Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: tror_i_thou_doom    21/02/2017    8 recensioni
L’ambiente scolastico fa parte della vita di ognuno di noi.
Spesso, è li che accade tutto.
E’ li che si arriva bambini e si esce adulti, è li che avvengono i più grandi cambiamenti di una persona, è li che si sceglie per il proprio futuro.
Alcuni lo vedono come un ingiustizia, altri come un opportunità per la vita, altri come un dovere o routine quotidiana.
Ma in qualunque modo venga visto, resta sempre e comunque un avventura.
Un avventura in cui sembra di essere in tanti, ma in verità si è sempre da soli.
Ogni azione, ogni scelta ha una conseguenza, e non si può tornare indietro per cambiarla.
Genere: Dark, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Jet the Hawk, Shadow the Hedgehog, Silver the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Parte Seconda


-Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.-

                                                                         (Dante Alighieri)


Rouge Bennett:

-I've been numb for so long that I forgot how to feel
So I don't care if it will break my heart,
Just fuck me till we disappear-

                                           ( From Sinematic by Motionless In White )

BLAZE CHANDER

Non si sente più nulla mentre l’alcol scorre, scivola giù per la gola.
Non si sente più nulla quando il fumo inonda la tua vista, i tuoi polmoni.
Le risate così lontane, quelle che allo stesso tempo ti scaldano il cuore, mentre la musica pompa l’adrenalina nelle vene.
Ma tutto finisce.
Tutto finisce lasciando il posto allo scompiglio, alla confusione, al vomito e al mal di testa.
Si resse a Knuckles, non riusciva nemmeno a capire dove stesse mettendo i piedi.
Wave rideva mentre Tikal se la tirava dietro, l’unico veramente lucido era Knuckles, anche Tikal era alticcia anche se era ancora in grado di orientarsi.
Il suo telefono iniziò a vibrare, dopo vari tentativi riuscì ad estrarlo dalla tasca dei pantaloni, era Silver.
-Pronto Honey Bee?- Mise in vivavoce, per comodità.
-H-honey bee..? Perché..?-
-I tuoi occhi sono come il miele dolce..- Wave rise forte, lei fece lo stesso sentendo quanto ridicola uscisse fuori la sua voce.
-Sei fatta?-
-Si.. -
-S-stai venendo qua? Sei con qualcuno?-
-E’ con noi, non preoccuparti Silv.- Disse Knuckles, scuotendo la testa e ridacchiando.
-Stiamo tutti venendo al centro Honey Bee!-
-P-potreste venire nella mia stanza..?-
-Certo che Si! Perché?-
-N-non mi sento molto bene.. Anzi in realtà non mi sento bene p-per niente, ho appena avuto un attacco di panico e ora non riesco a muovermi..-
-Silver, cerca di non fare cazzate, resta fermo li, non ci manca molto.- Disse Knucks,lei non era nemmeno in grado di formulare una frase sensata.
-O-ok io vi aspetto allora..-
-Prendi dei respiri profondi e lenti, presto saremo da te.-
-Grazie..-
Silver chiuse la chiamata, in un attimo si ritrovò sollevata da terra, Knuckles la stava tenendo sulle spalle come si fa con dei sacchi di patate.
-Che fai?-
-Dobbiamo sbrigarci!-
Non obiettò, non disse nulla.
Anche Tikal si stava tirando dietro Wave di peso, si maledisse per essersi lasciata andare agli eccessi, si maledisse per essere se stessa, si maledisse perché tutto attorno a lei andava storto, e i momenti di pace erano solo delle mere illusioni.

Appena entrò nella stanza di Silver, furono due cose principali a colpirla: le luci erano tutte spente, e si sentivano dei singhiozzi provenire dal bagno.
Corse, inciampando più volte nei suoi stessi piedi.
Appena entrò si trovò davanti uno spettacolo orribile, si portò le mani alla bocca ma non riuscì a fermare il conato di vomito, rigurgitò nel lavandino accanto a lei, appena ebbe finito tossì e si ripulì meglio che potè.
Anche gli altri erano giunti nella stanza, ma l’unico a reagire davanti a quello scempio fu Knuckles, lei era come paralizzata, come se le sue ossa si fossero pietrificate di colpo.
Vi erano lunghe strisce di sangue per tutto il pavimento, accanto a Silver vi era una vera e propria pozzanghera, il ragazzo teneva in mano un pezzo di vetro, la mano con cui lo reggeva era completamente sporca di sangue, così come le sue braccia e le sue gambe, era nudo ma non era quello il problema, non in quel momento.
Doveva avere assunto parecchi farmaci giudicare dai barattolini aperti e  dalle tante compresse a terra, le quali si erano andate a mescolare al sangue.
Knuckles si mosse velocemente, si tolse la maglia di dosso e la strappò in tante strisce, poi prese un asciugamano li vicino con il quale gli tamponò le ferite.
Usò le strisce come bende.
-Tikal muoviti, cerca del disinfettante e delle bende, le avranno qui!-
-S-si..- Tikal era sconvolta, così come tutti d’altronde, uscì dalla stanza e si mise a cercare freneticamente l’occorrente.
Lei finalmente riuscì a sbloccarsi e a quel punto cercò di rendersi utile, si mise a pulire il sangue da terra, si accorse di stare piangendo solo quando le sue lacrime bollenti le caddero sulle mani.
Perché mai avrebbe fatto una cosa simile? Se solo non fosse andata alla festa e fosse rimasta con lui non sarebbe di certo accaduto.
Wave si mosse lentamente, andandosi ad inginocchiare accanto a Silver, si sporcò del suo sangue ma sembrò fregarsene.
-Andiamo bello, svegliati, svegliati tu sei forte..-
Knuckles uscì per un attimo, poi ritornò con una coperta, vi avvolse il corpo esanime di Silver all’interno e lo prese in braccio, lo portò sui letti che lui e Jet avevano unito, come erano soliti fare.
Appena finì di pulire aiutata da Wave, li raggiunse.
Nel frattempo Tikal aveva trovato ciò che Knuckles aveva chiesto.
Rimasero in silenzio assoluto mentre Knucks disinfettava le ferite a Silver, per poi bendargliele.
Quando finì lo ricoprì con la coperta, aspettarono assieme il suo risveglio, il quale non tardò ad arrivare.
Aprì gli occhi lentamente, poi si guardò attorno.
-M-mi.. Mi dispiace..-
Scattò, abbracciandolo.
L’altro si lasciò scappare qualche lacrima, ma Wave gliele asciugò prontamente.
-Siamo qui con te, non ti abbandoniamo, non devi scusarti.-
-Non ci stavo.. Non c-ci stavo capendo più niente e avevo paura, tanta paura..-
-Silver, l’importante è che tu ora stia bene..- Disse Knuckles.
-Knucks, l’ho sentito che.. Che eri tu a.. Mh..-
-Non fare sforzi, ho capito cosa intendi, non è mai un problema aiutare un amico.-
-A-amico..-
-Si Silv, noi siamo tuoi amici..- Disse Tikal, mettendogli una mano sulla fronte e accarezzandolo con dolcezza.
-Che bello.. Voi siete.. Siete diversi, a voi importa..-
-Certo che ci importa coglione, sei fantastico tu, ho avuto paura di perderti, ho avuto paura di perdere una persona fantastica che conosco solo da poco,ma sei comunque speciale!- Disse di cuore, stringendolo più forte.
Sentì l’altro ricambiare goffamente l’abbraccio, poi tirò fuori un braccio e lo appoggiò a lei, accarezzandole i capelli con la mano.
-Tack.. Cutie pie..- Il suo tono era stanco, la sua voce era forzata.
-Cutie pie..?-
-Mi ricordi.. Una crostata.. Viola..-
-Vuoi chiamarmi così?-
-Vuoi chiamarmi Honey bee?-
-Sarebbe un bel soprannome non trovi?-
-Si, come Cutie pie… Ma.. Dov’è Jet?- Chiese, guardandosi attorno con fatica.
Knuckles lo guardò dispiaciuto. –Non c’è..- Disse, abbassando lo sguardo.
-E d-dov’è? Sta bene?-
-Prima che lasciassimo la festa ho chiesto ad Amy se lo avesse visto, lei mi ha risposto che si era ubriacato, e che un ragazzo nuovo, Anil.. Lo ha portato con se.-
Disse, non sapeva se la cosa potesse tranquillizzarlo o meno.
-Anil..? Mh.. Credo che sia in ottime mani allora, anche lui è stato fortunato come me.. Grazie per avermi aiutato ragazzi, grazie per essermi.. Per essere miei amici.. Lo so che può essere difficile apprezzarmi, ma voi mi accettate lo stesso per quello che sono, non posso fare altro che ringraziarvi.
Ci fu una piccola risatina di gruppo, una risata di sollievo.
-Non ti abbandoneremo Silv, ne ora ne mai.- Disse Tikal.
-Puoi contarci.- Aggiunse Knuckles.
-Finalmente tu e Jet non siete più soli..- Disse, sorridendogli amichevolmente.
-Già.. Jet.. Ragazzi, per lui sarà molto più difficile aprirsi, ma credetemi se vi dico che in realtà ha tanto bisogno di compagnia, forse anche più di me.. Vorrebbe tanto avere altre persone da definire “amici” oltre a me, forse.. Forse il suo atteggiamento, il modo in cui si cura potrebbe.. Potrebbe infastidirvi, ma lui è così non lo fa apposta, lo fa per stare bene e per sentirsi se stesso..-
-Hey, frena bello.. Perché mai dovrebbe infastidirci? E’ simpatico, ed è pure unico.. Mettendoci nei suoi panni possiamo capirlo, e a noi non importa quanto tempo dovremo aspettare prima che si fidi di noi,può contare sul nostro appoggio esattamente come te.- Disse Knuckles, Silver gli sorrise. –Grazie.. -
-Non ringraziare, dopotutto non ci sono persone che possano capirci meglio di voi, anche per noi voi siete importanti, proprio perché possiamo confidarci,è bello avere un gruppo di persone con cui poter parlare liberamente di tutto.-
-Hai ragione, è bello.. Mi fate sorridere, solo Jet riusciva a farmi sorridere prima, ma ora ho anche voi.. -
-Però Silv.. Hai rischiato grosso stanotte, ti stavi dissanguando..- Disse Tikal.
-Da quant’è che lo fai?- Chiese Knuckles.
-N-non è una cosa regolare, mi succede solo quando perdo il controllo di me stesso, poi mi sento una merda perché mentre lo faccio io.. Non me ne rendo conto..-
-Oh..- Tikal abbassò lo sguardo, poi tornò ad osservare Silver – Sembri molto stanco Silv, devi riposare..-
-N-no.. Ho paura di restare da solo..-
-Ma noi restiamo qui con te, Honey bee.-
-D-davvero..?-
-Si, dormi pure, noi saremo qui accanto a te.- Disse Knuckles, confermando il pensiero di tutti.
-Vi voglio bene..- Disse, prima di chiudere gli occhi.
Continuò per un po’ ad accarezzarle i capelli, solitamente era Wave a farlo, ma non le dispiacque restare in quell’abbraccio caldo.
Prima di chiudere gli occhi si diede un’occhiata attorno, Knuckles se ne stava leggermente accucciato a Tikal, e lo stesso valeva per Wave dalla parte opposta.
Trovava incredibile quanto la loro amicizia fosse forte, erano palesemente rivali in amore, ma nonostante ciò rimanevano l’uno un punto di riferimento per l’altra e viceversa.
Sorrise e tornò ad accucciarsi a Silver.
Era strano in un certo senso, stare li avvinghiata a lui, lo conosceva da poco ed era solita dubitare delle persone.
Gli tornò alla mente come un flash l’immagine di poco prima, Silver steso a terra in una pozza di sangue, rabbrividì e si strinse più forte a lui.
Era vero che lo conosceva da poco, ma al solo pensiero di poterlo perdere, di non poterlo vedere più ridere o parlare di se, le veniva da piangere, non lo avrebbe mai potuto accettare, perché lui era singolare e non esisteva al mondo un altro come lui.
Pensò a Jet, a quanto quel ragazzo tenesse a Silver e solo in quel momento riuscì a comprendere a fondo il loro legame, loro non potevano essere separati.
Quando non si ha più nulla, ne il mondo ne se stessi, allora si dimostra l’affetto più sincero.
Era quello che era accaduto a loro, avevano perso tutto ma quel tutto lo avevano ritrovato l’uno nell’altro.
Loro erano sinceri, ecco perché era facile affezionarsi ad entrambi, mentre era difficile che loro si affezionassero a qualcun altro.
Eppure lei con Silver ci stava riuscendo.
Girava molto nella scuola la voce che fosse impossibile tenere una conversazione con lui, che non esistesse modo per sbloccarlo, che solo Jet potesse farlo.
Però il modo era semplice, bastava essere se stessi senza mostrare alcuna facciata falsa, bastava essere sinceri.
-Dormi Cutie pie..- Gli sussurrò all’orecchio, era un filo di voce quasi impercettibile.
-Ok, Honey bee..- Chiuse gli occhi e smise di pensare.
In fondo vivere era semplice, bastava smettere di pensare troppo, godersi la vita un minuto alla volta, nel male e nel bene, senza pensare a ciò che verrà.


