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Autore: queenjane    21/02/2017    1 recensioni
Riprendendo spunto da una mia vecchia storia, Beloved Immortal, ecco il ritorno di due amati personaggi, due sorelle, la loro storia, nella storia, sotto altre angolazioni. Le vicende sullo sfondo tormentato e sontuoso del regime zarista.. Dedicato alle assenze.. Dal prologo .." Il 15 novembre del 1895, la popolazione aspettava i 300 festosi scampanii previsti per la nascita dell’erede al trono, invece ve ne furono solo 101.. "
Era nata solo una bambina, ovvero te..
Chiamata Olga come una delle sorelle del poema di Puskin, Onegin ..
La prima figlia dello zar.
Io discendeva da un audace bastardo, il figlio illegittimo di un marchese, Felipe de Moguer, nato in Spagna, che alla corte di Caterina II acquistò titoli e fama, diventando principe Rostov e Raulov. Io come lui combattei contro la sorte, diventando baro e spia, una principessa rovesciata. Sono Catherine e questa è la mia storia." Catherine dalle iridi cangianti, le sue guerre, l'appassionata storia con Andres dei Fuentes, principe, baro e spia, picador senza timore, gli eroi di un mondo al crepuscolo" .... non avevamo idea,,, Il plotone di esecuzione...
Occhi di onice.
Occhi di zaffiro."
"Let those who remember me, know that I love them" Grand Duchess Olga Nikolaevna.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Zarista
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dragon, the Phoenix and the Rose'
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Alessio era conscio del suo rango  di erede ed era spesso preda dell’arroganza.
Una volta, appurato che gli avrebbero obbedito, chiese agli appartenenti di un reggimento di cui era comandante onorario di buttarsi dentro una fontana, con uniformi e sciabola sguainata, venne obbedito  e ne rise fino alle lacrime.
Alle parate cui lo conduceva suo padre, urlava i suoi motteggi, “  Bravo, avanti così, ma cosa fai, i bottoni sono sghembi.”
 Entrando talvolta nello studio dello zar, pretendeva che il ministro di turno si alzasse in piedi per salutarlo e, cortese, gli stringeva la mano.
Con lui ve la caverete male, asseriva ridendo Nicola quando si allontanava.
 
Per timore che, preda di un capriccio, si facesse male tirando un calcio a un mobile come tutti i  bambini normali, nessuno lo riprendeva, così che il fanciullo faceva tutto a modo suo, con il risultato che divenne recalcitrante e maleducato, viziato oltre ogni dire e obbediva solo a suo padre, atteso che la servitù aveva la consegna precisa di non contrariarlo in nulla, pena la scomunica, ironizzava Olga con Catherine, di contrabbando.
 
Le sorelle, ormai cresciute, dinanzi agli estranei  restavano sedute a braccia incrociate o  ricamavano, la voce bassa, sempre composte a tavola, salvo scatenarsi quando erano da sole.
Uno sfogo di energia, dai doveri declinati dalla inesorabile volontà della loro madre.
Per esempio, nel 1910 la moda era arrampicarsi sugli alberi, Cat e Olga aprivano le file, le confidenze arboree che fluivano tra di loro., la predilezione e la confidenza reciproca sempre costante e immutabile.. un baluardo e uno scudo contro le brutture della vita.
-Volevo farti una domanda-
-Dimmi..
-È su tuo padre, quando hai avuto l’incidente a cavallo..
-Caspita, era il 1906  ne hai passato di tempo a rimuginare, continua, non ti offendere- coprendole una mano con la mia per un momento.
-Aveva uno sguardo vuoto, strano ma ..
-Vedi, Olga.. – Dovevo raccontare della sua predilezione per la bottiglia, i suoi giorni alla deriva, era un bravo attore ma lo sapevo, lo intuivo dai movimenti farfallini e dal brio eccessivo, che da un pezzo non cavalcava più per tema di incidenti imbarazzanti. Ma era mio padre e lei la mia migliore amica, due lealtà configgenti da dirimere.

