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Autore: LUNA5    21/02/2017    0 recensioni
Questa è la storia di Noemi Clark una bambina a cui il destino aveva tolto tutto tranne la voglia di vivere e lottare per le persone che amava.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L’inizio della storia

Anche se il 5 maggio 2003 il cielo era più azzurro del solito e il sole scaldava come se fosse agosto per Noemi Clark una bambina di soli cinque anni non era affatto una bella giornata, infatti aveva perso da poco entrambi i suoi amorevoli genitori.

E quel giorno avrebbe segnato per lei l’inizio della sua nuova vita e solo il tempo ci avrebbe detto cosa riservava per lei il futuro.

-Siamo arrivati, potete scendere.- Disse l’uomo al volante che aveva condotto una giovane donna e una bambina davanti ad un grande palazzo, che a prima vista poteva sembrare un bel castello. Ma osservandolo meglio era solo un’enorme edificio grigio e triste con un grosso cancello nero.

-Mi aspetti qui! Per favore, ci metterò solo dieci minuti il tempo di sistemare la bambina.- Gli rispose la giovane donna

-Va bene signora.- Rispose il tassista

Arrivate difronte al cancello la giovane donna suonò il campanello e dopo essersi annunciate il portone si aprì .

-Finalmente siete arrivate! Vi stavamo aspettando. Maria lei porti la bambina dagli altri e sistema la sua roba. Lei invece mi segua.- Disse una signora avviandosi nel lungo corridoio.

-Vieni piccola, vedrai che qui con noi ti troverai benissimo, ci sono tanti bambini anche della tua età.- Le disse Maria sorridendole prendendola per mano.

Maria portò Noemi in un gran cortile dove c’erano molti bambini che giocavano tra di loro, la bambina si guardò intorno un po sorpresa, un po spaesata e timorosa di cosa l’aspettasse.

-Non aver paura, vai tranquilla a giocare con gli altri.-

La bimba continuò a guardarsi intorno finché non notò qualcuno in un angolo del cortile che se ne stava in disparte, osservando gli altri bambini con in mano un bastone che usava per disegnare cerchi nella sabbia. E se non fosse stato per i suoi bei boccoli biondi l’avrebbe scambiata per un bambino dato il suo abbigliamento. Infatti indossava una maglietta nera e dei pantaloni mimetici e un cappellino blu che le copriva il viso. Noemi senza pensarci troppo le andò incontro, sorpresa del fatto che fosse sola.

-Ciao! Io sono Noemi tu come ti chiami? Ti va se giochiamo insieme?- Le disse la bimba sorridendole

-Sparisci!- Le rispose secca senza nemmeno guardarla.

-Ho capito non vuoi giocare, ma almeno mi dici il tuo nome?- Le chiese senza smettere di sorriderle

