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Autore: _Sherazade_    20/02/2017    1 recensioni
Alex è innamorata del suo amico Luc nonostante un piccolo problema: Luc è uno spirito.
La ragazza si è ritrovata, suo malgrado, in mezzo a una millenaria lotta fra bene e male, ed è decisa a far di tutto per aiutare Luc a tornare in vita e a sconfiggere il male.
La giovane spera che anche Luc possa ricambiare i suoi sentimenti, ma c'è qualcun altro deciso a rubarle il cuore...
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Storia partecipante alla challange "10 PASSI DELLA TUA OTP ~ CHALLENGE" indetta da BuckyBear sul forum di EFP.
Queste 10 storie sono legate alla mia long, non più su EFP causa revisione, "La nuova torre".
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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4 - Tenersi per mano
 
Norvegia



“Maledizione! Perché doveva capitarmi anche questo?” pensai con la vista che si annebbiava per la rabbia, il disgusto e la vergogna. “Luc non doveva vedermi con lui... anzi, no! Non doveva proprio accadere nulla con Lui”.
Quel ragazzo non poteva aver frainteso: lo avevo chiamato Luc, e anche se lui avesse portato il suo stesso nome, non lo potevo sapere. Lui non me lo aveva mai detto, quindi lo sapeva che io stavo pensando di parlare con un'altra persona.
Correndo tra i corridoi andai ad urtare un uomo del personale. Mi scusai mortificata e lui, vedendomi in lacrime, mi chiese se stessi bene, ma io non volevo rispondere. Io non volevo nemmeno piangere. Io non piangevo mai! Non piansi quando mia madre ci abbandonò perché la sua vita era “troppo dura”, e prendersi cura di sua figlia era troppo opprimente. Non piansi quando mia madre tornò nelle nostre vite pensando di potermi comandare e di vietarmi di vedere zia Regina. Trovai un modo per rivederla, e anche quando mia madre ottenne l'affido, puntai i piedi fino a che non mi concessero quell'unica cosa che davvero desideravo con tutto il cuore: l'affetto della donna che mi aveva cresciuta ed amata sinceramente.
Avevo pianto solo quando zia Regina ci aveva lasciati, ma da sola, senza che nessuno potesse vedermi o compatirmi. Era normale essere tristi, ma non volevo che in quel momento di debolezza qualcuno potesse approfittarsi di me. E per qualcuno, io intendevo mia madre.
Se lei avesse intuito quanto fragile fossi in quel momento, di certo avrebbe cercato di trarre vantaggio da quella situazione, come solo una persona gretta come lei avrebbe potuto fare.