-Beve, Olga, ecco tutto e mia madre si tiene occupata, lo evita, come me quando non è il caso, ovvero quasi sempre, giusto mio fratello riceve più attenzioni – Guardai in avanti, la sua pena che pesava sulla schiena.
-Oh  .. Catherine. Cat, mia principessa.
-Il loro è stato un matrimonio combinato, nessuno era la prima scelta dell’altro. E non si sono mai trovati in accordo su nulla che nell'essere in disaccordo- La verità, nuda e cruda, tranne che mi faceva male fino al midollo, quindi iniziai a scendere e lei mi raggiunse, dopo, per farmi smaltire la rabbia e l’imbarazzo, fissavo senza vedere il mondo circostante poi mi sfiorò la spalla.
 – E’ la loro vita, Catherine, non la tua, e tu ti sposerai  per amore-
-Come no- Sorrisi, adulta, amara- Non mi sposerò mai  Olga, sarò la tua dama di compagnia e staremo sempre insieme,
-Cretina, ti sposerai e dai retta, se avrai una bambina … le darai come secondo nome il mio.
-Non il primo?- con ironia.
-No, non sono così vanitosa. E un maschio lo chiamerai Nicholas, giusto. O Philippe, se non Felipe, come il tuo antenato- Adorava Felipe de Moguer, il combattente, il pirata.
-Non mi sposerò e non avrò figli, Olga. Tu e io staremo insieme, sempre, ti sposerai, sarò la tua ancella e la madrina dei tuoi figli, mai mi sposerò, dai retta.
-Come no, Catherine, avrai dei figli e ti sposerai.
- NO.
-Invece sì-
-Non penso.
-Sì, dammi retta. E ti sposerai per amore.- lo ribadiva, ci credeva e forse potevo crederlo io pure. Due romantiche, a prescindere, che credevano nel lieto fine.
-Non credo proprio.
Sbagliavo in pieno, come appurammo poi.
-Avrai il tuo lieto fine, Cat.

Andres e Felipe,lo sono stati, il mio lieto fine,ma a quale prezzo.

 
Il giorno dopo portai tre sigarette di contrabbando, un accendino, foglie di menta, dovevo esaudire un suo desiderio, fumare, due principianti alla riscossa, che tossirono a più non posso.
Ma così era.
Poi fu il turno di leggere di contrabbando "MADAME BOVARY", lo voleva leggere senza censure, Gilliard, il precettore di francese delle granduchesse, passava al vaglio le sue letture e segnava, cancellandole, le parole inutili, guarda caso quelle delle scene più interessanti o proibite. A Olga non andava, ricordavo che a dieci anni sosteneva che era inutile imparare i verbi ausiliari, erano i servi dei principali. Era una fautrice di Golia, rispetto a Davide, nella storia biblica di Giuseppe e dei suoi fratelli, parteggiava per il primogenito.
(Se esiste un Dio, sa che ha amato Olga e i suoi)
-Spiegami che colpa ho se Alessio non obbedisce a nessuno- Sancì aprendo la copertina del libro.- Si agita a tavola, pilucca dai piatti altrui e bada che i nostri genitori sono presenti, se va sotto la tavola, sfila UNA scarpa e ci mette una fragola.
-Fammi indovinare, tua madre ti ha brontolato, come al solito. E la dama ha fatto un salto, possibile che abbia rilevato dopo la manovra- Annuì e compresi che intendeva comportarsi male con cognizione di causa, che stavamo facendo una cosa proibita, anche se mi veniva da ridere, Alessio era davvero imprevedibile. Sapevo anche che, non fosse stato emofiliaco, le sue intemperanze non sarebbero passate lisce.
-Lo hai rilegato tu con questo cartone anonimo?
-Sì, per sicurezza e lo riporterò via.
-Lo leggerò a rate in questo modo, ma se lo tengo tra le mie cose può essere pericoloso.
-Inizia, o ci metterai mesi. - le diedi un bacio sulla guancia, poi la lasciai alle sue meditazioni. Non ci mise mesi a leggere, ma a rileggere, se lo imparò a memoria, lei era così, divenne tra i suoi preferiti, come l’Iliade e l’Odissea.
Continuò a cavalcare il vento su Tintagel, il potente corsiero,  a ogni occasione.
 
   
 
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