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Autore: Iron_Captain    21/02/2017    3 recensioni
Un killer misterioso che sta terrorizzando la città... Una verità che sconvolgerà la vita di Judy... Cosa accadrà e come riuscirà Judy Hopps ad affrontare e gestire queste situazioni?
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 11: Sospettato principale (parte 2)

Mentre il gorilla condusse i poiziotti da Linda, che si trovava al poligono di tiro, la coniglietta osservò i soldati che si stavano allenando nei diversi campi di addestramento che si trovavano in torno a lei. Cominciò a sentire la nostalgia dei vecchi tempi, quando anche lei era una recluta ed affrontava quegli allenamenti duri in accademia. Era caduta numerose volte, ma alla fine, nonostante fosse sminuita dai suoi genitori e dagli altri mammiferi che conosceva, si era sempre rialzata e impegnata duramente finché non li aveva superati, diventando così un poliziotto a tutti gli effetti. Chissà se anche Nick la sentiva: pensandoci bene, non gli aveva mai chiesto come erano andati i suoi addestramenti; era riuscito ad andare d'accordo con i suoi compagni? Era stata forse dura, per lui, diventare un agente di polizia e cambiare totalmente il suo stato di vita? Perché non si era mai preoccupata, finora, di chiedergli come stava adesso e se questi nuovi cambiamenti gli avevano creato problemi o no? Che fosse stata talmente tanto concentrata sulla propria carriera da non aver trovato neanche un piccolo momento per soffermarsi su quei particolari del suo amico? Prima di riuscire a darsi una risposta o porre anche solo una domanda al suo partner, la coniglietta si accorse di essere arrivata, insieme agli altri due mammiferi, al poligono di tiro.
"Soldato Hawkins a rapporto!" urlò il sergente.
Linda Hawkins, una gatta dal liscio pelo grigio scuro, dopo aver messo a segno un altro colpo, a distanza di 75metri, con il suo fucile di precisione, si alzò da terra, e si diresse verso il suo superiore. Nonostante indossasse la divisa, era facile notare che era magra. Per di più, per essere una militare, aveva un'andatura disinvolta ed era sciolta nei movimenti.
Dopo aver raggiunto il trio di mammiferi, si mise sull'attenti; "A rapporto, Signore."
"Gli agenti Hopps e Wilde, della PDZ, devono farti delle domande; mi aspetto la massima collaborazione da parte tua." le ordinò il suo superiore.
"D'accordo, Signore." rispose la gatta.
A quel punto, il sergente si allontanò per andare a controllare le altre reclute, lasciando soli i due agenti insieme alla sospettata.
"Siamo gli agenti Hopps e Wilde, della PDZ." iniziò a dire la coniglietta. "Dovremo..."
"Sono molto onorato di poterla conoscere di persona, agente Hopps." disse improvvisamente Linda porgendole la mano.
Judy non si aspettò una simile accoglienza, ma la assecondò stringendole la mano.
"Ho sentito molto parlare di lei: il primo coniglio ad essere diventato un poliziotto e che ha risolto il famoso caso dei predatori scomparsi, durato più di una settimana! Ho così tante domande da poterle fare..."
"Frena un momento." intervenne Nick. "Noi siamo qui per lavoro, non per fare due chiacchiere."
La gatta rivolse alla volpe uno sguardo severo; "Non mi sembra di averti interpellato, volpe."
I due mammiferi si lanciarono occhiate aggressive e sembravano sul punto di volersi azzuffare.
Vedendo che la situazione fosse sul punto di peggiorare, Judy si mise in mezzo due mammiferi: "Smettetela!"