Sergei(Сергей)Evdokimov:

-I don't want to set the world on fire
I just want to start a flame in your heart
In my heart I have but one desire
And that one is you, no other will do-

                                        (From I don’t want to set the world on fire by The Ink Spots)



MILES PROWER

Appoggiò il vassoio sul tavolo con uno scatto di rabbia, Cosmo lo guardò preoccupata e si strinse leggermente in se stessa.
Per la prima volta faticò a mantenere la calma.
-Miles, ma che ti prende..?-
-Non sopporto gli umani Cosmo! Mi fanno tutti schifo.. -
-Ma di che stai parlando?-
-Hai presente la ragazza nuova del corso di francese?-
-Blaze?-
-Esattamente..-
-Che ha fatto?-
-Oh, lei nulla! Tranne stare con lo svitato argentato.-
-Beh ma che c’è di male..? Se a lei piace..-
-L’ho visto mentre sbaciucchiava l’altro svitato e lo abbracciava! E per di più Testa Radioattiva fa finta di non conoscermi.-
-Lo baciava.. Sulle labbra?-
-No, sulla testa ma non importa dove, resta il fatto che stava tradendo Blaze!-
-Ma perché ti importa? Sono fatti loro, li ho visti parlare tutti e tre assieme prima, se avessero certi problemi se ne occuperebbero loro, non tu.-
-Certo, e intanto per le loro cazzate noi perdiamo lezioni, appena si levano loro dalle palle iniziano Amy, Sonic e Shadow a fare i drammi.
Mi chiedo perché non si siano tutti i iscritti ad una scuola di teatro, questa scuola non è mica un palco scenico!-
-Già.. Mi chiedo cosa sia preso a quei tre, a parte Shadow che è una testa di cazzo, Sonic è stato uno stronzo, ha distrutto il cuore di Amy!-
-Povera lei.. Per questo dico che l’amore è solo un’inutile perdita di tempo, fa solo stare male le persone e le distrae dalle cose più importanti.-
-D-davvero pensi questo..?- La vide fremere e abbassare lo sguardo.
-Sinceramente? Si.-
-Ma perché? Non è sempre dolore l’amore!-
-Si che lo è, apri gli occhi Cosmo! Le persone stanno solo male quando sono innamorate,è come se si legassero da sole in delle corde di ferro dalle quali non possono liberarsi, e più vi si muovono all’interno più quelle stringono e creano ferite che mai si rimargineranno, perché quelle corde continueranno a tirare.-
- Hai ragione Miles, l’amore fa male, ma può anche salvarti, cullarti tra le sue braccia..-
-Per poi lasciarti cadere.-
-Miles..-
-Guardati attorno Cosmo! Tutto attorno a te, ci sono almeno due ragazze che piangono per amore in questa stanza, io le ho già viste in un batter d’occhio.
Anche la vita stessa fa male Cosmo, perché aggiungere altro dolore a quello già presente?
Io non ho mai provato sulla mia pelle il male di vivere, perché ne sono insensibile..
Ma tutto attorno a me vedo persone che stanno male, per cazzate o per ingiustizie, per dolore vero o qualsiasi altra cosa, non riesco a vedere un solo sorriso in tutta questa enorme mensa!
Vuoi un esempio? Prendi pure Silver, sta sul cazzo a tutti no? Eppure lo vedi come sta? Lui ha tentato di farmelo capire, ha portato un pezzo della sua realtà così vicino a me che quasi mi ha spaventato, eppure lui mi fa schifo!
Io mi faccio schifo perché non riesco a far altro che disprezzare tutto ciò che mi circonda!
Eppure cos’altro posso fare io? Il mondo non è mai stato gentile con me, ma nonostante ciò io me ne sono fregato e continuato la mia strada a testa alta, perché gli altri non ci riescono? Perché sono così stupidi e vagabondi?-
Cosmo scosse la testa, si alzò da tavola e pensò che lo avrebbe abbandonato.
Lei al contrario si avvicinò a lui e lo prese per mano, lo tirò con se e lui la seguì senza obiettare.
-Credi di essere meglio di tutti loro Miles? Credi di conoscere veramente tutto degli altri? Prova oltre che a guardare, ad ascoltare.-
-Ascoltare..? Odio ascoltare le loro stupide voci, che dicono stupide cose..-
-Tu cosa sai di loro? Solo azioni che hanno compiuto Miles, ma non sai cosa c’è dietro.. Hai mai ascoltato una conversazione di Jet e Silver, tu che li odi tanto?-
-Mi è bastata quella del primo giorno di scuola..-
-Miles, Jet ha avuto solo Silver per quasi tutta la sua vita, e viceversa.. Se lo ha baciato sulla testa, se lo ha abbracciato è perché hanno un legame forte,e probabilmente è l’unico modo che hanno per sostenersi.
A differenza tua io li ho ascoltati il più possibile, e credo di non essere nessuno per giudicarli, per sputare giudizi.
Se ti danno così tanto fastidio ignorali, lascia che vivano le loro vite e tu vivi la tua.-
-Il problema è che è impossibile ignorare tutta quella gente, perché tutta quella gente fa parte della mia realtà quotidiana.. Dov’è che stiamo andando esattamente?-
-In bagno.-
-In.. Bagno?-
-Si, mi scappa la pipì.-
-Oh..-
Lo zittì, con quella frase secca.

Quando Cosmo uscì dal bagno sembrava essersi rasserenata, le sorrise.
-Scusa il mio sfogo..-
Era così, era solo uno stupido sfogo, ma ne aveva bisogno.
-Non preoccuparti, lo avevo capito.-
-Sei arrabbiata con me..?-
-No, anche se sei un po’ stupido a volte, lasciatelo dire..-
-Lo so, tutti si meritano un po’ di stupidità nella vita, no?-
-Non saprei Miles, io direi che se ce ne fosse un po’ meno si starebbe meglio.- Disse ridacchiando.
-Beh.. Hai ragione.-
-Che ne pensi dello studente nuovo, Anil?-
-Nulla di che, dico solo che poteva risparmiarsi di venire a vivere in questo posto di merda e continuare a viaggiare, sarebbe stato molto meglio da un’altra parte, se ne accorgerà entro qualche giorno.-
- O forse no, dato che lo ha accolto Julie-su..- Disse sbuffando e roteando gli occhi.
Si diressero verso la classe, dato che stava per suonare.
-Giusto, abbiamo già perso qualsiasi possibilità di farci amicizia! Disse, ridendo.-
-Beh non arrenderti così, magari gli sta già sul cazzo!-
-Non credo, bastano due belle chiappe per incantare la maggior parte dei ragazzi.-
Entrarono e non furono i primi, c’erano già alcune persone dentro che chiacchieravano tra loro, si sedettero ed iniziarono e tirare fuori i libri della materia,solo dopo qualche minuto entrò il professore, seguito da tutti gli altri studenti.
Come al solito l’ultimo ad entrare fu Jet, seguito da Anil a sua sorpresa.
Lui e Cosmo si scambiarono uno sguardo confuso.
-Cosa ci fa con il gotico..?- Chiese lei, incredula.
-Me lo chiedo anch’io, esce con Julie e rientra con il suo opposto.. Wow.-
-Beh almeno ha scelto il meno peggio..-
-Questo vale per te Cosmo, per me sono alla pari.. Beh ad ogni modo non sono veramente interessato a farmelo amico, ha l’aria da fighetto.-
-A volte sei proprio insopportabile.. Ma ti apprezzo lo stesso Miles.-
-Sei l’unica Cosmo.-
-Non sarebbe così se solo rompessi quel muro di pregiudizi che ti sei creato Miles.-
-I  miei pregiudizi non sono mai casuali, per cui non ho nulla da rompere, solo il mio legame con i miei coetanei, tu esclusa ovviamente.-
-Stasera ci sarai alla festa?- Chiese, cambiando completamente discorso.
-Tu?-
-Certo, non mancherei mai ad una festa a cui sono invitata.-
-Beh allora verrò anch’io, non che la cosa mi entusiasmi ma non ho nulla da fare e mi va di stare un po’ con te..- Disse, sorridendole sincero, poi arrossì violentemente appena si rese conto di ciò che aveva appena detto.
Cosmo ridacchiò,anche lei imbarazzata.
-E sempre un piacere per me stare con te..- Disse lei, con un filo di voce.
Fu solo in quel momento che iniziò a sentire qualcosa, come un peso allo stomaco che si faceva sempre più pesante.
Che cos’era? Cos’era quella sensazione nuova ed inspiegabile?
Fu una nuova consapevolezza a farlo schiantare contro ad un muro a cui mai aveva pensato veramente di doversi preoccupare prima.
Chiuse gli occhi e si concentrò, i pensieri viaggiavano sormontandosi nel suo cervello.
Prima fase: le ghiandole surrenali che producono l’ormone adrenalina.
L’ormone aumenta la pressione sanguigna, facendo dilatare bronchi e pupille.
La dilatazione della pupilla: uno dei segnali di seduzione più noti.
Il suo schema cerebrale trasse una conclusione.
Amore.
Stava attraversando la prima fase dell’innamoramento.
Afferrò Cosmo per le spalle e la guardò negli occhi, si soffermò sulle sue pupille che per un attimo si dilatarono.
Solo un pensiero gli passò per il cervello, una sola parola: Merda.

Era teso quella sera.
Terribilmente teso.
Rimase solo per un po’, in disparte con in mano un bicchiere di qualche succo mescolato con qualche alcolico.
Poi la vide, rapì il suo sguardo.
I capelli sciolti, le lenti a contatto.
Un vestito da sera succinto e non troppo lungo, si guardava attorno spaesata.
Gli sembrò per un attimo una dea scesa in terra, e quella dea puntò lo sguardo su di lui, inchiodandolo li sul posto.
Gli venne incontro ed iniziò a sudare freddo.
Non era attratto solo al suo carattere, era attratto anche al suo corpo.
Per lui era tutto nuovo, sensazioni contrastanti mai provate prima.
In quel momento gli fu chiaro il perché gli umani si innamorassero.
Era come vivere in un illusione.
Una meravigliosa, strepitosa illusione.


Anil-Tej Vijaya:

-Fight in this world of aggression
Fight in this world of deceit
Fight in this war of oppression
Fight let the killing proceed-

                                     
   ( From The perils of indifference by Suicide Commando )



SILVER ÅKESSON

Tremò quando aprì quella porta,in che stato avrebbe trovato il suo migliore amico?
Si fece forza, avvicinandosi a quel letto cupo sul quale giaceva un grande cumulo di coperte sotto le quali c'era Jet.
Stava dormendo ed era comprensibile dato che erano le tre di notte e lui si trovava li abusivamente.
Quando gli fu accanto rabbrividì, l'amico era leggermente illuminato dalla penombra e vederlo gli fece venire la pelle d'oca,gli mancava veramente tanto.
Gli accarezzò la testa e non appena lo toccò l'altro dischiuse gli occhi, notó che si sforzò per metterlo a fuoco, poi appena lo riconobbe cercò di tirarsi su, ma anche quell'azione semplicissima sembrò affaticarlo a dismisura.
Si sedette accanto a lui e lo fece distendere nuovamente,per poi accarezzargli il petto.
- Scusami.. Io stavo solo cercando di tenerti lontano dai guai, di proteggere entrambi.. Non ho mai desiderato allontanarti o abbandonarti, impazzisco alla sola idea di poterti perdere, in questi giorni ho avuto meno paura solo perché quando te ne sei andato mi hai lasciato con un bacio e non con un litigio,la separazione è stata meno dolorosa.. Tu mi hai perdonato tutto e io non faccio altro che sbagliare,dovevo proteggerti ma ti ho fatto solo del male..-
Lasciò cadere qualche lacrima, fu sorpreso del fatto che Jet gliele asciugò per poi tirarlo giù a se afferrandolo per le spalle con la poca forza che aveva.
Si stese accanto a lui, che gli fece cenno di mettersi sotto le coperte.
Lo assecondò senza staccare lo sguardo da lui, sentì le sue braccia avvolgerlo in un abbraccio debole che lui ricambiò prontamente.
-Silv.. Smetti di prenderti la colpa di tutto,non piangere.. Non desideravo altro che averti qui accanto a me, sei tutto ciò di cui ho bisogno e quel bacio te lo meritavi più di ogni cosa, perché non smetterò mai di volerti bene e in qualche modo ci sarò sempre con te.. Non voglio perdere questa battaglia Silv, e non voglio che tu perda, dobbiamo essere forti assieme.. Lo so, penserai che sia troppo tardi, ma non è mai veramente tardi Silv, non è tutto perduto e possiamo ancora farcela.-
Rimase ad osservarlo sconvolto, stava cercando di sistemare le cose, aveva ritrovato la speranza e lui da Jet non se lo sarebbe mai aspettato.
-Voglio tornare a scuola Silv, e ricominciare da capo.. Voglio essere visto come un ragazzo normale,prepararmi per una verifica come fanno gli altri, voglio uscire con te, voglio essere normale..-
Gli si strinse lo stomaco sentendo quelle parole: ''voglio essere normale",doveva fargli capire che lui era normale e non aveva nulla di sbagliato o diverso.
- Jet! Tu.. Tu sei normale- gli prese il viso tra le mani -Mi hai capito? Ti appoggerò in tutto e studierò con te,ti porterò fuori la sera e ti farò divertire, ma tu non dire mai più di non essere normale, non devi neanche pensarlo..- Jet appoggiò le proprie mani sulle sue. -Tack..- Gli disse dolcemente lasciando il posto sul suo viso ad un sorriso leggerlo,gli fece scappare una risatina.
-Perché in Svedese?-
-Tu parli spesso in francese per me, è ora di contraccambiare.-
-Non devi per forza..-
-Lo stesso vale per te, ma tu per me lo fai e io lo faró per te.
Lo commosse e non capì perché,afferrò l'amico stringendolo tra le braccia, era esile e sembrava di stringere un grissino, molti avrebbero provato ribrezzo sentendo delle ossa tra le braccia, ma lui sentiva solo un forte istinto che gli diceva di proteggerlo, come se qualsiasi cosa avrebbe potuto spezzarlo,anche solo un soffio di vento.
In quell'abbraccio anche lui si sentiva protetto,come se nulla potesse scalfirlo.
-Sai cosa? Tu non sei normale,gli altri sono normali,tu invece sei speciale.. Hai il potere della resistenza,sei la persona più forte che io conosca.-
- Ti sbagli.. Non è resistenza, è resilienza.-
- Amo quella parola.-
-Usi il verbo amare con tale semplicità.. Esiste l'amore Silv?-
-Beh.. Non lo so, sinceramente.. Credo nell'amore ma lo vedo come una cosa unica,credo che si possa amare una sola persona, e quella persona bisogna cercarla.-
- Silv.. Per tutto questo tempo siamo stati solo io e te.. Cosa siamo noi Silv? E non mi dire che non esiste un noi.. Perchè sai che non è così.-
- Infatti Jet non lo negherei mai.. La risposta alla tua domanda Jet è.. Una cosa sola, quello che ci lega non è amore, sono piuttosto le nostre vite che non possono essere separate,la mia anima non potrebbe sopravvivere lontano dalla tua.. -
Vide i suoi occhi farsi lucidi per un attimo,mentre si staccava leggermente da lui.
- Oh alors.. Je ne t'aime aussi, Silv.. Du är mitt lev, och du är fantastisk,cherie..-
-Tu croyez en l'amour éternel?-
-L'amour éternel ? Oui..26 Come dici tu, si ama una sola persona e una sola anima, l'anima non muore ed è l'amore terreno che termina con la morte.. Mentre le anime continuano a vivere,vengono separate ma continuano a cercarsi e a trovarsi in vite diverse, ma le anime sono sempre quelle, rincorrono l'amore,la loro parte mancante.-
-Amor c'ha nullo amato amar perdona.-
-Amor ch'al cor gentil ratto s'apprende-
-Amor condusse noi ad una morte.-

