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Autore: AlekHiwatari14    22/02/2017    2 recensioni
Il Gran Prix si è concluso. Ci sono state sconfitte, ma anche vittorie e la realtà della vita li sorprende facendoli tornare alla vita di sempre senza battere ciglio su quanto avvenuto.
Quali sorprese aspettano ai nostri pattinatori dopo questa conclusione, sopratutto con l'entrata di nuovi pattinatori conosciuti e non?
E sopratutto, che piega prenderà la storia tra Victor & Yuuri? Avrà qualche risvolto o no?
Sicuramente la gelosia è dietro l'angolo e l'amore verrà presto scoperto...
**in revisione**
Genere: Commedia, Generale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 11.




In un universo parallelo, dove ogni cosa scorre bene per i nostri piccioncini, è arrivato il fatilico momento. 
"Signor Nikiforov?" Chiama un medico uscendo dalla sala parto. Il russo si alza rispondendo:"Sono io."
"Complimenti, signore. È diventato padre di un bellissimo maschietto." Si complimenta il medico mostrandogli il capolavoro creato da lui e dal suo unico amore Yuuri.
Il ragazzo, appena vede quel cucciolo lì, in quel nido, incomincia a piangere avvicinandosi sempre di più al vetro.
"È il padre?" Gli domanda un infermiera facendolo annuire.
"L'avevo intuito subito. Vi assomiglia molto."
"Voi dite?"
"Si, ha il vostro stesso sorriso."Nota l'infermiera per poi allontanarsi dai due lasciandoli soli.
Victor incomincia a giocare con quel piccolino che ormai è la sua gioia. È il frutto dell'amore suo e di Yuuri e non può essere più felice di così.
"Hai già deciso come lo chiameremo?" Gli chiede Yuuri entrando nella stanza per vedere anche lui il nuovo arrivato nella famiglia.
Il russo annuisce.
"Lo chiamerò... Yakov..."


Victor incomincia a fissare il cellulare incredulo. Quella fanfic non gli piace per niente.
"Eh no!  Si è rovinata sul più bello. Perchè proprio Yakov? Potevo anche chiamarlo Yuri o Yurio visto che ci sono molte storie anche su di lui." Incomincia a pensare il russo, ma quell'immagine lo intenerisce fin troppo. Anche se non è d'accordo con il nome del bambino, quella è una rappresentazione davvero unica che lo rispecchia molto. Inizia ad incantarsi e a fantasticare su come sarebbe se Yuuri fosse una lei e ci fosse la possibilità di una situazione del genere, ma è costretto a tornare alla realtà che comincia a pesargli. 
Già normalmente è dura trattenere i suoi sentimenti per il giapponese e da ora in poi sarà anche peggio.
Robin è arrivata nella loro abitazione poichè è lì che dovrà rimanere, per un po' d tempo, insieme al cugino e a Victor.
Entrambi sono consapevoli che non possono essere liberi di essere ciò che vogliono, in primis per rispetto, ma c'è anche un ulteriore motivo che spinge i due a tenere segreta la loro relazione.  La ragazza è una gran chiacchierona e, quando è presa dall'euforia, potrebbe svelare tutto ai parenti anche involontariamente e da lì la notizia si diffonderebbe a macchia d'olio. Non che i due vogliano tener nascosto il loro amore, ma Yuuri ha molte preoccupazioni su quella storia e sui pregiudizi che potrebbero infangare il nome del suo unico grande amore, Victor, e non vuole che questo accade.
"Grazie mille per l'ospitalità." Ringrazia la cugina del giapponese vedendosi ospitata nella camera del ragazzo.
"Tranquilla. Puoi restare quando vuoi. Victor è contento della tua presenza, vero?" 
"Certo..." Mormora il russo perplesso guardando contrariato la ragazza che si mette nel letto di Yuuri.
"Beh... allora buona notte." Augura la giapponese sorridendo, mentre i due escono dalla stanza.
"Vuoi che ti lascio la luce accesa?" Continua a chiedere il cugino premurosamente prima di uscire.
"Si, grazie." Replica Robin facendo solamente chiudere la porta al ragazzo che sta uscendo dalla stanza.
Per Victor è una grande opportunità. I due dormiranno nello stesso letto e la cosa fa diventare il russo più euforico che mai, ma Yuuri non è dello stesso parere. Sapere che la cugina è nella stanza accanto e potrebbe sentirlo lo rende terribilmente a disagio.
"Victor, piantala." Gli dice vedendosi avvolto dalle braccia del russo.
"Avanti, siamo da soli." Cerca di convincere il ragazzo incominciando a baciare il collo del giapponese che gli dà le spalle.



"Si, ma c'è mia cugina di là."
"Avanti..." Continua a sussurrare il russo prendendo il volto del ragazzo, che è ancora di spalle, baciando quelle labbra che lui desidera tanto.
Quelle bocche unite, quella vicinanza, i loro cuori che si uniscono insieme ai loro respiri, accende la loro passione irrefrenabile. Yuuri si lascia guidare da Victor ritrovandosi su di lui, ma quei baci e quella voglia di volersi si arresta non appena sentono un rumore provenire nella stanza accanto.
"Victor..."
"Tranquillo. È solamente la cugina pazza. Non farci caso. Continuiamo..." Cerca di invogliare il ragazzo preso più che mai dalla situazione.


"No, Victor. Non voglio farlo, sopratutto sapendo che c'è lei nell'altra stanza." Gli risponde scendendo dal russo e alzandosi dal letto.
"Dove vai adesso?"
"Vado a controllare che sta combinando." Continua a replicare il giapponese, uscendo dalla porta e lasciando Victor lì a dirsi pensieroso:"Questa ragazza è un bel problema..."
Yuuri arriva nella stanza accanto. Non sa che fare. Sembra essere preoccupato per la cugina, così incomincia a bussare per poi aprire la porta.
"Va tutto bene?" Le domanda vedendola nel letto con il cellulare tra le mani.
"Si, perchè?"
"No, forse mi sono impressionato, ma ho sentito un rumore. Pensavo fosse successo qualcosa."
"No, non è successo nulla. È solamente caduto il cellulare mentre cercavo di posarlo sul comodino." Spiega tranquillamente continuando a digitare sul cellulare per poi spostare lo sguardo sul cugino che le risponde con un:"Capisco..."
"Comunque..." Attira l'attenzione su di lei, mentre il ragazzo tenta di uscire. Sentendo quelle parole si ferma e incomincia a fissarla, mentre quest'ultima continua la sua frase piena di curiosità:"Le pareti sono davvero sottili. Di che parlavate tu e Victor? Vi sentivo bisbigliare." Gli chiede incuriosita mettendo a disagio il cugino.
"Ehm... niente di che. Cosa da maschi, insomma. "
"Capisco." Risponde la ragazza riposando il cellulare sul comodino, mentre il giapponese esce per l'ennesima volta augurandole la buona notte.

