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Autore: Sacchan_    23/02/2017    3 recensioni
Hinata lo sa: ogni alzata di Kageyama è precisa e calcolata, ma cela anche i sentimenti del ragazzo. Frustrazione, rabbia, dolore, ma anche ostinazione e gioia. Finché riuscirà a raggiungere quella palla e schiacciarla nel campo avversario, saprà di aver raggiunto quei sentimenti. Ma, d'altronde, anche Kageyama ha i suoi sentimenti.
Ipoteticamente è ambientata dopo la sconfitta della Karasuno contro l'Aoba Josai alla fine della prima serie
Genere: Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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haikyuu Autore: _Flowermoon_
Fandom: Haikyuu!
Personaggi: Hinata Shouyo, Kageyama Tobio, Karasuno Volley Club
Genere: Introspettivo, Fluff, Sportivo, Missing Moment
Raiting: Verde
Introduzione: Hinata lo sa: ogni alzata di Kageyama è precisa e calcolata, ma cela anche i sentimenti del ragazzo. Frustrazione, rabbia, dolore, ma anche ostinazione e gioia. Finché riuscirà a raggiungere quella palla e schiacciarla nel campo avversario, saprà di aver raggiunto quei sentimenti. Ma, d'altronde, anche Kageyama ha i suoi sentimenti.
Ipoteticamente è ambientata dopo la sconfitta della Karasuno contro l'Aoba Josai alla fine della prima serie (sto finendo ora di vedere la seconda serie, capitemi).
Note d'Autrice: Me tapina per essermi addentrata nel mondo di Haikyuu! così tardi! Come ho potuto ignorare l'esistenza di uno spokon strabello come questo? Bando alle ciance, è la mia prima one-shot su questo fandom: siate clementi e fatemi sapere cosa ne pensate. Soprattutto non mancatemi di farmi sapere se ho mantenuto IC i personaggi. :3
Current Mode: Fangirl... Extreme Fangirl.
Current Listen:BreaktroughtSupernatural Haste (Haikyuu OST) -perché ce l'abbiamo tutti presente, vero, la scena dove Hinata schiaccia contro Oikawa durante la loro amichevole? Sì, io ho avuto i brividi in quella parte.-
...
In realtà molte delle ost di Haikyuu! danno una scarica di adrenalina immensa, ok.


-CONNESSI-


L'alzatore è il cervello della squadra; Kageyama lo sa.
Che sia una partita, un'amichevole, un allenamento esistono molteplici probabilità che portano ad altrettanti imprevisti quando si tiene la palla in gioco.
Chi la riceverà? Da che parte la manderà? Come si muoveranno i propri compagni? E gli avversari? Da che parte della rete schiacciarla? A chi alzarla?
"A me! Alzala a me!"
Rischiare o no? A volte giocare liscio sembra essere la soluzione più facile: Kageyama si piega sulle ginocchia, le mani tese in alto, le dita che entrano in contatto col pallone. La spinge all'indietro, con un movimento studiato, dove sa che un piccoletto la sta già aspettando.
Questione di pochi secondi e Hinata la colpisce, sfondando il muro avversario e schiantandola a terra. Punto.
Ad azione finita Kageyama si guarda le proprie mani, come se volesse studiarle, mentre avverte Hinata toccare di nuovo terra con i piedi. Non sa se essere contento o no; quel che è certo è che Hinata lo sta fissando stupito, ad occhi sgranati, e lui è ben conscio del perché: l'ha alzata in modo che Hinata arrivasse a colpirla, nel modo che gli è più consono schiacciarla.
Era la loro veloce stramba, che finora non aveva mai deluso durante una partita.
"Kageyama!"
Ah, già. Ecco di cosa si è scordato: di Hinata e il suo 1.63 cm di ostinazione.
"Perché me l'hai alzata in questo modo?" Ha il tono di voce furente di chi è stato appena offeso. "Perché mi hai alzato una palla che sai che posso prendere?"
Kageyama abbassa gli occhi, guardandolo severo.
"Te l'ho alzata così proprio perché tu possa prenderla."
Hinata stringe i pugni contro i fianchi, mordendosi le labbra; probabilmente cercando di trattenersi.