-Dante aveva ragione.. L'amore è eterno, l'amore si attacca stretto al cuore di chi può amare,vi si avvinghia e non lo lascia più andare,ed infine l'amore è sinonimo di pericolo: tradisce,uccide e fa male.
Qualcuno fischiò, si girarono entrambi di scatto verso la porta e vi trovarono Blaze,appoggiata con un braccio contro lo stipite.
-Parlate sempre così strano voi due?-
Chiese, camminando nella loro direzione.
Jet guardò prima lui, poi lei, poi di nuovo lui, come se fosse in attesa di una spiegazione.
Era insicuro, non sapeva se a Jet avesse fatto piacere la presenza di un altra persona li, in quel momento particolarmente privato.
-Emm.. Jet, lei è..- Jet lo interruppe,esclamando
-Le avevo detto di scappare da qui!-
Blaze rimase leggermente stupita da quell'affermazione, lui sconvolto.
Pensava che gli avrebbe chiesto come o perché si conoscessero, magari perché si trovasse li.. Invece la conosceva già,e soprattutto se la ricordava.
Blaze si avvicinò a Jet, che al contrario di lei si ritrasse leggermente,lei gli tese una mano e lui gliela strinse incerto.
-Ciao Jet, Silv mi ha parlato tantissimo di te in questi giorni,anzi non mi ha parlato praticamente solo di te! Io sono Blaze, e se potessi scapperei volentieri ma.. Sono costretta a stare qui, quindi ci sto.-
Lui abbassò lo sguardo per un attimo,sembrava sconcertato e spaventato.
Per evitare che gli venisse l'ansia gli passò un braccio attorno ai fianchi stringendolo leggermente a se,nel tentativo di rassicurarlo.
Gli fu d'aiuto,dato che alzò lo sguardo,puntandolo negli occhi di Blaze, lo sentì tremare per un attimo,poi si schiarì la voce.
-Hum.. Ciao B-blaze.. -
Lei alzò un sopracciglio e poi ridacchiò -Io sono come voi.. Non avere paura di me, o di fare amicizia con me. -
-Fare amicizia..? Io.. -
-Non vuoi, vero? -
Jet rimase in silenzio a lungo,poteva sentirlo tremare.
-Oh beh.. Vorrà dire che sarò solo amica di Silver, non c'è problema,però direi che posso andarmene dato che ero venuta per te, ci si becca!-
Esclamò avvicinandosi alla porta, poi si fermò un attimo prima di uscire.
-Anzi.. Com'è che dici tu..? Ah si- Assottigliò lo sguardo - Au revoir!- Disse, prima di
uscire e sbattersi dietro la porta.
Jet si portò le mani al viso, sospirando sonoramente.
-Sono un disastro Silv! Le sarò sembrato un coglione,non riuscivo nemmeno a parlare, ero.. Ero bloccato.. -
Gli accarezzò i capelli lunghi e morbidi, scuotendo la testa.
-Stai tranquillo,lei è davvero come noi, vedrai che riuscirai a sentirti a tuo agio anche con lei, domani sarà tutto passato e parlerete di nuovo,non devi preoccuparti.. Le cose belle sono quelle lente, non dovete per forza fare amicizia immediatamente,non hai obblighi e potrete conoscervi col tempo, senza preoccupazioni.. Lei non ha pregiudizi, me ne sono potuto rendere conto in questi giorni.. Abbiamo parlato molto di te e credimi, lei non ti vede come tutti gli altri,vorrebbe solo provare a starti vicino come faccio io, le ho raccontato molte cose del nostro passato assieme,lei invece mi ha raccontato poco.. È molto chiusa e spesso è triste.. Ho pensato.. Ho pensato che potremmo fidarci di lei, che potrebbe veramente essere un'amica per noi.-
Si stese nel lettino e si mise sotto le coperte, lasciò che Jet si appoggiasse al suo petto e coprì meglio entrambi per poi iniziare ad accarezzargli i capelli, profumavano, Jet profumava sempre.
Lo abbracciò con il braccio libero, riuscì a farlo rilassare completamente ed entrambi presero lentamente sonno.
-Appena l'ho vista.. Mi ha trasmesso sensazioni forti, diverse da quelle che sprigionano gli altri sconosciuti.. Io la vorrei come amica ma lo sai, questo corpo è complicato.. Diventa tutto più difficile,ma non impossibile.. Ci riuscirò..-
Sorrise,smettendo di accarezzargli i capelli e abbracciandolo completamente.
-Certo che ci riuscirai,ora dormi.. Dobbiamo fare gli studenti modello domani,ricordi?-
-Grazie Silv.. Dormire con te è più bello..-
-Ja, det är bra.. Jag.. Jag älskar dig Jet.. -27
-Silv, prima che arrivassi tu stavo sognando il mio passato.. Non conosco incubo peggiore.. Ma ora ci sei tu e anch'io ti voglio bene,e te ne vorrò sempre.-
Si addormentò con quelle parole,finalmente poteva stare in pace, sapeva che sarebbe durato poco,ma se lo sarebbe fatto bastare.

Quando si svegliò Jet non era più accanto a lui, si sollevò stiracchiandosi e si guardò attorno, era ancora intorpidito dal sonno quando dei rumori provenienti dal bagno attirarono la sua attenzione, si costrinse ad alzarsi da quel letto sebbene il suo cervello avrebbe voluto restare spento almeno fino a sera.
Arrivò alla porta del bagno ad un passo lento e strascicato, sbadigliò e la aprì, mentre con l’altra mano si strofinò un occhio pigramente.
Dentro vi trovò Jet, che a sua sorpresa stava mangiando.
Era solo una merendina, ma fino a qualche giorno prima non lo avrebbe mai fatto di sua spontanea volontà.
Si fermò per un attimo a guardarlo, alla luce del sole tutto era più evidente,definito.
Ogni particolare veniva illuminato, fu li che vide quanto devastato fosse realmente l’amico.
Comprese il motivo per cui Jet stesse reagendo, se non si fosse ribellato  sarebbe morto, ed era per quello che stava mangiando quella merendina, senza che nessuno lo costringesse.
Loro bramavano la morte, ma allo stesso tempo lottavano per allontanarla.
-Non guardarmi così..- Abbassò lo sguardo, sentendosi in colpa.
In colpa per averlo fatto sentire a disagio, in colpa per averlo spinto a commettere un atto di tale importanza  e distruzione.
-Scusa..- Gli venne da piangere e non riuscì a trattenersi al meglio, sapeva che Jet lo aveva notato, lui aveva una vista da falco e per via della paranoia prestava estrema attenzione a qualsiasi particolare, era impossibile scampargli.
-No.. Silv, hey.- Si ritrovò circondato dalle sue braccia, appoggiò la testa alla sua spalla e si lasciò andare ad un pianto soffocato.
-Scusami Jet,scusa..-
L’altro gli prese la testa tra le mani e gli asciugò le lacrime con i pollici, sorridendo.
-Ascoltami.. Lo so cosa pensi, ed è normale che sia così, ma va tutto bene ora Silv,saremo felici.. Te lo prometto.-
Si fermò ad osservare il suo sorriso sincero, era raro sul suo viso e non ci volle molto prima che lo contagiasse, sorrise a sua volta e a quel punto Jet lo lasciò andare, si gettò davanti allo specchio ed iniziò a truccarsi velocemente, lui rimase ad osservarlo.
Era molto più bello da vivo, vivo sia fisicamente che moralmente.
Si incamminò verso il water per svuotare la vescica, ma si fermò per un attimo dietro a Jet, senza pensarci due volte lo abbracciò, appoggiando una guancia alla sua schiena.
Notò l’altro fermarsi, lo sentì tremare per un attimo.
-Silv.. Che ti prende? Da quando sei così affettuoso?-
-Da quando ti ho di nuovo con me.. Mi sei mancato tanto,devo recuperare.-
Lo sentì sospirare e girarsi verso di lui, rimase appoggiato al suo petto.
-Non me ne sono mai andato.-
-Invece si Jet.. Non c’eri più con me, magari fisicamente si,ma non eri più tu quel corpo vuoto, e ho avuto tanta paura..-
-Ma io ora sono qui con te, sono qui Silv! Smetti di avere paura..-
-Non riesco a smettere! Ho sempre paura che possa accadere qualcosa di orribile..-
Ed eccola di nuovo, la regina Ansia.
Si impossessò di ogni suo nervo in un attimo, era come essere portati in un'altra dimensione, nel vuoto, lontano da tutti.
Era così che si sentiva, come se stesse precipitando sempre più velocemente verso una meta inesistente, l’infinito.
Sentì le gambe cedere, cercando di raggiungere il cervello in quella surreale caduta immaginaria.
Jet fu pronto ad evitargli la caduta, era sveglio come sempre.
-Perché devo essere così!? Stavo bene fino ad un attimo fa, PERCHE’ SONO COSI’!?-
Anche la sua stessa voce gli giungeva ovattata, lontana.
Le lacrime, sapeva che stavano uscendo ma nemmeno le sentiva scivolare lungo le guance.
Era sull’orlo della disperazione, perché succedeva così spesso che la situazione gli si ribaltasse completamente da un momento all’altro?
Si lasciò andare completamente ad un attacco di panico, Jet lo fece sedere a terra, sapeva di essere tra le sue braccia, al sicuro.
Ma ciò non bastava a fermare quella tormenta,quella tempesta che aveva dentro.
Era come se del fuoco divampasse nel petto, in mezzo ad una bufera di neve.
Ad un certo punto non capì più nulla,per un attimo vide solo buio attorno a se, nero pesto, il respiro gli mancava completamente e si sentiva strozzato, soffocato da quell’agonizzante mietitore invisibile.
-Silv! SILVER!- Un urlò più forte di Jet superò quella confusione nella sua testa, riuscì a tornare alla realtà per un attimo e ne approfittò per stringersi più forte a lui.
Rimase in quella stretta bisognosa fino a che non riuscì a far rallentare i battiti, fino a che non ebbe qualche pensiero razionale, a quel punto allentò la presa sull’amico.
Riuscì a percepire le sue carezze, i sussurri dolci nell’orecchio.
Tornò a respirare normalmente e per qualche secondo gli sembrò di essere in paradiso, ma lui aveva dentro l’inferno.
Quella pace e quella calma non durarono molto, ma questa volta non avrebbe lasciato che il panico prendesse il sopravvento, bensì furono la rabbia e la frustrazione a pervaderlo.
Si alzò scattando e sbatté un pugno al muro con tutta la forza e la rabbia che aveva in corpo, ritrasse la mano tremante e notò che la carne sulle nocche era spaccata ma se ne fregò, rimase in piedi e fremette, per il male,per la frustrazione.
-Jet dammi il litio, muoviti.-
Sentì l'altro muoversi veloce nella stanza,quando tornò gli passò una compressa e lui la ingoiò con un sorso d'acqua preso dal rubinetto,si poggiò al lavandino tirando un sospiro profondo.
Dopo non molto Jet gli accarezzò i capelli,si girò a guardarlo. -Dobbiamo andare a fare gli studenti modello..- Rimase ad osservarlo a lungo,poi si alzò cercando di riscuotersi, sentiva già il litio iniziare a fare effetto, sorrise a Jet e gli sfiorò un braccio, era una carezza leggera.
-Va a finire di prepararti su, io piscio e arrivo.-
-Certo.. Ti aspetto. - Disse l'altro ricambiando il sorriso,poi uscì.