**Intanto, in America...**

Aubrey e Nicole sono atterrate nella loro cara nazione insieme ad Otabek. Il ragazzo sembra abbastanza irritato dalla reazione delle due e dal loro comportamento infantile nel seguirlo senza neanche averglielo detto.
I tre non si parlano neanche e la cosa sembra pesare alle due.
"Aubrey..."
"Si, lo so." Dice l'americana guardando il kazuco nervoso continuare ad avanzare senza neanche degnarle di uno sguardo.
"Mi sa che l'abbiamo fatta grossa." Ipotizza la canadese preoccupata.
"Guarda che è colpa sua! Se ci avesse detto tutta la verità, noi non saremo volate in Russia con lui." Tenta di giustificare la rossa, ma Nicole sembra davvero tormentata per quei silenzi dell'amico.
"Lo so, ma..."
"Aubrey!" Interrompe una voce familiare provenire da lontano. Le due alzano lo sguardo in avanti dove vedono Leo che le va incontro.
"Che diamine hai combinato?" Domanda l'amico avvicinandosi all'americana, preoccupato, per poi aggiungere:"Mi hai fatto prendere un colpo quando mi hai detto che eri in Russia." 
La ragazza incomincia a fissarlo perplessa e mormorare un:"C-che?" 
"Ma ti rendi conto? Avresti anche potuto dirmelo che te ne andavi."
"Perchè mai avrei dovuto dirtelo?" Chiede la rossa incuriosita. 
Leo, sentendo quella domanda, arrossisce di colpo abbassando lo sguardo.
Anche se non sembra, il ragazzo ha un debole per Aubrey e passare il giorno di San Valentino senza di lei, lo ha ferito molto. Anche perchè avrebbe potuto confessare i suoi sentimenti, ma ormai è andata. Dirglielo adesso sarebbe troppo umiliante per lui, così tenta di trovare una scappatoia dicendo:"Beh... avrei visto Phichit e gli altri."
"E tu ce l'hai con me a causa di quel thailandese?"
"Beh... ecco..." Incomincia a balbettare il ragazzo.
È molto più che ovvio che è solo una scusa. Tutti i presenti l'hanno compreso che il vero motivo è la rossa, tranne Aubrey che incomincia a fantasticare cose inesistenti:"Ma certo! Come ho fatto a non pensarci? Volevi incontrare il tuo ragazzo."
"Che?" Urla incredulo il ragazzo cominciando a squadrarla da capo a piedi:"Che... vuoi dire?"
"Su, via! Non essere timido. Lo so che hai un debole per lui. Se no quale altro motivo ci sarebbe sotto?"
"Beh...ci sono tanti motivi." Replica l'americano arrossendo nuovamente e suscitando la curiosità della ragazza che continua a domandare:"Tipo?"
"Tipo... la città."
"Che?"
"La città, gli amici... ma poi scusa perchè dovrei dirtelo?"
"Perchè sono la tua compagna di squadra e ho intenzione di sapere tutto." Incomincia a discutere la rossa, quando Otabek si allontana da loro attirando l'attenzione di Nicole:"Otabek..."
"Vattene a casa." Le risponde il kazuco alterato. In fondo come dargli torto? 
Gli hanno rovinato la serata che ha avuto in mente per Mila e la canadese si sente in colpa.
"Nicole? Non ci pensare! Vedrai che si riprenderà." La rincuora Aubrey mettendole una mano sulla spalla e allontanandosi dall'aeroporto insieme.
Arrivano sotto all'hotel dove alloggia la ragazza con il canadese, lasciandola lì.
Per Nicole è piuttosto dura il rientro, sopratutto per ciò che è successo la sera precedente.
Nulla di particolare, ma stare a chiacchierare con il suo idolo la rende particolarmente nostalgica. Vorrebbe portare indietro il tempo e farsì che quell'attimo non finisca mai. Anche se più di una persona ha classificato Yuri come un punk ribelle o come una tigre dei ghiacci, per lei rimane sempre lo stesso, ovvero un angelo che danza sui pattini.
Con quel ricordo impresso nella mente, la ragazza apre la porta di camera trovando JJ sul letto a guardare la tv.
"Nicole, dove sei stata?" Le domanda JJ non appena la vede rientrare.
"Scusa se ti ho fatto preoccupare, ma ho seguito Aubrey. Quella pazza mi ha fatto arrivare in Russia senza niente. Per fortuna c'era Otabek con noi." Rivela la ragazza andando verso l'armadio per poi aprirlo.
"Deve essere stato stancante."
"Già, non immagini." Gli risponde la canadese scavando in quell'armadio per prendere dei panni puliti e andarsi a fare una doccia, ma prima di entrare nel bagno, curiosa, incomincia a chiedere:"Piuttosto, cosa avete fatto?"
"Che?"
"Era San Valentino, no? Che avete fatto tu e Isabella?" 
Quella domanda dell'amica fa ritornare nella mente  quella serata magica al nostro JJ.

**Flash Back**

È sera e il nostro ragazzo si è finalmente ripreso dallo shock avuto con Kyle. La sua bellissima ragazza è stata con lui tutto il tempo sostenendolo e aiutandolo nella sua ripresa. 
JJ è nel bagno per prepararsi ad uscire con Isabella, quando, arriva un messaggio sul cellulare del ragazzo. È una notifica di instagram da parte di Yuri. A quanto pare, il russo ha festeggiato San Valentino insieme a Sasha e ai suoi coetanei e tra quella gente c'è anche Nicole. 
La cosa sorprende JJ e prima di poter realizzare cosa sta accadendo, ha una chiamata sul cellulare da Leo.
"JJ, ciao. Aubrey è con te?"Inizia a chiedere il ragazzo preoccupato.
"No, perchè?"
"È scomparsa. Sto tentando di contattarla, ma la linea non prende. L'ultima volta che l'ho sentita stava con Nicole."
"Beh... veramente neanche Nicole è ancora rincasata." Rivela il canadese preoccupato, quando Isabella entra nel bagno dov'è il ragazzo dicendogli:"JJ, ha appena chiamato Otabek."
"Cosa? Ehm.. Leo rimani un attimo in linea." Avverte il ragazzo allontanando il cellulare dalla bocca e chiedere alla ragazza:"Otabek?"
"Si, ha detto che Aubrey e Nicole sono con lui in Russia. Se chiama Leo digli di non preoccuparsi. Quelle due hanno i cellulari senza soldi ne connessione." Informa per poi uscire dalla stanza, mentre il canadese da la notizia a Leo.
"Leo, ci sei? Mi sa che quelle due si sono andate a fare un viaggetto."
"Un viaggetto?"
"Si, ho appena visto la foto su instagram di Yuri e Isabella ha detto che ha chiamato Otabek. Sono in Russia adesso."
"In Russia?"Continua a chiedere Leo incredulo.
"Si, ma non preoccuparti. Tornerà tra qualche giorno sicuramente."
"Grazie, JJ." Ringrazia il ragazzo staccando la chiamata perplesso.
Il canadese si guarda allo specchio iniziando a realizzare la cosa che gli piace un bel po'.
Esce dal bagno trovando la sua ragazza sul letto.
I due già hanno in mente una serata romantica, ma sapere che Nicole non c'è, gli lascia ancora più spazio alla fantasia. 
JJ si avvicina pian piano alla sua Isabella, avanzando a gattoni su quel letto e mettersi su di lei.
"Ma che fai?" Chiede la ragazza vedendo il volto del canadese avvicinarsi al suo.
"Siamo soli, lo sai?" Stuzzica il ragazzo incominciando a baciare la bruna sulle labbra.
La ragazza annuisce e JJ incomincia a proporre:"Io avrei una mezza idea su cosa fare." per poi farle capire cosa, prendendo un preservativo dalla tasca dei suoi pantaloni.
"Mmh... la cosa mi tenta."
"Abbiamo tutta la notte per noi." Sussurra il ragazzo iniziando ad aprire quel preservativo e a spogliarsi insieme alla sua ragazza per fare ciò che hanno entrambi in mente fare.



