Anime & Manga > Kenshiro / Hokuto no Ken
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Autore: hooligans_holiday    21/02/2017    1 recensioni
In un universo in cui tutti sono ancora vivi, Hyo deve finalmente sposare Sayaka. Andare a Las Vegas per festeggiare l'addio al celibato, insieme a tutti i suoi più cari amici, sembrava un'ottima idea...almeno fino al giorno dopo.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hiou, Jagger, Kaioh, Kenshiro, Raul
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ok, scusatemi. Ho abbandonato la storia per colpa del mio nuovo lavoro. A dire il vero, questo capitolo era già pronto da secoli, però non mi piaceva particolarmente un pezzo. L'ho riscritto, ma non mi piace ancora...vabbé, lasciamo perdere.
Di nuovo, scusatemi per l'attesa...

xx

Dopo un viaggio alquanto movimentato ("alquanto" era un eufemismo. Raoh e Ken avevano passato tutto il tragitto accartocciati nel retro, insieme alla bara, e avevano rischiato di vomitarsi addosso almeno due o tre volte), dopo che Raoh aveva obbligato Kaioh a fermarsi e chiedere informazioni perché continuavano a girare a vuoto, erano finalmente riusciti a raggiungere la stazione di polizia.
"Kasumi Jagger. Età presunta: 31 anni. Nazionalità presunta: giapponese. Niente carta d'identità o documenti che rendano possibile l'identificazione. Non risulta schedato..." iniziò il poliziotto, che aveva uno zigomo tumefatto.
"Sì, è lui." Raoh annuì "Purtroppo, è lui."
Parole al vento, perché il tizio continuò a leggere, imperterrito "Alto 179 centimetri, capelli neri, occhi neri. Segni particolari: protesi metallica su metà del volto, sette cicatrici sul petto, un tatuaggio sulla spalla, e uno sulla schiena. Kasumi veniva arrestato mentre nuotava nudo nella piscina dei bambini del Caesar's Palace e gridava "Dite il mio nome"."
Kaioh tossì per mascherare una risata. Dovevano rimediare delle foto della scena. Almeno, avrebbero potuto far vedere a tutti quello scroccone che si rendeva completamente ridicolo.
"Sospetto pedofilo, Kasumi è stato arrestato e portato qui. Gli..."
Quella doccia di parole venne interrotta da un'altra poliziotta, che aprì la porta e fece entrare Jagi. Non indossava il casco, e aveva del sangue rappreso sulla parte della faccia coperta dalla griglia metallica. Gli avevano dato un paio di jeans troppo larghi, una maglietta grigia che gli restava stretta sulle spalle, e delle infradito arancioni. Sembrava quasi che avesse avuto un diverbio con Re Nero...ed era anche abbastanza palese chi avesse vinto.
"Ciao..." borbottò, con gli occhi assenti, come se si fosse appena svegliato dopo anni di coma.
"I test hanno rilevato una grande quantità di alcool nel sangue del fermato, e tracce significative di Rohypnol. Dopo il..."
La donna fermò il collega, e iniziò a spiegare "Si tratta di roofis. Il roofis è anche chiamato "droga dello stupro", perché, una volta terminati gli effetti della dose, la persona non ricorda nulla di ciò che è accaduto mentre era sotto la sua influenza. Il vostro amico è stato drogato..."
"Cosa?" chiese Raoh. Beh, poteva anche avere senso...anzi, era sicuramente così. Non era capitato solo a Jagi...nessuno di loro ricordava niente perché erano stati tutti drogati! Era una buona spiegazione per il casino, il mal di testa...ma non spiegava perché Hyo era scomparso. E poi...
E poi...
Istintivamente, Raoh si portò una mano all'osso sacro.
Porc...
La "droga dello stupro".
Non voleva sapere. Non voleva sapere proprio niente.
"Tutto a posto?" gli altri lo stavano guardando.
"Sì. Ho dormito male."
"Tornando al fermato..." la poliziotta schioccò le dita, e indicò Jagi.
"Che dobbiamo fare, per farlo uscire?" Raoh la interruppe. Avrebbe TANTO voluto usare l'Hokuto Shinken su quegli imbecilli, poi prendere Jagi per un braccio, romperglielo, rompergli anche l'altro, trascinarlo fuori da quel posto del cavolo, e andare a bere qualcosa di forte, tanto per dimenticare che, mentre era ubriaco, qualcuno aveva usato il suo didietro come parcheggio biciclette. Ah, e trovare quel deficiente di Hyo, dovunque si fosse infilato.
"Dovete firmare un paio di moduli, e pagare la cauzione. Vado a prendere tutto, e vi spiego..."
Il primo poliziotto fermò la sua collega, diede un'ulteriore occhiata al quartetto, e poi le sussurrò qualcosa nell'orecchio. L'altra alzò un sopracciglio, e annuì.
Quello che aveva parlato uscì dalla stanza, senza dire altro.
"Qual'è il problema, adesso?" Kaioh guardò la poliziotta che era rimasta nella stanza, e sbuffò una nuvoletta di fumo rosso. Ormai era disintossicato dal Matoki, ma, ogni tanto (specialmente quando stava per perdere la pazienza), qualche effetto collaterale si faceva vedere. Qual'era il problema, adesso? Una volta appurato che Jagi non si era messo a nuotare nudo di sua spontanea volontà, e non aveva violentato nessun bambino, perché non potevano farlo uscire? Gli stavano solo facendo perdere un sacco di tempo.
"Al momento non posso dirvi nulla..."
Che cu...fortuna. Kaioh deglutì, cercando di zittire i demoni che gli si erano seduti sulle spalle e continuavano a ripetergli di scatenare l'inferno. Non poteva farlo, anche se avrebbe tanto, TANTO voluto ammazzare qualcuno, e poi lasciarsi andare al godimento orgasmico che solo un bel vilipendio di cadavere poteva dargli. Come ai vecchi tempi. A proposito, da quanto tempo non ammazzava nessuno?
Mentre rimuginava su questo, il suo telefono squillò.
Lo tirò fuori, e, non appena vide il nome, lo lanciò a Raoh. Era Sayaka che li stava chiamando, e non aveva alcuna intenzione di affrontare il problema.
Raoh digrignò i denti e chiese alla poliziotta di uscire un attimo. La donna acconsentì, ma lo seguì fuori dalla porta.

