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Autore: Danmel_Faust_Machieri    22/02/2017    1 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le celle delle prigioni del primo piano erano cinque ed erano tutte vuote fatta eccezione per quella in cui era rinchiuso Feril. Da mesi ormai si discuteva di come, in una delle altre quattro, sarebbe stato rinchiuso Orpheus il giorno stesso della sua cattura; questi discorsi non passarono inosservati al barbaro che subito si informò riguardo gli accaduti: riuscì a scoprire dell'assassinio, da parte del bardo, di Linton grazie a delle guardie credulone troppo facili da raggirare con belle parole e giochi di oratoria e, da subito, si era meravigliato dell'accaduto; come poteva il bardo aver ucciso qualcuno? E soprattutto come aveva potuto uccidere il generale? Non aveva trovato ancora una risposta a quegli interrogativi, ma sentiva che la versione di quelli della gilda delle Guardie Notturne era incompleta o alterata… Se solo avesse potuto parlare con Orpheus… Tutto sarebbe stato più chiaro… All'improvviso si ridestò da quei pensieri: possibile che si stesse affezionando a quel saccente poetastro? In fondo era l'unico che provava a tenere i contatti con lui… Basta con quei pensieri, meglio non rivederlo più… Era anche scarso a scacchi.
"Ehi Feril!" urlò una guardia avvicinandosi alla cella "Tieni il tuo cibo" e lanciò sotto alle grate della cella un vassoio che conteneva un bicchiere d'acqua, una ciotola con all'interno un qualche tipo di sbobba, un tozzo di pane e una mela smangiucchiata. 
"Lo chef non l'avete ancora licenziato?" commentò il barbaro spezzandosi un pezzo di pane (unica vivanda mangiabile del vassoio).
"Ti conviene far poco il simpatico intesi?" disse la seconda guardia all'interno della stanza, quella addetta a controllare la porta di ingresso che portava al piano superiore.
Feril si rimise a mangiare il pane non curandosi di ciò che dicevano le guardie.
"Ehi signorino!" esordì la terza ed ultima guardia del piano "Sarà meglio che porti un po' di rispetto per noi se non vuoi un'altra dose di educazione" e sottolineò l'ultima parola battendosi il palmo della mano sinistra con la mazza chiodata che aveva equipaggiata nella mano destra.
In quello stesso momento un fumo nero si diffuse per tutta la stanza fino a far piombare l'ambiente nella più totale oscurità. Feril non riusciva a capire quello che stava succedendo, mentre davanti alle tre guardie comparve la richiesta per un duello 1 VS 3 a nome di Orpheus.
"Orpheus?!" domandò a gran voce nell'oscurità uno dei tre "Non sarà mica quell'Orpheus?!"
"Deve essere lui!" festeggiò un'altra "Pensate la gloria che otterremo dopo averlo sconfitto!"
"Si ma… Da dove arriva? Io non vedo nulla" disse la terza.
"Ah non fregartene e accettiamo! Tanto anche lui non può vederci finché è così buio" e dicendo così la seconda guardia accettò la richiesta di duello per poi venir imitato dalle altre due. Le tre non fecero tempo ad impugnare le armi che crollarono a terra vittime di un incantesimo Sonno che il bardo aveva lanciato nell'oscurità non appena la sua richiesta fu accettata.
Feril non poteva capire quello che stava succedendo, sentì solo tre tonfi sordi e, dopo una trentina di secondi, vide l'oscurità diradarsi e lasciare al centro esatto della stanza un giocatore con indosso una maschera da medico della peste veneziano, un cappello che ricordava quello dei moschettieri e la tipica camicia grigia e il consueto panciotto smeraldo con ricami d'argento tipico di Orpheus; era in dubbio se quello fosse realmente il bardo ma, dopo aver visto equipaggiata sulla schiena del ragazzo la falce dalla nera lama, non ebbe più dubbi.
"Orpheus!" lo chiamò il barbaro affacciandosi alle sbarre della cella.
Il bardo non lo considerò minimamente, si chinò su una guardia e, dopo avergli aperto l'inventario, rubò le chiavi della prigione; si recò davanti alla porta e controllò che fosse chiusa ed infine andò verso la cella di Feril e l'aprì, si mise a sedere difronte a lui, tirò fuori dall'inventario una scacchiera e una lettera, porse la lettera a Feril e dispose la scacchiera in modo che il barbaro utilizzasse i pezzi bianchi mentre lui i pezzi neri.