-Ho detto Vattene! Sei sorda per caso? Voglio stare sola .- Le rispose sempre più scontrosa la bimba bionda. Senza aggiungere altro Noemi si alzo e se ne andò.

~~~~~~~~~~~~~

-Fermo quello è mio! Ridammelo ho detto.-

-Zitta nanetta, altrimenti ti picchio, anzi dico a suor Celeste che mi hai morso come l’ultima volta, così ci pensa lei a te.- Disse un bimbo più grande e grassottello alla bimba solitaria, lei lo guardò male ma non fece nulla anzi si andò a sedere con il suo vassoio ormai vuoto.

-Tieni a me non va più, mi spiace solo che è rimasto solo il dolce. Comunque è sempre meglio di niente.-

-Perché sei gentile con me? Io prima ti ho trattata malissimo non merito il tuo aiuto tanto meno il tuo dolce.-

-Avevi solo voglia di stare sola, non mi hai trattato poi così male e poi io e te siamo amiche e cosa fanno le amiche se non condividere tutto!?!!- La bimba bionda a quelle parole rimase sorpresa di tanta gentilezza e spontaneità

-Mi chiamo Jenna, ma tu puoi chiamarmi J.- Le rispose sorridendole e gustandosi il dolce.

3 ANNI DOPO ……

-J. ma dove vai? Ti metterai nei guai! Non voglio che puniscono anche te, torna a letto per favore.- Sussurrò Noemi

-Non ci penso nemmeno, suor Celeste non mi fa paura. E poi tu non puoi stare tutta la notte senza aver cenato per colpa di quel ciccione di Matías, perciò adesso vado a cercarti qualcosa da mandare giù. Tu aspetta qui.-

Dopo dieci minuti Jenna rientrò con un piatto pieno di patate arrosto e un pezzo di carne.

-È fredda! Ma buona è tutto quello che ho trovato.-

-Grazie ma non dovevi. Se suor Celeste ti trovava sai che ti faceva quella strega?!-

-Lo so! Ma come vedi non mi ha beccato, adesso mangia però.-

-Jenna!?-

-Si che c’è ?-

-Grazie! Sei una vera sorella mi proteggi sempre.- Le disse Noemi ripensando a tutti quei giorni trascorsi insieme.

Capitava spesso che Noemi o Jenna rimanessero senza cena o venissero punite per colpa di qualcun altro, Suor Celeste non era solo la direttrice dell’istituto ma anche la più cattiva per fortuna c’era Suor Maria anche se era solo una novizia, non aveva preso ancora tutti i voti lei era l’unica dalla parte delle ragazze erano sole contro tutti. Jenna era cresciuta in quel orfanotrofio, sua madre l’aveva abbandonata dopo solo un anno. Aveva visto molti bambini venire e andar via anche lei un paio di volte era stata adottata, la prima volta a due anni ma poi venne riportata indietro dato che la coppia che l’aveva presa in affidamento aveva avuto figli propri, la seconda volta era stato poco prima dell’arrivo di Noemi ma anche in quella famiglia non c’era posto per lei come se avesse qualcosa di sbagliato, per questo non voleva affezionarsi a nessuno almeno era quello che pensava prima di conoscere Noemi, con il suo sorriso e la sua gentilezza l’aveva conquistata.

~~~~~~~~~~~~~~

Come ogni mattina la sveglia suonò alle sette in punto e le ragazze si prepararono per andare a lezione da suor Gertrude la più anziana tra le suore non era cattiva ma molto severa e rigida per quanto riguardasse l’istruzione e non ammetteva ritardi per questo si meravigliarono quando arrivate in classe non trovarono la suora ma al suo posto c’era Suor Maria.

-Ragazze siete in ritardo! Dai forza entrate non rimanete imbambolate sulla porta.- Disse invitandole a sedersi

-Come stavo dicendo suor Gertrude non si è sentita molto bene perciò per i prossimi giorni la sostituirò io, adesso prendete tutti il libro di testo e andate alla pagina 32.-

Finite le lezioni Noemi lascio Jenna con una scusa dicendole che si sarebbero viste in sala da pranzo.

-Suon Maria ? Posso chiederle una cosa?-

-Certo, riguarda la lezione? C’è qualcosa che non hai capito?-

-No veramente riguarda Jenna so che oggi è il suo compleanno. Vorrei farle una sorpresa ma non so cosa è come fare. Puoi aiutarmi?-

-Volentieri, ascolta io devo andare in città più tardi che ne dici se gli prendiamo una torta e una bambolina?-

-Ma Suor Celeste lei….-

-Non preoccuparti di lei, faremo le cose di nascosto vedrai nessuno si accorgerà di niente.-

-Grazie, grazie grazie. Però non le prenda una bambolina.- Le rispose Noemi abbracciandola

-Ah no?! E che cosa allora?-

-Una palla di vetro una di quelle in cui la scuoti e scende la neve, sono sicura che l’apprezzerà di più.-

-D’accordo.-

~~~~~~~~~~~~~~

-Suor Maria, suor Maria finalmente è tornata ha trovato quello che le ho chiesto?-

-Si! È tutto apposto sono sicura che le piacerà. Più tosto c’è un problema come farai a darglielo non siete più in camera da sole dato le vostre fughe notturne.-

-Lo so e ho già pensato anche a questo. Ma ho bisogno ancora di lei.- Disse Noemi spiegandole il suo piano.

