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Autore: bad93    21/02/2017    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
-Dai vieni! Dobbiamo festeggiare!-
-Ma ho perso, non credo ci sia nulla da festeggiare.-
E questo cosa centra?!chi ha detto che si deve festeggiare solo quando si vince? Siete arrivati in finale e anche se avete perso è comunque una conquista.-
-Comunque loro si meritano la vittoria.-
-Già, è stata una partita molto avvincente.-
-Vado a cambiarmi, ci vediamo dopo.-
-A dopo.- lo salutò con la mano e sorridendo.
-Un sogno...era solo un sogno.- si svegliò accaldato e tremante, il cuore gli batteva all'impazzata.
Questa fanfiction la dedico alla mia carissima amica Marina Swift che mi aiuta sempre moltissimo, e come me adora il personaggio protagonista.
Spero che possa interessare a qualcuno questa mia nuova storia, grazie mille a chi leggerà e recensirà, buona lettura.
bad93
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6: Chiarimenti...oppure no?
 
La mattina seguente Saori si svegliò stiracchiandosi ancora sdraiata, nel frattempo si girava nel letto e si sdraiò su Byron che si svegliò a causa del peso. Lei lo salutò baciandolo e dandogli il buon giorno, lui ricambiò, ma la donna iniziò ad approfondire il bacio per poi spostarsi lungo il collo, lasciandogli dei baci leggeri.
 
-S…Saori smettila per favore.- chiese con voce spezzata
-Che hai? Non mi sembra che tu sia tanto contrariato- disse lei sedendosi a cavalcioni.
-È una normale reazione biologica, ora scendi per cortesia vorrei alzarmi.-
Lei si spostò delusa, e Byron si alzò andando in bagno a farsi una doccia.
 
“Accidenti ho rischiato grosso, che diavolo le sarà preso stamattina?” si chiese irrorandosi con il getto gelato, “ No, non è lei ad essere impazzita, infondo le ho chiesto io di ricominciare; guardando il nostro trascorso sono io quello che sbaglia. Non posso mica ricominciare la nostra relazione da zero, come se la nostra storia passata fosse solo fatta di gelati e baci, siamo andati oltre tempo fa e non posso cancellare tutto. Però non so cosa abbia fatto lei in questi dieci anni, gli uomini che ha frequentato… già è dura resistere di per sé, se iniziamo non mi risparmierei di certo e rischierei di rovinare tutto quanto o peggio.” Continuò finendo di lavarsi e iniziando ad asciugarsi e vestirsi. “L’unica soluzione è fare le cose con calma e indagare, non posso nemmeno ignorarla in questo modo;quindi alla prima occasione propizia le chiederò, infondo non ci sarebbe nulla di male” si decise sistemandosi la cravatta.
 
Nel frattempo che lui faceva la doccia Saori era in cucina a preparare la colazione.
 
“Perché mi evita in questo modo? Non capisco, eppure dieci anni fa non ci siamo fermati alla semplice cotta, la nostra era una relazione completa. Va bene eravamo ragazzini e ora siamo adulti, ma a parte questo non è cambiato nulla tra di noi… o almeno credo… in effetti lo trovo un po’ cambiato, ma chi non cambia crescendo? Ho notato che con me ultimamente è un po’ più rigido, forse ha paura di sbilanciarsi, o forse, non è sicuro dei sentimenti che prova per me e non vuole rischiare. Di sicuro sarà così, non è più sicuro di amarmi come un tempo e preferisce fare le cose con cautela, per evitare di ferirmi troppo se dovesse andare male.” Pensò finendo di preparare, senza accorgersi che una lacrima aveva iniziato a rigarle il viso, ma che fu prontamente asciugata da Byron.
 
- Mi dispiace per stamattina, non volevo offenderti. –
-Tranquillo, è colpa mia ho esagerato.- disse servendo la colazione.
Lui si sedette e iniziò a mangiare, mentre lei lo raggiunse poco dopo versando il caffè.
-Senti posso farti una domanda ?- chiese lei rompendo il silenzio.
-Certo.-
-Perché mi eviti?-
Lui per poco non si strozzò con il caffè, -Non ti evito, da cosa deduci tutto questo?-
-Beh, sei molto distaccato e freddo, come se ci fossimo appena conosciuti o ci frequentassimo da poco, insomma abbiamo avuto una storia e una relazione non da poco. Lo hai dimenticato?-
-No, non è questo…come spiegare…- disse titubante. Il suo proposito stava andando a farsi benedire, non poteva dare spiegazioni in quella situazione, non avrebbe ottenuto il risultato sperato. – Senti, mi devi scusare, ma è meglio se questo argomento lo affrontiamo in un momento più adeguato. Non ho scordato nulla credimi, è in virtù di quello che c’è stato tra noi se mi comporto così. Insomma, non ci siamo visti per dieci anni, siamo adulti ora, meglio prenderla con cautela, non voglio rovinare tutto. – spiegò alzandosi e ritirando le stoviglie con cui aveva mangiato per poi andare in bagno; Saori fece lo stesso e iniziò a lavare i piatti.
“Io capisco il suo punto di vista, ma non gli chiedo molto, solo qualche attenzione come faceva prima. Lo so anche io che non siamo più dei ragazzini, ma questo non significa che dobbiamo fare i bradipi. Vabbé, vorrà dire che lo farò uscire allo scoperto, lui che si comporti pure come vuole, io farò lo stesso. “ pensò sistemando.
 