Il barbaro ancora non aveva ben compreso quello che era successo, afferrò la lettera quasi per istinto, inconsapevolmente, nella speranza di poter comprendere qualcosa in più.
La busta conteneva una lettera piuttosto lunga e la lettura venne conclusa  comprese tutto e sorrise ad Orpheus dicendo "Anche se riuscissi a battermi come faresti a sapere che terrò fede alla parola data?"
Orpheus non rispose e si limitò ad indicare la scacchiera.
Feril sospirò e mosse il pedone davanti al re avanti di due caselle.
Orpheus replicò con la stessa mossa e, per quante domande Feril gli facesse lui non gli rispondeva.
"Come ci si sente ad aver ucciso una persona" domandò poi ad un tratto il barbaro mangiando col suo alfiere camposcuro un pedone avversario. Il bardo non rispose e Feril provò a scrutare gli occhi del ragazzo che però erano celati dalla maschera e, concentrandosi in quella ricerca di verità, non si accorse che il bardo con la sua regina mangiò un cavallo mettendo anche in scacco il re.
Feril guardò la scacchiera e sobbalzò, decise quindi di utilizzare un cavallo per proteggere il re ma subito il pezzo venne catturato dall'alfiere camposcuro avversario. Era una partita strana per Feril, l'avversario non aveva mai dimostrato una strategia simile nel corso delle loro partite, solo ogni tanto era riuscito a fare qualche mossa astuta ma aveva pensato che si trattasse di fortuna o di una sua stupida distrazione; allora seguirono una serie di mosse obbligate finché il bardo non diede scacco al re bianco con l'unica torre che gli era rimasta; il barbaro allora spostò il re e così i neri poterono dare scacco matto con la regina alla mossa successiva.
Feril guardò la scacchiera esterrefatto e poi guardò la maschera dietro cui si nascondeva Orpheus… Cos'era successo al bardo?
Orpheus allora si alzò a uscì dalla cella invitando Feril a seguirlo.
"Sei sicuro di quello che stai facendo?" domandò il barbaro ancora storidito e il bardo gli rispose con un annuire del capo. Orpheus avanzò verso lo specchio situato difronte la cella da cui era appena uscito ed invitò, con un gesto della mano, il barbaro a saltare dentro ad esso. Feril lo guardò stranito finché non vide il bardo buttassi nello specchio e svanire.

"Vediamo un po'… Monopoly no… Talisman eviterei… Backgammon mai imparato a giocare…" commentò Nicolò mentre scorreva il dito tra i giochi da tavolo che teneva riposti in uno scaffale di camera sua.
"Sono anni che cerco di insegnarti a giocare ma non c'è modo di farti entrare le regole in testa" sbuffò sorridente Teresa.
"Suvvia suvvia… Giochiamo a qualcosa di più semplice… Oh! Ecco qua la scacchiera!" esultò dopo aver trovato l'oggetto delle sue ricerche. Il ragazzo poggiò la scacchiera a terra e ordinò i pezzi.
"Io uso i neri!" urlò Teresa in gran fretta.
"Ma…" iniziò a protestar il ragazzo "Io di solito uso i neri"
"Vorrà dire che per una volta faremo a cambio" sorrise la ragazza prendendo i pezzi e iniziando a posizionarli nei rispettivi posti; poi però si accorse di una cosa e disse "Nico guarda che ti manca un alfiere"
"Come?" il ragazzo contò attentamente i pezzi e iniziò a sbottare "Come diavolo è possibile che in questa scacchiera manchi sempre un pezzo!" si alzò ed iniziò a cercare il pezzo in ogni angolo della camera "Odio non trovare mai quello che cerco"
"Oh suvvia!" esclamò Teresa "Prendiamo una pedina di talisman e utilizziamola come alfiere"
"Ottima idea!" disse Nicolò a gran voce e subito aprì la scatola dove teneva le pedine che, lui e gli amici, utilizzavano per giocare a talisman e prese la prima che gli venne sotto mano, quella del barbaro "Benissimo!" riprese a dire "A questo punto devo aprire io" e, così dicendo, mosse il pedone davanti al re avanti di due caselle.
Teresa era solita non parlare troppo mentre giocava a scacchi, era molto più seria e più competente del fidanzato ma, in quel momento, si limitò a replicare la mossa di lui.
Le mosse proseguirono una dopo l'altra finché Nicolò non mangiò col suo alfiere camposcuro un pedone della ragazza.