~~~~~~~~~~~~~

-Sei solo una Stronza!!- Disse Noemi entrando come una furia in mensa dritta verso Jenna buttandogli il vassoio con il cibo a terra.

-Noemi ma sei impazzita?? Che ti prende?.- Chiese Jenna incredula dal gesto dell’amica.

-Davvero vuoi far finta di nulla? So che sei stata tu, l’hai fatto apposta perché era il mio preferito è tu odi i vestitini.- Le rispose Noemi mostrandole l’abito tagliato.

-Adesso basta! Che succede qui, perché state urlando? Signorina Clark mi vuole spiegare?- Disse pacata suor Maria

-E tutta colpa di Jenna vede? Mi ha tagliato il vestito perché era gelosa.-

-Questo non è un buon motivo per comportarsi….-

-Come bifolchi! Non credevo che tra amiche ci si facessero questi dispetti.- Si intromise suor Celeste severa ma anche felice e divertita dalla situazione che si era creata tra le due amiche

-Noemi ti giuro che io non ho fatto niente.- Rispose Jenna

-Bugiarda!! E poi ti hanno visto.- Disse Noemi sempre più arrabbiata

-Ti hanno mentito, lo sai che tutti qui mi odiano tu sei l’unica amica che ho non ti farei mai del male. E tu questo lo sai.-

-Basta così! Signorina Clark accusare una persona senza prove è grave, inoltre ti sei comportata malissimo perciò verrai punita, stasera dormirai in isolamento.-

-Ma non è giusto!! È lei che mi ha rovinato il vestito.- Replicò Noemi

-Non sono stata…-

-Jenna!? Non credi che dovresti dire la verità? Suor Celeste, sono io la persona che ha visto Jenna tagliare il vestito l’ho detto a Noemi ma non credevo che l’aggredisse- Disse dispiaciuta

-Suor Maria sta mentendo!- Rispose arrabbiata Jenna

-Signorina Hamilton!! Come osa dare della bugiarda a una Suora anche lei finirà in isolamento forza andiamo.-

-Aspetti Suor Celeste, le accompagno io finisca pure il suo pasto, tanto io volevo ritirarmi nelle mie stanze non sto troppo bene.-

-Non importa lei vada pure ci penso io alle ragazze.- Le disse soddisfatta

-Ma…- Disse un po preoccupata Suor Maria e lo sembrava esserlo anche Noemi.

-Che c’è ? Non è forse d’accordo?-

-Certo che …che si.- Disse mortificata abbassando lo sguardo

-Suor Celeste, Suor Celeste finalmente l’ho trovata, Padre Carlos è al telefono vuole parlare con lei subito.- Disse una suora arrivando di corsa.

-Essia! Suor Maria si occupi delle ragazze dopo di che si potrà ritirare.- Disse irritata dal cambiamento di programma.

L’isolamento si trovava nei sotterranei erano delle stanze se così si potevano chiamere due celle con dei lettini, una stanza fredda senza nemmeno una luce, in compenso però c’erano ratti e scarafaggi, nessuno voleva passarci la notte nemmeno loro, era la peggiore delle punizioni, la più severa.

Una volta raggiunti i sotterranei lontani da orecchie indiscrete Noemi esultò.

-Evviva ce l’abbiamo fatta!! Anche se per un attimo ho temuto il peggio.-

-Ti avevo detto di fidarti, che ce l’avremmo fatta. Anche se… diciamo che qualcuno lassù ci ha voluto dare una mano.- Rispose Suor Maria

-Ma di che state parlando?- Chiese Jenna seccata

-Scusami amica mia! Se per tutto il giorno sono stata strana è distante ma era l’unico modo che avevo, per fare questo.- Disse Noemi mostrandole la stanza davanti a loro

-Questo co…. O mamma non ci credo!- Disse Jenna vedendo la stanza di isolamento ripulita con una di quelle lampade che riproducevano le stelle inoltre infondo alla cella c’era un tavolo apparecchiato per due con una torta al centro e due piccoli regali accanto.

