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Autore: RoisXIII    22/02/2017    0 recensioni
All Might, in quanto Simbolo della Pace, ha molti nemici. Ma c'è un nemico del suo passato che ha deciso di vendicarsi, scagliando contro l'eroe e Midoriya i "Quattro cavalieri dell'Apocalisse", ovvero quattro subordinati con delle Unicità temibili e potenti. Un cavaliere di essi, ovvero il più forte, è il legame che unisce All Might al suo nemico. E sarà costui che l'eroe dovrà temere di più.
Genere: Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
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Penultimo capitolo! E come tale, anche se non ha senso, la storia è vista da tutti e tre i personaggi principali. Buona lettura.

Midoriya dice qualcosa, ma nessuno di noi riesce a capire. Ci avviciniamo alla sua bocca e lo sentiamo dire “Kacchan”. Mi guardo intorno, e lo trovo vicino ai resti di una colonna. Faccio per andare da lui, ma Gran Torino mi afferra il polso.
“Che cosa pensi di fare?”
“Voglio… togliergli il… dispositivo.”
“Lasciala. Noi due dobbiamo trovare un modo per aiutare il giovane Midoriya.”
Il vecchio mi lascia la mano, mantenendo lo sguardo su di me. Mentre mi dirigo da “Kacchan”, lo strato oscuro ricopre il mio corpo. E come ogni volta, mi sembra di bruciare.
Mi inginocchio vicino a lui, spostandogli la testa di lato. Un tentacolo sottile fuoriesce dalla mia mano, infilandosi poi sotto la pelle del collo del ragazzo, tornando infine nel mio corpo. Quando tentacolo e strato sono scomparsi, nella mia mano rimane solo il dispositivo: un microchip di pochissimi millimetri. Ecco la fantomatica creazione di Roku Yano. Con questi aggeggi, ha causato dolore e sofferenza a molte persone.
Con la decisione che ho preso, la situazione potrebbe migliorare o peggiorare. Conoscendo lo zio, peggiorerà di sicuro.
Mi volto verso gli altri, trovandoli a fissarmi.
Avrò preso la decisione giusta?
Ricoprendomi nuovamente di strato oscuro, sollevo il ragazzo, dirigendomi poi da loro.
“Come sta?” mi chiede All Might, madido di sudore.
“Sta... bene. Il microchip... che gli avevo impiantato... è diverso... da quello che avevi... tu.”
“Ci spiegherai tutto più tardi. Ora occupiamoci del giovane Midoriya.”
Gran Torino tira fuori il proprio cellullare. “Direi di chiamare Recovery Girl, dopodiché avvisiamo il preside e gli altri eroi.”
“Kacchan...”
“Cosa facciamo con lui?”
Prendo la parola: “Non si ricorderà... di niente. E non avrà... nessun danno... al corpo. Lo porteremo... a casa, poi andremo... alla U.A. insieme.”
“Porteremo come?”
Con due tentacoli sollevo All Might e Gran Torino, con un altro afferro Midoriya con la massima attenzione. Non devo fare movimenti bruschi o stringere troppo la presa, o i danni al suo corpo peggioreranno ulteriormente.
Ignorando le proteste dei due eroi, mi porto sopra a un'ombra, scomparendo poi in essa.

Sbuchiamo in un vicolo semibuio in città. Fuori da esso vediamo la casa del ragazzo biondo. Costui pare riprendere i sensi. Dobbiamo fare in fretta.
“Kohaku, adesso cosa gli raccontiamo?”
“Niente. Lui ha... dei ricordi... fasulli. Lasciamolo davanti... al cancello. Saprà cosa... fare.”
Gran Torino lo afferra per la vita, attraversa la strada e lo appoggia al muro, stando attento a non farsi vedere da nessuno. Velocemente ci raggiunge, e insieme vediamo il ragazzo aprire gli occhi e stiracchiarsi.
“Dannato Deku” urla. “Quante cose sai su di me? Nerd di merda.”
I tre mi fissano, e io non posso fare altro che scuotere la testa.
“Gran Torino” lo chiama All Might. “Chiama Recovery Girl, dicendole che l'aspettiamo nell'infermeria della scuola. Kohaku, portarci lì.”
Io annuisco, ignorando le fitte di dolore in tutto il corpo. Proprio come alcuni minuti fa, scompariamo in un'ombra.

“Si può sapere che cos'è successo?”
Recovery Girl, una vecchietta dall'aspetto gentile, ci fissa con aria truce, muovendo minacciosamente il suo bastone a forma di siringa.
Siamo nell'infermeria della scuola, e All Might e Midoriya occupano due letti. Il primo per la stanchezza dovuta al dispositivo, il secondo per le ferite gravi riportate.
All Might le spiega brevemente quello che è successo, aggiungendo che avrebbe raccontato tutta la storia in presenza degli altri eroi.
La vecchietta si volta verso di me. “E cosi, sei tu la famosa "Yori". Be', hai causato un bel po' di guai. Comunque, vediamo di curare questo ragazzo, di nuovo.”
Si piega su di lui e gli bacia la fronte. Sotto i miei stessi occhi, vedo le ossa del costato e delle braccia tornare al proprio posto.  Rimango sbalordita. Dunque, è questa l'Unicità che stimola la rigenerazione.
Mi chiedo se...
“Gran Torino, chiama soltanto il preside. Sa di One for All, quindi con lui non dovremmo inventare una scusa sul perché il giovane Midoriya si trovi qua.”
Il vecchietto annuisce ed esce dall'infermeria.
“Perché... non gli sta guarendo... le gambe?”
“Perché potrei ucciderlo. La stimolazione della rigenerazione sfrutta anche l'energia dell'individuo. Nel caso di Midoriya, ne ha sprecata un bel po' durante i due combattimenti, quindi ne è rimasta poca. Tempo qualche oretta e potrò finire di guarirlo.”
“Mamma!” urla Midoriya all’improvviso. “Devo avvisare la mamma. Sarà in pensiero.”
Nello stesso istante, Gran Torino entra nella stanza. “Il preside sarà qui fra una mezz'oretta. Ragazzo, dille che sei con me.”
Midoriya si fa passare il cellulare, digita un numero e porta il dispositivo all'orecchio.
“Mamma. Sì, sto bene. Non è successo niente. Tranquilla, ho incontrato il signor Torino. Sì, quello. Adesso sono con lui. No, non siamo in pericolo. Rimarrò da lui. Uhm, perché? Be’, si è offerto di allenarmi un po’. Sì, ci vediamo domani. Scusami. Ciao!”
 