"Perciò non farai alzate che io non sia in grado di prendere?"
Solo silenzio.
"Mi stai decisamente sottovalutando." Hinata volge lo sguardo verso i senpai del terzo anno. "Suga-senpai! Alzeresti qualche palla per me?" E senza aspettare risposta scatta via.
Anche Kageyama gli dà le spalle: chiama i due schiacciatori laterali, titolari della squadra, invitandoli a provare qualche attacco dalla seconda linea.
Dopo la sconfitta subita contro la Aoba Josai i loro rapporti si sono fatti più tesi, tutta la squadra lo sa.
I senpai del terzo e del secondo anno sanno che i due non si parlano da quell'evento, ma gli incessanti allenamenti non lasciano tempo agli spazi personali; bisogna pensare al torneo primaverile, ultima possibilità per andare alle nazionali, ultima occasione per quelli del terzo anno di vedere realizzato un sogno. Daichi, Asahi e Sugawara non avranno altre opportunità.
Così passano le ore di allenamento per la Karasuno, alla costante ricerca di metodi e sistemi per migliorarsi.
"Eehh, certo che Hinata ha davvero una ricarica di stamina in corpo." Commenta Asahi mentre si asciuga il sudore dietro al collo; la senpai Shimizu e Yachi distribuiscono bottigliette di energizzanti a tutta la squadra.
"Mi chiedo dove le nasconda." Risponde Nishinoya osservandoli con le braccia piegate sui fianchi.
"Basta che utilizzi quelle energie in partita e non per scannarsi con un suo compagno di squadra." Ricorda Tanaka: è stato proprio lui a separarli quando Yachi si è precipitata a chiedere aiuto. Una gomitata di Nishinoya lo colpisce in pieno stomaco.
"Ehi, guarda che Kageyama ti sente!"
L'alzatore difatti, pur essendo rimasto in disparte, li sta ascoltando ad orecchie tese; per fortuna è Daichi a riportare l'ordine, da bravo capitano quale è.
"Ok, ragazzi! Per oggi basta così." Batte le mani. "Rimettiamo tutto a posto e ce ne andiamo a casa." Volge l'attenzione verso Hinata che sta ancora schiacciando sulle alzate di Sugawara.
"Ancora una!" Chiama alzando la mano: ciò che ha detto il capitano proprio non l'ha sentito.
Sugawara gli sorride spensierato, chiedendosi se abbia sentito Daichi oppure no; l'alzatore del terzo anno ha ormai perso il conto delle alzate che ha fatto e che Hinata ha chiamato, ma prima di poter ricevere la prossima palla da alzare Kageyama invade il campo, precipitandosi su Hinata, raggiungendolo e afferrandogli il polso della mano destra.
"Per quanto ancora vuoi continuare a schiacciare? Guarda la tua mano: è completamente rossa! E il tuo polso si sta gonfiando!"
Hinata, dapprima sorpreso, scrolla via il braccio; rinunciando a colpire ulteriormente un'altra palla: si è finalmente accorto che il capitano lo sta osservando e mai disobbedire a Daichi quando ordina qualcosa.
"E a te che importa?" Lo liquida.
Kageyama vorrebbe rispondergli per le rime, ma sa che è meglio lasciar perdere; soprattutto se vuole evitare di prendere una sgridata.
Sono giorni che i due non si considerano: durante le lezioni non si sono mai frequentati parecchio e le ore passate a giocare a pallavolo sono le uniche dove i due interagiscono. Ma adesso, dopo la loro litigata, ogni volta che i due si trovano faccia a faccia o costretti a parlare
si limitano a ignorarsi l'uno con l'altro.
"Suga-senpai!" Chiama Hinata mentre raccoglie i palloni da terra. "Grazie per avermi fatto tutte quelle alzate."
Sugawara si porta una mano alla nuca, grattandola imbarazzata.
"Mi spiace solo che le mie alzate non siano all'altezza di quelle di Kageyama." Ridacchia.
"No, va bene così." Risponde Hinata guardando dritto davanti a sé un punto imprecisato; come se, dentro alla sua mente, stesse studiando chissa cosa. "Ho bisogno di allenarmi anche su alzate differenti dalle sue."
