due finissero sempre in situazioni facilmente fraintendibili, e ormai tutta la scuola credeva che loro fossero una coppia. 
Proprio tutta
Perfino i professori. 

C'era stata la volta in cui Harry, spintonato all'uscita dell'aula di incantesimi, era inciampato e aveva finito per cadere a terra trascinando con se altre due persone, e una di essere era Malfoy, sul quale era caduto sopra. 
E ovviamente i bisbiglii erano iniziati subito.
Poi c'era stata un'altra volta in cui, durante una lezione di pozioni, Lumacorno, credendo di fargli un favore, li mise seduti vicini. E di nuovo erano partiti i commenti sottovoce.
E infine c'era stata la volta in cui, Malfoy aveva perso così tanto la pazienza per le sue lamentele su tutta quella faccenda, che l'aveva baciato davanti ad un gruppo di ragazzine corvonero. Ovviamente, fan di Rita Skeeter.
Perché a me? 
Questo era quello che si chiedeva Harry.

Finché un giorno smise di chiederselo, e si ritrovò a pensare che forse, e solo forse, baciare Malfoy un pochino gli piaceva, e quella sciarpa, che al momento portava slacciata per via del tiepido sole di aprile, forse non era stata maledetta come aveva pensato all'inizio di tutta quella storia. 
E Draco Malfoy, seduto accanto a lui sul prato del parco di Hogwarts, con la testa poggiata sulla sua spalla e il libro di pozioni in mano -c'erano gli esami a fine anno, come ripeteva sempre Hermione- la pensava allo stesso modo. Ma non lo diceva ad alta voce, perché era un serpeverde, lui.



Eccoci qua, spero vi sia piaciuta, e che vi abbia strappato almeno un piccolo sorriso.
A presto!

  
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