Guardo sorpresa il preside. Non riesco a capire se è un topo, un cane o un orso. Se non ricordo male, la sua Unicità è la super intelligenza. L’animaletto mi si avvicina e mi prende la mano.
“Piacere di incontrarti, Kohaku. Sono molto contento di sapere che sei dalla nostra parte. Facciamo del nostro meglio.”
Non è arrabbiato con me. Com’è possibile?
“Signor preside, come ci comportiamo? Bakugou, stando alla ragazza, non ricorderà niente di quello che è successo, quindi non possiamo dire agli altri eroi della sua presenza.”
“Ah, Gran Torino, invece sì. Raccontiamoli tutto, modificando la parte di Midoriya, ovvero che anche lui aveva lo stesso microchip di Bakugou. In pratica, i due giovani erano l’esca per attirare il Simbolo della Pace.”
Incredibile. Io non ci avrei mai pensato. La U.A. ha proprio un ottimo preside. Mi volto verso gli altri, vedendo che sono d’accordo con lui. Gli eroi non si fanno scrupoli a mentire ai loro stessi compagni.
“Gran Torino, sei libero di andare quando vuoi. Anche tu, Recovery Girl.”
“Grazie, ma preferisco rimanere qua con il ragazzo. Devo ancora finirlo di curare.”
“Ok. All Might, recupera le forze con calma.”
“Come vuole, ma Kohaku?”
Il preside si gira verso di me, fissandomi attentamente negli occhi. D’istinto, guardo da un’altra parte.
“Ragazza, mi dispiace dirtelo, ma dovrai stare chiusa nelle aule sotterranei della scuola. Lì, la tua Unicità sarà bloccata e qualsiasi dispositivo sarà messo fuori uso.”
Io annuisco, capendo benissimo la soluzione.
“Perfetto. Domani mattina aggiorneremo gli altri eroi della situazione. Kohaku, da questa parte.”
Salutando frettolosamente tutti gli altri, seguo il preside fuori dall’infermeria.
 
L’aula è grande e illuminata. I banchi e le sedie sono stati tutti spostati in un angolo, lasciando al centro un letto. Appoggiata al muro c’è una lavagna, ricoperta totalmente di polvere. Come mi ha detto il preside, le manette sono fuori uso.
Sì, ma la mia Unicità non è stata del tutto bloccata.
Infatti, un sottile, quasi invisibile strato oscuro mi circonda. Mi sento felice: anche se non è bloccato, non mi sta facendo del male. Potrei anche prendere l’idea di trasferirmi qui, frequentare questa scuola, farmi degli amici e andare al parco litoraneo di Dagoba con All Might.
All Might…
Prima di portare il ragazzo biondo a casa, All Might mi aveva detto che avremmo parlato dopo. Ma quand’è questo “dopo”? E poi, perché mi ha sorriso? Al suo posto mi sarei arrabbiata tantissimo. Glielo chiederò appena possibile.
Immagini continue dello zio invadono la mia mente.
“Yuudai!”
Maledizione! Lo zio deve aver finito il dispositivo per amplificare le Unicità. E naturalmente, è il turno di Yuudai di essere usato come cavia.
Me la pagherai, zio! Eccome se la pagherai!
Lo strato aumenta di densità e un tentacolo distrugge alcuni banchi e la lavagna. Un attacco di tosse mi fa piegare in due, riducendo lo strato a com’era prima.
Devo calmarmi. Ogni cosa a suo tempo.
 
Qualcuno mio scuote delicatamente, destandomi dal mio sonno. Apro gli occhi, incontrando poi quelli di Gran Torino. Dice che gli eroi mi stanno aspettando e che Midoriya probabilmente è con la sua classe, totalmente guarito. Gli chiedo di All Might.
“Anche lui si è ripreso. Forza, non abbiamo tempo da perdere.”
Mentre ci dirigiamo verso la meta, mi informa sulla nuova versione da raccontare.
 
