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Autore: Firewhisky    21/02/2017    0 recensioni
“...Allora? Di cosa si tratta?”
“Chiudi gli occhi!”
“...Dazai.”
“Andiamo, non è niente di pericoloso, fidati di me!”
Una raccolta di one shot, prompt vari del genere "Immagina la tua OTP".
Quasi strettamente Dazai/Kunikida.
Il rating potrebbe cambiare.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Doppo Kunikida, Osamu Dazai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Perché devi essere così competitivo?


Kunikida era sdraiato sul letto, gli occhi coperti dall'avambraccio. Era esausto: ultimamente la sua vita era un continuo correre, impedire alle persone di suicidarsi, lavorare, impedire alle persone di suicidarsi, dormire e impedire, anche nel sonno, alle persone di suicidarsi. E con persone si intende Dazai. Per di più erano giorni che quest'individuo lo sfidava nelle cose più improbabili, per non si sa esattamente quale motivo. La cosa più strana, è che lui accettava ogni volta. Non ne conosceva esattamente la ragione, si ripeteva che lo faceva solamente per impedire a questa mina vagante di morire una volta per tutte, ma in cuor suo sapeva che non era così.


“Kunikida-kuuuuun”


...Ecco, si parla del diavolo e spunta sua maestà in persona. Kunikida sospirò e si mise seduto sul letto, strofinandosi gli occhi con il dorso della mano. “Sì, Dazai?” chiese, tastando sul comodino per cercare i suoi occhiali. Senza nemmeno bussare, Dazai irruppe nella stanza, stringendo nelle sue mani due coloratissimi rettangoli. “Ho la sfida di oggi, Kunikida-kun, sempre se non hai paura di perdere” Dazai sorrise, sventolando davanti agli occhi del biondo i due rettangoli. L'irritazione di quest'ultimo si faceva sempre maggiore, era come se Dazai stesse sventolando un telo rosso davanti ad un toro. “In cosa consiste questa volta? Combattimento fra polli?”
“No, quello è per settimana prossima!”
Kunikida avrebbe riso se non fosse stato per l'incredibile serietà di Dazai in queste sfide: settimana prossima ci sarebbe stato effettivamente un combattimento fra polli.
“...Allora? Di cosa si tratta?”
“Chiudi gli occhi!”
“...Dazai.”
“Andiamo, non è niente di pericoloso, fidati di me!”
Nella testa di Kunikida stava già passando una lista kilometrica di motivi per il quale non si dovrebbe assolutamente fidare del suo partner, ma chiuse gli occhi: stranamente, si fidava comunque ciecamente di lui.
Dazai sorrise internamente nel vedere Kunikida obbedire alle sue parole e iniziò ad aprire uno dei rettangoli colorati. Tolse dall'involucro il rettangolo di un color rosa brillante e lo avvicinò alle labbra del biondo, che ebbe un leggero sussulto. “Ora apri le labbra, Kunikda-kun!”
Kunikida riuscì ad annusarne l'odore, prima che Dazai ficcasse con violenza quell'oggetto dentro la sua bocca. L'odore era leggermente fruttato.
“Ora mastica” disse Dazai, mentre scartava il suo rettangolino.
Kunikida iniziò a masticare lentamente, ancora sospettoso. Subito un dolce sapore di fragola riempì la sua bocca. “...E' una gomma.” affermò Kunikida, perplesso.
“Esatto! Sono felice tu l'abbia riconosciuta!” esclamò l'altro, punzecchiandogli la guancia leggermente più grossa per via della gomma da masticare. “La sfida di oggi consiste nel fare il pallone più grande. E, modestamente, io sono un campione.”
“...Perché sei una palla anche tu?”
“...Così mi ferisci” disse drammaticamente Dazai, portandosi una mano sulla fronte “Andiamo, non avrai davvero paura di perdere.”