Rendendosi conto di ciò che avevano fatto, i due mammiferi smisero di discutere. Prima che la coniglietta potesse prendere di nuovo la parola, Linda la anticipò: "Sentite, dovrei dirigermi verso gli spogliatoi: possiamo continuare a parlare durante il tragitto, ok?"
I due agenti accettarono la sua proposta. Appena iniziarono a camminare, Judy iniziò a parlare: "Come stavo dicendo prima, dovremo porle delle domande riguardo il furto di armi d'assalto avvenuto in questa base un anno fa..."
Per tutta risposta, la militare squadrò Judy in modo sospettoso e contrario.
"Credevo che quel caso fosse di competenza della Polizia Militare."
"Io pensavo che lei sapesse della rapina in banca e degli omicidi avvenuti recentemente in città." intervenne Nick. "Nei quali sono state utilizzate quelle stesse armi rubate in questa base militare."
"E secondo le indagini fatte, il nostro criminale dovrebbe essere un militare che è stato addestrato in questa base militare ed è di taglia piccola." disse subito dopo la coniglietta.
La gatta rimase in silenzio per qualche minuto, prima di poter dire: "Ed immagino che io faccia parte dei sospettati."
I due agenti di polizia non risposero.
Molto intelligente, pensò Nick, il quale sorrise maliziosamente; poiché era una volpe, faceva parte della famiglia dei canidi, i quali trovavano antipatici tutti i mammiferi della razza felina: non perché non gli piacevano, ma perché era, come avrebbe detto la sua partner, una questione biologica: era una specie di istinto che provocava nelle due specie diffidenza e antipatia...anche per i felini era così.
Linda notò quel sorriso: cercò di rimanere calma e di non dare soddisfazione a quell'agente antipatico; ma per quanto si impegnasse, le scappò un leggero ringhio.
"Le indagini sono ancora in corso, ma quel che sappiamo, al momento, lei sembra essere l'unica mammifera di piccole dimensioni che si trova qui." intervenne improvvisamente la coniglietta, notando il pesante disaccordo tra i due. "Non è che per caso conosce altri mammiferi di tali dimensioni che sono stati addestrati qui?"
Senza rendersene conto, i tre mammiferi avevano attraversato tutto il campo, fino ad arrivare davanti a un grande edificio d'acciaio con il tetto semicircolare.
"Ok, agente Hopps, io devo entrare nel dormitorio per cambiarmi: se vuole continuare a farmi domande, può venire con me, ma il suo collega deve rimanere fuori ad aspettare." disse la gatta.
Prima di poter compiere un solo passo, la coniglietta fu trattenuta per un braccio da una volpe niente affatto concorde a mandarla sola là dentro.
"No, non siamo d'accordo: io vado dove va lei."
Per tutta risposta, Linda strinse i pugni e si preparò a ribattere.
Notando ciò, Judy si mise in mezzo per impedire che i due arrivassero a darsele di santa ragione; "Io vado con lei."
Dopo aver sentito ciò, la volpe si allontanò, portando con sé la sua partner per parlarle in privato.
"È fuori questione, Judy: non ti lascerò entrare da sola con quella felina."
"Nick, siamo in una base militare ben sorvegliata: non può capitarmi nulla." lo rassicurò.
"Ti sei forse dimenticata cosa ti è capitato nei giorni precedenti quando sei stata sola?" insistette Nick.
"Posso sapere che problema hai? Per caso trovi antipatica quella gatta? O sospetti che sia lei la colpevole? E anche se lo fosse, non può aggredirmi qui...E poi sta rispondendo alle nostre domande."
"Non è una buona idea."
"Fidati di me Nick." insistette Judy che, senza perdere altro tempo a discutere con il suo partner, andò a raggiungere Linda.