Nel frattempo Byron si era preparato per andare al lavoro e l’abbracciò da dietro sorprendendola e baciandola sul collo.
-Non pensare che mi sia stancato di te, non immagini nemmeno lontanamente quello che provo. Questo mio silenzio è più controproducente per me che per te.- le sussurrò con voce suadente per poi uscire tranquillo.
“Che cos’era quello?! Una dichiarazione? Una giustificazione? Non capisco che cosa abbia in mente.” Pensò andando a sistemare il resto della casa.
 
La giornata passò tranquilla per entrambi, avendo la mente occupata nessuno dei due aveva più pensato al discorso fatto quella mattina. I mobili erano arrivati e Saori aveva sistemato tutto, verso sera iniziò a cucinare mentre Byron rientrò.
-Ciao, vedo che sono stati di parola e hanno portato tutti i mobili.- disse entrando in cucina.
-Già. Ho già provato la cucina e funziona benissimo.-
-Ottimo, ci mancava che ci fossero dei problemi.- commentò sedendosi a tavola e togliendosi la cravatta, allentando la camicia.
Lei servì la cena e si sedette, poi insieme iniziaronoa mangiare; finito di cenare lei sistemava la cucina e lui andò a farsi un bagno rilassante. Finite le proprie faccende e non trovando nulla di interessante in tv decisero di andare a letto.
 
-Senti…- lui sentendo che lei aveva iniziato a parlare si voltò per ascoltarla meglio, a illuminare i loro volti vi era solo la flebile luce della luna. –Riguardo stamattina…- continuò lei
-Cosa vuoi sapere? Immagino tu voglia chiarimenti.-
-Esatto, perché ti comporti così? Non credo sia solo il fatto che non vuoi rovinare tutto.-
Lui si scostò e si sopra di lei, sovrastandola con la sua figura. –Ora ti faccio una piccola domanda così capisci, qual è stato l’ultimo uomo con cui hai avuto rapporti?-
-L’idraulico.-
-Un idraulico? – ripeté confuso
-Si quello che ci ha installato oggi la lavatrice.-
-Mi prendi in giro? Non intendevo quel tipo di rapporto.-
-Ah…beh..allora…se la metti così…-disse lei distogliendo lo sguardo e scostando il viso.
Ma lui prontamente con una mano la riportò a fissarlo negli occhi, - Sono serio, rispondi.-
Lei dovette deglutire pesantemente e poi rispose con voce flebile –Tu- nonostante il suono quasi impercettibile Byron riuscì a capire perfettamente, aiutato anche dalla luce lunare che gli permise di leggere il labiale, e sorrise per poi baciarla con passione.
-Ora capisci perché vado con calma?-chiese scostandosi. Lei lo guardò con aria confusa e lui sospirò, -Ho paura…paura di farti del male, non riuscirei a trattenermi e potrei esagerare travolto dalla passione dell’amore che provo per te. Per cui credimi se dico che fa più male a me che a te questo mio comportamento.- concluse sdraiandosi di lato come suo solito.
 
Saori rimase un po’ in silenzio sorpresa da quelle parole, ma poi si decise a parlare, un po’ per orgoglio e un po’ per curiosità e gelosia; soprattutto quest’ultima.
-E tu invece? Con quante donne?-
“Lo sapevo, perché ho tirato fuori l’argomento? Me la sono andata proprio a cercare2 pensò lui sconsolato. – Ammetto che mi sono divertito parecchio in questi dieci anni. ora però riposa, buona notte.-disse girandosi dandole le spalle. Lei si fece lo stesso, ma quella notte non riuscì a dormire, continuava a pensare alla risposta appena ricevuta, ma un momento… lui non aveva affatto risposto al quesito, l’aveva liquidata stuzzicandola come era solito fare un tempo; l’indomani avrebbe indagato, voleva vederci chiaro sulla faccenda.
 
 
 
Continua…

 
  
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