"...pronto?" borbottò, nervoso, mentre si mordeva il labbro inferiore.
"...Raoh? Non è il telefono di Kaioh?"
"Ssssì. Ma adesso aveva un attimo da fare." alzò gli occhi al cielo, mentalmente pregando tutti gli dei che conosceva che sua sorella non fosse TROPPO sul piede di guerra.
"Ah. No, perché vorrei che qualcuno mi spiegasse la situazione. Dov'è Hyo? Perché non risponde?"
Ecco. Evviva. E adesso? Se le avesse detto la verità, ovvero che avevano perso Hyo, probabilmente lei sarebbe arrivata su un carro armato, insieme alle altre ragazze, per castrare tutti e quattro (cinque, nel caso Hyo fosse riapparso). Non era la sorella dei Conquistatori di Fine Secolo solo all'anagrafe, dopotutto...e poi, era una grande fan del Calcio Schiaccianoci di Hokuto (così chiamato per gli effetti sul corpo maschile).
"...perché? Ci sono problemi?" l'unica cosa che poteva fare era sviare il discorso.
"E' quello che vorrei sapere da te. Speravo che mi chiamasse per raccontarmi quello che avete fatto, per chiedermi com'era andata la mia serata, ma non l'ha fatto. L'ho chiamato, e nemmeno mi risponde. E' successo qualcosa che non volete dirmi?"
Ma Han non aveva detto che l'avrebbe tenuta a bada?
"Sai...siamo usciti, e Hyo ha dimenticato il telefono in albergo. Sai com'è fatto, no? Dimentica tutto, come Kenshiro...e quindi..." Raoh lanciò un'occhiata alla poliziotta, che lo stava guardando con aria perplessa.
"Sì, sì. Passamelo."
Boom. L'aveva detto. Porca miseria, e adesso che poteva fare?
"Eh...guarda, adesso proprio no...sta correndo in bagno." cercò di mantenere la calma. Se manteneva la calma, Sayaka forse se la sarebbe bevuta.
"Ah, va bene. Posso aspettare."
Raoh inspirò profondamente. Va bene. Era tutto a posto. Sua sorella aveva un tono visibilmente alterato, ma andava tutto bene...PERCHE' NON ERA RIMASTO CON TOKI? PERCHE' NON ERA RIMASTO CON RYU? Le mamme gli stavano insegnando tanto bene a scrivere...era così bravo...
Rientrò nella stanza, e passò il telefono a Kaioh.
"Sayaka vuole parlare con te." disse, con la sua migliore faccia di bronzo. Eh, beh, non poteva fare tutto lui. Sayaka era anche SUA sorella.
Kaioh spalancò gli occhi, e fece cenno di no con la mano. Non aveva nessuna voglia di farsi cazziare per qualcosa di cui non aveva la minima responsabilità...forse.
"S-sì?" chiuse gli occhi.
"Kaioh? Ma che sta succedendo? Hyo..."
Kaioh scoppiò a ridere, cercando di mascherare il nervosismo "Tranquilla. Quel rimbambito del tuo futuro marito si è addormentato."
"...EH? Ma Raoh mi ha detto che era in bagno!"
Kaioh guardò in aria, promettendo agli dei che si sarebbe ricordato anche di questo.
"...si è addormentato in bagno. Dovresti saperlo, che è mezzo scemo..." rispose, stupito del proprio sangue freddo.
"CHE COSA? Kaioh, senti, mi state prendendo in giro. Se ne accorgerebbe persino un bambino. CHE ACCIDENTI STA SUCCEDENDO?"
"Sayaka, ascolta..."
Nel frattempo, il primo poliziotto era ritornato. Proprio nel momento migliore...
"Senti, amico, posa il telefono. C'è una cosa che devi vedere."
"...Kaioh? Che sta succedendo?"
"Sssenti, Sayaka...c'è la polizia, noi..." si fermò. Di solito aveva sempre una parola pronta per fregare gli altri, ma stavolta si sentiva svuotato. La cosa che lo indisponeva più di tutto era il fatto che NON SAPEVA. Come poteva inventarsi qualcosa, se non sapeva un accidente di quello che era successo?
"...ci stanno portando via la macchina e dobbiamo proprio andare. Ciao!" riattaccò, ricordandosi solo dopo che quella scusa l'aveva già usata con Han, e poi rivolse uno sguardo omicida a tutti i presenti nella stanza. Quella storia cominciava ad essere un po' troppo. E qualcuno avrebbe dovuto pagare. Era una cosa necessaria per la sua sanità mentale.