Stare in tram era sempre difficile per entrambi,le persone li fissavano.
Fissavano sopratutto Jet per il suo aspetto particolare,ma di conseguenza fissavano entrambi e i loro non erano mai sguardi gentili,più le persone erano anziane più i loro sguardi si facevano cattivi e circospetti.
-Ma qual'è il loro problema? - Chiese Jet riscuotendolo dai suoi pensieri, alzò le spalle in risposta.
Si guardò attorno e vide Sonic salire.
-Di bene in meglio..- Disse ironico,roteando gli occhi.
-Che c'è?- Chiese Jet per poi girarsi nella sua direzione,probabilmente aveva capito a chi si stesse riferendo.
-Spero solo che non si avvicini, o se lo fa spero che stia zitto.-
Il suo sguardo si incrociò con quello di Sonic, si maledisse per averlo fissato attirando la sua attenzione,bastò quel contatto visivo a spingerlo ad andare proprio verso di loro.
-Cazzo.. - Disse Jet sottovoce per poi sbuffare.
In un attimo se lo ritrovarono davanti,sentì Jet attaccarsi al suo braccio destro e iniziare a tremare leggermente,forse per rabbia, forse per paura.
-Hey Jet.. - Sonic non era a suo agio, si grattò il collo nervosamente tenendo lo sguardo basso.
-Cosa vuoi? - Chiese Jet freddamente e con un tono duro,però lui a differenza di Sonic poteva sentirlo tremare.
-Solo parlarti.. Sei praticamente scomparso e sono consapevole di ciò che hai fatto e di ciò che è successo,vorrei solo sapere come stai o.. O perché lo hai fatto, non ne avevi motivo,non c'è bisogno di arrivare a questo punto solo per ottenere attenzione..!-
Sentì Jet fremere alle sue ultime parole,a sorpresa sia sua che di Sonic, appena l'altro terminò il discorso Jet gli sferrò un pugno dritto in faccia.
Lo bloccò immediatamente e Sonic cadde a terra sconvolto e quasi per ironia tra tutta quella gente sbucò fuori Amy, che lo tirò su attirando l'attenzione della massa.
Tutti sapevano di ciò che stava accadendo tra loro, infatti non gli sfuggì lo sguardo con cui Amy guardò Sonic subito dopo averlo aiutato, lo lasciò andare immediatamente e si rivolse a Jet incazzata.
-Ma che cazzo fai? Torni a portare problemi?!-
C'era qualcosa di strano in lei,era molto più trasandata ma soprattutto portava dei vestiti scuri, e il suo sguardo era carico di tutt'altro che amore,gioia e felicità.
L'amore l'aveva distrutta.
-Sta zitta! Come si permette anche solo di provare a parlarmi?-
Lei ammutolì, abbassando lo sguardo,Jet si dimenò cercando di attaccare nuovamente Sonic ma lui lo tenne stretto,l'altro si arrese ma non rinunciò a ribellarsi: quando il corpo è fuori uso la prima cosa che viene spontanea fare è usare la voce.
-Tu non sai e non hai capito un cazzo! Mi hai insultato,mi hai trattato come la merda nonostante tu abbia sempre saputo cosa sta accadendo realmente,gli altri non possono capire e tu che invece hai la possibilità di farlo di ostini a fare finta di non capire un cazzo, tu ti costringi a pensare che io sia solo in cerca di attenzioni perché è comodo farlo, tanto il novanta percento delle persone la fuori è d'accordo con te.. Beh vaffanculo Sonic!
Vai in giro spacciandoti per quello che aiuta la gente ma alla fine sei una merda come tutti gli altri, l'unica differenza è che le altre merde ti elogiano! -
Concluse il discorso sputandogli accanto,ne rimase sgomento esattamente quanto Amy e Sonic nonostante lui lo conoscesse molto meglio, non lo aveva mai visto imporsi con così tanta rabbia a qualcuno che non fosse lui,Sonic era sconvolto e disgustato. -Cos'è quella faccia? Ah, scusa.. Forse non sono stato abbastanza femminile,giusto? .. Crepa stronzo.- Concluse secco per poi dargli le spalle, afferrò lui per una mano e senza obbiettare lo seguì,scesero a qualche fermata prima della scuola.

Rimase in silenzio,ascoltando la crisi di nervi dell'amico.
Non gli andava di interromperlo quindi solo quando smise di parlare si avvicinò a lui e lo strinse forte.
-Lo odio.. Lo odio, cerco di essere forte, di dimostrargli che i suoi insulti e le sue sentenze sparate su di me non mi creano alcun danno, ma non è così.. Mi fa stare male dentro, quando dice che sono una donna e che mi comporto come tale mi fa impazzire, non sa quale casino c'è nel mio cervello, e ci preme tanto su quella cosa...-
Gli alzò il mento in modo non troppo aggraziato, lui era sempre brusco e non poteva farci nulla,puntò lo sguardo nei suoi occhi.
-Lui non ha voce in capitolo.. Donna o no tu sei stupendo sia fuori che dentro,per cui non preoccuparti.. Fino a che ci sono io con te nessuno potrà farti del male,mh?-
L'altro annuì, con gli occhi lucidi.
-Non voglio vedere una sola lacrima.-
-S-silv.. Stavo pensando.. Se sono una.. Una puttana per tutti loro,ci deve essere un motivo.. Q-qual'è?-
-Se proprio devo usare un appellativo femminile per te, direi che sei una figa da paura,capito? Sei fantastico,loro ci vedono solo il peggio in te, ma tu sei fantastico e nessuno può dire il contrario, nessuno.-
-Se io.. - Abbassò lo sguardo imbarazzato -Se io fossi una ragazza,mi baceresti?-
Osservò il suo sguardo, più lui tardava a rispondere più il suo sguardo si perdeva nel vuoto.
Che cosa gli stava passando per la testa? Era confuso sulla sua sessualità?
-Forse.. Piacerei di più se fossi completamente una donna..-
Completamente.
Jet gli aveva parlato di sentirsi in parte donna,qualunque cosa avesse fatto lo avrebbe sostenuto,ma solo se lo faceva per se.
Li non parlava di se.
Parlava di piacere agli altri.
Non ci pensò due volte, probabilmente Jet si stava convincendo che nessuno lo avrebbe mai amato per come era,voleva fargli capire che non era così.
Scattò prendendogli la testa tra le mani e tirandolo a se, lo baciò a lungo e lo baciò più volte.
Per lui sarebbe stato pronto a buttarsi da un grattacielo, cos'era un bacio a confronto?
Si separò da lui, il suo sguardo era confuso,sorpreso e perplesso.
-Ti bacerei comunque! Non devi per forza cambiare per poter piacere,lo capisci o no cazzo? -
Jet rimase a fissarlo incantato.
-T-tu.. Silv era il tuo primo vero bacio! Lo hai sprecato così? Per me?-
-Non è stato sprecato, vali troppo per me Jet,e poi il mio primo ''vero'' bacio me lo hai dato comunque tu, prima di fare quel casino! .. Non potrei chiedere di meglio,sei la persona di cui mi fido di più al mondo, Jet.-
L'altro rimase in silenzio per un po',chissà quali filmini mentali si stava facendo.
Dopo un po' gli tese una mano,lui la afferrò e si lasciò trascinare verso la scuola.
-Vieni.. Andiamo a fare gli studenti modello..-
-Studenti modello che picchiano altri studenti?-
Jet capì la frecciatina e sbatté un piede a terra sbuffando.
-Se lo meritava quel pugno!-
Lo fece ridere, era buffo quando faceva certe cose.
-Lo so, infatti sei stato un grande!-
-E tu sei un grande a baciare.-
-Non ti ci abituare troppo.-
-Perché? Non lo rifaresti?- Chiese, questa volta con tono più sensuale.
-Ooh no, stavolta non mi freghi!-
-Non tentarmi Silv.. - Puntò i suoi occhioni nei suoi, il suo sguardo diceva tutto.
-Oh cristo.. Ok, ok hai ragione.. Meglio non sfidarti su queste cose, o almeno non a scuola, per carità!-
-Oh quindi mi stai dicendo che fuori posso..-
Si era messo in trappola da solo, ridacchiò nervoso.
-Beh.. -
-Perfetto,tieniti pronto Silv!-
Jet tagliò li quel discorso imbarazzante,senza dargli il tempo per rispondere o aggiungere altro.
Attraversarono il cortile della scuola, se ne fregarono dei vari commenti negativi delle persone li attorno,appena furono dentro l'edificio Jet iniziò a correre, percorsero tutta la scuola e lui gli stette dietro a fatica,arrivarono in classe per primi e risero.
Jet sembrava sul punto di svenire ma si riprese subito,entrambi avevano il fiato corto.
Si appoggiò alle proprie ginocchia e appena riprese a respirare regolarmente si alzò,appoggiandosi al banco dietro di lui.
Osservò l'amico a qualche passo da lui e rise ancora.
-Jet sei un coglione..- L'altro si avvicinò a lui lentamente una volta ripreso fiato,teneva lo sguardo basso e gli poggiò le mani sul petto,dove poi vi strusciò il naso e le labbra, lo fece rabbrividire.
L'altro risalì il suo petto fino ad appoggiare il naso al suo collo, gli portò le mani tremanti ai fianchi,anche il respiro iniziò a tremargli quando le labbra dell'altro furono vicino alle sue.
Jet annullava i suoi pensieri razionali.
L'altro non fece nulla,rimase fermo li a tentarlo con quelle labbra carnose,con quelle carezze appena percettibili che lo mandavano fuori di testa.
Non resistette oltre e lo baciò a lungo,lasciandosi trascinare completamente da quella specie di incantesimo che Jet aveva non solo su di lui, poteva funzionare su chiunque si lasciasse andare alle sue lusinghe anche solo per un secondo.
Lo strinse più forte a se con il braccio sinistro e scese a stringergli il sedere con l'altra mano, lo fece scappare un gemito quasi inudibile e trattenuto.
Cercò la sua lingua ma non appena la sfiorò si sentì un rumore vicino, si staccò da lui.
Un attimo dopo qualcuno entrò in classe, lui rimase a fissare Jet sconvolto,perchè finiva sempre per arrendersi alle sue seduzioni?
Il ragazzo che era appena entrato si rivelò essere Miles,che rimase a guardarli stranito.
-Emm.. Bentornato?-
Vide lo sguardo di Jet farsi confuso.
-Ti hanno tolto la lingua?- Chiese Miles, alzando un sopracciglio.
-Ma chi è? - Chiese Jet girandosi verso di lui, che stava ancora cercando di riprendersi da ciò che era appena accaduto.
-Emm... È Miles, non ti ricordi di lui?-
-N-no..- Jet abbassò lo sguardo,imbarazzato.
-Bah.- Sbuffò Miles, lasciandoli perdere.
Notò Jet avvicinarsi pericolosamente a lui, se lo scostò di dosso quando gli fu troppo vicino.
-N-no ti prego.. Non così vicino.-
-Ma se sei tu che mi hai baciato,ora mi allontani? Non ti faccio niente,non sono uno stupratore!-
-L-lo so ma.. Sei troppo seducente Jet, ho paura di sbagliare baciandoti, non prenderla male ma-Jet lo interruppe -Silv scusami,lo che non sei gay se è questo che ti spaventa,tranquillo.. Mi darò un contegno,cercherò di essere meno.. "Seducente",come dici tu.
Concluse il discorso distanziandosi da lui, voleva dirgli qualcosa, allungò un braccio per fermarlo ma non fece in tempo.
-Ciao Silv!- Una voce femminile attirò l'attenzione di entrambi,era Blaze.
Cosa ci faceva li? Si avvicinò a lui e gli schioccò un bacio su una guancia,tutti si erano girati a guardali.
Lui passò per un attimo lo sguardo da lei alla classe,poi tornò a darle attenzione.
-Ho scelto di fare francese e non tedesco,ho questo corso con voi, non siete felici?- Chiese,rivolgendosi anche a Jet.
Notò lo sguardo distrutto sulla faccia dell'amico e sentì una forte morsa attanagliargli lo stomaco.
Jet scossa la testa cercando di riprendersi.
-Emm.. Si certo.. - disse l'altro per poi sedersi in un banco li accanto,non si voleva sedere con lui?
Era forse geloso di Blaze?
-Ho detto qualcosa di sbagliato..?-
-No, l'ho baciato e ora ci teniamo a distanza..-
Disse, sedendosi appena vide il professore entrare,Blaze prese posto accanto a lui.
-Perché l'hai baciato?-
-M-mi ha tentato.. Io ci casco sempre perché lui è molto.. Molto bello.. Le sue forme inoltre sono molto femminili e ogni volta che mi tenta io non riesco a bloccarlo, perché sto bene con lui ma è comunque un ragazzo e sai com'è,io..-
-Anche io provo attrazione per la mia migliore amica a volte,una volta mi sono pure lasciata portare a letto.-
Confessò ridendo,adorava il modo il cui lei era sempre schietta e diretta,senza tanti ripensamenti.
-Seria?-
-Serissima.- Disse mettendo su espressione sicura e impassibile,per poi scoppiare nuovamente a ridere,rise a sua volta contagiato da lei, però il suo sguardo continuava a cadere su Jet,che se ne stava seduto a gambe incrociate svolgendo qualche esercizio casuale su quello che doveva essere il libro di francese.
Ad un certo punto un ragazzo che portava dei pantaloni larghi e un felpone lungo gli si sedette accanto scompostamente e lasciando il suo zaino malamente sul banco.
Il cuore prese a battergli più forte,eppure Jet non fece una piega,si girò solo per un attimo a guardare quel ragazzo e poi riprese a fare esercizi.
-Sei preoccupato per quello?- Blaze doveva essere molto intuitiva, sembrava quasi che a volte riuscisse a leggere i suoi pensieri.
-Si.. Anche perché lo sta fissando.-
-Non trarre conclusioni affrettate, magari è solo curioso.-
-Sarà.. Ad ogni modo non mi fido.-
La professoressa iniziò a spiegare, ma si interruppe non appena si accorse della presenza di Jet.
-Qu'est qui t'arrive?- Vide l'amico alzare lo sguardo ed esitare per un attimo,poi si schiarì la voce e a sua sorpresa le rispose.
- Oh.. Ce n’est été rien.- Disse, tenendo lo sguardo basso.
- Mais.. Tu as été absent pour deux semaines,Jet.-
-J'ai tombé malade..- Disse vago, riusciva ad essere terribilmente credibile a volte.
-Tu es français ? -
-Je suis né ici, mais mes parents sont Français.-
-Uh, raconte-nous d'eux! - Lo vide spalancare gli occhi, rimase in silenzio per qualche secondo, come se la sua voce fosse bloccata.
-Non.. Mieux qui je ne parle pas d’eux..-
-Mais pourquoi ?- Jet fremette per un attimo, aveva lo sguardo di tutti puntato addosso ed era molto a disagio.
-P-professeur.. -
La professoressa sembrò capire e per un attimo si fece triste.
-Hu.. Je comprends.-
-Merci..-26
La professoressa tornò a spiegare, e Jet tirò un sospiro di sollievo.
Il sollievo però non durò a lungo, anzi non durò proprio perché prontamente il ragazzo accanto a lui gli parlò, fu attraversato da una scarica di rabbia e fece attenzione a ciò che gli stava dicendo.
-We frocio, sei francese quindi?-
Era pronto a scattare e difenderlo se fosse stato necessario.
-Si.- Jet rispose pacatamente e senza degnarlo di uno sguardo.
-Ma ce l’hai il ragazzo?Gli fai- Mimò il sesso orale e poi rise.
-IL ragazzo non ce l’ho, per la seconda cosa invece.. Sono pure bravo.-
L’altro ragazzo lo fissava strafottente e sconvolto allo stesso tempo.
–Senti ma.. Che hai fatto per due settimane?-
-Ho fatto la puttana in un locale.-
-Ma sei serio?-
-No, è stata solo una sera, del resto ho fatto il vegetale in giardino aspettando di morire?-
-Perché? Per caso il tuo migliore amico ti ha mandato a fanculo perché ha scoperto che lo prendi in dietro?-
A quel punto ebbe sentito abbastanza, si schiarì la voce e la alzò di qualche tono per farsi sentire meglio, senza dover ripetere.
-Jet, vieni qua.-
L’amico lo guardò, stava cercando di fare nuovamente il duro, di far finta che gli insulti gli scivolassero addosso senza lasciare traccia, ma non era quella la realtà e lui vide subito la paura nei suoi occhi, Jet si alzò e si avvicinò insicuro a lui.
Non era solo di quel ragazzo che aveva paura, aveva paura anche di lui in quel momento, e lui era il suo migliore amico, doveva farsi perdonare, non sopportava quando Jet era spaventato da lui.
Appena gli fu davanti lo prese per i fianchi e lo tirò giù sulle proprie ginocchia.
La professoressa smise di parlare e ci fu silenzio totale, tutti li stavano fissando.
Si rivolse al ragazzo.
-Tra noi non c’è alcuna differenza e io lo tratto come deve essere trattato, chiamalo frocio solo un'altra volta e ti spacco la faccia.- Il suo tono era aggressivo, qualcuno iniziò a parlottare nel frattempo, chissà cosa avevano da dirsi.
-Pensi di spaventarmi?Come minimo è il tuo ragazzo, che cosa commovente.. Lo stai difendendo, che carini! Non ho paura di un finocchio.- Blaze a quel punto si intromise.
-Lui sta con me, quindi ti conviene non infastidirlo.- Disse, acida.
-Ah davvero? E sul serio non ti sembrano strani i loro comportamenti? Come minimo il tuo ragazzo lo prende in culo quando tu non ci sei!- Esclamò, scatenando le risate di quasi tutta la classe.
-Che stronzo..  Testa di cazzo non sono affari tuoi! Torna a bere il latte da mamma che la poveretta come minimo deve ancora cullarti per addormentarti e tu vieni a perdere tempo qua! Cresci, coglione.- Le parole di Blaze erano taglienti, tanto che per un attimo fece ammutolire tutti.
-Falla fuori Bark!- Si sentì quel commento in sottofondo, Bark doveva essere un soprannome o qualcosa del genere, il ragazzo mise su un sorriso di scherno e si rivolse a Blaze.
-Wooh, calma bestiolina, sta cagnetta oltre ad abbaiare ringhia, speriamo non morda.. Dovresti tenerla al guinzaglio Testa d’Argento.-
La prof sbatté più volte un pugno sulla cattedra, richiamando l’attenzione di tutti.
-Terry, esci immediatamente ignorante! .. E tu Åkesson, metti giù Jet.-
Roteò gli occhi sentendo l’ennesima persona sbagliare la pronuncia del suo cognome, nessuno la azzeccava.
“Si dice con la ‘O’”, pensò, ma non lo disse, quando mai lui avrebbe avuto il coraggio di parlare?
Lasciò andare l’amico, ma prima che l’altro tornasse al posto gli strinse una mano e gli sorrise, Jet ricambiò e sospirò sciogliendo quella stretta, poi si andò a sedere.
Lui si rivolse a Blaze.
-Grazie per averci salvato il culo.. Mi dispiace per quello che ha detto.-
-E di che! Per gli amici si fa Silv, e poi è solo un coglione, perché dovrei prendere seriamente quello che dice? Piuttosto, ora inizieranno a girare voci su di noi.-
Disse, per poi scoppiare a ridere.
Se c’era una cosa che aveva capito di lei, era che non riusciva a restare seria per più di qualche secondo, tranne nei casi in cui la serietà era richiesta, allora li diventava la ragazza più seria che lui avesse mai conosciuto.
Era particolare, andava a riempire ogni vuoto colmandolo di se stessa.
Magari un giorno sarebbe riuscita a colmare anche i suoi di vuoti, come faceva Jet.
Sarebbe stato bello averla accanto in eterno, da quando la conosceva non c’era mai stata una volta in cui si sentisse male.
-Beh non importa, la verità alla fine la sappiamo noi, non serve che la sappiano anche loro.. No?-
-Ovvio, senti Silv.. Ti va di uscire con me e i miei amici? Ovviamente l’invito è anche per Jet.-
-Devo pensarci.. Sai, non è facile socializzare per me e per lui..-
-Tranquillo, ma sappi che loro sono diversi dagli altri, chi lo sa, magari ci andate d’accordo.-
-Beh lo spero, perché di te mi fido e quindi.. Verrò.- Le disse, sorridendo.