Gran Torino apre una porta, invitandomi a entrare per prima. Deglutendo, varco la soglia, trovandomi in un ufficio. Probabilmente, mi dico, è l’ufficio del preside. Dietro a una scrivania, infatti, siede il preside. Alla sua destra c’è Recovery Girl e alla sinistra All Might, che pare sorridere, come a darmi energia. Oltre a loro, ci sono gli altri insegnanti della scuola. Riconosco Erased Head, che indossa i suoi occhialoni. Ma certo, sta usando la sua Unicità per cancellare la mia.
Peccato che neanche questa funzioni al 100% su di me.
Ci sono anche Present Mic, l’eroe preferito dello zio, Midnight, Hound Dog e altri che non conosco. Sono abbastanza tranquilla. Dopotutto, mi è già capitato di parlare di fronte a tantissime persone. Anche se sono passati degli anni... Però, loro sono degli eroi professionisti, e mi vedono come una dei più tremendi criminali, pronta a tradirli in qualsiasi momento.
Mi sta venendo l'ansia. Calmati, Kohaku.
Il preside, notando la mia ansia, dice: “Cari eroi, Kohaku ha deciso di voltare le spalle al nemico, Roku Yano, offrendosi di aiutarci a sconfiggerlo. Per favore, aspettate a giudicarla. A te la parola, ragazza.”
Faccio per parlare quando la porta dell'ufficio si apre. Un individuo con la testa metallica di un dinosauro, salutando rispettosamente tutti, entra dentro.
Recovery Girl lo chiama. “Ah, Power Loader, l'hai finito di costruire?”
Power Loader annuisce. “Sì, sì. Puoi usarlo tranquillamente quando vuoi.”
Si volta verso di me e fissa i miei polsi. È la prima volta che vedo questo eroe. Almeno credo che sia un eroe.
“Tu sei la ragazza di fumo, giusto? Ti dispiace se guardo quelle manette?”
Acconsento a quell'insolita richiesta e ne tolgo una. Lui la prende e se la rigira tra le mani, studiando ogni suo pezzo.
“È molto strano. Queste manette assomigliano a quelle usate nel test, ma funzionano con un meccanismo che non ho mai visto prima. No, il meccanismo serve solo per aprire e chiuderle. Allora come fanno a trattenere il potere?”
È il momento di parlare. Dimostra che possono fidarsi di te.
“Mio zio... ha utilizzato la sua Unicità... per farle.”
Un astronauta mi chiede di spiegare meglio.
“Se si concentra… su un dispositivo, può modificarne… le funzioni… a suo piacimento. E l’effetto… finisce quando… vuole lui.”
 
Una specie di uomo-burro grigio spalanca gli occhi. “Ma è impossibile! I prodotti di Roku Yano sono molto usati in Giappone. Se ciò che dici è vero, allora la sua resistenza è illimitata.”
“Calmati, Cementoss” gli dice il preside. “Falla parlare.”
“Lo zio ha… usato l’Unicità su un… microchip, facendo in… modo che quello gli ricaricasse… il potere in ogni… momento. In questo… modo, può far funzionare… ogni sua… creazione.”
“Giovane Kohaku, perché non racconti a tutti dei dispositivi che hai impiantato a me, al giovane Midoriya e al giovane Bakugou?”
“Per ordine… dello zio, ho dovuto… impiantare dei microchip ad… All Might, al ragazzo… con le lentiggini e a… quello biondo. Il dispositivo… dei ragazzi è diverso… da quello usato… su All Might. Il loro ha fatto in modo… che, oltre ad aumentare… la forza, immettesse nelle loro… menti ricordi… fasulli e non ricevessero… danni fisici… al corpo. Per questo… motivo, i due ragazzi… stanno bene… e non sanno niente… di quello che è successo. Quello usato… su All Might… invece… gli ha permesso di stare… nella forma muscolosa… per tutto il tempo, senza… stancarsi… avendo così… tantissima forza.”
Un attacco di tosse mi blocca. Rivoli di sangue escono dalla mia bocca. Non posso parlare così tanto, il mio corpo non resiste.
Recovery Girl si pone davanti a me, controllando il battito cardiaco dal polso. Mi studia un attimo e poi annuisce.
“Proprio come immaginavo. Ragazza, ti resta poco tempo di vita. La tua Unicità è la causa, vero?”
Io chiudo gli occhi, incapace di guardare in faccia gli eroi e All Might, soprattutto lui.
E infatti chiede: “Che significa che le resta poco tempo?”
“All… Might. La mia… Unicità… è artificiale. Dentro al… mio corpo… sono presenti dei… dispositivi, modificati… dallo zio. Ha fatto… in modo che… mi dessero un’Unicità… a sua scelta, quella che… per lui sarebbe stata… in grado di… eliminarti. Questa Unicità…è l’oscurità. Io sono… la vendetta venuta… dall’oscurità.”
Un cupo silenzio cade sui presenti.
“Molti mi vogliono eliminare, in quanto Simbolo della Pace. Ma perché lo vuole anche tuo zio?”
“Perché… hai ucciso… sua sorella.”
 
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Appena il preside e Kohaku escono dalla stanza, Gran Torino sospira. “Toshinori, ci possiamo fidare di lei?”
“Ha avuto diverse occasione per ucciderli e non l’ha fatto. Mi pare ovvio che ci possiamo fidare di lei.”
Guardo All Might, non sapendo se dargli ragione o no.
“All Might, cosa sai su di lei?”
“Pochissimo, quasi niente. Ma so che è sincera, gliel’ho letto negli occhi. Farò di tutto per aiutare lei e suo fratello.”
Recovery Girl scuote la testa. “Cerca solo di non affezionarti troppo a loro. Quella ragazza sta nascondendo qualcosa. Mi faccio il tè, chi ne vuole un po’?”
Soltanto Gran Torino accetta, seguendo poi l’infermiera fuori.
Chissà cosa sta provando All Might.
“Ragazzo mio, non preoccuparti. Gli eroi non sempre riescono ad aiutare gli altri. Tuttavia, adesso che lei è qui, cercherò di farlo.”
È la prima volta, dall’attacco dei criminali all’U.S.J., che lo vedo così serio. No, quando mi raccontò di All for One lo era. Dunque, per All Might, i due fratelli Yano sono importanti tanto quanto All of One.
“Ho un favore da chiederti.”
“Qualsiasi cosa, All Might.”
“Quando verrà il momento della battaglia contro Kohaku, perché ci sarà, ti chiedo, come maestro, Simbolo della Pace ed ex possessore di One for All, di farmi combattere da solo.”
Combattere… da solo?
“Non posso lasciarti combattere da solo! È riuscita a batterti già una volta. In due potremmo riuscire a resisterle!”
“NO! Cioè, no, per favore.”
“Ma…”
“La risposta non cambia. Sono io quello che dovrà morire, se dovesse succedere. Tu diventerai il nuovo “pilastro”, non posso permetterti di partecipare alla battaglia.”
Non so proprio come ribattere. In un senso, il suo ragionamento non fa una piega. Però, lasciarlo combattere da solo…
“Promettimi che non interverrai.”
Posso davvero promettergli una cosa del genere?
“Promettimelo, ragazzo mio.”
“Sì, lo prometto.”
Certo che no.
 
