Brutus/Enobaria.
Cap.16 Il sorriso dello squalo
Brutus
digrignò i denti e conficcò una lancia per
terra, rabbrividendo. Strinse i pugni e cercò di regolare il
respiro.
“Tu
forse non hai capito che la mia dichiarazione era
seria” ringhiò.
Enobaria
batté un paio di volte le palpebre.
“Non
capisco di cosa potresti esserti innamorato”
ribatté. Brutus si passò la mano sulla testa
pelata, sentendola sudata sotto le
dita.
“Tu,
al contrario di me, sei più slanciata, minuta.
Hai un corpo meravigliosamente femminile. E vorrei che i tuoi denti da
squalo
affondassero nella mia carne nelle notti di passione. Vorrei
accarezzarti e
stringerti” ammise. Enobaria sorrise.
“Non
t’immaginavo poeta” ammise.
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