Cercai di raggiungere la mia stanza prima che altri potessero vedermi in quello stato pietoso, ma mi sentii afferrare la mano.
- Non ho bisogno di niente. - strattonai il braccio, ma la presa si fece più salda. - Voglio solo — - Mi voltai di scatto, pronta anche a difendermi se fosse stato necessario. Mi ritrovai però di fronte la causa di tutti i miei problemi.
Forse non tutti, ma certo mi aveva causato un grosso problema, grande abbastanza da giustificare il mio livore nei suoi riguardi.
- Il tuo “amico” ti sta cercando. - Perché doveva avere quell'aria strafottente nel rivolgersi a Luc? Lui non gli aveva fatto nulla, eppure il suo tono era così... incattivito.
- Lui sa dove trovarmi. - cercai di tirare ancora una volta il braccio, ma il ragazzo non voleva lasciarmi andare.
- Perché sei scappata? - Mi chiesi se non mi stesse prendendo in giro, o se non facesse il finto tonto solo per farmi arrabbiare. Lo guardai, eppure in quegli occhi color cremisi non riuscivo a scorgere nulla. Impassibile come una statua. Nessuna reazione che lasciasse trapelare qualcosa.
La sua mano allentò la presa, e per un attimo sentii un brivido percorrermi la schiena.
- Sono venuto per dire anche a te di venire nella capanna dell'anziana Helga ai confini del bosco, verso nord. Fatevi trovare lì domani, in tarda mattinata. - disse lui lasciandomi andare con un sospiro.
- Noi non veniamo da nessuna parte con te. - dissi io, e Luc comparve da dietro le sue spalle.
- Dovreste, - rispose il ragazzo misterioso, - se volete proseguire con la vostra ricerca. O non siete più interessati a recuperare tutti i frammenti della sua anima e a rimediare al suo errore? - La sua voce era sempre ferma, ma i suoi occhi si accesero di una luce di rabbia.
Io e Luc ci scambiammo un'occhiata, e senza bisogno di dirci nulla, Luc parlò anche a nome mio.
- Anche tu...
- Ne parleremo domani. - se ne andò, nonostante le mie proteste. No, non poteva parlarci in quella maniera e pretendere che noi aspettassimo fino al giorno dopo per saperne di più. Non poteva nemmeno sparire così dopo quello che aveva fatto nei miei riguardi!
- Alex... arrabbiarti così tanto non ti fa bene. Non è un nemico. - mi disse Luc mettendomi un braccio attorno alle spalle. Quel piccolo gesto mi fece sorridere, facendomi quasi dimenticare di cosa stessimo parlando, e di tutta la rabbia che stavo provando.
- E tu come fai a dirlo? Come fai a saperlo?
- Non lo so, è questo il punto. - Luc rise, ma io non avevo alcuna voglia di ridere, e mi scostai da lui, pronta ad andare verso la mia camera. - È il modo in cui ti guarda. - disse Luc come se quella cosa avrebbe dovuto farmi accendere una lampadina sopra alla testa. - Ti ha salvata due volte. Vorrà pur dire qualcosa.
- Sì, che ci stava pedinando e che la sa lunga su te, su me e sulla nostra missione. - risposi piccata.
- No, - disse scompigliandomi i capelli e rubandomi la chiave della stanza. - vuol dire che voleva proteggerti. Fidati del mio istinto: quel ragazzo non vuole farti del male.
Luc, in genere, aveva sempre ragione. Il suo intuito non sbagliava mai, ma io non potevo fidarmi di quello strano ragazzo che mi aveva rubato il bacio che sarebbe spettato a Luc.
Mi guardai la mano che lui aveva afferrato, e notai che al polso portavo il bracciale che mi era piaciuto molto alla bancarella del Suq dove ci eravamo fermati lungo la strada per arrivare al mio albergo. Prima che io potessi dire nulla, il ragazzo aveva detto che mi sarebbe stato benissimo al polso, e che mi avrebbe protetta. Nonostante le mie proteste, lo acquistò, ma io mi rifiutai di accettare il suo dono.
Pensavo che l'avesse gettato via, e invece l'aveva conservato.
La gemma rossa incastonata su di esso, sembrava splendere ancora più di quando l'avevo vista la prima volta.
- Forse è perché lui se ne è preso cura, e perché ora è al polso della sua legittima proprietaria. Ti sta davvero bene. Si può dire che entrambi abbiate avuto occhio.
- Non leggermi nel pensiero, Luc. - dissi infastidita. Però dovevo ammettere che aveva ragione. La pietra preziosa emanava una luce meravigliosa, tanto da sembrare viva.


 
 

L'angolo di Shera♥


Per oggi è tutto, ma spero di riuscire a finire presto questa Challenge.
Non mi piace lasciare le cose indietro e, nel limite del possibile, cerco sempre di portare a termine i miei lavori. Per questo mi piange il cuore vedere "In bilico fra i mondi" che non riesco a riprendere in mano, o a completare l'altra challenge, ma lì entrano in gioco anche altri fattori...
Ma sorvoliamo. A presto

Shera♥



Storia scritta per la challenge 10 PASSI DELLA TUA OPT sul cosmic ocean.
  
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