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Autore: MeinfridBlackforest    22/02/2017    0 recensioni
[Fumetti cartoni americani]
La Marvel negli anni 80 ha avuto una lunga storia di produzione di fumetti basata sui giocattoli.
Uno dei loro lavori arrivò con la ditta di giocattoli Tyco, che produceva principalmente Truck radiocomandati, ma dato che erano semplici modellini, non avevano una storia dietro.
Così crearono US 1, il primo supereroe camionista.
La seria uscì nel 83 e andò avanti per ben 12 numeri.
Dopo la conclusione della serie principale,il personaggio di US fece qualche cameo insieme a She-Hulk e Rocket Raccoon. Ricomparve nel 2010 in un Team-up insieme a Deadpool e nel 2011 lo si vede tra gli aspiranti babysitter per la figlia di Luke Cage e Jessica Jones.
Da allora non si è più saputo nulla.
Le storie originali di US erano veramente stupide, ma non erano cattive, anzi,erano divertenti e intrattenevano.
Quando ho scoperto questo personaggio mi sono detto: perché non riprenderlo e dargli una origine migliore?
Tenendo però quei pochi elementi per cui spiccava.
In poche parole dare vita al suo Reboot.
E qui ricominciano le avventure del supereroe più commerciale di sempre!
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Route 66, Territorio Est del Nuovo Messico.
Ormai Us guidava lo US1 da ore, oramai sapeva dove si trovava Jeff, nella sua testa rimbombava solo un pensiero che accompagnava il motore del Truck.
“Vi troverò bastardi…e ve la farò pagare”
Mancavano pochi chilometri al loro arrivo ad Albuquerque e Us chiese a Hiro di avviare le comunicazioni con la Hill.
“Ok, comunicazione in corso” e dopo qualche secondo Hiro aggiunse “Abbiamo la linea”
Sullo schermo del Truck apparve il volto deciso di Maria Hill.
“Salve agente, hai raggiunto l’obbiettivo della tua missione?”
“Ci sono quasi, appena arriverò voglio avere i dati tecnici dell’operazione, in modo da poter agire il prima possibile.”
“Li sto inviando a Hiro, ti arriveranno tra poco”
Hiro visualizzò sul suo schermo i dati della missione e Us aggiunse “Grazie Maria, dico davvero”
“Ne parleremo quando avrai recuperato tuo fratello e sarai arrivato in California, fino a quel momento, svolgi il tuo lavoro, passo e chiudo”
Le comunicazioni si interruppero.
“Ebbene…ci siamo Us, sei pronto?” chiese Hiro.
“Sono nato pronto” rispose Us.
I nostri eroi raggiunsero Albuquerque e si fermarono a mangiare, sia per rifocillarsi sia per mantenere la maschera da camionista.
Dopo aver mangiato si recarono in una zona abbandonata della città, secondo i dati della missione i soldati dell’Hydra si erano rintanati in una vecchia struttura e l’avevano trasformata in un laboratorio.
Us e Hiro fecero un sopraluogo dei dintorni con lo US1, poi il ragazzo accompagnato da Baymax si avvicinò alla struttura per cercare un punto d’attacco.
Dopo essere riuscito ad entrare nel quadro tecnico della struttura, scaricò tutti i dati necessari su Baymax e il Robot ne ricreò una mappa olografica.
“Vediamo un po’, biologia…armi…robotica…che guaio, Jeff potrebbe trovarsi in ognuna di queste stanze”
Us osservò meglio la mappa e poi notò una strana struttura.
“Cosa è quella zona?” “Secondo i dati dovrebbe essere…la zona degli esperimenti, non penserai che…”
“Jeff si trova lì, andrò a riprendermelo”
“Hai già in mente un piano, giusto?” chiese Hiro.
“Si, ovviamente non è che pensò di poter sfondare la porta di casa ed entrare come se niente fosse, sfrutterò la notte e mi infiltrerò”
“Posso aiutarti?”
“Si, ma solo verso la fine, ho in mente una cosa speciale per quei bastardi”
Quella notte ebbe inizio l’operazione di recupero di Jefferson Hercules Archer, Us come prima cosa fece in modo di infiltrarsi nella base, neutralizzò le guardi e successivamente si mise a strisciare nei cunicoli.
Dopo aver percorso quasi 200 metri di struttura, venne l’occasione di uscire, Us riuscì nuovamente a non farsi vedere dalle guardie presenti e dalle telecamere di sicurezza, era ormai nella struttura, ma tutto ciò che vedeva era un enorme edificio vuoto, probabilmente ci doveva essere un ingresso segreto per accedere ai piani inferiori.
Senza farsi vedere, rapì uno dei soldati e lo interrogò
“Dimmi, come è che posso entrare in casa vostra?”