"Sayaka? Tutto bene?" Toh appoggiò una mano sulla spalla della sua amica.
Sayaka scosse la testa. Aveva fatto la voce grossa per spaventare i suoi fratelli, ma non riusciva proprio a immaginare che cosa potesse essere successo. Forse non era stata una buona idea, lasciarli partire per Las Vegas...ma Hyo sembrava così contento...
"Sayaka?"
"N-no, no. E' che...secondo me hanno combinato qualcosa. E non riesco a capire cosa. Non so più cosa pensare..." alzò le spalle, scoraggiata.
"Tesoro...siamo ancora in tempo per annullare il matrimonio, se non te la senti. Ricordati che nessuno ti sta obbligando...devi solo decidere quello che è meglio per te." Toh la abbracciò.
"E' che..." iniziò lei, sciogliendo l'abbraccio. Non sapeva neanche da dove cominciare "...come fai tu ad essere così tranquilla?"
Toh alzò le spalle "I maschi sono fatti così. Li hanno sempre educati dicendogli che, per dimostrare quanto sono forti, hanno bisogno di picchiarsi e fare casino. Hai mai sentito una donna andare in giro a dire "SONO LA CONQUISTATRICE DI FINE SECOLO!"? Cioè...Yuria aveva quattro eserciti ai suoi ordini, e ha sempre ragionato da persona civile. Detto questo...anche se fanno i gradassi, sono inoffensivi. Magari stanno solo cercando una scusa per rimanere più tempo a Las Vegas."
Sayaka sospirò. Era vero, Raoh e Kaioh erano le prove viventi che Toh aveva ragione, però...
"...Toh? Ryu vuole tutte e due le mamme..." Reina entrò nella stanza, con in braccio un bambino biondo.
"Bello...vuoi tante coccole, come il tuo papà, vero?" Toh sorrise, e accarezzò i capelli del bambino.
Sayaka guardò le due, mentre un senso di tenerezza le invadeva il cuore. Uscì dalla stanza, per lasciarle sole con il figlio.
Per un attimo, cercò di immaginare Hyo come padre. Sì, sicuramente sarebbe stato meraviglioso, ma...beh...doveva aspettare. Come al solito.

"Penso proprio che dovreste dare un'occhiata a questo filmato. E' preso da una delle telecamere di sicurezza del club Dream."
Il quartetto guardò lo schermo del computer. Il video, in bianco e nero, mostrava un gruppo di energumeni palestrati che scatenavano una rissa dentro un locale, e picchiavano i poliziotti che erano arrivati per sedare il casino.
Avrebbero potuto dire un sacco di cose, ma...ma erano proprio loro. Senza alcun dubbio. E uno dei poliziotti che avevano preso a sventolate in faccia somigliava terribilmente...al primo poliziotto, quello con l'occhio nero.
"Che ne pensate?" l'uomo chiuse il portatile, e guardò tutti con un sorriso vendicativo.
Silenzio.
In effetti, quello poteva essere un altro problema...
"Ascolti..." Raoh alzò un dito, cercando di inventare una spiegazione sensata.
"No. VOI, ascoltate. Nessuno vi ha denunciati, ma c'è sempre la resistenza a pubblico ufficiale...che facciamo?" incrociò le braccia.
"Non è colpa nostra, se siete stati così anticapaci da provare a fermarci..." sbuffò Jagi, girando gli occhi con espressione sarcastica.
Raoh si girò verso il suo fratellastro, seriamente valutando la possibilità di sfracassargli il cranio con un pugno. Non gli stava rendendo le cose più semplici, e nessuno ne avrebbe sentito la mancanza...
Mentalmente scosse la testa. No, non poteva ammazzarlo. Gli doveva ancora un sacco di soldi.
"Beh...penso che potremmo trovare un accordo..." sorrise nervosamente, cercando di pensare a cosa avrebbe fatto Souga, in una situazione del genere. Non potevano farsi arrestare, dovevano ancora trovare Hyo...doveva sposarsi tra 50 ore o giù di lì, e continuava a latitare. Perdere tempo in prigione era fuori discussione.
Entrambi i poliziotti lo guardarono, per niente colpiti.

xx
   
 
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