**Fine Flash Back**

Ovviamente JJ non può dire ciò che è successo quella notte, così si limita a rispondere con:"Solite cose. Cioccolatini, rose e seratina romantica. Niente di più."
"Ah...capisco. Vado a farmi una doccia." Avverte chiudendo la porta del bagno e lasciando il ragazzo lì a pensare.
In Nicole vede qualcosa di strano, ma non riesce a comprenderlo. 
Il volto della ragazza sembra sprigionare una strana serenità e un sorriso sospetto, cosa che normalmente non fa.
Sembra quasi che abbia un debole per qualcuno e JJ probabilmente conosce quella persona, ma non è certo. Il canadese riprende il cellulare per guardare meglio quella foto messa da Yuri notando come l'amica sembra a suo agio in mezzo a tutta quella gente, ma salta ai suoi occhi anche un altro particolare. Nicole non ha occhi che per il russo e la cosa inizia a preoccuparlo.


**Intanto, in Russia...**

È stata una dura notte per Yuuri e Victor. Sapere che non possono neanche parlare tranquillamente che Robin può sentirli, li ha lasciati un po' scossi, ma non possono ancora sapere che i problemi ancora devono cominciare.
Arrivano alla pista di pattinaggio dove Victor ha accettato di fare da coach anche a Robin sotto insistenza di Yuuri.
Come al solito, il russo sceglie la base e i movimenti per poi mostrarli alla ragazza, ma quei passi sembrano abbastanza complicati, tanto che la giapponese si ritrova a cadere a terra.
"Attenta!" Avverte il cugino vedendola cadere.
Si precipita da lei, preoccupato, tendendole la mano:"Tutto bene?"
"Si." Annuisce la ragazza con un sorriso afferrando la mano del ragazzo, ma una volta in piedi si rende conto dell'anello del cugino incominciando ad urlare:"Non ci credo!"
"Che...?" Chiede il ragazzo vedendo la giapponese riprendere la mano ammirando quell'anello stupendo, simbolo dell'amore del giapponese e del russo.


"Ti sei fidanzato e non mi hai detto nulla? Chi è la fortunata?" Incomincia a chiedere euforica mettendo a disagio il cugino che non sa che rispondere.
"Beh...ecco...veramente..."
Victor si rende conto dell'imbarazzo di Yuuri.
Pattina verso di lui e mettendogli una mano sulla spalla afferma:"Si, non lo sapevi?"
"Victor!" Richiama il giapponese sentendosi sempre più imbarazzato della cosa.
"Davvero? Tu sai chi è la fortunata? Voglio conoscerla."
"F-fortunata? Chi ti ha detto che..." Tenta di svelare Victor, ma non ci riesce. Yuuri gli tappa la bocca con la mano trascinandolo fuori dalla pista per evitare di rivelare la realtà alla cugina.
Il russo sa che, anche se avesse detto le cose come stanno, Robin non ci avrebbe creduto, ma le paure di Yuuri sono molto più grandi e non vuole neanche che si accenni della loro relazione.
"Ma sei impazzito? Volevi dirgli di noi?"
"Certo. Perchè no? Tanto neanche ci avrebbe creduto."
"Sarà, ma comunque lo sai come la penso. Ne abbiamo già parlato. Che si fa adesso?"
"Che?"
"Lei ha visto l'anello. Come faccio?" Gli domanda Yuuri preoccupato, ma sembra che Victor non abbia alcuna preoccupazione che lo sfiora.
"Che domande? Troviamo qualcuno che si finge la tua ragazza e già ho qualcosa in mente." Gli risponde incominciando a chiamare la sua grande amica Natasha, ma non va come spera.
La ragazza si rifiuta. In fondo è normale. Deve ancora aiutare il suo ragazzo nella ripresa e non può lasciarlo un solo attimo da solo. Vuole stargli accanto e prendersi cura di lui.
Così, l'arma che Victor vuole utilizzare, è andata a quel paese.
"Natasha non può."
"Sasha... tua sorella Sasha potrebbe..."
"Non ci pensare neanche." Interrompe il russo nervoso continuando:"Mia sorella è fuori questione. È troppo piccola per te."
"Chi altro c'è? Mila l'ha già vista con Otabek e quindi non possiamo chiedere a lei."
Victor comincia a pensare, quando ai suoi occhi salta ai suoi occhi Margò che in quel momento si trova vicino alla pista a parlare con Georgi.
"Il mio angelo!" Esclama Victor andandole vicino e sperando nel suo aiuto.
Quella reazione del russo preoccupa terribilmente la francese che inizia a fissarlo con il rossore in volto.
"V-Vitya?! Ti senti bene?" Gli domanda vedendolo avvicinare e mettere le mani sulle sue spalle.
"Sto benissimo, ma starei ancora meglio se mi facessi un favore."
"Un... favore...?" Balbetta la ragazza non capendo cosa vuole realmente da lei, così il ragazzo incomincia a spiegare:"Si, vedi.. è arrivata la cugina di Yuuri l'altro giorno e..."
"E... cosa?" Gli chiede cercando di capire cosa vuole da lei.
"E mi chiedevo, siccome il nostro giapponese non vuole dire le sue cose private e la cugina ha visto l'anello, potresti far finta di essere la sua ragazza?" Continua a chiedere il russo, prendendo le mani della francese, per poi avvicinarsi sempre di più a lei.
Quegli occhi di Victor e quello sguardo la stordiscono. Non riesce a rifiutarsi a quel ragazzo. 
Il rossore sul viso della ragazza si fa sempre più evidente.
Sta per accettare la richiesta, quando Georgi l'abbraccia da dietro e risponde per conto suo:"Non vorrei essere un guastafeste, ma Margò già sta aiutando me. Non potete usarla così. È una persona."
"Ehm... ecco..." Incomincia a balbettare Margò imbarazzata da quella strana situazione. Quella reazione da parte di Georgi non se lo aspetta e vedersi avvolta da quelle braccia, davanti a Victor, le sembra una scena un po' surreale.
"Beh... è un peccato. Mi sa che dovrò trovare qualcun altro per il mio Yuuri." Continua il russo abbassando il volto e diventando triste. 


