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Autore: serafina A    22/02/2017    0 recensioni
Un orribile esperienza segna per sempre Tara. Un dottore le da una notizia che subito Tara non accoglie, ma che poi la renderà felice. Nel frattempo deve affrontare il lungo viaggio insieme all'assistente sociale Jessica, per raggiungere la nuova famiglia. Tara non è contenta del cambiamento, e quando incontrerà il ragazzo dei suoi sogni nella nuova famiglia, vivere sotto al suo stesso tetto, le giornate e i pensieri di Tara ritornano sereni, e in poco tempo dimenticherà tutta la disavventura che l'aveva abbattuta.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A scuola Tara aveva parlato con alcune compagne, della sua storia d’amore proibita, sentendosi fuori luogo, e una poco di buono. Si era innamorata prima di sapere che era suo cugino. E ora si domandava perché la faccenda di essere cugini la infastidiva così tanto. Quando le lezioni terminarono, Tara trovò Ness seduto sul cofano della amborghini con su gli occhiali da sole ad aspettarla. Si salutarono e in macchina Tara diede libero sfogo al suo stato. << mi continuo a domandare se stiamo facendo la cosa giusta, amandoci. Posiamo fermarci prima, che sia troppo tardi. >> aveva iniziato Tara seduta accanto di lui. Ness staccò per un breve istante gli occhi coperti dagli occhiali, dalla strada, per guardarla: << ci stai ancora pensando? Devi smetterla di pensarci. >> << non riesco farci a meno Ness. Mentre parlo con le compagne di scuola di te, e difficile tenere nascosto che siamo cugini. Tu non ti preoccupi di quello che può pensare la gente di noi? >> l’espressione di Ness divenne seria: << ti preoccupi più di quello che pensano di noi la gente, e non ascolti i tuoi sentimenti? >> la voce di Ness si fece alta. << io ascolto i miei sentimenti. Ho solo paura di essere delusa. E sì. Mi preoccupo di sembrare una poco di buono. E poi non ci conosciamo molto. >> << però ci stiamo conoscendo. Stai dicendo solo cavolate! >> sbottò Ness, correndo in strada: << non sto’ dicendo cavolate. >> una mano teneva la portiera e latra si ei teneva al sedile, dalla folle velocita che l’auto aveva preso. Il cuore le batteva forte nel petto, mentre aveva paura che Ness si distrasse e perdesse il controllo della macchina. Gli occhi di Tara trattenevano le lacrime. Ignorò Stella che scalzava impazzita dentro di lei. Amava Ness, con tutto se stessa, ma non potevano amarsi sapendo di essere cugini, o nascondere il loro amore. Finalmente Ness accostò l’auto in un parcheggio. << non possiamo nasconderci. >> aggiunse Tara: << chi ti ha detto che ci dobbiamo nascondere? La gente non interessa se siamo cugini o fratelli, siamo stati adottati e per puro caso abbiamo saputo che siamo cugini, quale è il problema Tara, di cosa hai paura? >> Ness si passò una mano fra i capelli. La voce di Ness era grossa, e Tara iniziava avere paura, si portò le mani in grembo, in un gesto di protezione. Le farfalle che aveva sentito poche ore prima, le sembravano che le stessero esplodendo come bombe dentro di lei, scoppiando una a una. << Di te. >> Tara si maledisse per quelle due parole: << di me? Questo non me la spettavo proprio. Ma non capisci che dicendomi queste cose mi stai uccidendo. Io ti amo Tara, sul serio, non ho mai amato nessuno come te. Non me ne frega della parentela, o di quello che penserà la gente, la vita e la nostra e decidiamo noi come giocarla. >> << mi stai spaventando, Calmati. >> mormorò Tara: << Calmarmi? Ma mi ami o no? Perché non ha senso continuare a discutere, e non voglio perdere altro tempo. Mi hai davvero deluso Tara. >> disse calmandosi, rimettendo in moto l'auto. Rimasero in silenzio fin quando non arrivarono a casa. Tara osservò Ness salire le scale di corsa e sbattere la porta della camera. Lei rimase all’entrata della casa da sola. Nessuno dei due mangiò. Anche Tara lo amava, aveva solo paura di essere delusa, aveva già avuto una terribile esperienza, e ora aveva pura di tutto e di tutti. Non sapeva più come comportarsi, doveva superare anche la paura di diventare mamma a quella giovane età, ma su quello aveva deciso lei di tenere la bambina, sperando che l’avesse aiutata a iniziare una vita migliore. Doveva affrontare un sacco di cose da sola, che le mettevano tensione. Le lacrime che stava cercando di trattenere scesero, correndo lungo le guance. Era stata Tara a tirare fuori l’argomento, e ora si doveva prendere le responsabilità. Non aveva mai visto Ness così arrabbiato, e non lo voleva vedere in quelle condizioni un’altra volta. Per la prima volta le aveva dato la conferma che la amava. Tara non era mai stata fidanzata e non ci aveva mai pensato fin quando non aveva conosciuto Ness. Tara entrò nella sala da pranzo, e si lasciò cadere sul divano, e si guardò le mani tremare. Era Tara ad aver sbagliato. Sarà che sta diventando madre a farla preoccupare così tanto per ogni cosa, il fatto era che non si era mai sentita così bene con qualcuno come Ness. Chiudendo gli occhi, si addormentò nel divano, e quando si sveglio intenta ad andarsi a scusare con Ness, era tardi. << Io esco. >> le comunica Ness entrando nella sala, per afferrare la sua giacca in pelle: << Non vengono i tuoi amici? >> << abbiamo deciso di uscire. >> << pensavo rimanessi a casa. >> << Con la tua presenza che mi fa pressione? preferisco uscire. Non aspettarmi farò tardi. >> indossò la giacca senza dire altro. Era decisamente ancora molto arrabbiato, ed era stata colpa di Tara. Si trovò a cenare da sola, con la casa che regnava nel silenzio. Dopo aver mangiato qualcosa si era ritirata nella camera con una bacinella calda per le caviglie gonfie, e dei cuscini dietro la schiena. Aveva pianto prima di addormentarsi nel divano, poi anche quando si era svegliata e lo stesso quando mangiava in cucina da sola, e ora in camera, fin quando si addormentò, entrando in un sonno agitato. Al risveglio, Tara si trovò in l’ansia, fu ancora peggio quando entrò nella camera di Ness e trovò il letto ancora in ordine. Allarmata che Ness avesse fatto una bravata, iniziò a cercalo per tutta la casa. << Non dovresti correre per le scale puoi cadere. >> disse Ness sbucando Dalla sala. << sei in casa allora. >> riuscì solamente a dire, rimanendo impalata sugli ultimi scalini. << buongiorno anche a te. Come mai già sveglia? >> << ho avuto gli incubi. Mi sono spaventata quando ho visto il tuo letto in ordine. >> << a volte sono mattiniero e faccio il letto. Sei entrata in camera mia, che volevi? >> << darti il buongiorno. >> << grazie ma non è un buongiorno oggi. >> la caffettiera in cucina gorgogliò, l’odore che emanava per Tara era di uova marcie. Si portò una mano alla bocca bloccando un conato di vomito, fin quando fu costretta accorrere in bagno. Mentre aveva la testa del wc, si sentiva furibonda che Ness non fosse corso in bagno a sostenerla, ma quando si voltò, lo trovò appoggiato alla porta del bagno, e Tara si trovò persa. Innamorata alla follia del ragazzo che aveva davanti a lei. << Tutto apposto? >> con uno scatto della testa Ness scostò i capelli. Tara le fece un cenno con la testa, e Ness se ne andò senza dire o fare altro.
   
 
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