Us iniziò a stringergli il collo per soffocarlo fino a quando il soldato non cedette “Da quella parte…un bottone…porta giù…lasciami”
“Molto bene” dopodiché Us gli tagliò la gola e lo nascose in uno dei camion lì vicino.
Us s i avvicinò alla piattaforma e dopo aver premuto il bottone, la piattaforma sotto di lui iniziò a scendere giù.
Attraverso le pareti di vetro dell’ascensore, Us riuscì a scorgere vari piani dell’edificio e le loro specifiche aree di lavorazione
“Se non vado errato Hiro ha detto che l’area degli esperimenti si trova vicino all’area dei veicoli pesanti”
L’ascensore raggiunse il piano terra “Arrivo Jeff”
Mentre passava per i corridoi evitando di farsi vedere, sfruttò un angolo buoi dei corridoi per mandare un messaggio a Hiro
“Hiro, Baymax, siete in posizione?”
“Si, io mi sto occupando della parte tecnica” “Ovvio” rispose Us
“Mentre Baymax sta sorvegliando la porta”
“Ok, attivate il piano solamente quando ve lo dirò io, rimanete in ascolto”
Us continuò la sua infiltrazione fino a raggiungere la zona degli esperimenti, guardò la porta, era tutto bloccato da una serratura elettronica e bloccata con un codice.
Us la guardò vittorioso “è chiaro ed evidente che non hanno mai avuto a che fare con un tecnopate”
Us poggiò la mano sulla serratura e dopo pochi secondi la porta si aprì.
Dentro la sala Us vide i vari esperimenti che l’Hydra stava eseguendo e che aveva lasciato lì per dimenticarli.
“Studio delle particelle, mutazioni e gene mutante, ibridazione del DNA, sarebbe affascinanti se non fosse che sono gli studi effettuati da dei terroristi”
Us poi vide una cosa strana in mezzo a tutto quel mucchio, un macchinario funzionante che emanava una strana luce viola, Us si avvicinò per capire e dentro quella cisterna vide il corpo immobile di Jeff, attaccato a dei tubi.
Us con quasi le lacrime agli occhi sussurrò “Mio Dio…Jeff”
Us si guardò intorno per cercare la piattaforma di comando dell’attrezzatura e toccandola entrò in sintonia con la macchina, a quanto pare regolava i livelli di liquido, ossigeno e sostanze chimiche che venivano iniettate nel corpo di Jeff, non riusciva a capirne la natura, ma cercò di regolare la macchina per far rilasciare Jeff dalla procedura senza arrecargli danno.
Dopo essere riuscito a farlo rilasciare dalla macchina, Us si diresse subito dal fratello stordito.
“Jeff!” “Jeff, stai bene!?”
Gli occhi di Jeff rimanevano socchiusi e con la sua debole voce disse “U…Us?”
“Si, sono io fratello, sono venuto a salvarti” rispose Us sorridendo.
“Cosa…ma che…dove…dove mi trovo?”
“Questo non ha importanza al momento, dobbiamo andarcene subito”
Us aiutò il fratello a uscire dalla macchina e per aiutarlo a camminare si mise il suo braccio sulle spalle, riuscirono a uscire dalla sala, ma ad accoglierli ci fu una squadra di soldati con i Kalashnikov puntati su di loro.
“Fermo dove ti trovi spia!”
Us lì guardò con odio, mentre il loro comandante continuò a parlare
“Fai un solo altro passo e sei morto!” e aggiunse “Sai, non ce ne sono state molte di persone che hanno tentato di infiltrarsi in questa base, ma che io ricordi, tu sei il primo giunto così tanto dentro la struttura, una spia normale non ci sarebbe riuscito” e aggiunse “Perché ti sei spinto a tanto, è un tuo amico?”
“È mio fratello, e voglio sapere perché lo avete portato qui!”
“Non credo che tu sia nella situazione di poter chiedere risposte, come vedi noi siamo in 10 mentre voi siete solamente 1 e mezzo e con un solo fucile.” “Arrendetevi e nessuno si farà del male, non troppo almeno”
Us lo guardò divertito dalla cosa e si rivolse al comandante con voce sicura.
“Ok, ecco cosa succederà, voi tutti morirete tra qualche istante, farò saltare in aria questo posto, consegnerò Jeff allo Shield e poi partirò per completare qualche lavoro, avete capito bene?” e aggiunse “Se scappate adesso, avete una buona probabilità di sopravvivere e forse anche di essere arrestati senza usare la forza bruta, perciò vi dò questo consiglio, andatevene”
Gli uomini si misero a ridere e poi il loro capo chiese “Certo, tu e con quale esercito?”
“Mai dire quella frase” rispose Us “Voi idioti pensate davvero che mi sarei infiltrato da solo in una base nemica, senza avere un piano?”
Poi Us gridò “ORA!”