Teresa con la sua regina mangiò un cavallo avversario mettendo anche in scacco il re.
Seguirono una serie di mosse obbligate finché la ragazza non diede scacco al re bianco con l'unica torre che gli era rimasta; il ragazzo allora spostò il re e così i neri poterono dare scacco matto con la regina alla mossa successiva.
"Aaaaah!" urlò Nicolò lasciandosi ricadere all'indietro "Riuscirò mai a batterti?"
"Finché ti limiti a giocare come un bambino…" lo canzonò la ragazza ridendo.
Il ragazzo si indispettì ma sorridendo si avvicinò a lei e disse "Ah sì?"
"Sì sì" disse lei ridendo e concludendo quello scontro con un lungo bacio.
"Allora…" iniziò a dire poi la ragazza dopo la fine di quell'ennesimo bacio "Il nuovo alfiere ti va bene?"
Il ragazzo osservò la statuetta prendendola in mano "Beh… Si è rivelato essere un pezzo molto più che valido"

"Noah! Attento alle spalle!" urlò Alessandro parando un colpo diretto al bardo da parte di un lich.
"Grazie Gabél!" esclamò il ragazzo dopo essere indietreggiato.
"Se non facciamo fuori prima i lich anche gli scheletri continueranno a spawnare!" urlò Salazar a gran voce mentre allontanava da se due scheletri armati di sciabole; in quello stesso momento un Globo Arcano proveniente dallo scettro di Camilla abbatté uno dei tre lich-necromanti.
Ci vollero circa cinque minuti prima che i ragazzi riuscirono a sistemare i nemici presenti in quella spada e, allora, i cinque chierici si misero a curare i combattenti. I ragazzi non appartenenti alla gilda Vitriol erano tutti stati ri-equipaggiati con armi e armature di prima categoria prestategli da Alessandro e Noah.
"Vi siete tutti ripresi?" domandò Camilla guardando i compagni e, dopo un annuire generale, aggiunse "Bene, allora riprendiamo l'esplorazione"
Il dungeon proseguiva addentrandosi nelle profondità della terra attraverso scale di marmo pulitissimo, statue di cavalieri splendevano avvolti da un'aura quasi magica e le stanze opulosamente decorate ricordavano gli interni di un castello, non un dungeon. Guardandosi intorno effettivamente si poteva arrivare a pensare che quelle stanze potessero appartenere a un castello sprofondato nella terra oppure… "Oppure potrebbe essere una struttura simile alle piramidi" osservò Lorenzo.
"Cosa intendi dire?" domandò Kralen che apriva la strada insieme al monaco.
"Beh… Le piramidi erano costruite per ospitare il sonno eterno dei faraoni ma dentro erano riccamente decorate, come dei veri e propri palazzi" spiegò il ragazzo.
"Se Orpheus ti sentisse dire che il sonno della morte è eterno ti tirerebbe un ceffone" commentò Camilla che li seguiva subito dietro insieme a Salazar.
"Uffa… Va bene, non è eterno, ma dire "Sonno immortale" non suona così bene!" si lamentò il monaco sospirando.
Dopo aver percorso le scale giunsero in una nuova stanza dove, stranamente, non c'era alcun nemico.
"Questo sì che è bizzarro" commentò Arcoas non appena si affacciò sulla soglia della stanza.
"In che senso è bizzarro?" domandò Exodius confuso.
"È vero che tu non hai molta dimestichezza con i dungeon" disse Riccardo che si era come votato a "tutore" del ragazzo "Devi sapere che quando ci si imbatte in una stanza del genere solitamente ci si aspetta di trovarci all'interno qualche nemico" Riccardo non fece tempo a finire la frase che due lich e due golem di ferro respawnarono davanti a loro. Subito i golem si misero a difendere i necromanti che evocarono due scheletri a testa.
"Un respawn?" disse ad alta voce Tempesta.
"Le cose si fanno più strane… Cerchiamo di far fuori subito questi qua e procediamo!" urlò Camilla disponendo la tattica: barbari, guerrieri e paladini avrebbero tenuto sotto scacco i golem; Noah, Arcoas e Lorenzo avrebbero ingaggiato gli scheletri mentre i caster rimasti si sarebbero occupati dei lich. Seguendo questa strategia, dopo qualche minuto, i nemici vennero sconfitti e i ragazzi si presero un attimo di pausa per ricaricare gli HP mediante le cure dei chierici e il Mana attraverso qualche pozione preparata in precedenza.