Kunikida alzò un sopracciglio e iniziò a masticare più velocemente. Quando la gomma si era sufficientemente indurita, il biondo iniziò a fare il primo pallone.
Più o meno.
Il suo primo pallone assomigliava più a un piccolo girino senza vita. Questo ovviamente causò una fragorosa risata e Kunikida non ci pensò due volte a colpire Dazai in testa “Vediamo se tu sai fare di meglio, vediamo.” disse Kunikida, curioso di vedere come il maniaco se la sarebbe cavata. Dazai si infilò la gomma in bocca e iniziò a masticare, guardando il partner occhialuto dritto negli occhi. Per quanto stupido possa sembrare, Dazai adorava la tensione che si creava durante queste sfide. Non che lo avrebbe mai ammesso.
Iniziò a soffiare e il suo pallone lentamente prese forma, decisamente più grande di quello del biondo.
“aioa, he fe me pae?” chiese Dazai, facendo attenzione a non scoppiare accidentalmente il suo pallone. Non era una delle sue creazioni migliori, ma bastava per battere quello del partner.
“Mi pare tu abbia dei problemi a parlare”
Dazai scoppiò il suo pallone e riperese a masticare “Andiamo, ti offro un secondo tentativo!”
Kunikida lo squadrò e provò nuovamente a creare un pallone più grande. Voleva solo far sparire quel sorrisino soddisfatto dalla faccia di quel maniaco.
Miracolosamente, il pallone stava diventando sempre più grande (con sommo piacere di Kunikida). Stava per raggiungere le dimensioni di quello di Dazai quando all'improvviso scoppiò, ricoprendo il naso del biondo in materiale gommoso rosa. Dazai non riuscì a resistere e scoppiò nuovamente a ridere, guardando la faccia sconfitta e seria di Kunikida.
Il biondo sospirò e iniziò a pulirsi il viso da quella sostanza appiccicaticcia. “La prossima volta sfidiamoci a chi mette in bocca più marshmallow, almeno mi sporco di meno.” disse, cercando di togliere con un fazzoletto la gomma rimasta sulle mani.
Non si era accorto, tuttavia, di un piccolo residuo di gomma rosa rimasto sulla punta del naso. Dazai però sì.
“Rimani un attimo fermo, Kunikida-kun” disse, avvicinandosi al partner. “Ti è rimasto un pezzo di gomma sul naso.”
Senza permesso, prese dalle mani di Kunikida il fazzoletto e iniziò a strofinare dolcemente il naso del biondo, che stava vivendo questa situazione con un misto di sorpresa e imbarazzo. Dazai spostò il fazzoletto e si ritrovò a guardare negli occhi il partner. Lo sguardo era sostenuto con la stessa intensità da Kunikida. Era come se improvvisamente qualcuno li avesse stregati, non riuscivano a staccare gli occhi l'uno dall'altro. Sarà stata la prossimità, o semplicemente il gesto gentile di Dazai. Ma nella stanza calò il silenzio.
Entrambi non riuscivano a muovere un muscolo.
Erano intrappolati nella stessa tensione che Dazai era così intenzionato a creare con queste sue mini sfide.
Paura
Curiosità.
Incertezza.
Desiderio?
Nessuno dei due si accorse di essersi avvicinato all'altro, nessuno dei due si accorse del misero centrimetro di distanza fra le loro labbra.
Il primo a riprendersi e ad allontanarsi fu Dazai, anche se di malincuore. Lasciò il fazzoletto fra le mani del partner e uscì dalla stanza senza dire una parola, ancora sotto incantesimo.
Kunikida rimase in piedi in camera, stringendo il fazzoletto.
Sorrise.
“Combattimento fra polli, eh...?”

A/N: Perdoname madre por mi vida Kunikidazai. Questa sarà una collezione di one shot, perché ogni tanto su tumblr trovo delle cosine carine con "immagina la tua otp" e ultimamente sto immaginando sempre solo loro. Perdonate il disagio, li amo troppo. 
Alla prossima,
-FW.

   
 
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