Appena suonò la campana Jet si avvicinò a loro.
-Hey Blaze.. Scusa per ieri io..-
Lei gli sorrise, appoggiandogli una mano sulla spalla.
-Tranquillo Jet, va tutto bene- Gli disse sorridendo – Piuttosto, stai bene? Quel tipo è stato uno stronzo, ma era solo un coglione non lo devi ascoltare, non devi dare peso alle cose che dicono quelli come lui, non valgono nulla le loro parole.-
Jet ridacchiò.
-Hey, ci sono abituato.. Non mi fanno male gli insulti, sono io che mi faccio male piuttosto, la mia presenza mi intossica di morte.-
-Ti piace la poesia?-
-Molto, perché?-
-Si sente da come parli, e poi lasciatelo dire, hai un accento francese bellissimo!-
-Oh.. Grazie- Vide l’amico arrossire- Ma quindi stai con Silv? Non mi aveva detto nulla..-
Lui e l’amica si guardarono negli occhi per un attimo, per poi scoppiare entrambi a ridere.
-No, ci conosciamo solo da qualche giorno Jet.- Disse passandogli un braccio dietro ai fianchi e tirandolo a se.
-Sarebbe più credibile se fossi tu a stare con lui Jet.. Ora devo andare, ci vediamo a pranzo?- Annuirono entrambi.
-Bene, allora vi aspetto giù al campo da calcio!- Esclamò, per poi correre via.
Rimasero entrambi a guardare il punto vuoto dove fino ad un attimo prima c’era Blaze, aveva lasciato l suo profumo nell’aria.
Dopo poco Jet si avvicinò a lui, che gli mise una mano dietro alla nuca facendogli appoggiare la testa al suo petto, iniziò a cullarlo lentamente.
A volte le parole nemmeno servivano, bastavano le loro anime e il loro corpi per comunicare.
Non aveva bisogno che l’altro gli chiedesse aiuto per capire quando lo richiedeva.
Dopo qualche decina di secondi l’altro parlò, cercando di trattenere i singhiozzi che inevitabilmente andavano a spezzargli la voce.
-M-mi fanno male in realtà, ma non voglio farle pena, non vorrei fare pena a nessuno..-
-Lo so Jet, ormai so capire se stai mentendo, ma come ha detto anche lei devi cercare di non dare peso ai giudizi degli altri, le parole false o inutili durano un momento e poi svaniscono, non hanno valore..-
-Non sono abbastanza forte, ero certo di essermi fatto una corazza almeno per gli insulti, ma non è così e sembra che tutto possa buttarmi giù.-
-Jet tu dentro hai un tesoro, non buttarti via così, tu sei una di quelle persone che se anche fuori stai cadendo a pezzi, dentro sei imbattibile.-
-Ma io mi sto sgretolando anche dentro..-
-Sono solo scosse, non cadrai..- Lo sentì fremere e singhiozzare più forte.
-No, hey..- Lo strinse di più a se, accarezzandogli la schiena.
-S-scusa per prima..-
-Non scusarti, sono stato io a baciarti per primo.-
-Voglio fare vedere a tutti che sono vivo, che non sono vuoto come dicono loro..-
-Devi solo pensare ad una cosa alla volta, prendi la vita un minuto alla volta e concentrati solo su quello.-
-J’ai peur..-
- Du er ikke alene..-
Alzò lo sguardo notando Miles che li fissava fuori dalla porta, lasciò un bacio leggero sulla testa dell’amico e lo strinse ancora una volta prima di lasciarlo andare.
Vide Miles scuotere la testa e andarsene.
Aveva un cuore di pietra quel ragazzo.
Non vi era una sola cosa che apprezzasse se non se stesso e le sue doti da bravo scolaro.
Pure lui che tanto odiava la vita riusciva a trovare il lato bello delle cose.
Ad esempio il sorriso e la pace del suo migliore amico.
Inoltre era probabile che Miles avesse creduto a Blaze, esattamente come il resto della classe, e vederlo abbracciare Jet in quel modo poteva causare dei fraintendimenti, ma lui non stava con lei e quindi aveva l’anima in pace.
Si fa per dire, quando mai la sua anima era realmente in pace?
-Su andiamo, gli studenti modello arrivano in orario.- Disse scherzosamente, Jet gli sorrise e si incamminarono assieme verso l’altra classe.
Per il corridoio incontrarono nuovamente Miles, stava prendendo del cibo ad una macchinetta e quando li vide il suo sguardo si fece astioso.
-Fate schifo, ve ne rendete conto vero?-
-Dovresti imparare a farti i cazzi tuoi, te ne rendi conto vero?- Chiese, infastidito.
-Vermi..- Sussurrò l’altro, rigirandosi verso la macchinetta.
Scosse la testa ridendo, ridendo alla ridicolezza di quel ragazzo.
-Ancora non mi ricordo di lui..-
-Non preoccuparti Jet, ogni cosa verrà a tempo debito, e poi non è che sia così importante che tu abbia suoi ricordi, detto sinceramente.-
-Mh.. Silv, tu come stai?-
Non si aspettava quella domanda, non in quel momento almeno.
-Beh io.. – Sbuffò, passandosi una mano sul collo – Uff.. Non posso mentirti Jet, non a te..  Non sto bene, ma nemmeno così tanto male come sto di solito.. Forse è anche perché siamo di nuovo assieme.-
-E a livello mentale?-
-Ho preso qualcosa.-
Jet si fermò, prendendolo per le braccia.
-Silv, stai attento per favore.. Lo dici sempre anche tu- Mentre parlava gli alzò le maniche, controllando che non ci fossero nuove ferite, si sentiva sempre in imbarazzo quando lo faceva. –Lo dici sempre anche tu,sono inutili quei farmaci e prenderli a caso non è la soluzione.- Gli riabbassò le maniche dopo aver costatato che non c’era nulla di nuovo, la sua espressione stava a cavallo tra la dispiaciuta e la soddisfatta.
Gli accarezzò una guancia sospirando, non voleva dargli altre preoccupazioni, le sue erano già abbastanza.
-Non preoccuparti, va tutto bene Jet, va tutto bene.-
Gli sorrise, l’altro ricambio insicuro.
Lo sapevano entrambi che nulla andava bene, eppure continuavano a mentire a loro stessi affermando il contrario, forse nella speranza di auto convincersi.
-Du er ikke alene..-
-Jag vet Jet, jag vet.. Du är med mig.. Tack.-29
Lo abbracciò, riusciva sempre a consolarlo.
-Silv, posso chiederti una curiosità..? Quando mi sono svegliato quella mattina in quella stanza.. Quelle coperte nere..-
-Ho chiesto io i fartele mettere, volevo che fossi felice al tuo risveglio, volevo farti stare bene.-
-Sei gentile.. Sei sempre così gentile..Ho paura che non potrò mai trovare qualcuno che sia così gentile con me oltre a te.. -
-Non sono sempre gentile, la verità è che la rabbia mi schiaccia, e divento stronzo e apatico.. Ma tu ti meriti solo il meglio ed è per questo che sono sempre gentile con te, e poi tu lo sei sempre con me.-
Si diressero verso la classe, appena entrarono gli occhi di tutti furono su di loro.
-Ciao puttana!- Urlò Julie-su dal fondo della classe.
-Signorina si dia un contegno, non bisogna giudicare gli altri per come sono.-
Quella del professore di matematica fu una frecciatina pesante.
-Potreste motivare questo ritardo?-
-Lei potrebbe motivare il suo comportamento a dir poco inabile?-
Chiese Jet, assottigliando lo sguardo, si era difeso da solo.
-Non sei nella posizione per fare certe domande Hawkers, qualsiasi cosa tu faccia sarebbe la mia parola contro la tua.. Ha saltato due settimane di scuola dopo essersene andato da scuola senza nemmeno essere ritirato dai genitori!-
-Si prof, credo di essere consapevole di ciò che faccio.-
Il professore tratteneva a stento la rabbia, aveva i nervi a fior di pelle.
-Ha una motivazione valida?-
L’amico abbassò lo sguardo.
-Prof.. Ero stato coinvolto in un pestaggio quel giorno, sono scappato perché mi vergognavo e non me la sentivo di tornare in classe, e poi.. Sono successe tante cose, non sono stato in giro a divertirmi se è questo quello che pensa, sono rimasto per due settimane in ospedale.-
-Il certificato medico?-
-Non.. Non quel tipo di ospedale.. Credo che risolverà tutto la preside..-
-E quale? Quello dei tuoi sogni? Tu vaneggi ragazzo!- Sentenziò, facendo ridere l’intera classe.
-Psichiatrico, ospedale psichiatrico.- Disse secco e amareggiato, per poi girarsi e dirigersi verso due banchi liberi in mezzo alla classe, lui lo seguì.
Si sedette, ma nel momento in cui Jet stava per fare lo stesso il professore lo bloccò.
-Tu fermo, vieni alla lavagna, ti interrogo così magari smetti di prendere in giro chi ha dei problemi seri.-
Vide l’amico fremere dalla rabbia, era già pronto a tirare fuori qualche farmaco calmante ma Jet lo fermò con un gesto della mano, si girò verso il professore con un sorriso sghembo sul volto e lui ne rimase inquietato, a quel punto andò a mettersi accanto a lui, alla lavagna.
-Per carità smettila! Fai paura.. Sembri un clown con tutto quel trucco e tutta quella cianfrusaglia addosso, fammi questa equazione e smetti di comportarti come un ragazzino incompetente!- Si sentì una risata generale della classe, prima di prendere il gessetto in mano si fermò e si girò verso il professore.
- Lo sente come ridono prof? Ridono alle sue battute.. Lo sa chi è che intrattiene il pubblico con le battute? Il comico, non il professore di matematica.. E inoltre non trovo affatto professionale il suo modo di compensare i suoi vuoti umiliando uno studente che ha come minimo un terzo della sua età.-
La classe ammutolì, il professore rimase interdetto.
-Svolgi i calcoli!- Disse, urlando.
-Urlare non la fa sembrare più severo.- Disse pacatamente Jet, per poi prendere il gessetto in mano,senza scomporsi,eseguì il calcolo alla perfezione e ad una velocità non indifferente.
Notò Miles rimanere leggermente sorpreso, così come buona parte della classe.
-Ho fatto.- Disse secco, appoggiando il gessetto sulla cattedra.
-Come.. Come è possibile? Ti sei perso tutte le spiegazioni!-
-Sono matto, non stupido.-
-Ancora con questa storia? Va al posto e vergognati, mi chiedo come fai a prenderti gioco di persone che stanno male così!-
Jet sbuffò.
-Lei è veramente noioso, lo sa?- Disse, avvicinandosi al posto accanto al suo, ma prima di sedersi si sporse per un attimo sul banco di Julie e le sussurrò qualcosa, lei ne rimase indignata e anche scioccata, a detta sua.
Appena l’amico si sedette accanto a lui gli prese una ciocca di capelli ed inizio a giocarci, rigirandosela tra le dita e guadagnandosi un’occhiataccia da parte del professore che lo fece ridacchiare.
-Che le hai detto, genietto?-
-Che ha ragione e che non riuscirà mai  a fare dei pompini come i miei.-
Rise, cercando di trattenersi il più possibile.
-Vorresti provarne uno?- Chiese ammiccando, scherzosamente.
-Magari più avanti..- Disse scuotendo la testa e dandogli tre leggere pacche sulla spalla, poi gli sorrise.
-Sono tutti sconvolti perché sai la matematica.-
-Davvero? Ma non si fanno mai i cazzi loro?-
-No, direi proprio di no.. Jet, volevo dirti che sei stato fantastico alla lavagna, e non per i calcoli, sapevo già che con la matematica te la cavi, piuttosto mi è piaciuto il coraggio che hai avuto a rispondergli, io non ci sarei mai riuscito.-
-Grazie.. Non voglio sempre darla di vinta agli altri Silv, in realtà mi stavo cacando, ma dovevo farlo.-
-Lo so, sei stato un grande.-
Rimasero in silenzio per buona parte della lezione, rischiò di addormentarsi almeno tre volte, Jet invece si era lasciato cullare da Morfeo già da un bel po’.
Notò che Shadow li stava fissando, accanto a lui c’era Sonic, con uno zigomo leggermente tumefatto, i loro sguardi facevano trasparire aria di guai.
Al suono della campana i due si avvicinarono a loro, Shadow prese direttamente Jet per i capelli, l’altro si svegliò di colpo e urlò per il dolore, Shadow mollò la presa sui suoi capelli e lui lo afferrò prima che potesse rovinare a terra.
Sentì il suo respiro farsi immediatamente irregolare,e i suoi battiti aumentare di colpo.
Lo sentì fremere e tremare, cercò di calmarlo e di tenerlo lontano dal suo aggressore.
-S-shad..-
-ZITTO!-
Shadow scattò, strappandoglielo dalle braccia e afferrandolo per la maglia, lo sbattè al muro.
Cercò di raggiungerli ma Sonic lo bloccò, cercò di staccarselo da dosso ma non ci riuscì e si arrese per il momento.
-Come ti sei permesso? Credi di poter fare quello che vuoi solo perché sei un coglione problematico? E’ inutile che fai il gradasso, tiri pugni come una puttanella!-
Concluse tirandogli un pugno allo stomaco.
Jet era già al tappeto, non sopportava di vederlo soffrire, era come se anche lui sentisse il dolore che l’altro provava.
-S-shadow.. Fermati ti prego, non sono in grado di sostenere un tuo pestaggio, per favore.. – Jet era quasi a corto di fiato, probabilmente non riusciva nemmeno a respirare, non avrebbe sopportato ancora per molto quella visuale.
-Non me ne frega un cazzo, non puoi tornare qui e fare quel cazzo che ti pare, senza un cazzo di motivo!-
Shadow era furente, e Jet riuscì solo ad arrendersi.
No, non poteva permetterlo.
Appena vide un altro colpo arrivare sul corpo esile e indifeso dell’amico, approfitto di un attimo di distrazione di Sonic per staccarselo da dosso.
Si gettò sopra a Jet senza che Shadow nemmeno se ne accorgesse, riparò l’amico dai colpi  furenti del più grande mettendosi in mezzo.
Dopo poco Shadow si fermò, accorgendosi di non stare più colpendo la sua preda.
Si girò verso di lui, non sentiva nemmeno il male, solo rabbia e bisogno di proteggere.
-Scusalo Shadow.. Jet ha reagito così perché ha preso le parole di Sonic come provocazione , cerca di calmarti..-
-Non sa difendersi da solo? Levati dal mezzo!-
-Shadow ascoltami, così non risolvi nulla..-
-Non me ne frega un cazzo se lo ha provocato, ciò non giustifica un pugno in faccia!-
L’amico si sforzò e riuscì a mettersi faticosamente in piedi, si teneva la pancia e tremava.
-Basta.. Tutti e due.- Lo vide traballare sulle sue stesse gambe,si avvicinò preoccupato ma prima che potesse fare qualsiasi cosa Jet ebbe un conato di vomito e corse via, rischiando di cadere ad ogni passo.
Il primo ad andargli dietro fu Sonic, seguito da lui e Shadow.
Entrarono in bagno e lo trovarono piegato su un water, si affrettò ad inginocchiarsi accanto a lui e gli diede un aiuto a ripulirsi.
-Ne avevi proprio bisogno?- Chiese a Shadow, senza riuscire a trattenere la rabbia, non ottenne risposta.
Jet si alzò molto lentamente e lasciò perdere Shadow, dando attenzione a lui.
– Lasciali perdere Silv, non mi va di pensare ad altro ora, voglio solo provare a stare bene, e dovresti farlo anche tu..-
Si diede una sistemata veloce al lavandino, poi gli fece segno di seguirlo fuori, lui rimase in silenzio e lo seguì lasciando un ultima occhiata ai due che erano rimasti in bagno, Sonic perplesso, Shadow deluso.