Sugawara osserva i suoi due kohai; nemmeno un tipo pacifico come lui saprebbe esattamente cosa dire loro.
"Mh, Suga-senpai!" Stavolta è Kageyama a chiamarlo: il ragazzo sembra farfugliare qualcosa che Suga non riesce a comprendere.
"Kageyama-kun, se c'è qualcosa che vuoi dirmi... fallo e basta." Suggerisce per cercare di allentare quella tensione.
Kageyama si zittisce all'istante, stringendo le labbra e corrucciando le sopracciglia; per lui dire qualcosa direttamente risulta ancora difficile, soprattutto se è ad un senpai che si sta rivolgendo.
"Ecco, l'altro giorno ho visto Oikawa..." China il volto evitando così un contatto diretto con lo sguardo. "E mi ha chiesto se io sia in grado di fare alzate che soddisfino davvero le potenzialità di Hinata." Sugawara vorrebbe capire il perché Kageyama gli sta dicendo questo se non fosse che il kohai sta continuando a farfugliare cose impercettibili all'orecchio umano.
"Mmm..." Suga pensa a cosa Kageyama vorrebbe sentirsi dire, ma... "Dimmi, Kageyama, perché ci stai pensando proprio adesso?"
Tobio finalmente alza gli occhi sul suo senpai, spiazzato da quella domanda.
"Piuttosto..." Sugawara volge il viso verso Hinata, ancora intento a raccogliere gli innumerevoli palloni sparsi per la palestra. "Prima io ero troppo concentrato sulle mie alzate e non mi ero affatto accorto che ad Hinata stava iniziando a fare male il polso. Ma tu te ne sei accorto all'istante."
Kageyama irrigidisce le spalle, mordendosi le labbra.
"Questo perché... io osservo spesso Hinata durante le partite e gli allenamenti. Se mi accorgo che è troppo stanco, e la sua velocità e i suoi salti ne risentono, devo adeguare le mie alzate alle sue condizioni fisiche."
Suga lo colpisce sulla schiena, al centro delle scapole, facendolo balzare in avanti.
"La verità è che tu sei uno che si preoccupa molto per i suoi compagni, vero? Perciò penso che non avrai difficoltà a trovare la risposta alla tua domanda."

Kageyama sa di aver sempre fatto tutto da solo: non ha mai detto ad Hinata come saltare o che tempismo usare; semplicemente si è adeguato all'istinto dell'altro, creando una combinazione perfetta di movimenti tale da spiazzare gli avversari. Ma ora quella armonia non funziona più e Hinata vuole provare qualcosa di nuovo e più difficile.
E le cose nuove sono spaventose.
Piuttosto Hinata dovrebbe migliorare la sua difesa e i suoi muri, ma quel piccoletto difficilmente vuole sentire ragioni: Hinata vuole schiacciare.
Tobio stringe i pugni fino a farsi male; dall'altro lato del campo Hinata lo fulmina con quello sguardo intimidatorio che tanto ha ammaliato le squadre avversarie. Fuori dalla pallavolo è un completo idiota, ma dentro sa farsi valere.
Maledizione...
Oikawa ha ragione: è quel piccoletto a comandare su di lui.
Quanto vorrei averlo in pugno.
Nemmeno si è accorto che tutti gli altri membri sono pronti a lasciare la palestra; fra le mani tiene un pallone facendolo ruotare allo stesso modo in cui il Grande Re si prepara a uno dei suoi servizi.
Hai mai alzato la palla in modo tale da soddisfare pienamente un tuo schiacciatore?
"...yama?"
O sei ancora quel re tiranno e dispotico che pretende che ogni sua alzata venga raggiunta? Tobio si porta le dita alla fronte, scostando ciuffi neri pregni di sudore e attaccati alla pelle.
"Kageyama?"
E lì, al centro della porta d'uscita della palestra, con il sole alle spalle, se ne sta Hinata da solo; la luce solare gli crea una sorta di aurea attorno.
Così dannatamente fastidioso, Tsukishima lo definirebbe peggio di un bambino petulante. Hinata è proprio quel tipo di persona, la cui sola presenza ti infastidisce. 