Le luci si spenserò e parti una sirena con un messaggio per tutta la base “Inizio sequenza di autodistruzione, si prega di evacuare tutto il personale militare e tecnico della struttura, la struttura esploderà tra 6 minuti.”
Us approfittò della loro distrazione per svuotargli addosso il caricatore e successivamente aiutò Jeff a camminare.
“Tranquillo Jeff…torniamo a casa”
Mentre le truppe il personale stava evacuando mancavano solo due minuti all’esplosione e la fortuna volle che da lì passassero Hiro e Baymax a salvare i due fratelli.
“Ottimo lavoro Hiro, e anche tu Baymax”
“È stata una cosa facile” rispose Hiro e aggiunse “Il difficile è stato infiltrarsi insieme a Baymax”
“Ok, prova ancora a dire che sono grasso ed è la volta buona che ti mollo qui” disse con voce robotica Baymax.
“Scusami amico” rispose Hiro.
Così i nostri eroi ebbero il tempo di uscire per godersi i “Fuochi d’artificio”, dopo di quello, Us fornì il primo pronto soccorso a Jeff, mentre Hiro comunicò la loro posizione allo Shield.
Arrivarono con un grande mezzo di aviazione, alcuni andarono verso la base mentre altri presero in custodia Jeff e lo portarono a bordo, tutta l’operazione era diretta dall’occhio vigile di Maria Hill, che si trovava sul posto.
La Hill si diresse dai due e gli disse: “Direi che alla fine ce l’hai fatta”
“Ti aspettavi grandi cose da me, no?”
“Si lo ammetto, in tre siete riusciti a fare tutto quel macello, questo sì che è un record”
“Adesso cosa farete a Jeff?” chiese Us
“Lo terremo in osservazione per…” prima che la Hill potesse terminare la frase, Us la interruppe
“Voglio rimanere con lui, almeno fino a quando non sarà tornato a casa”
“Non è possibile” rispose la Hill e aggiunse “Avete ancora dei compiti da portare a termine”
“Sono mesi che cerco mio fratello, pretendo di passare un po’ di tempo con lui, voglio solo assicurarmi che torni a casa sano e salvo”
“Può benissimo tornarci senza di te, lo accompagneremo noi” rispose la Hill.
“Direttrice Hill, se posso intromettermi…avremmo bisogno di tornare alla base, non ho più materiali per aiutare Us nelle sue missioni e credo che avrò bisogno di altri strumenti per sistemare Baymax, cade praticamente a pezzi.”
Baymax si avvicinò e disse “Ma di che stai parlando?” Hiro gli diede un piccolo pugno al braccio e quest’ultimo cadde a terra
“O cielo” disse Baymax e Hiro aggiunse “Visto”
La Hill li guardò con riluttanza e con grande fastidio diede il suo consenso.
Us ne fu felice e si avviò verso il mezzo per andare da Jeff, ma con la coda dell’occhio notò che Hiro e la Hill si erano passati qualcosa, quando il ragazzo e il robot lo raggiunsero, Us gli chiese
“Ma che cosa hai dato alla Hill?”
“Di che stai parlando?” chiese Hiro
“Ho visto che gli passavi qualcosa, non fare il finto tonto” disse Us
“Bè…le ho dato il rapporto delle nostre missioni, dovevo spedirglieli da un pezzo, era per soddisfare la parte tecnica del lavoro, capisci?”
Us lo guardò con sospetto e gli disse “Si, capisco”
Rimasero sulla base volante dello Shield per quasi una settimana, dalle analisi mediche risultò che non c’era nulla di anormale in Jeff, Nessuno sapeva dare una vera spiegazione al suo rapimento.
 Il lasso di tempo tra una visita medica e l’altra diede la possibilità a Us e Jeff di parlare.
“Sapevo che eri destinato a grandi cose fratellino, ma non pensavo che saresti arrivato così lontano”
“Grazie Jeff”
“E dimmi, cosa mi sono perso oltre alla tua entrata allo Shield?”
“Be, non c’è molto da dire, Ed e Anne si sono trasferiti a Raleigh, ho passato gli ultimi mesi a cercarti e…ho rincontrato con una ragazza che conoscevo.”
“Ragazza, questo è mio fratello” disse Jeff divertito “E lei come è?”
“Si chiama Mary e…” Jeff lo interruppe “Ok, ma come sta sotto la maglietta?”
“Sei sempre il solito” rispose Us, Jeff si mise a ridere e disse “Scusa, dai, racconta”
“Fa la cameriera a una tavola calda, era la Mary della mia vecchia scuola”
“Quella che ti ronzava sempre intorno ma te la ignoravi come uno scemo?”