Un’oretta dopo, il preside ritorna nell’infermeria. Gran Torino e Recovery Girl erano presenti già da una ventina di minuti.
“Ho chiamato gli altri insegnanti. Abbiamo deciso che solo alcuni parteciperanno alla riunione, gli altri terranno d’occhio gli studenti. All Might, dobbiamo pensare alla nuova versione della storia da raccontare.
“I due giovani, facendo da esca, si sono messi a combattere tra di loro. Io sono intervenuto, ma proprio in quel momento Kohaku mi ha impiantato il dispositivo addosso. Noi tre, cioè i ragazzi e io, ci siamo messi a combattere. Quando stavo per ucciderli, Kohaku, sentendosi in colpa, è intervenuta, togliendoci i dispositivi. Allora, che ne dite?”
“Va migliorata, ma può andare. Ci penseremo bene domani. Vi lascio riposare.”
Il preside esce nuovamente, chiudendosi la porta alle spalle.
“Vado anche io. Toshinori, vedi provare ad andare da Kohaku. Ragazzo, lo stesso vale per te. Recovery Girl, a domani.”
 
Mi è arrivata una mail sul cellullare. La apro: è da parte del professor Aizawa.
 
“Classe 1-A,
domani mattina, anziché fare le solite lezioni, dovrete farvi trovare in palestra. Il preside ha deciso di organizzare una giornata sportiva. Ogni classe sfiderà le altre in competizioni amichevole, quindi vedete di comportarvi bene.
 
Materiale da portare: tuta e pranzo al sacco.
Materiale da non portare: libri, costumi da eroi e qualsiasi oggetto che potrebbe avvantaggiarvi (sono delle gare amichevoli).
 
Queste sono le regole che dovrete rigorosamente rispettare:
-Rimanere nel perimetro della palestra;
-Non uscire dal perimetro (nemmeno per andare al bagno);
-Non sgattaiolare via di nascosto;
-Ascoltare gli insegnanti (anche quelli che non sono del vostro corso);
-Portare rispetto agli altri alunni;
-Non litigare con gli altri alunni;
-Non attaccare per nessun motivo gli altri alunni.
 
Rappresentante Iida, vice-rappresentante Yaoyorozu, fate in modo che le regole vengano rispettate.
Vi informo che io non sarò presente, ma ciò non toglie il fatto che potere restare tranquilli.
 
Professor Shouta Aizawa, coordinatore di classe.”
 
Hanno veramente pensato a tutto! In questo modo, non avranno problemi a parlare con Kohaku, eliminando così il rischio che qualcuno la veda per i corridoi.
A proposito di Kohaku…
“All Might, come fa Kohaku a sapere di One for All?”
“Me lo stavo chiedendo anche io. Sono veramente pochi quelli che ne sono a conoscenza. Glielo chiederò. Del resto, devo già chiederle perché suo zio vuole eliminarmi.”
 
“Midoriya, è il momento di guarirti le gambe.”
Annuisco, pronto a ricevere il bacio curativo di Recovery Girl. Avvicina le sue labbra alla mia fronte, sentendo subito le ossa delle gambe rimettersi al proprio posto. E come sempre, mi sento stanco.
“Cerca di fare più attenzione. Non è passato molto tempo dall’ultima sessione di cura, visto che eri messo peggio di adesso.”
“Grazie!”
“Resterai qui per la notte, anche se è un rischio. Anche tu, All Might. Hai bisogno di molto riposo. Buona notte.”
 
“Midoriya, ragazzo mio, stai dormendo?”
“No. Hai bisogno di qualcosa?”
All Might si volta verso di me. “Perché non sei scappato?”
Guardo il soffitto. Già, perché non sono scappato?
“Non lo so. Forse, ho avuto un attimo di pazzia. O forse, è perché speravo di aiutarti a riprendere il controllo.”
Lo sento sospirare. “Se Kohaku non fosse intervenuta, ti avrei ucciso. Devi capire che non sei ancora pronto per affrontare questo genere di pericolo. Solo perché sei sopravvissuto all’attacco di quei criminali all’U.S.J. e allo scontro con Stain, non significa che vincerai qualsiasi minaccia. Del resto, l’Assassino di Eroi si era trattenuto. So che per te salvare gli altri sia la cosa più importante, ma devi capire quando puoi farlo e quando no. Capisci?”
Capisco eccome.
“Allora vedi di ricordartelo.”
 