La stanza era molto grande ed occupata soltanto dalle due file parallele di letti a castello che percorrevano tutto l'edificio. All'inizio, oltre alle due piccole mammifere, erano presenti anche una giraffa e un'elefantessa che, come Linda, erano andate a cambiarsi le loro uniformi: una di loro doveva andare ad esercitarsi sul campo paludoso, mentre l'altra sul campo desertico. Dopo aver salutato la loro collega, le due militari uscirono dal dormitorio, lasciando Judy e Linda completamente sole.
“No…” rispose improvvisamente la gatta. “Non conosco altri mammiferi delle nostre dimensioni che siano stati addestrati in questa base. E nei test di ammissione che ho dovuto affrontare, io ero l'unica mammifera di piccola taglia ad averli sostenuti.”
Dopo aver preso gli appunti sul suo piccolo blocco note, la coniglietta passò alla prossima domanda: “Quindi non ha la minima idea di chi sia coinvolto in questo furto.”
“No.”
“E mi dica: oltre ad addestrarsi, che cosa altro ha fatto?” chiese improvvisamente Judy, la quale, pur avendo seguito la classica procedure di domande da fare, aveva usato, senza farlo apposta, un tono non tanto gradevole.
Sentendo quella domanda e que tono, la militare si fermò di colpo, e sembrò irrigidirsi.
“Sta insinuando che sia coinvolta in questo furto?” chiese freddamente Linda.
“Non sto insinuando nulla: sto solo facendo delle domande. E poi il furto di armi, avvenuto un anno fa, ha a che fare con la rapina e gli omicidi di agenti di polizia avvenuti in questi giorni in città. Io ho solamente intenzione di arrestare i colpevoli e consegnarli alla giustizia.” rispose decisa Judy, che era intenzionata a non fermarsi davanti a nulla pur di acciuffare quell'assassina e fargliela pagare cara per tutto ciò che aveva fatto.
Linda squadrò l'agente di polizia con i suoi occhi marroni chiari, quasi bronzei; la sua espressione sembrava essere intimidatoria.
Nel vedere quello sguardo, la coniglietta ebbe una strana sensazione: iniziò a tremare e a farle male la testa. Era come se quello sguardo le ricordasse, nel proprio subconscio, qualcosa...ma al momento non le venne in mente nulla.
“Ero rimasta qui.” rispose Linda, la quale si voltò e continuò a camminare. “La scorsa settimana avevo esaurito i permessi per uscire dalla base, perciò non ho fatto altro che esercitarmi con il fucile di precisione.”
Mentre prendeva appunti, Judy la seguì, invasa da una strana sensazione di disagio che la mise in allarme.
“Come si trova in accademia? Ha avuto problemi con i suoi superiori o i suoi compagni?”
Prima di rispondere a quella domanda, Linda si fermò: dopo aver preso la chiave, si piegò per aprire il baule alla sua destra e lo aprì.
“Per quel che mi riguarda, io mi trovo bene qui: è un'accademia ben organizzata, nonostante la scarsa sicurezza a cui noi reclute abbiamo continuamente fatto presente ai nostri superiori...”
“Scarsa sicurezza?” ripeté la poliziotta.
Dopo aver messo sul letto la divisa cerimoiale e degli abiti civili, la gatta si alzò e riprese a spiegare. “Secondo te è mai possibile che avvenga un furto nell'armeria di una base militare e che i colpevoli non siano stati ancora catturati? Sono consapevole che possa esserci un mammifero in grado di bypassare i codici di sicurezza, ma non è normale che i nostri superiori non prendano provvedimenti per aggiornare l'intero sistema di sicurezza.” spiegò Linda, la quale si avvicinò alla leporide, che oltre ad ascoltare con attenzione prendeva anche appunti. “Secondo delle voci che ho sentito, nel database continuano ad esistere le vecchie password di coloro che erano stati addestrati, prima di me, in quest'accademia: mammiferi che sono diventati soldati e che si trovano in ogni parte del globo, reclute che sono state espulse o bocciate ai test di ammissione, soldati congedati con disonore, e via dicendo. Anche un hacker con scarse competenze informatiche riuscirebbe a violare questo sistema.”
La coniglietta si guardò intorno, capendo che ciò che la gatta aveva appena detto non si doveva sapere in giro. Dopo essersi accertata che oltre loro non c'era nessuno, proseguì con le domande: “Perché la sicurezza non sarebbe stata aggiornata?”
“C'è chi dice che è a causa di mancanza di fondi...e spero sia per questo motivo.” si limitò a rispondere Linda che, dopo essersi allontanata dall'agente, andò a cambiarsi la divisa sporca che aveva indosso e si mise degli abiti semplici: una maglietta nera e dei pantaloncini bluette, dopodiché indossò dei guanti a mezze dita.
“Io vado ad allenarmi in palestra: ti va di unirti a me in un bel match?”
La leporide non si aspettò una simile proposta; tuttavia ne fu lusingata. Purtroppo fu costretta a rifiutare perché era in servizio.
La militare si limitò a rispondere con uno “Ok”, dopodiché rimise a posto la divisa cerimoniale.
Fu a quel punto che la coniglietta notò qualcosa: un particolare importante.
“Per caso la sua divisa cerimoniale manca un bottone?”
Dopo averla messa a posto, la gatta si voltò verso la coniglietta: “Si. Come fai a saperlo?”
“L'ho appena notato mentre la mettevi a posto.” rispose la leporide.
“Hai una vista d'aquila.” disse Linda compiaciuta. “L'ho perduto durante una festa. Non l'ho più trovato.”
A quel punto Judy, invasa improvvisamente da una sensazione di pericolo e da diversi dubbi, si avvicinò al letto della gatta e guardò verso uno dei lati. Come aveva previsto, seguendo il suo intuito, vide degli stivali neri sporchi con la suola a carrarmato.
“Tutto bene?” chiese la gatta notando la curiosità dell'agente e poggiandole una zampa sulla sua spalla.
La leporide, come se temesse di venire aggredita, si voltò di colpo e alzò i pugni per difendersi.
“Ehi!” esclamò la gatta mettendo le zampe in avanti. “Calma agente: non voglio farle nulla.”
La coniglietta rimase per un momento immobile, temendo di venire aggredita da quella mammifera, poi si avviò verso l'uscita, tenendo lo sguardo fisso su quella gatta...e senza dire neanche una parola.

Angolo autore
Prima di tutto mi scuso per non essermi fatto vivo per tanto tempo, ma ho avuto un grosso blocco dello scrittore e per di più sto per essere di nuovo impegnato come prima con lo studio universitario: perciò non avrò tanto tempo per scrivere ed aggiornare le mie fanfiction. Secondo, mi spiace anche lasciare il capitolo insospeso, visto che lo volevo continuare, ma non ho trovato modo e maniera per aggiungere altro. Spero possa piacervi questo capitolo, che ho cercato di renderlo...il più intrigante possibile e di essere riuscito nel mio scopo...
Non lo rivelerò. Spero sia riuscito bene...

   
 
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