L'alzatore della Karasuno lo guarda, fermo e immobile; Hinata torna indietro di qualche passo, il borsone da palestra a tracolla sulle spalle e le braccia piegate sulla pancia; la mano sinistra che tocca lievemente la mano destra sembrerebbe normale se Kageyama non sapesse che c'è un problema di fondo.
"Ohi." Lo chiama guardandolo cupo. "Fammi vedere il tuo polso."  Tende la mano libera verso di lui, come un invito che Hinata rifiuta girando il viso altrove e gonfiando le guance.
"No."
Kageyama sente una vena in fronte ingrossarsi mentre lo raggiunge e gli mette una mano davanti alla bocca, tappandogliela e premendo sulle guance con le dita.
"Smettila di fare tanto il testardo! Ascoltami per una volta!"
Hinata inizia ad agitarsi scuotendo le braccia.
"Fa fene! Fu laffami anfare!" Farfuglia soffocando le parole.
Si siedono a terra sul parquet, uno di fronte all'altro e a gambe incrociate, il polso destro di Hinata stretto tra le mani di Kageyama che lo osserva minuziosamente, i polpastrelli che tastano la parte gonfiata. Nessuno dei due parla: Kageyama è troppo impegnato ad ispezionare il polso di Hinata e quest'ultimo a seguire quel massaggio meticoloso che gli viene riservato.
"Mh, Kageyama? Puoi anche smetterla ora, non fa così male."
Tobio lo ignora.
"Mettici del ghiaccio sopra quando torni a casa, dovrebbe aiutarti a sgonfiarlo." Gli consiglia alzandosi in piedi e portando le mani ai fianchi; Hinata annuisce appena, stringendo il polso contro il petto e tenendo il mento basso.
"Ehi." Kageyama inclina il viso verso di lui. "Perché ti sei arrabbiato così tanto prima?" Gli chiede senza giri di parole.
Hinata serra i pugni portandoli entrambi a terra; tiene ancora lo sguardo basso, nascondendo gli occhi castano-dorati sotto i capelli.
"Inutile. Tu non puoi certo capire."
Kageyama lo guarda dall'alto al basso, storcendo il viso in una smorfia. "Ah?"
Hinata solleva gli occhi di colpo guardandolo con quella espressione di sfida capace di congelarti sul posto; Kageyama potrebbe giurare di avvertire brividi di freddo percorrergli la colonna vertebrale quando lo vede rivolgere quello sguardo verso qualcuno. E quel qualcuno ora è lui.
Ah, questo è ciò che hanno provato i nostri avversari la prima volta?
"Non posso stare qui a gingillarmi mentre tutti gli altri vanno avanti." Risponde alzandosi in piedi. "Essere considerato uno schiacciatore forte solo grazie alla precisione delle tue alzate... non lo capisci quanto è frustrante?"
Kageyama affonda ancora di più le punte delle dita contro il palmo delle mani chiuse a pugno. Hinata ha la straordinaria capacità di fargli andare il sangue alla testa più di chiunque altro, ma sa che deve trovare un modo più maturo per affrontare la questione senza necessariamente arrivare a mettergli le mani addosso.
"Ti ho già consigliato cosa fare: devi allenarti nella ricezione, nei muri e nei servizi. Non hai bisogno di migliorare nelle schiacciate finché ci sarò io con te."
Hinata scuote la testa negativamente.
"Non stai tenendo minimamente in considerazione i miei sentimenti."
Al diavolo la razionalità: quell'ultima frase è la goccia che fa traboccare il vaso e che porta Kageyama ad avventarsi sul colletto della maglietta di Hinata, stringendolo e spingendolo indietro, cadendo sopra di lui e inchiodandolo a terra col proprio corpo. La differenza fisica fra loro due è sempre stata evidente agli occhi di tutti, ma c'è una divergenza che Kageyama ancora non riesce a sovrastare: è il modo in cui Hinata lo fronteggia senza mai abbassare lo sguardo.
"Non osare mai più dire una cosa simile." Sibila a denti stretti Kageyama rafforzando la presa. Ricordi di compagni che lo guardano odiandolo e temendolo allo stesso tempo riaffiorano nella sua mente, tornando alla superficie, liberandosi da dove si erano radicati. Quella sensazione così sgradevole di essere un prepotente oppressore.