Apro gli occhi. La luce del sole mattutino illumina l’infermeria. Sbadiglio e mi metto seduto, voltandomi verso All Might, ma il suo letto è vuoto.
Chissà quando è uscito.
Recovery Girl entra nella stanza, tra le mani un vassoio. “Come ti senti?”
“Meglio. Dov’è All Might?”
“Oh, è con il preside. Stanno rifinendo la nuova versione. Tieni, ti ho portato la colazione.”
Mentre mangio, Recovery Girl esce dalla stanza, per poi rientrare con un sacchetto.
“Qui c’è una tuta di riserva. Ricordati di riportarla indietro. E qui c’è anche il tuo pranzo a sacco, preparato da Lunch-Rush in persona.”
La ringrazio. Recovery Girl è una persona veramente gentile. Dovrebbero essere tutte come lei.
“Fra poco arriveranno gli studenti. Farai meglio a muoverti. Buona fortuna con i giochi.”
 
Arrivo in palestra già con indosso la tuta. Sento Iida ripetere le regole ai nostri compagni. Non si smentisce mai. Uraraka mi viene incontro, dicendomi che è emozionata per questa giornata sportiva.
“Sono anche un po’ nervosa” aggiunge. “Spero di non fare brutta figura davanti alle altre classi.”
“N-No, non succederà mai… Cioè, tu sei fantastica… Ah!”
Che sto dicendo?
“Come hai detto?”
“Oh, be’, ho detto che…”
“Midoriya! Non ti ho visto in stazione. Quando sei arrivato?”
“Iida! Sono arrivato da qualche minuto.”
Meno male che è arrivato in tempo.
“Non mi sarei mai aspettato questo cambio di programma. Sono rimasto sorpreso dalla mail del professor Aizawa. Del resto, la vita di un eroe è piena di sorprese e cambi di programma. La U.A. ti prepara proprio a tutto.”
Se sapesse la verità, non direbbe una cosa del genere.
I nostri compagni ci chiamano e noi ci dirigiamo verso di loro. Alcuni sono confusi, altri nervosi. E come darli torto? Anche io sono nervoso, ma non per il loro stesso motivo. Vorrei tanto sapere se è già iniziata la riunione. Chissà cosa succederà dopo. Kohaku potrebbe essere portata a “Tartaro”, la prigione dei super criminali? Come si comporterebbe poi All Might? E se invece le permettessero di girare tranquillamente per la città? Verrebbe costantemente tenuta d’occhio dagli eroi. Oppure, la userebbero come “arma” contro i super criminali. Ma così, gli eroi sarebbero tali e uguali a Roku Yano.
Tutto dipende da quello che dirà Kohaku.
E se fosse una trappola?
Kohaku ci ha mentito diverse volte, quindi perché oggi non dovrebbe fare un’eccezione?
Qualcuno mi tira una gomitata. Uraraka mi indica qualcuno in piedi su una panchina. Il professor Snipe zittisce tutti quanti. Lui è uno degli eroi che ci terranno d’occhio.
“Come sapete, quest’oggi faremo una serie di sfide sportive. Inizieremo con la battaglia delle torri, la stessa che avete fatto al festival dello sport, poi passeremo alla pallavolo, al basket e, se c’è tempo, a delle prove di resistenza. E non vi è permesso usare la vostra Unicità. Preparate le squadre per la battaglia delle torri: iniziamo fra dieci minuti.”
Tra il lamento generale, le squadre iniziano a prendere forma.
Non ci è permesso usare la nostra Unicità, quindi ci impiegheremo un bel po’. Vogliono essere sicuri di avere tanto tempo a disposizione per la questione di Kohaku.
 
La mia squadra è una delle prime a essere eliminate. Ero talmente preso dai miei ragionamenti, che non ho minimamente prestato attenzione alla partita.
Però, potrei distrarmi un po’ facendo il tifo ai compagni rimanenti.
Alzando lo sguardo, vedo che a ogni uscita ci sono i mini-bot. Vogliono tenerci qui dentro a ogni costo. Sentiamo qualcuno urlare come un pazzo. Kacchan se la sta prendendo contro una squadra di un’altra classe. Non mi ha detto niente sui suoi ricordi fasulli di ieri sera. Del resto, io non posso dirgli nulla, visto che non so niente.
“Deku, secondo te, perché ci sono quei robottini?”
Invento subito una risposta da dare a Uraraka. “Credo che ci stiano filmando per ordine degli insegnanti. Magari vogliono vedere se ci siamo comportarti nel modo giusto e, in caso contrario, farci una bella ramanzina.”
Sembro averla convinta, perché non mi chiede nient’altro.
Qualcuno fischia, e Snipe prende la parola. “Bene! Adesso vi sfiderete a pallavolo. Le squadre che giocheranno per prima saranno le due classi di prima del dipartimento degli eroi. La squadra dovrà essere composta da tre maschi e tre femmine, e farete cambi a rotazione alla battuta. Iniziamo fra cinque minuti.”
Le femmine sembrano felici, mentre i maschi un po’ meno. Anzi, Mineta è l’unico maschio a essere felice.
“Non vedo l’ora di giocare insieme alle femmine…”
 