Us imbarazzato rispose “Si, quella”
“Cavolo, punti extra fratellino”
“Già, domani ti rimetteranno e ti potrò accompagnare a casa, potrò rimanere con voi fino al pomeriggio, poi dovrò ripartire” Jeff sorrise e gli disse
“Ora che non hai più preoccupazioni, puoi aiutare le persone e vivere il tuo sogno Us, sono fiero di te”
“Grazie Jeff” gli rispose Us sorridendo.
La mattina seguente Us e Jeff, vestiti per bene arrivarono alla porta di casa e dopo aver suonato il campanello, la porta si aprì e davanti a loro si presentò Anne “Wide Load” Wheelie, ex camionista e loro madre adottiva.
“Ma’, che bello rivederti” disse Us
Ma appena stava per abbracciarla, la donna gli fiondò uno schiaffo
“Auch, Ma’ e che cavolo!” disse Us
“E non chiamarmi Ma’, sono passati mesi da quando sei partito come camionista, nemmeno una volta hai chiamato a casa, mi hai fatto morire dalla preoccupazione”
“Scusa Ma’, mi dispiace ma avevo…un lavoro da fare”
Us si scansò ed Anne vide il figlio che aveva perso, in piedi e in perfetta forma davanti a lei, la donna gli andò incontro con lo sguardo truce, poi lo abbracciò e iniziò a piangere come una fontana.
Dalla casa si sentirono delle urla “Ehi Wide Load! Dove cavolo pensi che siamo, in Barca?” e aggiunse “Chiudi le porte o entreranno le zanz…” Ed “Poppa” Wheelie uscì di casa e rimase a bocca aperta quando rivide Us e Jeff insieme, lasciò cadere il suo sigaro e andò ad abbracciare Jeff, cosa che fece successivamente anche Us, la famiglia era tornata unita.
Passarono tutta la mattina e il primo pomeriggio insieme e i due fratelli mettendosi a sedere su una sdraia in giardino, videro passare un camion e lì ripescarono i meravigliosi ricordi d’infanzia.
“Te li ricordi quei giorni Jeff?”
“I migliori della mia vita”
“Adesso che sei “Resuscitato” lo Shield potrà aiutarti a tornare nella società, che pensi di fare?” chiese Us
“Ho in mente dei progetti, non so ancora quando realizzarli, ma vedrò di prendere una decisone molto presto” “Ok…di che natura?”
“Mah, non lo so” rispose Jeff e poi chiese a Us.
“Te invece, per quello che so dopo questa serie di missioni potresti anche lasciare lo Shield, ma lo vuoi veramente?”
 “Non lo so, a essere sincero l’ambiente escludendo i miliardi di persone che ti vogliono uccidere non è tanto male, anche se sai bene che non ho mai pensato in grande, potrei trovare lavoro nelle zone di Lawton e stare vicino a Mary.”
Jeff gli sorrise e si rimise a guardare la strada poi disse “Us, questa sarà l’ultima volta che te lo chiederò, ma voglio una tua risposta definitiva, tu vuoi veramente fare il camionista?”
“Ma certo, lo dico da…” Jeff lo interruppe “Da tutta la vita lo so, scusa se te lo sto chiedendo, ma te lo volevo chiedere dato che non avevamo concluso la nostra discussione prima…prima dell’incidente” aggiunse “Quello che mi chiedo è che sogni di fare questo lavoro da…non so nemmeno quanto tempo, ciò che mi preoccupa è che, davvero tutto ciò ti soddisfa? È davvero questo il massimo a cui aspiri anche con tutte le tue abilità?”
Us lo guardò e gli rispose “Si”
“Molto bene, allora non ho più di che preoccuparmi, sei libero fratellino”
Il primo pomeriggio passò e Us venne recuperato dagli agenti dello Shield per ripartire per la sua missione, prima di andarsene salutò la sua famiglia, gli abbracciò e poi si avviò verso l’uscita, interrotto solamente dalla voce di Jeff.
“Ehi Us”
“Si?”
“Cerca di essere prudente”
Us sorrise “D’accordo”
Us tornò sulla base volante dello Shield, recuperò Hiro, Baymax e lo US1, venne riaccompagnato ad Albuquerque e da lì ripartirono per il loro viaggio.
Quella sera casa dei Wheelie, Jeff scese le scale e andò verso Ed e Anne.
“Jeff, che ci fai sveglio?” disse Ed
“Dovresti riposare, è vero che sei a casa ma sei ancora in convalescenza” aggiunse Anne
Jeff si mise alla luce e i coniugi Wheelie lo videro più alto e muscoloso rimanendo impressionati
 “Volevo parlarvi di una cosa, mentre eravamo fuori ho rivelato a Us di avere dei progetti per il mio futuro”
“E…quali sarebbero?” chiese Ed
“Lo volete sapere, mi pare ovvio, infondo come si dice “La suspense…uccide” “.
   
 
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