Lo lascia, infine, andare puntellando le mani ai lati del suo viso, impedendogli la possibilità di fuga. Già, perché se c'è qualcuno che può esercitare una simile autorità su quel piccolo predatore non può che essere lui.
Kageyama emette un verso di stizza nei confronti del suo silenzio.
"L'alzatore non è solo il regista di una partita; è anche colui che monitora le condizioni dei suoi compagni. Come puoi pensare che io non ti capisca? Certo che ti comprendo. Ma le novità sono spaventose, spaventano anche me." Gli grida contro mentre Hinata lo guarda a occhi spalancati. "In passato non ho tenuto minimamente conto dei sentimenti dei miei compagni e, anche ora, riuscire a connettermi con loro è una delle cose che mi impaurisce di più." Si scosta dal suo corpo portandosi una mano alla testa, tutto quel parlare gli sta facendo venire una leggera emicrania. "Seriamente..."
"Ma ora non sei più da solo!" Urla Hinata tutto d'un fiato, sorprendendolo. "Quelle alzate che una volta facevi solo per te stesso ora le fai per me! E quando io riesco a colpire e schiacciare la palla che tu mi hai servito è il momento in cui capisco di aver raggiunto i tuoi sentimenti! Insomma, non sei tu quello che lo diceva fino alla nausea? Corri e salta come fai sempre..."
"E io ti darò l'alzata che vuoi!" Kageyama lo sovrasta completando la frase al posto suo; strappando ad Hinata un sorriso complice e uno sguardo beffardo che lo porta ad afferrare la maglietta di Tobio per usarla come leva e mettersi seduto, costringendo ad avvicinare i loro visi fino a far sì che le punte dei loro nasi si sfiorino.
"Esattamente! Perciò mi spieghi di cosa hai paura adesso?" Gli domanda lasciandolo del tutto interdetto, nelle iridi di Hinata sta sicuramente divampando un fuoco, uno di quelli difficile da spegnere. E Kageyama sa di esserne inglobato da tempo ormai.
"Comunque..."Kageyama lo allontana un poco da sé rendendosi conto per primo della loro assurda vicinanza. "Non è che io non ci stia provando, cioè sto cercando di elaborare una alzata fatta su misura per te." Mormora imbarazzato, quasi mangiandosi le parole.
"Davvero?" Si esalta Hinata drizzando la schiena.
"Sì, davvero..." Confessa Kageyama grattandosi la nuca imbarazzato ed è questione di pochi secondi che il piccolo corpo esuberante di Hinata lo travolge costringendolo ad abbracciarlo.
"Wooooohh! Kageyama sei il migliore!" Esclama Hinata tutto contento, strusciando perfino il muso contro la sua maglietta, provocandogli brividi di imbarazzo per tutto il corpo. Oltre ad essere fastidioso Hinata è anche estremamente appiccicoso quando ci si mette. Nemmeno scrollarselo di dosso conta, perciò Kageyama si limita a poggiargli una mano sulla testa, facendola oscillare avanti e indietro, rimproverandolo.
"La sto ancora perfezionando!" Gli dice smorzandogli l'entusiasmo. "Non è ancora perfetta perciò ci vorrà ancora del tempo prima che funzioni."
Hinata stringe i pugni contro il petto con rinnovato entusiasmo.
"Sarà una cosa così BAAM! quando la proveremo che lasceremo tutti di stucco!"  
"Sì, beh, spero..." Mormora Kageyama staccandosi da lui per raccogliere il pallone lasciato cadere a terra poco prima. "Ma per farlo ho bisogno di allenarmi da solo."
Hinata lo guarda corrucciato, consapevole che quelle parole significano dover rinunciare alle loro sessioni di alzate e schiacciate serali post-allenamento, cosa diventata ormai parte di una routine quotidiana, ma è consapevole che è una cosa necessaria perciò va bene anche così.
"Ok! Anche io mi allenerò nelle schiacciate nel frattempo! E non solo! Mi darò da fare anche per migliorare i miei tempi e i miei muri! Vedrai che non ti deluderò!" 
Kageyama si gira verso di lui, il pallone tenuto stretto da una mano, nella sua direzione, e lo sguardo fiero di chi è orgoglioso di qualcosa.
"Bene, affare fatto!"
