Il professore si era fermato in un boschetto, ma non aveva cominciato a piantare nessuna tenda, anzi, si guardava intorno come se stesse cercando qualcosa.

Dean e Sam lo osservavano a distanza, nascosti tra gli alberi.

“Sam, tutto questo è una follia..andiamo a mangiarci qualcosa..” propose Dean disperato.

“No, Dean, non possiamo..se andiamo via adesso, lo perdiamo e sarà stato tutto inutile..” sussurrò Sam.

“È già tutto inutile”. Disse la voce del professore inaspettatamente.

Per la paura, Dean e Sam scivolarono, spezzando un ramo che era per terra, con i piedi e caddero a terra tra le foglie.
 
“M.ma che…” farfugliarono entrambi, colti alla sprovvista.

“Lasciatemi dire che siete dei pessimi pedinatori. Mi sono accorto di voi appena abbiamo lasciato Stanford. Tanta fatica per seguirmi senza farvi vedere, e poi, vi appostate in due dietro un albero, mossa che funziona solo nei film. Un po’ deludente, ragazzi, alle prese con dei mostri veri non avreste avuto scampo.” Disse, avvicinandosi presentandosi con un berretto da alpino.

“N-noi eravamo venuti qui solo per ammirare il panorama.” Cercò di dire Dean.

“Dean…zitto..” poi inaspettatamente entrambi gli stomaci dei due fratelli, gorgogliarono dalla fame e loro si tennero le pance vergognandosi.

Il professore si mise a ridere e li aiutò a rialzarsi.

“Andiamo, c’è un ottimo autogrill a soli dieci minuti da qui che fa delle ottime brioches e cappuccini. Così mi direte anche perché mi stavate seguendo.”
 
 
 
 
 
 
C’era davvero un autogrill a pochi minuti dal boschetto. Dean e Sam divorarono i loro cappuccini e le brioches ricolme di crema pasticcera, sotto lo sguardo divertito del professore.

“Perché ride, professore?” chiese Sam, a cui aveva sempre dato fastidio quando ridevano di lui.

“Niente, è come avere dei figli. Un po’ pestiferi e ribelli, ma anche scaltri e indipendenti che ti sorprendono. Quindi, che idea vi siete fatti di me, che sono una specie di serial killer o cosa? Magari che sono proprio io ad aver fatto sparire quelle persone?”

“Non abbiamo detto questo..” disse Dean sulla difensiva.

“Ma volevate esserne sicuri. Okay, facciamo così, oggi vi darò la prova che non sono un bugiardo..avrei potuto darvela molto prima, ma se non l’ho fatto allora..c’era un motivo..”

“E quale?” chiese Sam con timore.

“Una volta che entri in questo mondo…non ne esci più..” disse il professore con nostalgia.
 
 
 
 
 
 
*

Per Dean e Sam le sorprese non erano finite qui. Il professore fece fare loro una lunga scarpinata e in cima ad una montagna c’era una casetta.

“Sembra di essere finiti sul monte di Heidi.” Disse Dean, guadagnandosi un’altra occhiataccia da parte di Sam.

“Ehm..il mio voleva essere un complimento!” si difese Dean, mentre il professore scoppiava a ridere di nuovo.

“Sta tranquillo, Dean. Ora venite dentro, devo farvi vedere una cosa..ma prima dovete promettermi che qualsiasi cosa vediate, non vi spaventiate. Promettetelo.” Disse loro.

I ragazzi annuirono.

Il professore sorrise e poi continuò.

“Dovete avere molta fiducia in me per entrare in una casa isolata su un monte con me, se fossi davvero un serial killer non avreste scampo.”

I ragazzi lo guardarono allora terrorizzati.

Philip rise di nuovo.

“State tranquilli. È solo che la cosa mi rende felice. Mai nessuno mi aveva dimostrato tanta fiducia prima d’ora. Voi, siete i primi. Ora entriamo, le famose prove ci aspettano.”