Si ritrovarono a camminare per i corridoi assieme ad un ragazzo visibilmente agitato, si rigirava nervosamente un foglio tra le mani mentre percorreva la loro stessa strada.
Finirono per entrare tutti e tre nella stessa classe, solo in quel momento il ragazzo sembrò fare caso a loro, ma non disse nulla,li guardò solo con tanta curiosità.
Andarono a sedersi,anche loro erano incuriositi perché aveva un aspetto singolare.
Aveva la pelle mulatta e gli occhi leggermente a mandorla,uno sguardo tagliente.
Portava i capelli alle spalle e di un colore tendente al viola, un ciuffo era biondo.
Indossava una maglia a maniche corte nera e attillata,dei jeans neri e larghi,inoltre notò che aveva dei piercing, alle labbra,sul naso e ad un sopracciglio.
-È carino.. - Disse Jet,facendolo ridere.
-Vuoi provarci anche con lui?-
-No, aspetterò che si incuriosisca,magari poi mi parla.-
-Come fai a sapere che lo farai incuriosire?-
-Tutti mi trovano misterioso e non so se hai visto come mi ha guardato..-
-Mi piace vederti così speranzoso.-
-Non sono speranzoso, ho letto un libro della Kitcher e so per certo di avere attirato la sua attenzione.-
-Ah, dimenticavo che tu leggi molto.-
Jet ridacchiò, tornarono a dare attenzione al ragazzo, la professoressa lo stava presentando alla classe.
-Ragazzi silenzio! PER FAVORE FATE SILENZIO!-
La sua voce alta e stridula si spezzò raggiungendo una nota troppo alta per le sue vecchie corde vocali e tutti fecero silenzio,fatta eccezione per qualche risatina in sottofondo.
La professoressa si schiarì la voce.
-Allora,lui è..- Si sistemò gli occhiali e avvicinò il foglio con sopra l'elenco dei nomi agli occhi.
Il ragazzo ridacchiò e molto gentilmente si fece avanti.
-Non si sforzi prof, mi chiamo Anil-Tej Vijaya, però preferisco Espio, è il mio soprannome ed è più facile da ricordare e pronunciare,oppure anche soltanto Anil.-
Sorrise alla professoressa la quale ricambiò il sorriso.
-Con questo nome particolare,da dove vieni?-
-Beh, leggendo l'elenco il mio nome non è di certo il più particolare qua dentro.. Comunque, i miei sono indiani ma abbiamo abitato tantissimo tempo in Brasile,l'India è già molto se l'ho vista! Ora ci siamo trasferiti qua.-
-Wow, avete viaggiato molto?-
-Io no, ma i miei genitori tantissimo e inoltre cambiando paesi ho perso due anni di scuola.-
-Oh non preoccuparti per questo,non sei l'unico della tua età ti integrerai benissimo.. Tornando un attimo alla questione dei nomi particolari, c'è un ragazzo che si chiama Jeton, chissà che origini ha.. Non si presenta a scuola da almeno due settimane,non so nemmeno che faccia abbia.. Credo di averlo visto una sola volta dall'inizio dell'anno e non me lo ricordo affatto,voi avete sue notizie? Che si sia già ritirato?-
Si scambiarono uno sguardo confuso e perplesso,poi scoppiarono a ridere e a quel punto la professoressa li notò.
-Che avete da ridere?-
Indicò Jet e cercò di tornare serio.
-Prof, è lui Jeton.-
-Oh, che figura.. Sei tornato, che hai fatto di bello in queste due settimane?-
Chiese,con un pizzico di superiorità e fastidio nella sua voce.
-Sono stato in ospedale.- La professoressa cambiò immediatamente espressione,rattristandosi.
-Oh, scusami.. Non immaginavo che.. Che cosa è successo? Hai avuto qualcosa di brutto?-
-Oh prof no non quel tipo di ospedale.. Cioè si anche quello ma.. Sorvoliamo,comunque se le interessa il mio nome è particolare perché i miei sono francesi, e i miei nonni egiziani.-
-Mi dispiace..- La professoressa doveva avere capito a cosa si stesse riferendo, gli sorrise quasi in modo materno.
- Quindi tu parli francese?-
-Si-
-Ci diresti qualcosa in francese?-
-Prof.. È imbarazzante..-
-Suvvia, cosa sarà mai?-
-Ok mmh.. Che devo dire?-
-Parlaci di te.- La professoressa si mise in ascolto, con una mano sotto al mento.
-D'accord.. Mmh, je suis Jeton, j'ai presque quinze ans.. Mmh.. -
-Tu as une copine ? -
Jet rise.
-Oh, non.. J'ai eu une petite histoire avec un garçon,mais ce n'est été pas sérieux.-
-Ow Jet,tu es.. -
-Oui,je suis homo.-30
-Bella chiacchierata,fortuna che anche io un po' l'ho studiata questa lingua da giovane.- Disse ridacchiando nervosamente, forse avevano toccato un argomento che a lei non gradiva, ma da una donna vecchia poteva aspettarselo e non gliene faceva una colpa.
Il ragazzo nuovo probabilmente non aveva capito nulla, così come il resto della classe, forse era per quello che Jet non si era vergognato di parlare dei suoi gusti sessuali davanti a tutta la classe, di solito si imbarazzava anche se tutta la classe già lo sapeva.
-Bene ragazzi- La professoressa batté le mani riportando l'attenzione su di se - È ora di fare qualcosa, benvenuto in questa scuola Anil, va pure a sederti dove vuoi, ti auguro un buon anno scolastico.-
-Grazie professoressa.-
Disse, per poi guardarsi attorno indeciso,seguì il suo sguardo e comprese che stava puntando direttamente in direzione di Julie-su, che gli stava facendo segno di sedersi accanto a lei, nel posto vuoto occupato poco prima dal ragazzo che quella mattina aveva infastidito Jet.
Doveva proprio essere disperato per abbassarsi a certi livelli,bastavano un bel culo e due tette per controllare gente come lui.
Anil si diresse verso di lei e a quel punto lo lasciò perdere.
- Jet, toglitelo subito dalla testa,sta con loro.. Faranno di tutto per screditarci e mettercelo contro.-
-Lo so.. Lo so.-
Il suo sguardo era deluso,gli dispiacque vederlo rattristarsi.
-Vieni qui su, il meglio arriverà Jet.. - Disse,allargando le braccia, Jet vi si buttò dentro ed emise un mugugno in segno di lamento, lui ridacchiò e lo strinse sospirando.

