Più di vent'anni fa, durante il periodo Edo il nostro pianeta è stato invaso dai cosiddetti Amanto, la gente del cielo. Questi alieni hanno attaccato la Terra cominciando un lungo e sanguinoso conflitto conclusosi con la nostra sconfitta e la costruzione del terminale, un'alta torre al centro di Edo, un porto per navi spaziali.

Molti valorosi samurai persero la loro vita in questa guerra e lo stesso Shogunato fu costretto alla resa, ma nonostante la sconfitta, la razza umana aveva causato gravi perdite agli Amanto che timorosi di future rivolte cancellarono la casta dei samurai proibendo l'uso pubblico delle katane.

Dopo la guerra le tensioni tra le razze erano pressochè sparite e umani e Amanto avevano iniziato a integrarsi a vicenda. Certo non tutti avevano accettato l'evolversi delle cose, esistevano ancora fazioni Anti-straniero, alcune vere e proprie fazioni terroristiche, mentre altre più moderate.

Mio zio, quel vecchietto che si è preso cura di me dopo la scomparsa dei miei genitori aveva preso parte a quella guerra, un vero samurai, temibile sul campo di battaglia ma anche un abilissimo fabbro. Mi ha insegnato tutto quello che so, a scrivere, leggere e anche a combattere. La katana che porto fiera al mio fianco fu l'ultima da lui forgiata prima che venissero proibite. Nel piccolo villaggio in cui viviamo nessuno fa caso ad una ragazzina con una katana, anzi a dirla tutta penso credino non sia nemmeno una vera spada dal momento che non se ne vedono da decenni.

Tuttavia nella capitale, ad Edo dove ora mi trovo per cercare quello stupido vecchietto, non passa così inosservata.

Mentre cammino per le strade vedo la gente osservarmi di soppiatto, chi disgustato dalla mia audacia, chi preoccupato, chi scettico. Beh poco mi importa, nessuno mi separerà mai dalla mia katana.

"Oi ragazzina non dovresti andare in giro con una katana" sento un' annoiata voce maschile richiamarmi, irritata continuo per la mia strada, ma il ragazzo persiste "Oi oi, se non fai la brava bambina sarò costretto a prendermela con la forza" afferma in modo quasi sadico? A questo punto mi volto più irritata che mai per vedere un ragazzo non molto più grande di me, uniforme della Shinsengumi e un ghigno malefico stampato sul viso irritato. Chi diavolo pensa di essere questo presuntuoso?! La rabbia accumulata per la strana sparizione del vecchio si somma all'irritazione che mi provoca la sua presunzione. Rispondo sfacciata "Beh, cosa aspetti allora? Perchè non ci provi così questa bambina avrà una scusa per farti il culo" imitando un perfetto viso angelico sfidandolo. Il gigno sul suo volto lascia lo spazio ad un'espressione dapprima di pura sorpresa poi ad un'espressione divertita ma allo stesso tempo di sfida. "Sei qui per creare problemi?" mi chiede pensieroso, alzo le spalle e rispondo calma "No, se non istigata", fa un cenno con la testa, sbadiglia sonoramente e fa per girarsi dall'altra parte mentre mi avverte "Non ho voglia di problemi quindi puoi andare, ma non tutti i miei compagni sono svogliati come me" scrolla le spalle e continua "se non vuoi problemi non dovresti andare in giro con una katana". Mentre si allontana penso che essendo nel corpo della Shinsengumi forse potrebbe avere delle informazioni su quel vecchiaccio, beh da qualche parte dovrò pur iniziare a chiedere. “Aspetta un attimo, ho una domanda” lo fermo andandogli incontro, il ragazzo sbadiglia nuovamente e si gira con sguardo annoiato “Ah, adesso sei tutta docile eh?” Kokoro, calma, respira ed evita di piantargli un cazzotto tra gli occhi… con sguardo diffidente gli domando se ha per caso visto il vecchietto o saputo di casi di scomparsa ma il ragazzo come previsto non ne sa nulla poi però accenna “Beh potresti venire al quartier generale, il comandante Kondo potrebbe sapere qualcosa...” esita poi scrolla il capo “ma non ti faranno mai entrare dal momento che a quanto ho capito non hai intenzione di separarti da quella katana...” annuisco convinta “Hai capito bene, non me ne separerò per nulla al mondo, dimmi tu ti separeresti mai dalla tua?” mi guarda scettico “una katana vale l’altra” mi risponde annoiato. Lo guardo sconvolta e scuoto il capo convinta, che assurdità “Ogni katana è diversa dalle altre, questo perché ogni katana ha un’anima, l’anima del forgiatore che viene trasmessa alla lama una volta creata. Un buon portatore può influenzarne le inclinazioni, l’armonia con la spada potrebbe salvarti la vita in capo di battaglia, ragazzino”. Il ragazzo mi guarda con curiosità, lo ringrazio per le informazioni decisa ad entrare nel quartier generale della Shinsengumi.