Stiamo perdendo dieci a sedici. A differenza dell’altra classe, la nostra non riesce ad andare molto d’accordo. Kacchan gioca per conto suo, arrabbiandosi ogni qualvolta gli avversari riescono a fare punto; Mineta è distratto da ogni movimento delle ragazze; Aoyama si mette sempre in posa o dice frasi senza senso; non si sente quando Kouda dice “mia”; non riusciamo a vedere le mani di Hagakure; e io non riesco a smettere di pensare alla riunione degli insegnanti.
Questo è un male. In futuro, un errore del genere mi porterà alla rovina.
“Professore Snipe” urla Iida. “Chiedo il time-out!”
L’insegnante dà il consenso e fischia. Ci raduniamo intorno a Iida, autoeletto allenatore, e ci indica tutti gli errori che stiamo facendo.
“Sta’ zitto, o ti ammazzo” gli risponde Kacchan.
“Che comportamento è questo? Non rivolgerti più in questo modo ai tuoi compagni.”
Come al solito, i due iniziano a discutere.
Il professore Snipe fischia. “Forza! La pausa è finita. Tornate in campo.”
Ritorno sottorete, dicendomi di concentrarmi sul gioco. Kendou raccoglie la palla da terra e si posiziona alla battuta. Quella ragazza batte molto bene e altrettanto forte. Lancia la palla in aria, porta indietro il braccio e fa per colpire la palla, ma una scossa e successivamente un’esplosione lontana bloccano il gioco. Gli insegnanti si fissano negli occhi e ordinano ai mini-bot di non fare uscire nessuno, dopodiché escono di corsa.
Oh, no! Che sia opera di Kohaku?
Mi sento spingere, e vengo travolto da un fiume di studenti spaventati e curiosi. I mini-bot provano a boccarci, ma alcuni studenti, tra cui Kacchan, utilizzano le loro Unicità per allontanarli. Appena ci troviamo all’aria aperta, la terra trema nuovamente e subito ci spostiamo dall’edificio. Mi guardo intorno, cercando di capire l’origine dell’esplosione e dei terremoti. Questa volta un vento molto forte ci colpisce dal dietro.
“Ma siamo dentro a un fumetto? Non può essere vero!” urla Mineta,.
Mi volto nella sua stessa direzione e impallidisco.
Ma che diavolo…
 
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Mi giro e rigiro nel letto, ma non riesco a prendere sonno. Sono preoccupato per quello che succederà fra qualche ora. Ma anche perché lei sa di One for All, e anche del giovane Midoriya. Possibile che mi stava tenendo d’occhio per ordine di Roku Yano?
A proposito del ragazzo…
Starà dormendo o sarà sveglio? Tentar non nuoce, dopotutto.
“Midoriya, ragazzo mio, stai dormendo?”
“No. Hai bisogno di qualcosa?” risponde.
È arrivato il momento di togliere un dubbio. Mi volto verso di lui. “Perché non sei scappato?”
Lo vedo che guarda il soffitto, soffermandosi sulla domanda. Io attendo pazientemente la risposta.
“Non lo so” dice. “Forse, ho avuto un attimo di pazzia. O forse, è perché speravo di aiutarti a riprendere il controllo.”
Lo sapevo. La sua più grande debolezza, oltre a essere anche un punto di forza, è il fatto di voler aiutare a ogni costo gli altri. Sospiro. In quanto maestro, è mio dovere metterlo in guardia.
“Se Kohaku non fosse intervenuta, ti avrei ucciso. Devi capire che non sei ancora pronto per affrontare questo genere di pericolo. Solo perché sei sopravvissuto all’attacco di quei criminali all’U.S.J. e allo scontro con Stain, non significa che vincerai qualsiasi minaccia. Del resto, l’Assassino di Eroi si era trattenuto. So che per te salvare gli altri sia la cosa più importante, ma devi capire quando puoi farlo e quando no. Capisci?”
Anche se non sento nessuna risposta, intuisco che lo abbia capito.
“Allora vedi di ricordartelo.”
Perché non voglio perdere anche te, ragazzo mio.
 
Qualcuno mi scuote dolcemente. Apro gli occhi, trovandomi davanti il volto anziano di Recovery Girl. Mi informa che il preside mi sta aspettando nel suo ufficio. Annuendo, sposto le coperte e mi stiracchio. Mi sento pieno di energia.
Mi volto un attimo verso il giovane Midoriya. Sembra sorridere nel sonno.
 
“Ah, All Might, ben svegliato. Hai già fatto colazione?”
“Buongiorno a lei. In verità, no. Spero di farla prima dell’inizio della riunione.”
“Oh, non ti preoccupare. A momenti arriverà Gran Torino con qualcosa da mangiare. Comunque, come ti senti? Ti sei ripreso?”
Annuisco, aggiungendo che sono un po’ nervoso.
Gran Torino entra nell’ufficio, in mano una ciotola di zuppa di miso. Me la passa, chiedendomi se andava bene. Annuendo, inizio a mangiare.
“All Might, ho pensato bene alla nuova versione.”
Smetto di mangiare e guardo il preside, dicendogli di andare avanti.
“Kohaku ha seguito i ragazzi stando nell’ombra, inserendoli il dispositivo senza farsi vedere o sentire. I due si sono incontrati in quel parcheggio sotterraneo, attendendo il tuo arrivo.”
“Ma come facevano a sapere che sarei arrivato?”
“La chiamata!” esclama Gran Torino. “Toshinori, poco prima dell’attacco di Bakugou, Midoriya mi aveva chiamato per sapere la verità. Possiamo sfruttarla a nostro vantaggio.”
Il preside annuisce. “Perfetto. Midoriya quindi ha chiamato Gran Torino, informandolo che stava per iniziare un combattimento contro Bakugou. Appena siete arrivati lì, Kohaku ha messo k.o. Gran Torino e All Might ha cercato di fermare i due ragazzi, senza accorgersi di quello che stava succedendo dietro di sé.  A quel punto, i due giovani lo hanno attaccato, mettendolo sulla difensiva. Subito Kohaku gli ha impiantato il dispositivo, costringendolo così a battersi con i due.”
“Direi di raccontare fino a questo punto. Faremo decidere a Kohaku il perché di tutto questo” propongo.
I due accettano, dopodiché riprendo a mangiare.
Spero che gli altri ci credano.
Appena finisco, Gran Torino apre la porta. “Bene. Vado a prendere la ragazza e a raccontarle tutto.”
 