A fine lezione Julie prese uno sconcertato Anil a braccetto,se lo tirò dietro come si fa con i cagnolini ed iniziò a presentargli la classe, una descrizione spesso negativa per ogni singolo compagno.
Toccò pure a loro,roteò gli occhi sbuffando ancora prima che dicesse qualcosa.
-Salve principessa sul pisello, cos'hai da dire di bello su di noi?-
Chiese,incrociando le braccia e appoggiandosi scompostamente allo schienale della sedia.
Lei gli lanciò uno sguardo di fuoco, riducendo gli occhi a due piccole fessure, poi scoppiò a ridere.
-Anil, ti presento i due matti della classe,faresti meglio a stargli lontano, come hai potuto notare quello argentato morde, ha la rabbia secondo me e inoltre quello li accanto è frocio e sembra più donna di me!-
-In effetti lo avevo notato.. Stavo cercando di capire se è donna o uomo fin dall'inizio dell'ora.-
Scosse la testa deluso, ogni speranza che quel ragazzo potesse essere diverso dagli altri svanì.
A quanto pare gli umani erano delle merde tutte uguali, indipendentemente dal loro luogo di provenienza.
Raccolse le sue cose frettolosamente e Jet lo imitò, vedeva che stava tremando,ma non era sicuro che fosse per via di quel che aveva detto Julie, gli diede un aiuto dato che i suoi movimenti erano lenti ed impacciati, il volto marcato da fatica e profonda delusione.
Prese l'amico per un braccio e lo tirò a se, ci mancò poco che cadesse.
Iniziò seriamente a chiedersi che cosa gli stesse accadendo,dovevano uscire di li al più presto.
Julie e Anil dovevano avere inteso quanto fosse incazzato, a giudicare dall'espressione compiaciuta di lei e quella perplessa e contrariata di lui, forse aveva capito come era fatta la persona che aveva accanto ma non gli dedicò uno sguardo diverso da quello con cui guardò lei,avrebbe difeso Jet ad ogni costo.
-Andiamo,Blaze ci sta aspettando..- Disse dolcemente all'amico,ma lui sembrava non riuscire a sentirlo, lo prese per le spalle e cercò invano il suo sguardo.
Teneva le labbra leggermente dischiuse e gli occhi serrati.
-Jet, che succede?-
Anil li fissava preoccupato, sembrava intenzionato a fare qualcosa ma appena lo vide muovere un passo verso di loro girò la testa di scatto inchiodandolo sul posto solo con uno sguardo.
Appoggiò a terra le borse di entrambi e fece sedere l'amico.
Gli prese la testa tra le mani sollevandogliela delicatamente,gli spostò i capelli dal viso e gli poggiò una mano sulla fronte,non scottava.
Dopo qualche secondo lo vide riprendersi leggermente.
-S-scusa.. A volte mi sento svenire anche solo per fare due passi, sono così stupido..-
Lo accarezzò.
-Non lo sei, stai tranquillo Jet ora passa.. -
Non riuscì a sopportare la presenza degli altri due a lungo, doveva trovare un modo per uscire da li.
-Riusciresti a resistere fino al campo da calcio? Così stiamo in pace.- Disse, tirando una frecciatina ai due ragazzi dietro di loro, si chiese perché mai non se ne stessero andando,avrebbero reso tutto molto più semplice.
-Si.. Dovrei riuscirci..-
Lo aiutò a rimettersi in piedi e gli sorrise, prese anche la sua borsa in spalla e si avviò lentamente alla porta, l'altro lo seguì goffamente.
Appena gli fu accanto gli passò un braccio sulle spalle e lo avvicinò a se.
-Stai tranquillo,andiamo piano..-
-Grazie Silv, sei sempre il meglio tu.. -
Ridacchiò, cercando di metterlo il più possibile a suo agio, non voleva fargli capire quanto in realtà si stesse preoccupando per lui.
Sapeva che quel che era appena successo era dovuto alle sue condizioni fisiche e soprattutto al suo peso.
Era al limite, un solo sgarro sarebbe stato fatale e lui non poteva permettergli di fallire.
Appena furono fuori qualcuno li chiamò, riconobbe la voce di Anil per via del suo accento straniero molto marcato.
Vide la speranza negli occhi di Jet e sapeva che ci sarebbe cascato facilmente, non avrebbe permesso a nessuno di illuderlo, era sicuro che Anil non fosse li per fare amicizia o per fare qualcosa di innocente, stando in compagnia di Julie non poteva di certo avere dei buoni propositi nei loro confronti.
Jet fece per girarsi indietro ma prontamente lui lo strattonò, se pur con delicatezza per non spaventarlo.
-Aspettate!-
Aumentò la velocità e sentì Jet gemere leggermente,dato che se lo stava tirando dietro imponendogli una fatica malapena sostenibile per lui in quel momento,ma lo stava facendo per il suo bene.
-S-silv aspe..- Si interruppe per il fiatone ma riprese subito il discorso - V-vuole parlarci..-
-Jet.. Quanto sei ingenuo! Non guardarlo e cammina.-
-Aspettate ragazzi,per favore!-
A quel punto fu lui a bloccarsi per poi girarsi spazientito.
-Piantala! Torna da Julie e i suoi, noi non vogliamo avere nulla a che fare con il vostro gruppetto del cazzo quindi smetti di seguirci e porta le tue cazzo di chiappe da loro,potranno garantirti una posizione migliore in questa scuola di merda, va!-
Le sue parole erano uscite taglienti come lame affilate, poté capirlo dall'espressione perplessa di Anil, che si fermò li ancora confuso.
Si rigirò, trascinando Jet con se.
Aveva diminuito la velocità dato che l'altro non era ancora riuscito a riprendere fiato dopo la corsetta di poco prima.
-Silv.. Magari non è come loro..-
-Jet non voglio che ti feriscano ancora, non voglio.. Ti chiedo per favore di dimenticarlo ancora prima di mettertelo in testa,mi dispiace tanto e lo so che è difficile ma te lo sto chiedendo per favore, per il tuo bene.. -
L'altro rimase in silenzio con la testa china per un bel po', non sopportava di vederlo con il morale a terra.
Si fermò e lo prese per i fianchi, costringendolo a guardarlo negli occhi, ma l'altro cercò di sfuggire il suo sguardo il più possibile.
-O-ok Silv, hai ragione.. Sono ingenuo, troppo ingenuo e continuo a farmi del male.-
Odiava vedere i suoi begl'occhi intrisi di tristezza e delusione.
- Oh, vieni qui.. - Come da manuale, lui aprì le braccia e Jet gli si gettò al petto, lo strinse forte.
-Dah.. Piacerò mai a qualcuno che non sia tu?-
-Jet, sei bello e misterioso.. A qualcuno piacerai sicuramente,te lo prometto.-
-We froci!- Il ragazzo che aveva attirato la loro attenzione con quell’appellativo, passò accanto a loro e palpò il culo a Jet, ottenendo una manciata di sghignazzate dal gruppetto che era con lui.
Si rivelò essere lo stesso ragazzo di quella mattina, “Bark”.
-Tutto ok bambolina?- Chiese strafottente.
Jet si staccò da lui e si girò verso Bark dandosi una sistemata ai vestiti, poi gli rispose con tono pacato.
-Si grazie per l’interessamento, ci terrei a farti notare che palpare il culo di persone con cui non hai rapporti intimi è molto maleducato.. Ma sorvoliamo, vorrei farti una domanda se è possibile, devo saperlo da qualcuno che non ha nessuno legame affettivo con me.-
Si schiaffò una mano sul viso e scosse la testa, quanto i guai non andavano da lui, era lui ad andare da loro.
Bark alzò un sopracciglio e rise.
-Tu sei tutto matto, a volte mi chiedo che ti dice il cervello..-
-Tante cose.-
-Cosa volevi chiedermi, frocetto?-
-Se io fossi una ragazza, potrei piacerti?- Tutto il gruppo di ragazzi li davanti scoppiò a ridere, per poi allontanarsi, Bark rise a sua volta scuotendo la testa.
-Tu sei completamente andato..- Disse, avvicinandosi a loro. –Hai da accendere bella donzella?- Jet annuì leggermente tremante, gli passò l’accendino insicuro e Bark lo afferrò precipitosamente, accese la sigaretta che aveva tra le dita da prima e glielo ridiede.
Si avviò in direzione del suo gruppo senza dire nulla, poi dopo qualche passo si girò, buttando fuori del fumo.
-E comunque saresti una figa da urlo! Però spiacente, hai il cazzo bambolina!-
Escalmò, rigirandosi.
Rigirò l’amico verso di se, era leggermente perplesso.
Lo abbracciò per qualche secondo, l’altro ricambiò il gesto d’affetto. –Avrei dovuto fare qualcosa, scusa..-
-Stai tranquillo, era solo una palpata.. E poi lui è stato strano, non capisco se gli sto sul cazzo o no..-
-Solo? Jet e che cazzo, non puoi farti sottomettere così!- L’amico abbassò lo sguardo e si bagnò le labbra con la lingua, poi tornò a guardarlo negli occhi.
-Senti Silv.. Non pensarci, era solo una palpata e se fosse andato oltre mi sarei incazzato.. Puoi per favore stare tranquillo per un po’? Su, andiamo da Blaze così smetti di preoccuparti..- Jet si avviò verso il campo da calcio prendendolo per mano, lui lo seguì sconcertato.
Dopo poco riuscirono a distinguere la figura di Blaze, e altri ragazzi.
Avvicinandosi di più riuscì a riconoscere che in quel gruppetto vi era anche il ragazzo che aveva incontrato dopo quella festa disastrosa qualche settimana prima, anche l’altro lo riconobbe man mano che si avvicinavano a loro, rimase a fissarlo.
Quando furono più vicini Blaze scattò verso di loro, prese per mano entrambi e li trascinò in mezzo agli altri.
-Ragazzi, loro sono Silver e Jet, li ho incontrati in quel centro di salute mentale nel quale i miei mi hanno rinchiusa per sbarazzarsi facilmente dei miei problemi!-
Bastò qualche attimo perché l’imbarazzo salisse alle stelle e l’ansia iniziasse a compiere il suo sporco lavoro.
Era così l’ansia, si impossessava di ogni tuo organo quando le pareva, come un mare in piena, un onda che ti trascina sempre più sul fondo.
Tornò alla realtà e smise di fissare il vuoto quando si trovò la mano del ragazzo della festa a qualche centimetro dal viso.
-Hey mi ricordo di te, forse è il caso di presentarci un po’ meglio, io sono Knuckles ma puoi chiamarmi Knucks.-
Afferrò la mano insicuro, poi gli sorrise.
-Piacere..-
-Piacere mio- Disse, tornando a sedersi al suo posto-
-Ma quindi voi state sempre in quello stabile comunicante con l’ospedale?- Chiese una ragazza dai lunghissimi capelli viola,era bella, ma sembrava affaticata e distrutta in quel momento, inoltre non potè fare a meno di notare la sua magrezza.
-Si, fin da quando siamo piccoli.- Le rispose il più amichevolmente possibile.
-A volte venite anche di la?-
-Si, soprattutto io.- Disse Jet, intromettendosi nel discorso con insicurezza.
- Com’è possibile che non ci siamo mai beccati?-  Chiese la ragazza.
-In effetti..- Aggiunse Knuckles.
-Perché? Ci andate spesso?-
-Praticamente siamo sempre li.- Gli rispose la ragazza dai capelli viola, ancora non le aveva chiesto come si chiamasse.
-Oh.. Come mai?- Chiese Jet, togliendogli le parole di bocca.
-Soffro di anoressia.. E altro, ma comunque tutte cose legate ai miei problemi alimentari.-
-Io invece per mia madre.- Disse Knucks, con un tono di voce a cavallo tra triste e amaro.
-E’ incredibile come sia facile dire cose di tale peso a persone praticamente sconosciute, spinti solo dal fatto che sappiamo che voi potete capirci senza giudicare, dopotutto state vivendo delle realtà analoghe.- Disse lei seria.
-Come ti chiami?- Le chiese Jet, precedendolo di nuovo.
-Wave, piacere di conoscere entrambi.- Disse sorridendo e bevendo un sorso da quella che doveva essere una lattina di birra.
-Io invece sono Tikal, piacere anche mio.- Disse, una ragazza dai lunghi dreads biondi e arancioni.
Aveva un viso pieno e solare, i suoi occhi trasmettevano pace e felicità.
-Piacere nostro.- Disse lui, Jet le sorrise.
-Hai dei capelli stupendi!- Disse l’amico – Posso toccarli? Non ho mai avuto il coraggio di farli veri, ho sempre tenuto i cyber-dreads.-
-Certo!- Tikal si sporse verso Jet, lui prese uno dei suoi dread e lo strinse ridacchiando.
-Sono morbidi, che belli.- Le disse sorridendo, si intravidero i suoi denti bianchissimi.
Era tanto che non lo vedeva sorridere così.
Tikal lo ringraziò e si rimise al suo posto.
Vederlo così a suo agio in mezzo ad un gruppo di persone era incredibile, e si rese conto che anche per lui l’ansia stava scemando, lasciando il posto ad una sensazione che non provava spesso.
La calma, la tranquillità.
Parlare con loro non era difficile, anzi nemmeno doveva pensare a cosa dire.
La spensieratezza.
Non l’aveva mai provata, a parte che con Jet.
Stava veramente bene li con loro, ogni secondo era intriso di felicità.
Bevvero le loro birre, scherzarono, si passarono una canna e parlarono tanto, conoscendosi meglio poco alla volta, ognuno raccontava qualcosa di se senza sentirsi ostacolato.
Passavano da parlare di cose stupide a cose serie e profonde, mai prima di quel momento si era sentito tanto bene in mezzo ad un gruppo di persone, anzi era la prima volta che non stava male con attorno persone che non fossero Jet.
Nessuno li era perfetto, erano tutti pupazzi distrutti e rattoppati, giocattoli sfruttati dalla società e gettati nel cassonetto.
Ma loro di quel cassonetto ne avevano fatto una reggia.
Una reggia fatta di sporcizia  e immondizia.
Ma l’immondizia prima di essere immondizia, è un bene, un bene di cui non si sente più il bisogno o che per l’umanità non ha più valore.
Loro non erano affatto il meglio, le loro anime erano corrotte.
Però lui li guardò tutti uno per uno, ed erano bellissimi.
Nelle loro imperfezioni, nel loro marciume erano tutti splendidi.
Erano le tipiche persone da cui la mamma tiene lontani i figli, per proteggerli.
E lui non poteva essere più d’accordo, anche lui se avesse avuto un figlio non gli avrebbe mai permesso di provare così tanto dolore.
Libertà.
Quella era libertà.
Loro erano la libertà.
Osservò Jet ridere di gusto ad una battuta di Wave, era così bello quando era spensierato e felice.
I loro sguardi si incrociarono, i suoi occhi erano vivi.
Sorrise al suo migliore amico, non avevano bisogno di parlare per dirsi che li stavano bene, bastava uno sguardo.
Jet gli prese una mano e lui lo tirò direttamente a se, gli passò un braccio attorno ad un fianco e lo tenne abbracciato, per lui era normale quella vicinanza con l’amico, per lui erano normali quei gesti d’affetto.
Jet rise, sentire le sue braccia attorno al proprio petto gli dava sicurezza.
-State assieme? No perché se così fosse lasciatelo dire, avresti un ragazzo molto gnocco Silv.- Disse Knuckles, bevendo un sorso dalla sua lattina.
Risero entrambi, sapevano che i loro comportamenti erano molto fraintendibili.
-No Knucks, però hai buon occhio!- Esclamò, Jet abbassò lo sguardo arrossendo.
-Non credo che avrò mai un ragazzo..-
Tutti colsero la nota di tristezza nella voce di Jet, si guardarono  per un lungo attimo silenzioso, poi come se ci fosse stato un tacito accordo, una decisione presa solo con degli sguardi, Blaze si alzò andandosi a mettere tra Wave e Jet, passò un braccio attorno alle spalle di quest’ultimo e fece un tiro dalla sigaretta che si era appena accesa, ne offrì una anche a lui e Jet ed entrambi accettarono.
-Ascolami Jet.. Di tempo ce n’è tanto, in un giorno ci sono ventiquattro ora e succedono tante cose in ventiquattro ore.. Ora pensa, in un anno ci sono trecentosessantacinque giorni, pensa a quante ore ci sono in un anno, a quante cose possono accadere in un anno! E pensa a quanti anni hai davanti.. L’amore arriva da se, tu devi solo aspettare.. Non c’è neanche bisogno di rincorrerlo l’amore perché tutto accadrà col tempo.-
Jet rimase a fissarla con la bocca appena dischiusa, poi si ricompose e fece un tiro dalla sua sigaretta.
-E’ che..- Sputò fuori il fumo – Ultimamente ho un pensiero fisso in testa..-
-Quale?- Chiese Tikal, curiosa.
-Se io .. Se io fossi una ragazza.. Vi piacerei forse di più? Piacerei di più alle persone?-
Scosse la testa, non che avesse avuto qualcosa in contrario se Jet fosse stato transessuale ma lui non lo era, glielo aveva detto tante volte che si sentiva in parte ragazza ma che si sentiva bene come ragazzo, continuava a tartassarsi il cervello solo per capire cosa sarebbe piaciuto di più agli altri, non per il suo bene.
-Jet, non devi essere quello che gli altri vogliono che tu sia, devi aspettare che qualcuno ti voglia per come sei, tipo me, tipo le persone che hai attorno ora, qualcuno ti amerà per come sei.-
-Ma Silv..-
Blaze si intromise.
-Jet ricorda quello che ti ho detto un attimo fa, non avere fretta perché qualcuno arriverà, te lo giuro..-
-Blaze.. Sono consapevole del fatto che a qualcuno potrei piacere di aspetto, ma io sono matto, il mio cervello è pappa per pappagalli e non ho un valore..-
Sentire quelle parole lo fece rabbrividire.
-Perché continui a dire di non aver valore? Io sono serio Jet, di questa cosa ne abbiamo già parlato altre volte, il tuo corpo non è un cazzo di giocattolo.-
Era veramente incazzato e gli altri se ne resero conto, ma erano confusi.
Loro non erano a conoscenza delle innumerevoli volte in cui Jet aveva trattato il suo corpo come una pezza con la quale pulirsi il culo, ma lui si, e Jet capì che con quelle parole si stava riferendo a tutte le volte precedenti in cui si era lasciato sfruttare, da se stesso o dagli altri.
-Silv lo so, però ora non preoccuparti per quello che è successo prima.. Capita! Non solo a me, a tutt.. Tutte.. Può capitare a tutte..  Stavo per dire tutti.-
-Ok, capita si, oggi ti lasci palpare il culo, domani magari ti lasci aggredire verbalmente o fisicamente senza nemmeno provare a reagire, capita, si capita! Capita spesso che lasci che le persone ti feriscano, o si approfittino di te!-
Vide l’amico tremare tenendosi le tempie, poi fu come un esplosione.
-E’ L’UNICO CAZZO DI CONTATTO CHE HO CON IL MONDO ESTERNO!- Aveva gli occhi sgranati, si guardò attorno notando le espressioni sconcertate e perplesse degli altri, vide i suoi occhi bagnarsi, si chiuse a riccio ed iniziò a tremare. – L-L’unico capite..? Altrimenti ho solo te Silv.. E sei tutto ciò che ho.. Mi rendi felice Silv ma io ho bisogno anche del mondo, e se il mondo mi regala solo merda io me ne faccio una ragione e me la tengo.. Senza rischio di impazzire d-del tutto..! Del t-tutto capisci..?- La sua voce era ridotta ad un filo strozzato, sapeva che stava piangendo e si odiò per averlo rattristato in quel momento perfetto di felicità, ora il suo  migliore amico era di nuovo distrutto, e la colpa era solo sua.-
Nessuno fece nulla, rimasero a guardarlo aspettando che si calmasse.
-Putain!-31 Esclamò asciugandosi le lacrime con rabbia e scattando in piedi, lo imitò prontamente e lo tirò a se, non gli permise di scappare e sapeva che lo avrebbe fatto, scappava quando si vergognava.
Lo abbracciò e lo accarezzò tranquillamente davanti agli altri, sapeva che non ne sarebbero stati infastiditi, però non riuscì a fare a meno di notare che se stavano in silenzio, ammutoliti.
Gli sollevò i capelli con una mano e gli avvicinò la bocca all’orecchio, sussurrandogli dolcemente ciò che gli voleva dire, lo metteva a suo agio quando lo faceva.
-Non puoi lasciargli fare tutto quello che vogliono.. Ti picchiano, ti insultano.. Uno alla festa ti stava molestando, poco fa ti sei lasciato palpare e non è la prima volta che la fai passare liscia a chi lo fa.. Jet io ho solo paura per te, non voglio di certo che tu non abbia un contatto con il mondo, anzi.. Io voglio solo il meglio per te, e questo è solo il peggio..-
Gli accarezzò i capelli passandoci in mezzo le dita, glieli risistemò, poi gli asciugò le lacrime.
Vide l’amico spalancare gli occhi, poi notò Blaze abbracciarlo da dietro.
-Da ora puoi contare anche su di me..-
-E me!- Esclamò Wave, alzandosi e imitando l’amica.
Si alzarono anche gli altri due, Knuckles gli prese una mano tra le sue e gli sorrise dolcemente,Tikal gli mise una mano su una spalla e gli sorrise.
-Conta anche su di noi perché per te ci saremo, e il tuo migliore amico ha ragione, non devi lasciarti trattare in quel modo perché tu vali molto di più, ti meriti di più.-
Diss Tikal, facendolo smettere definitivamente di piangere lasciando così il posto ad uno dei suoi bellissimi sorrisi.
-Grazie.. A tutti, grazie.-
Vederlo felice di nuovo gli fece tirare un sospiro di sollievo, amava vederlo sorridere.
Tutti loro in quel momento erano felici, stavano tutti bene, nonostante i demoni interiori.