La francese non sopporta vederlo con quell'espressione e così gli dice:"Ti aiuto io."
"Cosa? Ma Margò..." Tenta di far ragionare Georgi, mentre la tiene ancora tra le sue braccia, ma la ragazza ha qualche altra idea per la mente.
"Tranquillo. La mia idea non è di mettermi con Yuuri, ma semplicemente di fare qualche altra cosa." Tranquillizza la francese, mettendo la mano sul braccio del russo e suscitando curiosità nei confronti dei ragazzi.
"Qualche altra cosa?" Domanda il giapponese perplesso.
"Spiegati meglio." Incomincia ad interessarsi Victor all'idea della ragazza che intimidita, si stacca da Georgi e incomincia ad esporre ciò che ha in mente.
"Beh... chi ha detto che la ragazza di Yuuri sia proprio qui? Potrebbe essere ovunque. Non trovi? Quindi, posso chiedere a Sara o a qualche altra ragazza lontana che Robin non conosce."
Quelle parole illuminano Victor che non riesce a controllare i suoi istinti e la prende tra le sue braccia urlando:"Margò! Sei un genio!"


**Intanto, in Italia...**

Elvira tenta e riprova a fare quella maledetta trottola alta, ma le sembra più complicata del previsto.
È su quella figura da più di una settimana e ancora non è riuscita ad impararla.
"Uffa! Non ci riesco." Incomincia a lamentarsi la napoletana vedendo che ogni tentativo è vano.
"Eppure è strano. Riesci a fare benissimo quella bassa. Non è così complicato." Riflette Sara cercando una soluzione, ma la realtà è questa. Elvira non ha fiducia in sè e quella situazione, insieme alla paura di cadere e farsi male, complicano le cose non riuscendo a mantenere l'equilibrio durante la trottola alta, ma la ragazza si sente a disagio. Non vuole dire che ha paura di cadere e questa fobia la blocca, anche perchè sa che rideranno di lei. Con una paura del genere sa di non avere speranze nel pattinaggio, ma lei vuole riuscirci, così risponde semplicemente con:"E che ne so io perchè non ci riesco."
Vedendo le due in difficoltà, Michele decide di avvicinarsi a loro per vedere che succede scoprendo la pecca della bruna.


"Dai, non è difficile. Devi semplicemente alzare la gamba all'indietro."
"Non devo alzare semplicemente la gamba dietro. Quello riesco a farlo benissimo."
"Davvero?"
"Anni di danza classica mi hanno aiutato a questo. Guarda qua!" La ragazza incomincia a pavoneggiasi della grande estensione della gamba che ha. 
Peccato che i due ne combinano di tutti i colori quando stanno insieme e Michele è praticamente imprevedibile, sopratutto ora che la vuole aiutare a fare quella benedetta trottola alta.
"Ah... in effetti, hai ragione. Guarda qua che estensione!" Esclama l'italiano avvicinandosi e afferrando la gamba della ragazza nella parte tra l'inguine e il polpaccio. Quella presa fa perdere l'equilibrio alla ragazza che si ritrova ad aggrapparsi dietro alla felpa del castano urlando:"Miche'! Pozzà passà nient!  Ij car accussì!"
(Traduzione:Miche'! Che tu possa passare il nulla! Io cado così!)
"Ma quando mai? Guarda che bella trottola ti faccio fare!" Ironizza il ragazzo incominciando a pattinare e farla girare su se stessa.
"Miche'! Non mi piace questa posizione! Ha qualcosa di perverso!" Comincia a maliziare lei ridendosela e contaggiando il castano che lascia la presa. Elvira non riesce a mettersi all'in piedi ed è ancora aggrappata alla felpa di Michele.
"Miche'!" Lo chiama continuando a ridere, mentre il ragazzo la prende per i fianchi riuscendo a farle riprendere  l'equilibrio.
Presa dal panico, si avvicina al muretto per riprendere fiato e rilassarsi da quella strana posizione che ha assunto con il castano prendendo la borraccia e incominciando a bere.
In quel momento, Sara e Michele decidono di provare la loro coreografia vedendo la pista libera. 
La napoletana, vedendo i due esibirsi e stanca di fare quegli esercizi sulle trottole, si avvicina ad Emil.
In fondo non hanno ancora parlato solamente perchè non capisce la lingua del ceco. Anche se non sembra, le dispiace molto non comunicare con lui. Sente dentro di se un peso ed essendo molto chiacchierona, non sopporta stare zitta, sopratutto ora che Sara e Michele si stanno allenando ed Emil è l'unico in pausa come lei.
"Are you tired?" 
(Traduzione: Sei stanca?
Le domanda il ceco vedendola accanto a lui che inizia a sbadigliare dalla noia.
La ragazza si volta verso di lui e, come al solito, non capisce una singola parola di quello che ha detto ritrovandosi a fissarlo.
Vorrebbe tanto scambiare una parola, ma non conosce l'inglese ed è una situazione complicata tra i due visto che neanche il ceco conosce l'italiano.
Quello sguardo di Elvira mette in soggezione il povero Emil che distoglie gli occhi da lei, ma quello sguardo insistente della ragazza, in realtà, è solamente casuale siccome tenta di riflettere su come comunicare con il ragazzo. 


Ad un tratto, una  lampadina si accende nella testa della napoletana. Quale modo migliore di socializzare con il ceco se non usando i gesti? Ovviamente quelli che lei conosce ed è tutt'altro che il linguaggio dei segni.
"Deve piacerti molto il pattinaggio." Gli dice la ragazza usando il linguaggio del corpo, ovvero iniziando a fare i seguenti gesti: indicare il ceco, per poi fare un cuore con le mani e infine toccare i pattini che ha ai piedi.
Stranamente, quella trovata della napoletana funziona. Emil comprende ciò che gli chiede.
"Yes, i like ice skate." 
(Traduzione: Si, mi piace il pattinaggio su ghiaccio.)
"Da quant'è che conosci Michele?" Incomincia a domandare la napoletana aiutata dai gesti, cioè indicando prima Emil, poi il polso dove ha l'orologio e spostare il dito in pista mostrando i Crispino.
"How long? I think... three or four years."
(Traduzione: Quanto tempo? Penso... tre o quattro anni.
Le risponde il ceco facendo prima segno di tre e poi di quattro con le mani.
"Quattro? Quindi sei consapevole che la testa non gli funziona." Afferma la ragazza ridendo e continuando a fare quei gesti.
Capendo la cosa, sopratutto vedendo ciò che è successo in pista prima, il ceco inizia a ridere.
Elvira sente che Emil ha intuito ciò che vuole dire, ma non è del tutto sicura se quel linguaggio che sta usando funziona davvero, così chiama il suo traduttore personale.
"Miche'!" Sbraita la ragazza voltandosi verso la pista e vedendo il compaesano concludere con l'esibizione per poi fargli cenno di avvicinarsi.
"Che c'è?"
"Secondo te mi ha capito?" Gli domanda incuriosita, ma ovviamente Michele è all'oscuro di tutto ciò che è successo così sospira:"Elvira, Emil non conosce l'italiano."
"Lo so, ho utilizzato un altro modo. Chiedigli cos'ho detto. Voglio sapere se mi capisce."
"Emil, What has she say? Because Elvira want to know if you understand what she said."
(Traduzione:Emil, cosa ti ha detto? Perchè Elvira vuole sapere se tu l'hai capito.)
Quelle parole di Michele fanno ridere l'amico che incomincia a rivelare:"She is too funny. She said that you are really stupid and your mind is not good."
(Traduzione:Lei è troppo simpatica. Ha detto che sei veramente stupido e la testa non ti funziona.)
"What?! Che?!" Il castano si volta verso la ragazza incominciando a chiedere:"Che fai? Adesso ti metti a parlare di me?"
"Chi? Io? Non mi permetterei mai."
"Ma se ha detto che gli hai riferito che non mi funziona la testa"
"Ah... bene! Allora mi ha capito. Grazie!" Gli dice la napoletana sfoggiando un sorriso sulle labbra per poi guardare il ceco e fargli segno di 'mi piace' con entrambe le mani. Emil ricambia quel sorriso. I due finalmente hanno trovato un modo per comunicare ed Elvira non può essere più soddisfatta di così.