-Ti... piace?? Ti prego dimmi che mi perdoni, anche Suor Maria mi ha aiutato era d’accordo con me.-

-Quindi la storia del vestito era solo una scusa.-

-Si. E non sai quanto mi sono sentita in male ad averti incolpato ma dovevo essere credibile, per suor Celeste.-

-Ma non dovevi rovinarti il vestito, so quanto ci tenevi.-

-Non mi importa, io ti voglio bene ed è solo questo quello che conta.-

-Anch’io ti voglio bene. Comunque hai visto quell’arpia come era contenta di quello che stava succedendo.-

-Si c’è rimasta persino male quando è dovuta andare via.- Disse abbracciando l’amica

-Suor Maria ma perché piange?-

-Già noi abbiamo fatto pace e siamo contente che tutto è andato secondo i piani.-

-È solo che… no niente.-

-La prego ce lo dica.- Insiste’ Noemi

-Voi due il vostro volevi bene mi ricorda tanto quello che avevo e che ho perso.-

-Anche lei aveva un’amica così?- Chiese Jenna

-Era mia sorella.-

-Non ci ha mai parlato di una sorella, a dire la verità non parla mai di lei.- Le rispose Noemi

-Avete ragione, non mi piace molto parlare della mia vita precedente.-

-Ma sua sorella dov’è adesso?- Chiese Noemi con delicatezza quasi incerta come se sapesse già la risposta.

-È in cielo.- Disse passandoci la mano sul polso sinistro su una piccola cicatrice almeno così pareva.

-È quella ? Come se l’è procurata?-

-Jenna!! Ssshh lascia …-

-Non preoccuparti, è un tatuaggio o meglio lo era l’ho fatto rimuovere averlo lì mi faceva troppo male.-

-Ci racconti di sua sorella e del significato di quel simbolo, la prego.-Disse Jenna sempre più curiosa.

-Io e mia sorella eravamo come questo simbolo lo Yin e lo Yang così diverse ma così uguali e unite senza poter mai fare l’una senza l’altra. Io ero per tutti la figlia perfetta mentre lei era la più scalmanata sempre contro le regole la pecora nera dicevano ma non per me, io la vedevo perfetta era tutto quello che avrei voluto essere io.-

-Come è morta?- Chiese Noemi beccandosi una gomitata da Jenna come se volesse farle notare il poco tatto che aveva avuto

-L’ho uccisa io!- Disse con lo sguardo perso nel vuoto

-Cosa???? – Dissero i ragazzi interrompendo la storia della nonna

-Ma come… dimmi che è uno scherzo nonna!- Disse Summer

-Vi avevo avvertito che non era una favola e ci saranno parti della storia che non vi piaceranno. E comunque per stasera basta così è tardi e domani avete scuola perciò tutti a letto.-

-Ma nonna non puoi lasciarci sul più bello.- Replicò Jason

-A ragione vogliamo il finale.-

-Domani se vorrete continuerò a raccontare la storia è ancora molto lunga, infondo abbiamo un mese da trascorrere insieme. Adesso come ho già detto prima tutti a letto senza fare storie.- Rispose la nonna e i quattro ragazzi senza aggiungere altro si alzarono diedero un bacio alla nonna e andarono ognuno nella propria stanza.

~~~~~~~~~~

-Amanda, ma secondo te è stata davvero suor Maria ad uccidere sua sorella??-

-Non lo so, in tal caso però mi dispiacerebbe non sembra una cattiva persona non vedo l’ora di scoprire come la storia va avanti.-

-Già anch’io. Buonanotte sorellina.-

-Notte.-

Angolo autrice: Ciao a tutti spero che il capitolo vi sia piaciuto inoltre volevo dirvi che ho scelto di scrivere in corsivo la storia riferita al presente dei protagonisti mentre la parte scritta normale fa parte del racconto della nonna. Ciao al prossimo capitolo se vorrete baci Luna5

 

   
 
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