Salazar stava bevendo una pozione per ripristinare Mana ed HP contemporaneamente quando si accorse dello sguardo confuso che aveva assunto Camilla. "Ehi MIneritt" la chiamò allora "C'è qualcosa che non va?"
"No niente" disse lei tranquilla "Sono solo confusa da questo respawn… È come se qualcuno ci avesse preceduto…"
Il mago non seppe cosa rispondere e quindi si limitò ad alzarsi e a dire "Vabbé, secondo le indicazioni di Orpheus, dopo quel corridoio" (accompagnò la pronuncia del "quel" con l'indicare la via da seguire) "dovremmo trovare la porta che conduce alla boss-room; non stiamo qui a fasciarci la testa di dubbi e andiamo avanti!"
Così i ragazzi avanzarono finché non giunsero davanti alla massiccia porta che li avrebbe condotti alla boss-fight ma la loro attenzione fu attirata da un giocatore seduto a terra proprio lì davanti.
"Siete un po' in ritardo" si lamentò l'ombra.
Quando i ragazzi avanzarono curiosi di scoprire di chi si trattasse sobbalzarono nel realizzare che si trattava di Feril. Quasi tutti presero subito in mano le armi e iniziarono a porgere domande come "Che diavolo ci fai qui?", "Come hai fatto a fuggire di galera?" e simili.
Feril rise allegramente poi disse "È stato tutto merito suo" ed indicò una seconda ombra che era rimasta tutto il tempo poggiata alla grande porta ed era così passata inosservata. I ragazzi, quando riconobbero dietro all'ombra Orpheus, non seppero più cosa dire, non seppero più cosa pensare. Cosa ci faceva lì il bardo? Si era ripreso o era un'altra illusione? Perché si trovava con Feril? Possibile che la follia lo avesse rimbambito del tutto? Nessuno osò rompere quel silenzio finché Feril non si voltò verso il bardo "Quindi non solo davanti a me non parli ma anche davanti ai tuoi compagni… Vebbè, a questo punto spiegherò io la situazione…" Allora il barbaro si volse verso il gruppo di giocatori e iniziò a dire serio in volto "Ascoltate, che voi ci crediate o no, Orpheus è venuto da me e mi ha liberato a patto che io vi dia una mano in questa vostra nuova missione. Combatterebbe lui stesso ma non si sente ancora pronto a causa della follia che lo ha contagiato e per di più ha altri obbiettivi al momento; ha provato a rintracciare il vostro amico Ashel ma senza risultati, eppure non ha intenzione di demordere nel mentre svolgerà un altro tipo di ricerche"
"Che ci dice che ci possiamo fidare di te?!" ribatté Tempesta dopo qualche secondo di silenzio.
"Lui si fida" si limitò a rispondere Feril indicando Orpheus.
Il silenzio tornò a regnare in quell'area, tutti facevano rimbalzare lo sguardo dal barbaro alla maschera che celava il volto del bardo e viceversa finché Camilla non disse "Va bene, seguici!"
Nessuno si sentì nella posizione di obiettare e quindi accettarono tutti, chi di buona lena e chi no. Feril affiancò subito la maga e NIcolò si allontanò dalla parta lasciando agli altri la possibilità di aprirla. Il barbaro si allontanò dallo sguardo di tutti percorrendo il corridoio al contrario ma venne fermato bruscamente dalle parole di Camilla "Orpheus… Mi raccomando" si era limitata a dire.
Lui si era fermato come per incanto e, dopo qualche secondo, si decise a riprendere a camminare per poi sparire nell'oscurità
Ognuno dei ragazzi presenti all'assalto avrebbe voluto aggiungere qualcosa ma non era il momento, lo sentivano, la porta si aprì e tutti entrarono stringendo in mano le proprie armi; Feril avanzava accanto a Camilla in silenzio.

I ragazzi guardarono attentamente l'ampia sala circolare in cui erano appena entrati: un grande lampadario in ferro illuminava con un'intensa luce ogni centimetro dell'arena, statue di cavalieri si alternavano lungo le mura mentre, seduto sopra ad un trono regale, si trovava un possente guerriero decapitato.
"Scommetto che ora si alza e ci saccagna di mazzate" commentò Alessandro indicando il guerriero che iniziò subito a mettersi in piedi.