**Intanto, in Russia...**

Natasha, irritata dalla proposta di Victor, ha ancora il cellulare tra le mani.
"Come può chiedermi una cosa del genere sapendo nella situazione in cui mi trovo?" Incomincia a chiedersi guardando nervosa il telefono. 
Dopotutto come darle torto? Deve prendersi cura di Kenneth e non può pensare alle esigenze stupide del suo amico.
Inoltre, ci sono molte cose che i due non si sono detti tra cui gli incubi ricorrenti che il ragazzo si trova ad affrontare ogni santa notte.
"Posso sapere il motivo?" Domanda la ragazza voltandosi verso il bruno che se ne sta sul letto a fumare una sigaretta, standosene con le spalle appoggiato al muro lì vicino che gli sorregge il busto.
Kenneth non ha alcuna intenzione di dire a Natasha la verità su di lui. Non vuole compassione. Sa che la bionda, probabilmente, vorrà sostenerlo e aiutarlo. Non che lui non voglia il suo aiuto, ma si fa molte paranoie sul cosa potrebbe pensare di lui una volta saputa la verità che tenta di nascondere.
Le mani gli tremano ancora. Quell'incubo non gli lascia pace e Natasha lo comprende con un solo sguardo. Si avvicina a lui, posando il telefono sul comodino e mettersi seduta su quel letto prendendogli la sigaretta da mano per poi chiedere nuovamente:"Ti ho fatto una domanda. Perchè non me l'hai detto?"
Il ragazzo alza lo sguardo verso di lei dispiaciuto.
"Mi spiace." Le sussurra avvicinandosi a lei per poi stringerla a se inaspettatamente senza aggiungere parole.
Quell'abbraccio è così strano e Natasha non riesce a comprenderlo. L'unica cosa che intuisce è che il suo ragazzo ha bisogno di lei, adesso più che mai e non può permettersi di abbandonarlo proprio ora.
Così ciò che riesce a fare, in quell'istante, è ricambiare l'abbraccio e promettersi di badare a lui finchè lo stato di confusione del bruno non sarà andato via definitivamente. In fondo, è pur sempre la sua ragazza e non può permettersi di lasciarlo da solo in quelle condizioni.


**Intanto, in Giappone..**

"Louis." Chiama Yune entrando nella stanza, ma si rende conto che il francese è ancora sotto le coperta.
Convinto che sta ancora dormendo, il corvino lo lascia lì, andandosene all'università da solo, ignaro della verità.
Non sa che il francese deve andarsene per partecipare alle nazionali nel suo paese. Per Louis è difficile separarsi da lui, ma sopratutto dirgli come stanno le cose. Infatti, non appena Yune chiude la porta di casa, il ragazzo si alza dal futon, già vestito.
Si avvicina all'armadio, prendendo la valigia già pronta e va in cucina dov'è il suo husky. 
Ha preso tutte le sue cose e dà un'ultima occhiata nostalgico, lasciando quella casa piena di ricordi, per avviarsi all'aeroporto.
Yune è all'oscuro della cosa, ma il suo sesto senso non lo abbandona un solo attimo. 
È la prima volta, dopo più di un mese, che il francese rimane a casa a dormire e non fa niente per seguirlo. 
"Forse... avrei dovuto rimanergli vicino. Non è che magari sta male?" Incomincia a chiedersi una volta a vicino all'università. Ha portato anche Misha con sè. 
Per la prima volta, il suo levriero è uscito di casa, dopo un lungo ricovero in ospedale e le varie cure. Yune incomincia a fissarlo chiedendosi in cuor suo se ha fatto bene a lasciare Louis a casa da solo.
Anche il levriero sembra irrequieto, ma il corvino sospira ed entra all'università per seguire le lezioni.
Avanza verso il suo banco, sedendosi e prendendo i vari appunti, quando un biglietto cade dal suo libro.
Incuriosito, lo alza da terra notando che è una lettera di Louis.
Il francese non vuole nascondergli la verità, ma gli faceva male dirlo di persona così gliel'ha scritto una semplice lettera facilizzando la situazione.
"Yu-kun, ciao. Scusa se ti scrivo questa stupida lettera. Sapendo le tue abitudini, l'avrai sicuramente trovata appena entrato in aula. Non sono bravo a parole, me ne rendo conto. In realtà, mi è difficile questa situazione. Vorrei avertelo detto da vicino, ma non voglio privarti della tua vita così piena. Sei veramente importante per me, quindi... la scelta è tua. Ti lascio un biglietto per Parigi. Sto tornando a casa per le nazionali. Mi farebbe piacere averti vicino. Hai tempo fino alle undici per pensare se inseguirmi o rimanere lì. Ricorda, l'aereo parte alle undici. Fino a quell'ora ti aspetterò... Baci, il tuo Louis." Legge mentalmente Yune rimanendone sorpreso.
"Huh? C-cosa?" Domanda incredulo girando la pagina del libro e trovando il biglietto di cui il ragazzo ha parlato nella lettera. 
Su quel biglietto c'è un post it:"Spero che verrai...dopotutto le pazzie si fanno in due." Con tanto di faccina sorridente sopra.
Il corvino rimane lì a guardare quel biglietto. Ha tre ore prima che parte l'aereo. Cosa dovrà mai fare? Si sente così sconvolto. Non ha mai pensato che prima o poi sarebbe venuto questo momento. Incomincia a ripensare a tutti i momenti passati insieme a Louis e al modo in cui l'ha sempre sorpreso. Come potrà mai reagire ad una situazione del genere?
Intanto, Louis è all'aeroporto. Guarda continuamente l'orologio e spera che il giapponese lo segue, anzi. Ci crede con tutto se stesso che lo avrebbe fatto, ma nell'attesa si rende conto che è già ora.
Si fanno le undici  così velocemente e il francese non vede ancora arrivare il corvino. Ha il cuore a pezzi. Pensare che la persona che ama l'avrebbe seguito, scoprire che invece non è così, gli distrugge l'anima.
Cerca di trattenere la tristezza e la delusione annegando nella musica, mettendosi le sue cuffie, ma la traccia che seleziona dall'ipod non è confortante, anzi. Sembra fargli sentire ancora più quel peso e quel dolore di abbandonare Yune. Eh...si! Ascoltare i Daughtry con la canzone Everythig but me, non è la scelta migliore che Louis fa.
Sul sfondo del cellulare ha una foto di loro e il francese non può far almeno di mormorare:"Dovevo capirlo. Per lui sono stato sempre un peso..."
Chiamano l'ultimo avvertimento della partenza dell'aereo e il ragazzo prende la valigia sulle note di quella canzone allontanandosi da lì. Una lacrima scende sul suo viso, quando si sente chiamare da qualcuno:"Louis!"
Sorpreso, si ritrova a voltarsi e a vedere Yune correre verso di lui con la valigia tra le mani. Il francese, vedendolo, lascia andare la valigia correndo verso il corvino abbracciandolo e facendo cadere la borsa dalle mani del ragazzo.
"L-Louis..."
"Credevo che non saresti venuto..."
"Beh... sei uno stupido! Avresti potuto dirmelo prima! Almeno avrei evitato di fare le corse per seguirti!" Si lamenta il giapponese.
Louis incomincia a ridere per poi affermare:"Non sono uno stupido, sono un vero bastardo!" 
"Puoi dirlo forte. Avanti! Sbrighiamoci!" Gli dice il corvino cercando di staccarsi dal francese, ma il ragazzo non ha intenzione di farlo.
"Prenderemo il prossimo."
"Cosa?" Domanda sorpreso, quando il francese lo bacia davanti a tutti, come se quell'istante tutto fosse scomparso. Sono soli, anche se non è affatto così. Quel gesto scandalizza i giapponesi lì presenti, ma i due non se ne rendono conto e non sembra neanche importargli.