Arrivano alcuni degli insegnanti e Recovery Girl, che mi sussurra che il giovane Midoriya è con i propri compagni.
Immagino che anche lui sia preoccupato.
Informiamo gli eroi presenti su quanto successo, ricevendo poi una valanga di domande sullo stato dei due ragazzi e su Kohaku.
“Userò la mia Unicità per cancellare la sua” dice Aizawa indossando gli occhialoni. “Non si sa mai.”
Qualcuno apre la porta e Kohaku fa il suo ingresso. Vedendo gli sguardi ostili dei miei colleghi, le sorrido, cercando di darle energia.
 
Appena Kohaku ci dice dell’Unicità di Roku Yano, di cui io ero già informato, gli altri insegnanti sono sorpresi, specialmente Cementoss, che spalanca gli occhi.
“Ma è impossibile! I prodotti di Roku Yano sono molto usati in Giappone. Se ciò che dici è vero, allora la sua resistenza è illimitata.”
“Calmati, Cementoss” gli dice il preside. “Falla parlare.”
“Lo zio ha… usato l’Unicità su un… microchip, facendo in… modo che quello gli ricaricasse… il potere in ogni… momento. In questo… modo, può far funzionare… ogni sua… creazione.”
Un potere illimitato… Se fosse vero, allora abbiamo poche speranze di batterlo. Prima devo capire bene come funzionano le sue creazioni, partendo dai dispositivi che ci ha impiantato.
“Giovane Kohaku, perché non racconti a tutti dei dispositivi che hai impiantato a me, al giovane Midoriya e al giovane Bakugou?”
“Per ordine… dello zio, ho dovuto… impiantare dei microchip ad… All Might, al ragazzo… con le lentiggini e a… quello biondo. Il dispositivo… dei ragazzi è diverso… da quello usato… su All Might. Il loro ha fatto in modo… che, oltre ad aumentare… la forza, immettesse nelle loro… menti ricordi… fasulli e non ricevessero… danni fisici… al corpo. Per questo… motivo, i due ragazzi… stanno bene… e non sanno niente… di quello che è successo. Quello usato… su All Might… invece… gli ha permesso di stare… nella forma muscolosa… per tutto il tempo, senza… stancarsi… avendo così… tantissima forza.”
Un attacco di tosse la blocca e alcuni rivoli di sangue le escono dalla bocca. Dev’essere la sua malattia. Faccio per andare da lei, ma Recovery Girl le si pone davanti, controllandole il battito cardiaco dal polso e studiandola attentamente.
Annuendo dice: “Proprio come immaginavo. Ragazza, ti resta poco tempo di vita. La tua Unicità è la causa, vero?”
Le rimane poco tempo? Ma che significa?
Vedendo che chiude gli occhi, chiedo in generale: “Che significa che le resta poco tempo?”
“All… Might. La mia… Unicità… è artificiale. Dentro al… mio corpo… sono presenti dei… dispositivi, modificati… dallo zio. Ha fatto… in modo che… mi dessero un’Unicità… a sua scelta, quella che… per lui sarebbe stata… in grado di… eliminarti. Questa Unicità…è l’oscurità. Io sono… la vendetta venuta… dall’oscurità.”
Un cupo silenzio cade sulla stanza. Stringo i pugni.
Unicità artificiale, dispositivi modificati nel suo corpo, la vendetta venuta dall’oscurità… Dannato Roku Yano, cosa le hai fatto?
Una domanda poi mi viene spontanea da dire. “Molti mi vogliono eliminare, in quanto Simbolo della Pace. Ma perché lo vuole anche tuo zio?”
“Perché… hai ucciso… sua sorella.”
 
“Ho… ucciso sua sorella?”
È impossibile! Sua sorella è morta quando lui era piccolo. E poi, io non ho mai ucciso nessuno. Intuendo i miei pensieri, Kohaku apre gli  occhi e mi fissa. “Lui… ha mentito… sulla sua… morte. In realtà… sua sorella… nonché mia zia… è morta quando c’è… stato… il tuo debutto.”
“Durante quel disastro…”
Me lo ricordo ancora bene. Sì, ci sono stati alcuni morti, ma non pensavo che tra loro ci fosse anche sua sorella.
“Questo non significa che All Might l’abbia uccisa” interviene Blood King.
“Per mio… zio lo… è. Lui le… voleva molto… bene, più della… propria… vita. Scoprendo… del disastro… della sua morte… e di All Might, ha incolpato… l’eroe. Mi dispiace… tanto.”
Alla fine scoppia a piangere. Subito mi trasformo nella forma muscolosa e l’abbraccio, sussurrandole di stare tranquilla, che non è colpa sua.
Poco dopo, lei si libera dall’abbraccio e scoppia a urlare, prendendosi la testa fra le mani. Appena finisce di urlare, vomita sangue.
Recovery Girl scuote la testa. “Devo farti subito delle analisi. Power Loader, è arrivato il momento di usare il macchinario.”
Di che macchinario sta parlando?
Kohaku mi posa una mano sul braccio. “Yuudai… Le immagini… le sensazioni… e i pensieri… di Yuudai… nella tua mente… erano causate… dalla sua Unicità.”
L’afferro mentre si sta accasciando al suolo. “Che vuoi dire?”
“Se usa… troppe volte… il potere sulla… stessa persona… quella finisce… per impazzire.”
“E Yuudai l’ha usato su di me! Ma come è potuto succedere.”
“All Might, finiscila di farle tutte queste domande. Non vedi che non ce la fa più? Power Loader, accompagnaci dal macchinario.”
Per scusarmi, decido di prenderla in braccio e di portarla fin lì. Gli atri insegnanti non dicono nulla, forse capiscono la situazione. Scorgo però Gran Torino sospirare. Lui non vede l’ora di aggiungere la parole fine a questa storia.
 