"Che avevo detto" commentò il barbaro ridendo mentre l'avversario estraeva una spada dal fodero: puntò dritta avanti a sé la lama scarlatta col braccio sinistro mentre teneva quello destro piegato indietro assumendo una posa che avrebbe presupposto l'utilizzo di due spade. Il nome del boss comparve insieme alle sue nove barre di energia: "Eteocle, il primo paladino".
"Eteocle?" domandò Feril "Quell'Eteocle?"
"Di cosa stai parlando?" chiese Camilla al barbaro.
"Eteocle è uno dei due figli maschi di Edipo che si alternano a regnare su Tebe dopo la morte del padre…" spiegò Exodius dalle retrovie con voce timida.
In quel momento il boss iniziò ad assaltare il gruppo con un potente fendente che venne parato dallo scudo di Orias.
"Sbrighiamoci a reagire se non vogliamo fare una pessima fine!" urlò il paladino mentre lo scudo iniziava a riscaldarsi a causa del contatto con la punta della spada "Che cazzo…" commentò deviando l'affondo scansandoci.
"Cos'è successo Orias?" domandò Alessandro che si era portato alle spalle di Eteocle ed era pronto a sferrare un potente fendente.
"Quella spada è incandescente, state tutti attenti!" urlò Orias di risposta.
Fortunatamente grazie all'ottima collaborazione che si era instaurata tra Alessandro, Orias e Feril il gruppo riuscì a prosciugare per intero la prima barra di vita del boss ma, in quel preciso istante, Eteocle saltò vesto una delle statue che decoravano quella stanza, lanciò via un'oggetto che stringeva con la mano destra, e prese in mano la spada precedentemente impugnata dalla statua pronto a combattere con entrambe le armi.
"Ora inizierà a combattere in dual…" commentò Riccardo preoccupato.
"Più che altro ha lanciato via qualcosa prima" osservò Antigone "Dovremmo andare a vedere di cosa si tratta"
Ma i guerrieri che combattevano contro il boss non poterono sentire i commenti dei chierici che rimanevano più distaccati dallo scontro. Lorenzo si avventò sul guerriero dopo aver evitato un fendente che questi aveva menato con la spada impugnata nella mano sinistra formando un arco di fiamme. Feril e Orias cercavano di proteggere gli altri dagli attacchi continui del boss mentre Noah e Lesen utilizzavano le loro Competenze Musicali per aumentare la forza dei guerrieri tramite il Canto di Potere. Grazie al supporto di Salazar e Camilla e ai continui assalti di Lorenzo, Alessandro e Kralen anche la seconda barra di vita venne prosciugata e, esattamente come prima, il nemico balzò verso una statua, scagliò via la spada precedentemente ottenuta facendola rompere al suolo e prese in mano la sciabola dalla nuova statua.
"Chierici!" urlò in quel momento Feril "Contate quante statue ci sono in questa stanza!"
Riccardo guardò confuso gli altri quattro e allontanandosi da loro iniziò ad ispezionare il perimetro della stanza contando le statue presenti poi, terminato il giro, urlò rivolgendosi a Feril "Ce ne sono altre 6!"
"Immaginavo" ghignò il barbaro ridendo.
"Feril pensi quello che penso io?" domandò Lorenzo guardando il barbaro dopo aver scansato l'ennesimo affondo infuocato del boss.
"Credo proprio di sì" rispose lui "Mineritt! Tu e Salazar cercate di rompere tutte le statue presenti in questa stanza!" urlò rivolgendosi ai maghi.
I due si guardarono e, dopo aver annuito, avviarono l'impresa; riuscirono a rompere due statue delle sei poi, nel tentativo di rompere la terza, Eteocle si avventò contro di loro minacciando Camilla alzando la spada fiammeggiante sopra la sua testa. La ragazza si pietrificò a causa della paura ma, immediatamente, una saetta distrasse il boss che si voltò immediatamente verso il chierico che l'aveva scagliata: Riccardo. 
Eteocle allora scattò verso di lui e trafisse il chierico con un affondo che gli prosciugò quasi interamente la vita.
"Riccardo!!!" urlò la maga sconvolta temendo il peggio.