26 [Oh alors.. -- ..Oui]:
-Oh allora.. Nemmeno io ti amo, Silv.. Tu sei la mia vita e sei incredibile, caro..-
-Credi nell’amor eterno?-
-L’amore eterno? Si..-
27: Si, è bello.. Io.. Io ti voglio bene Jet..
28 [Qu’est qui..--..Merci]:
-Che ti è successo?-
-Oh.. Nulla.-
-Ma.. Sei mancato per due settimane, Jet.-
-Mi sono ammalato.-
-Sei francese?-
-Sono nato qui, ma i miei sono francesi.-
-Uh, raccontaci di loro.-
- No.. Meglio se non ve ne parlo..-
-Ma perché?-
-P-professoressa..-
-Hu.. Capisco.-
-Grazie..-
29 [Du..--.. Tack]:
-Tu non sei solo.-
-Lo so Jet, lo so.. Tu sei con me.. Grazie.-
30 [D’accord..--.. Homo]:
-Va bene.. Mmh, sono Jeton, ho quasi quindici anni.. Mh..-
-Hai una ragazza?-
-Oh, no.. Ho avuto una storiella con un ragazzo, ma non era una cosa seria.-
-Ow Jet, tu sei..-
-Si, sono gay.-
31: Merda!



-Amore che non permette a nessuno che è amato
di non riamare a sua volta, si impadronì di me
e mi fece innamorare di costui in modo così violento
che ancora,come puoi vedere, non mi lascia.-

                                                                                        (Dante Alighieri)


-Son stato spoglio così a lungo che ho dimenticato come percepire
Percui non mi importa se mi rompi il cuore,
Scopami e basta fino a che non scompariamo.-

                                                      ( From Sinematic by Motionless In White )

-Combatti in questo mondo di aggressione
Combatti in questa guerra di oppressione
Combatti, lascia l'uccisione procedere-

                                     ( From The perils of indifference by Suicide Commando )

-Non voglio appiccare fuoco al mondo
Voglio solo accendere una fiamma nel tuo cuore
Nel mio cuore io non ho altro che un singolo desiderio
​E quello sei tu, nessun altro lo sarà-

                                            (From I don’t want to set the world on fire by The Ink Spots)







Follow me on instagram : http://instagram.com/sere_rainbow_biersack
Facebook me? xD   (?) : https://www.facebook.com/serena.ferracuti.79 
My first youtube channel: https://www.youtube.com/user/missKillerina14
My second youtube channel : https://www.youtube.com/channel/UC4A05U80ZOrw4nqm56TWaFA
Twitter:   https://twitter.com/SereHorrorx   
Our Youtube Channel: https://www.youtube.com/channel/UC065He7WTjbLnv7qUBZAJNw 
 
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: tror_i_thou_doom