**Intanto, in Russia...**

Phichit e Vanessa stanno provando nuovamente le figure, ma qualcosa in loro è cambiato e Lilia se ne rende conto.
Il thailandese sembra essere molto più sicuro e i sollevamenti riescono alla perfezione, ma questo invece di rendere felice la coach, sembra preoccuparla.
Yakov, che si trova lì vicino a supervisionare l'allenamento di Yuri, si accorge della preoccupazione della donna, andandole vicino.
"Qualcosa non va?" Le chiede facendola voltare.
"No, anzi. Sembrano migliorare a vista d'occhio."
"Allora cos'è che ti preoccupa?" Continua a domandare l'uomo. 



Lilia alza gli occhi verso di lui e quello sguardo sembra farlo intuire la preoccupazione che continua a tormentarla rispondendole:"Tranquilla. Vedrai che a loro non accadrà."
"Lo spero." Replica la donna continuando a guardarli, ma l'amore che sprigionano è forte e i due coach se ne accorgono.
"Assomigliano a noi, quando incominciammo la nostra carriera."
"Lo so..." Sospira dunque la ex-moglie per poi allontanarsi dalla pista.
È palese. A Lilia fa male vedere Phichit e Vanessa amarsi così profondamente. Le ricorda molto il rapporto che ha avuto con Yakov prima che accadesse quella disgrazia che li ha allontanati per sempre.
Non vuole che qualcun altro possa passare le stesse pene che ha subito lei così, non appena i due finiscono di allenarsi, decide di avvertirli.
"Coach? Come siamo andati?" Domanda il thailandese andando dalla donna, ma non sembra dell'umore giusto per gioire dei loro progressi.
"Vi entusiasmate per niente."
"Cosa?"
"Avete fatto dei progressi. È vero, ma non è abbastanza. Inoltre, ho alcune cose da avvertirvi prima di continuare con gli allenamenti."Continua ad informare l'istruttrice facendosi seguire nella stanza degli allenamenti di danza. 
Una volta che i due sono entrati, la donna chiude la porta. Non vuole far sapere i fatti suoi a nessun altro, a parte coloro che sono gli interessati e vanno incontro allo stesso destino inflitto a lei e a Yakov.
"Coach, qualcosa non va?" Le chiede Vanessa vedendo lo strano comportamento di Lilia che si volta avanzando verso di loro suscitando maggiore curiosità.
"È successo qualcosa?" Richiede Phichit, quando la donna incomincia a sfogarsi.
"Me ne sono accorta."
"Cosa?"
"Non sono idiota. E' successo qualcosa tra voi due e la vostra sintonia è aumentata a vista d'occhio. Mi sbaglio?"
"Veramente..."
"Voglio la verità."
I due, allora, vedendosi con le spalle contro il muro, incominciano a rivelare:"Beh...noi..." Dicono in coro prendendosi per mano.
Lilia ormai è certa. I due provano un sentimento forte e se ne rendono conto anche loro. 
La coach, intuendo, incomincia a sospirare:"Come immaginavo." Li interrompe mettendosi una mano alla fronte.
"È ...un problema...?!" Chiede la ragazza vedendo la donna preoccupata che non tarda a replicare:"No, almeno per me non lo è."
"Allora perchè ci ha portati qui?" Continua a domandare Phichit facendola voltare verso di loro.
"Perchè non voglio che accade la stessa cosa che è successa a me e a Yakov. Ecco perchè." Gli rivela la coach lasciandoli perplessi.
"La stessa cosa?" Domanda ancora una volta il thailandese, mentre la donna consiglia:"Dovreste pensare bene a ciò che fate e a ciò che provate prima di buttarvi sul ghiaccio insieme."
"Non capisco... che vuole dire?" Richiede nuovamente anche l'italiana.
La donna si appoggia alla sbarra per gli allenamenti incominciando a raccontare tutte le preoccupazioni che l'affligono, così come lo stesso motivo per cui ha lasciato Yakov pur amandolo ancora.
"Intendo dire che non voglio che abbiate il mio stesso destino. Vedete, più di sedici anni fa, io e Yakov eravamo campioni a livello mondiale di pattinaggio di coppia. Sembrava andare tutto bene tra noi. Ci sposammo ed io ebbi la notizia che aspettavo un bambino."
"Cosa centra questo con noi?"Interrompe Phichit incuriosito irritando la donna che risponde:"Centra. Perchè dovete sapere, che quell'anno di sedici anni fa, dovetti partecipare alla mia ultima gara di pattinaggio di coppia." 
Quelle parole sorprendono i due, ma la storia che Lilia sta per raccontare va oltre alle loro aspettative.
"Avevo già programmato che dopo quell'esibizione, mi sarei dedicata alla danza per dare più tempo a mio figlio, ma quel maledetto giorno successe qualcosa che non sarebbe mai dovuto succedere." Informa la coach alzando lo sguardo verso di loro e narrando ciò che accadde quel giorno:"Ricordo che non volevo partecipare, ma Yakov mi convinse. Era l'ultima gara ed io mi sentivo irrequieta perchè dentro di me avevo una vita da proteggere, ma io e Yakov abbiamo fatto sempre tutto insieme così non lo abbandonai. Andava tutto bene, quando quel maledetto twist riuscì male." Rivela la donna abbassando lo sguardo per non mostrare il dolore che ancora la pervade, continuando:" Quel twist... mi fece cadere su quel ghiaccio. Il contatto con la superficie e il dolore mi fece svenire. Al mio risveglio ero in ospedale. Avevo avuto qualcosa che nessuna donna vorrebbe neanche immaginare di avere. Avevo perso mio figlio dopo tre mesi di gravidanza e cosa peggiore, avevo perso troppo sangue e i medici, per salvarmi la vita, mi tolsero la possibilità di diventare madre. È successo tutto così in fretta e... ogni santa volta che vedevo il volto del mio ex-marito, ricordavo quel momento. Era stata colpa sua che mi aveva convinto, ma anche colpa mia che mi ero fatta convincere. Per questo motivo, ci siamo separati."
"E noi che centriamo con questo?" Continua a domandare il thailandese non capendo la connessione tra la coach e loro.
Lilia si sente prigioniera del suo passato e quelle parole la fanno scattare rivelando tutte le preoccupazioni che ha dentro:"Non voglio che per un incoscenza uno di voi possa farsi male, sopratutto adesso che tra di voi c'è qualcosa di forte."
Quelle parole fanno piangere Vanessa. Quella donna così dura nasconde una personalità materna che all'italiana non sfugge.
Solo il pensiero che la coach ha passato tutto quello ed immaginare una cosa del genere sulla sua pelle, le fa male.
"Vanny..."
"Rifletteteci e fatemi sapere se avete ancora intezione di continuare." continua Lilia uscendo dalla stanza per lasciarli da soli.
"Che cosa ingiusta..."
"Tranquilla. Vedrai che a noi non accadrà."
"E se accadesse anche a noi? Io... non voglio."
"Vanny..." Chiama il thailandese mettendole le mani sulle spalle per farsi guardare. 
La ragazza alza lo sguardo e lui la rassicura:"Non accadrà. Le decisioni le prenderemo insieme e se tu vuoi continuare con questa strada o  lasciarla, per me va bene tutto. Basta solamente che... ci sia anch'io sul tuo cammino." Le dice il ragazzo arrossendo.
"Oh... Phichit..." Sussurra la ragazza singhiozzando. I due sono troppo vicini e troppo innamorati l'uno dell'altra per tirarsi indietro. Quello sguardo, quella strana situazione, lo stare così vicini e i loro respiri che si fondono insieme ai loro cuori danno vita a qualcosa che nessuno dei due si aspetta. Le loro labbra si uniscono per la prima volta. Quel bacio tanto atteso e desiderato, le loro lingue che si legano. Entrambi si sentono finalmente completi e convinti che quella strada fatta di difficoltà, vogliono affrontarla insieme, mano nella mano, pronti a superare ogni ostacolo.



