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Autore: Kitsunelulu    23/02/2017    0 recensioni
Orlando ama l'arte, le piante, il sole, i dolci. Marco odia tutto, per primo se stesso.
C'è qualcosa nel loro passato, tuttavia, che li accomuna.
Storia di due rette parallele che si incontrano.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Qualcosa di caldo scorre lungo la mia spina dorsale. Fremente quanto una scarica elettrica, ma fluida come il miele, e lenta. E’ una sensazione che non ha fretta di passare. Posso sentire il volto andarmi in fiamme ed il cuore quasi far male per quanto batte. Ciò che era stato un contatto superficiale delle nostre labbra ora è un intreccio profondo, il cui impeto non accenna a consumarsi. Cerco di non perdere la ragione e non dimenticare dove mi trovo, ed in quale situazione. E’ difficile, come se una febbre altissima ed improvvisa limitasse le mie capacità cognitive. Sono a casa di Orlando, sono con Orlando ed è proprio Orlando che mi regge in questo modo strano, che mi impedisce qualsiasi movimento, mentre mi bacia. La cosa tuttavia non sembra darmi fastidio. Perché sta succedendo? Tutto ciò arriva alla mia mente come una rivelazione. Orlando è omosessuale ed io, per tutto questo tempo, mi sono comportato come se la cosa non avesse il minimo impatto sulla nostra amicizia. No, anzi, mi sono comportato come più che un amico, nel bene e nel male. Sarà forse che inconsciamente ho sempre provato attrazione? Ho volutamente giocato col fuoco, pervaso da quella ingenua curiosità che ha sempre un fine segreto anche a se stessi? Potrebbe essere l’inizio di un cambiamento. Non avevo mai valutato l’ipotesi di provare piacere nel baciare un uomo, ed è stata l’esperienza severa maestra di questa consapevolezza. Uno shock, per quanto ben accolto dal mio corpo. Una delle mani del biondo si alza e inizia a scivolare sotto la mia maglietta; nel frattempo, le sue labbra cercano voracemente il mio collo. Ad ogni sospiro un brivido profondo mi attraversa. Apro gli occhi, consapevole di avere un’espressione spaventata sul volto. Come dovrei comportarmi adesso? Ci sono così tanti interrogativi nella mia testa. Troppe domande le cui pericolose risposte richiedono tempo, e adesso tutto sta succedendo troppo velocemente. Afferro il braccio che ormai esplora il mio petto e cerco di tirarlo via, con una forza razionale che cerca di sormontare l’abbandono delle sensazioni, che non hanno alcun interesse a fermarsi. Orlando è ovviamente più forte di me, ma non esita un secondo ad interrompersi di sua spontanea volontà. Immagino che nei suoi piani questo momento si sarebbe dovuto fermare al bacio, e che abbia perso il controllo. Fisso il mio sguardo nei suoi occhi, desiderosi quanto colpevoli. Si alza, liberandomi completamente dalla presa, e guarda in basso reggendosi la fronte con i pugni stretti.
“Ti chiedo scusa, davvero. Ho tradito la tua fiducia. Fa’ come se non fosse mai successo.”
Per un po’ rimango in silenzio. Trovo a stento tutta la forza necessaria a calmarmi, poi rispondo.
“Non devi preoccuparti assolutamente di ciò che è successo. Te lo giuro, non cambierà nulla per me.”
“Si è fatto tardi, non credi? Potresti rimanere a piedi se non ti affretti per il pullman.”
“Posso rimanere, non mi da fastidio una passeggiata fino a casa.”
“No, è tardi, non voglio che cammini da solo a quest’ora. E poi sono stanco, vorrei andare a dormire.”
“Se è ciò che desideri davvero vado, ma prestami un libro.”
“Come mai ti serve un libro proprio ora?”
“Me l’hai insegnato tu, è la tecnica per doversi rivedere per forza, no?”
“Non devi essere gentile con me. Ho esagerato, lo so. Sarai tu a non volermi rivedere, probabilmente.”
“Non mi conosci abbastanza. A domani.”

Il letto è incredibilmente comodo stasera. E’ come se il sonno subentrasse nella mia mente per necessità di porre fine alla tempesta di pensieri che la attanaglia. Troppi, troppo disordinati. Ci vorrà tempo ed energia per sbrogliare questa matassa. Nel frattempo, rimando tutto a domani, e mi addormento.
   
 
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