Raggiungiamo il laboratorio del dipartimento di supporto, situato al primo piano dell’edifico scolastico. Non c’è anima viva in giro.
Dopotutto, alcuni degli insegnanti sono nell’ufficio del preside, gli altri a “distrarre” gli studenti in palestra.
Power Loader apre la porta, e noi lo seguiamo dentro. Il laboratorio è pieno di macchinari e gadget di tutti i tipi. Passando davanti a una specie di armatura incompleta, mi soffermo per leggere la frase appiccicata sopra: “Non toccare – Mei Hatsume”. Ora ricordo! Questa ragazza era nella stessa squadra di Midoriya e a combattuto, diciamo, contro Iida. Però, devo dire che ha un ottimo talento.
Seguo Power Loader e Recovery Girl dentro a una botola, trovandomi in una stanza circolare. Appoggio Kohaku su una specie di letto, mettendomi poi vicino alle pareti. Sfiorandole, mi accorgo che sono strane al tatto. Le colpisco con un pugno, rimanendo sorpreso nel constatare che non si è deformata neanche un po’. Chiedo delle spiegazioni, ricevendo una risposta tipica da film di fantascienza.
“Cioè?”
“Sono composte da un materiale più unico che raro, in grado di resistere a qualsiasi cosa. In teoria, dovrebbe reggere all’Unicità artificiale della ragazza.”
In teoria…
Power Loader schiaccia un pulsante sul bordo del letto e una specie di cupola scende dal soffitto, chiudendo Kohaku al suo interno. Ma in che razza di stanza sono finito?
La cupola emette una serie di luci di colori diversi, fino a unirsi in un unico colore: azzurro. Compare uno schermo sulla stessa cupola, raffigurante diverse TAC di Kohaku. In alcuni punti del suo corpo scorgo strane macchioline.
“Questa è pura follia…” mormora Recovery Girl.
“Che cosa è pura follia?” domando.
“Quelle macchioline sulle ossa, sul cuore e nel cervello, e probabilmente in altre parti, sono dei dispositivi elettronici. Questi sono l’origine della sua Unicità artificiale, nonché della sua malattia e della sua prossima morte.”
“Non possiamo toglierle questi dannati affari?”
È Power Loader a rispondermi: “Sì, se vuoi che muoia prima del previsto.”
 
Morire prima del previsto?
“C-Che intendi dire?”
“Se fossero stati soltanto sulle ossa, avrei potuto toglierli tranquillamente, anche se la ragazza sarebbe rimasta paralizzata” dice Recovery Girl. “Ma visto che ci sono sul cuore e nel cervello, toglierli significherebbe ucciderla.”
“Esiste un modo per aiutarla?”
Ti prego, dimmi che c’è.
“La risposta è una sola: Roku Yano. Lui è l’unico in grado di salvarla.”
Che ironia! La causa è anche la cura. Non imi resta altra scelta, dunque. Devo farmi dire da Kohaku dove posso trovarlo, così posso convincerlo ad aiutarla.
Le luci della cupola lampeggiano in modo sinistro, spegnendosi poi di botto. Sta per succedere qualcosa di brutto, me lo sento. La stanza, no, tutto inizia a tremare e il macchinario si distrugge, provocando una forte esplosione. Mi butto in fretta su Recovery Girl per proteggerla.
Appena il fastidiosissimo fischio sparisce, noi tre ci ritroviamo in un cratere enorme. Come abbiamo fatto a salvarci?
“All… Might… Andatevene… via… Sto… per… perdere… il… controllo… Lo… zio… sta… accelerando… i… tempi…”
Kohaku è in mezzo al cratere, l’oscurità che le vortica intorno minacciosa. Tantissimi tentacoli fuoriescono dal suo corpo, andando in varie direzioni, distruggendo tutto quello che incontrano.
Dannazione! Dovevo accorgermene prima.
Se quello che ha detto è vero, allora fra poco non esisterà più Kohaku, ma solo un guscio vuoto con lo scopo di uccidermi.
La terra trema nuovamente e l’oscurità l’avvolge completamente. I tentacoli si moltiplicano e diventano più spessi. Quella creatura artificiale si alza nel cielo, scatenando un vento molto forte.
Eccola. Questa è la vera forma della vendetta venuta dall’oscurità, la vendetta di Roku Yano. Alcuni insegnanti si avvicinano, dicendomi di allontanarmi.
“NO!” grido con tutto il fiato che ho. “Siete voi che dovete allontanarvi. Vi proteggerò tutti.”
Proteggerò Kohaku e il giovane Midoriya, il suo secondo bersaglio.
Senza ascoltarli, corro e salto sui resti dell’edificio e di quelli vicini, fino a raggiungere Kohaku. Mi lancio su un tentacolo, che per fortuna non è più gassoso, e mi dirigo, tra schivate e cadute, il più vicino possibile al cuore.
“Kohaku! Sono venuto per salvarti!”
   
 
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