**Intanto, in America...**

Kyle è arrivato in pista per allenarsi, quando nota Blau entrare nel palaghiaccio. 
La cosa lo insospettisce, ma nutre ancora più curiosità vederlo parlare con Leo.
I due sembrano in sintonia e la cosa non può non irritare il danese che incomincia a pattinare verso di loro.
Accorgendosi della presenza di Kyle, Blau si allontana sedendosi su di una panchina per controllare le varie basi e non aver alcun contatto con lui.
Rendendosi conto dello strano comportamento del tedesco, il danese si ferma e incomincia a fissare l'americano. 
Sa che per scoprire cosa c'è deve battere alla fonte e non perde tempo a farlo.
"Ma tu guarda. Non sapevo fossi di quella sponda." Incomincia a provocare Kyle avvicinandosi a Leo che inizia a fissarlo perplesso:"Di quale sponda parli?"
"Hai il ragazzo, ho visto." Stuzzica il danese facendosi guardare contrariato dall'americano che replica:"Non è il mio ragazzo. È l'ex di Guang Hong Ji. Lo conosco perchè i due si vedevano spesso qui."
"Guang Hong? Aspetta. Non è per caso il tuo amico cinese?" Chiede il ragazzo incuriosito e avendo come risposta un:"Si, è lui. Infatti, l'ha conosciuto per caso mentre ci allenavamo."
"Ma... non stanno insieme."
"Non che io sappia. Anzi... Pare che Guang Hong non ha alcuna intenzione di tornare. Ha detto che non gli piace come lo prendeva. A parer suo è un tipo abbastanza violento e non pensa minimamente di riconciliarsi." Spiega sinteticamente l'americano sollevando l'animo di Kyle.
"Capisco. Va bene... grazie delle informazioni." Ringrazia il ragazzo allontanandosi e andando verso Blau, ma il tedesco è andato già via non vedendo l'ex su quella pista.

**Intanto, in Russia...**

Sasha esce da scuola. Le lezioni sono finite e finalmente può concedersi un po' di pace senza quelle stupide materie che gli danno il tormento. Sta camminando verso casa, quando il telefono incomincia a squillare. Lo prende e vede che è un messaggio di Yuri.
"Ciao, stronza. Ho appena fatto i pirozhki. Vuoi assaggiarli?" Le chiede il ragazzo in quel WhatsApp inviandole anche un'immagine con lui alle prese in cucina.