Hinata solleva il pugno, colpendo quel pallone che gli viene teso, in una tacita promessa; questione di pochi secondi che la mano di Kageyama si avvinghia attorno al suo esile polso, imponendo gli occhi a spalancarsi e la bocca ad aprirsi.
"Kageyama?"
Lo vede abbassare il viso, nascondendo lo sguardo sotto i capelli neri.
"T-t ring-ringr-" Balbetta a bassa voce.
Hinata tende le orecchie nella sua direzione.
"Eh? Cosa?"
Kageyama si gira di scatto, dandogli le spalle e allontanandosi da lui ad ampie falcate, nonostante abbia come la sensazione che un macigno pesante gli gravi addosso.
"Nulla! Non ho detto nulla di nulla! Fai finta che io non abbia mai aperto bocca!"
Hinata continua a osservarlo a bocca aperta, realizzando immediatamente che quello è uno di quei momenti dove il suo compagno è talmente imbarazzato da non riuscire a fissarlo in faccia; allora lascia che gli angoli della sua bocca si allarghino in un sorriso che copra tutta la faccia.
"Sai, se c'è qualcosa che vuoi dire non serve che tu ci gira attorno! Dilla a parole tue!" Gli consiglia puntandogli il dito contro per poi portarsi entrambe le braccia dietro la nuca, intrecciando le dita tra loro. Kageyama si limita dapprima a guardarlo accigliato, subito dopo a volgere gli occhi in un'altra direzione, tra il gomito e il fianco sinistro stringe ancora il pallone.
"Dopo la sconfitta contro la Seijoh ero davvero demoralizzato, ma vedere il tuo impegno mi ha fatto capire quali sono le priorità ora." Kageyama china il busto lasciando Hinata di stucco. "Ti ringrazio." Quando riporta la schiena in posizione eretta vede che Shouyo si sta tenendo le braccia attorno al corpo e ha le ginocchia piegate assieme ad una espressione sul viso altamente scioccata.
"Tu che mi ringrazi? Sicuro di sentirti bene?" Trema.
Pochi secondi ancora e il viso di Kageyama torna ad essere quello di sempre: altero e severo, tuttavia Hinata potrebbe giurare di vederci anche altro, ora, oltre a tutta quella compostezza.
"Ma questo mi ha anche fatto realizzare un'altra cosa."
"Eh? Cosa?"
Kageyama afferra il pallone con entrambe le mani, facendolo prima ruotare per poi sollevarlo in aria.
"Tu sei uno schiacciatore solo perché io ti rendo tale." Il pallone gli ricade addosso, sopra la testa, ma la velocità delle braccia e delle mani di Kageyama lo riporta immediatamente in aria, disegnando una parabola che arriva a cadere esattamente a metà fra loro due. Hinata osserva il pallone ad occhi spalancati e a bocca aperta. Nel momento esatto in cui tocca a terra parte il contrattacco.
"Che cosa hai appena detto?" Grida Hinata portando un piede in avanti rispetto all'altro e un pugno in aria. "Guarda che io so schiacciare anche sulle alzate di Sugawara e mi sono perfino allenato con Kenma!"
"Ma durante le partite sono io quello che ti fa fare punti." Controbatte Kageyama con semplicità, irritando così tanto Hinata al punto da indurlo a lasciare la palestra, scocciato e seccato, sì, ma anche pieno di determinazione .
"Questo lo vedrai! Ti costringerò a ricrederti!" Gli strepita contro sbattendo le porte della palestra fino a chiudersi, lasciando Kageyama di nuovo da solo.
Il ragazzo non se ne cura: in fondo, restare ad allenarsi in solitudine è stato il suo obiettivo fin dall'inizio, ma vedere Hinata andarsene pieno di sé è motivo in più per esercitarsi ancora e ancora.
"Non fraintendermi." Sbuffa. "Dopotutto io sono l'unico che sa esprimere il tuo vero potenziale."  Ghigna a se stesso prima di toccare nuovamente il pallone.



Ok, lo ammetto! Tra tutte le coppie la KageHina spicca sovrana! Non sono magnifici? Lo sono, vero?
Se questo aborto vi è piaciuto fatemi sapere cosa ne pensate! ^_^
   
 
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