I guerrieri subito raggiunsero Eteocle e si misero a difendere il chierico steso a terra. I chierici lo raggiunsero e, dopo averlo caricato sul guscio di Izanog, lo portarono lontano dallo scontro. Camilla era ancora stesa a terra, non aveva ancora la forza di mettersi in piedi, vinta dal panico derivante da quei due eventi così vicini tra loro. Salazar si chinò verso di lei e dolcemente iniziò a dire "Non preoccuparti Mineritt… Symon starà sicuramente bene, non preoccuparti"
Come proseguì la battaglia Camilla non lo seppe, da quel momento non riuscì a vedere o sentire niente; aveva avuto paura di perdere Riccardo così, da un momento all'altro, senza poter far nulla, senza che lui sapesse nulla; e in quell'immobilità, imposta dal panico, iniziò a mettere in dubbio la sua iniziativa di formare quel gruppo d'assalto, non era in grado di essere una leader come era Linton… Come sapeva esserlo a modo suo Nicolò… Lei era all'altezza di quel ruolo? Era lì a terra e iniziò a mettere in dubbio tutto.
La boss era terminate quando lei si riprese da quello stato, quasi tutti erano intorno a Riccardo nell'attesa che si riprendesse ma Camilla e Salazar erano ancora lontani, immobili.
"Come si sente?" domandò Lorenzo preoccupato.
"Al momento è stabile però, dopo un colpo del genere, è normale che un giocatore impieghi un po' di tempo per riprendersi" spiegò Antigone mentre Pikeru e Sakura alternavano le cure al ragazzo.
"Sarà meglio portarlo in un logo sicuro ora come ora" propose Feril cercando gli occhi di Antigone che rispose con l'annuire del capo.
"Non è l'unico che ha bisogno di un luogo tranquillo" si intromise Noah "Anche tu, Feril, hai bisogno di un posto dove nasconderti dal Zarathustra e i suoi"
"Se vuoi possiamo ospitarti nella sede della nostra gilda" propose Lorenzo per poi voltarsi verso Alessandro ed invitarlo ad andare ad assistere Camilla; così il barbaro e il mago si diedero il cambio.
"È ancora sconvolta?" domandò Alessandro incrociando Zarathustra.
"Eh già… Ma sono sicuro che rispetto a me tu potrai esserle più d'aiuto" e con questa frase il mago batté il cinque al barbaro e raggiunse l'altro gruppo.
"Come sta Riccardo?" domandò subito.
"Al momento è fuori pericolo" gli rispose Pikeru.
"E di cosa state discutendo ora?" continuò a domandare il mago.
"Stiamo pensando ad un luogo sicuro dove portare Symon e Feril" spiegò Tempesta all'amico.
"Penso che porteremo Symon con noi in clinica, lì potrà avere tutte le cure di cui ha bisogno; mentre Hamlaf si è offerto di ospitare Feril nella sede della Vitriol" disse serena Antigone.
"No è una pessima idea!" si oppose subito Salazar "Non tanto per quanto riguarda Symon ma per quello che riguarda Feril"
"Credo di capire dove vuole andare a parare Salazar…" osservò Noah "La gilda Vitriol ad ora non è in splendidi rapporti con Zarathustra e, sapendo che il nostro fuggitivo è stato liberato da Orpheus, uno dei primi luoghi che farà controllare sarà proprio la vostra sede"
"Beh può stare da me se a lui va bene" disse Orias.
"Tu sei quello dei cinque che ha la casa piena di orologi vero?" domandò Feril guardandolo negli occhi.
"Sì, perché?" domandò lui di risposta.
"Allora preferirei non venire a stare da te" sorrise il barbaro facendo indispettire il paladino.
"Arcoas te hai una casa da qualche parte o simili?" domandò Tempesta rivolgendosi alla ladra.
"No; io e Floren siamo degli erranti: ogni giorno dormiamo in una locanda diversa" spiegò lei carezzando il suo falco.
"Beh allora tu e Feril potreste venire a stare alla sede del Sangue di Drago" offrì Salazar "Ormai nella sede siamo rimasti solo io e Tempesta, tutti i nostri compagni ci hanno abbandonato dopo la morte di Linton, anche i più fedeli alla causa…"
"Se per voi non è un disturbo a noi farebbe piacere" rispose la ragazza sorridendo.
"Grazie mille dell'offerta" fece eco Feril.
"Allora è deciso!" esclamò Lorenzo "Noi della Vitriol accompagneremo alla nostra sede Mineritt, i chierici porteranno Symon alla clinica, Kralen e Lesen torneranno alla scuola mentre Feril e Orias saranno ospiti di Salazar e Tempesta. Domani mattina scriveremo a tutti per sentire qual è la situazione e decideremo anche come procedere nell'esplorazione del piano 49: tutti d'accordo?"
Tutti annuirono ed ognuno agì come era stato appena deciso.
   
 
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