"Che idiota!" Si dice per poi rispondere quel messaggio con:"La foto è vecchia. Si vede il gatto nello sfondo, quando ancora doveva diventare una palla di pelo vivente. Che vuoi?" Gli domanda la ragazza pensando volesse prenderla in giro.
"Ok. La foto è vecchia, ma ci sono davvero i pirozhki caldi. Inoltre volevo un tuo parere su una cosa e semplicemente non ne voglio parlare per telefono." Cerca di sintetizzare il russo suscitando curiosità nella ragazza. 
"Ah... tanto non ho niente da fare." Si convince andando diritto a casa dell'amico.
Una volta lì però si rende conto che non l'ha chiamata per i pirozhki.
"Non se ne parla neanche!" Urla la ragazza sbattendo la porta di casa del ragazzo irritata dal suo comportamento infantile.
"Aleksandra! Aspetta!" La chiama uscendo dalla porta per raggiungerla, ma la russa incomincia a squadrarlo contrariata.
"Ascolta, ti prego. Dammi una mano! Lo sai che in chimica non sono un genio."
"Devi vedertela da solo. Io voglio riposarmi e poi già so che insieme non combiniamo nulla di buono. Ogni volta che abbiamo tentato di studiare qualcosa insieme è finita sempre che entrambi ci siamo beccati un insufficienza, quindi scordatelo! Non posso rischiare l'anno."
"Neanche io! Ti prego!"
"Già te l'ho detto. Vedi di trovarti qualcun altro. Non so... non c'è nessuno in classe tua che è disposto ad aiutarti?"
"Non mi farò mai aiutare da quei deficienti mediocri. Lo sai."
"A proposito... non avevi gli allenamenti con Lilia adesso?" Domanda la ragazza ricordandogli degli allenamenti.
Quella semplice domanda manda in tilt il russo che incomincia a correre avanti e indietro.
"No, no, no,no! Quella mi ammazza!" Sbraita Yuri preso dal panico entrando dentro casa e prendendo la borsa della palestra per poi uscire di tutta fretta per andare dalla coach.
Purtroppo per lui, la donna non è dell'umore giusto per sopportare un suo ritardo.
"Plisetsky!"Urla vedendolo con più di un quarto d'ora di ritardo:"Ti sembra questa l'ora di venire? Avanti! Mettiti in posizione!" Gli ordina la donna incominciandolo a massacrare di esercizi.
Fortunatamente, quella tortura finisce presto e il ragazzo può finalmente riposarsi un po' facendo stretcing.
Vicino al muretto della pista, a fare il riscaldamento, c'è anche Margò.
Il ragazzo si avvicina, notando che la francese ha un libro appoggiato lì su. Sembra che sta studiando o ripetendo qualcosa. Lo stupore è enorme e gli occhi incominciano ad illuminarsi, non appena vede che quel libro è di chimica generale.
"Stai studiando chimica?" Le chiede sorpreso, mentre la ragazza alza la gamba all'indietro.
"Si. Ho l'esame il prossimo mese. Perchè?"
"Beh...ecco... ho bisogno di una mano. La prossima settimana ho la verifica e la prof. di chimica mi ha detto che se non la supero mi rimanda ed io non posso permettermi una cosa del genere." Gli rivela il russo incominciando a fare lo stesso esercizio della ragazza.
Come al solito, Margò non sa dire di no, così incomincia a sospirare e a rispondergli:"Ok, tanto meglio. Almeno mi aiuti a ripetere quello che ho imparato."
Dopodichè, la francese abbassa la gamba prendendo il libro e allontanarsi da lì dove viene richiamata da Yuri.
"Ehi, dove vai?"
"Ho finito il mio allenamento. Devo studiare. Casomai ci sentiamo telefonicamente. Ce l'hai il mio numero o sbaglio?" Domanda la ragazza facendo annuire il ragazzo.
"Si, ma..."
"Ci sentiamo." Lo interrompe andandosene velocemente senza dargli neanche il tempo di parlare.
Dopotutto ha anche lei da fare, ma sembra non aver detto tutta la verità a Yuri. Infatti, fuori dal palaghiaccio, c'è Georgi ad aspettarla. Ha tra le mani un bouquet di rose e la cosa sembra preoccupare molto Margò essendone allergica.
"Eccoti qui." Nota il ragazzo vedendola uscire per poi porgerle i fiori e dirle:"Questi sono per l'altro giorno. Scusa il ritardo."
La ragazza afferra quel regalo con molta incertezza incominciando a fissarlo perplessa.
"Cosa c'è? Non ti piacciono?" Le domanda Georgi notando il suo disagio.
"No, anzi. È... è solo che sono allergica." Informa la francese mortificando involontariamente il russo.
"M-mi spiace. Non lo sapevo." Le risponde dispiaciuto della gaffa fatta, per poi provare a riprendere i fiori, ma Margò non glielo lascia prendere.
"No, tranquillo. Non posso tenerli in casa, ma fuori al balcone o alla finestra non mi daranno alcun fastidio."
Quelle parole sorprendono il ragazzo e non poco. Non ha mai pensato che quella ragazza potesse avere così tanta dolcezza e premure nei suoi confronti.
"Che c'è? Ho detto qualcosa che non va?" Gli chiede la francese vedendo gli occhi puntati del russo su di lei.
"No... è solo che... " Si blocca continuandola ad ammirare. È strano, ma nella mente di Georgi incomincia ad affiorare il pensiero che ciò che ha detto sull'allergia probabilmente è solo una scusa per farsi apprezzare, ma poi nota qualcosa che salta all'occhio.
Incomincia a grattarsi il naso per il fastidio dei fiori e a starnutire.
"Scusa, potremo continuare il discorso camminando? Perchè vorrei portarli a casa." 
Quella reazione sorprende il ragazzo che sorridendo, incomincia a seguirla. 


Anche inconsapevolmente, tra i due qualcosa sta nascendo e neanche loro se ne rendono conto, ma chi li osserva lo comprende molto bene. Non a caso, Yuri è preoccupato. 
Li ha visti parlare, guardarsi negli occhi e quegli sguardi gli fanno male.
La sua mente è molto confusa. Vorrebbe comprendere meglio i suoi sentimenti, ma stranamente non ci riesce. Margò lo confonde, così come tutta quella situazione che si è creata.
Il russo entra nel palaghiaccio, andando verso la pista e prendendo il cellulare.
Incomincia a guardae la foto che ha sullo sfondo, ovvero quella fatta a San Valentino. 
Quell'immagine dov'è ritratta anche Aubrey e Nicole e che Yuri incomincia a fissare pensieroso.
Non comprende più ciò che prova. Amore, amicizia, ammirazione, sono sentimenti confusi, ma riesce a capire perfettamente che ogni ragazza che è entrata nella sua vita ha un ruolo ben diverso. Con Nicole c'è sintonia, anche se inizialmente ha dubitato di lei, con Aubrey c'è sfida e la cosa lo intriga, con Margò c'è la dolcezza che la madre non gli ha mai donato e infine c'è Sasha che per lui racchiude il tutto, ma che non riesce a vedersela al suo fianco se non come amica.
Probabilmente è ancora giovane per comprendere tutti questi sentimenti e a suo parere gli ormoni gli giocano dei brutti scherzi essendo nella fase dell'adolescenza.
Tra i mille pensieri, si ritrova a pattinare in quel luogo con ancora i dubbi impressi nella mente, senza rendersene conto del tempo che passa.
Possibile che debba sentirsi così piccolo? Possibile che il suo cuore debba giocargli questi brutti scherzi?
E con questi pensieri che Yuri riprende a provare il suo agape rendendolo ancora più incantevole.
Chiunque lo osserva, comprende che qualcosa nel russo è cambiato. Probabilmente sta crescendo, ma se si fosse innamorato e non se ne accorge nemmeno? E chi mai avrà preso il suo cuore?
Beh... una cosa è certa. Questo, presto o tardi, il nostro Yuri lo scoprirà...




**Angolo Autrice**

Salve, ragazzi. 
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Vi è piaciuto?
Fatemelo sapere se vi piace, se ci sono errori anche nello scrivere che non ci ho fatto caso oppure se avete idee. 
Sono sempre ben accette!
Il prossimo capitolo verrà pubblicato mercoledi/giovedi.
Alla prossima. Baci.
AlekHiwatari14






   
 
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