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Autore: Ghillyam    23/02/2017    3 recensioni
[E se la battaglia a cui abbiamo assistito alla fine della prima stagione avesse avuto un finale diverso? Se non fossero state le Winx a trionfare?]
Magie e incantesimi fendevano l'aria ed erano così numerosi che ad un occhio esterno sarebbe risultato impossibile capire da chi fossero stati lanciati; le stesse rivali si erano trovate più volte a dover evitare colpi indirizzati alle loro nemiche. Era questione di vita o di morte ormai ed era diventata una battaglia in cui contava tanto sopravvivere quanto uccidere. Perfino le fate avevano lasciato da parte sani principi e moralismi per dar vita a scontri all'ultimo sangue, dove era solo uno il possibile vincitore.
[Semplice What if? sull'episodio 1x26]
Genere: Angst, Azione, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Trix, Un po' tutti, Winx
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'So darkness I became'
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La battaglia infuriava feroce fuori e dentro il college di Alfea.
Fate, Streghe e Specialisti stavano combattendo valorosamente con l'aiuto dei tre presidi, ma nonostante i loro sforzi le Creature d'Ombra avanzavano imperterrite, distruggendo ogni persona o cosa che osasse intralciare il loro cammino.
Ragazzi e ragazze erano ormai allo stremo delle forze ed erano sempre di più quelli che cadevano sotto la forza distruttrice dell'Esercito Oscuro e delle sue padrone. Icy, Darcy e Stormy dominavano il campo di battaglia, fronteggiando le cinque fate del Winx Club, che, più di tutti gli altri, desideravano sconfiggerle una volta per tutte; con il ritorno di Bloom (e insieme a lei dei suoi poteri) l'animo del gruppo si era risollevato e una nuova determinazione le aveva invase.
Le Trix, dal canto loro, se in un primo momento erano rimaste destabilizzate dall'arrivo della Fata della Fiamma del Drago ed avevano rischiato di veder sfumare la vittoria tanto agognata davanti ai loro occhi, adesso avevano riacquisito tutto il loro l'ardore ed erano più che mai decise a porre la parola fine su quelle insulse fatine e su chiunque continuasse ad opporsi a loro.
Magie e incantesimi fendevano l'aria ed erano così numerosi che ad un occhio esterno sarebbe risultato impossibile capire da chi fossero stati lanciati; le stesse rivali si erano trovate più volte a dover evitare colpi indirizzati alle loro nemiche. Era questione di vita o di morte ormai ed era diventata una battaglia in cui contava tanto sopravvivere quanto uccidere. Perfino le fate avevano lasciato da parte sani principi e moralismi per dar vita a scontri all'ultimo sangue, dove era solo uno il possibile vincitore.
«Adesso ne ho davvero abbastanza.» ringhiò Stormy quando Flora riuscì a schivare una delle sue saette, ricambiando l'attacco con la crescita di robusti viticci spinosi che per poco non intrappolarono la Strega delle Tempeste.
«Forse ho io quello che serve alla nostra fatina fiorita.» disse Darcy prima di smaterializzarsi, evitando così le onde soniche di Musa, per poi ricomparire, quintuplicata, attorno alla ragazza.
L'improvviso accerchiamento disorientò Flora, che fece passare lo sguardo da un'illusione all'altra, cercando di capire quale fosse la Darcy da colpire; l'attimo di disorientamento costò caro alla Fata della Natura che non vide arrivare la Trix sopra di sè e venne colpita in pieno dal suo incantesimo.
Flora cadde al suolo, sbattendo violentemente la schiena sul terreno, e la Strega delle Illusioni scoppiò a ridere sadicamente.
«Maledetta stregaccia! - urlò Stella, lanciando una rapida occhiata alla figura inerme dell'amica e preparandosi ad attaccare - Questo non lo dovevi fare. Scarica di energia solare
La sfera di energia che liberò la Fata di Solaria andò a segno e, data la potenza del colpo, Darcy venne scaraventata in mezzo alle macerie della torre distrutta della scuola; subito parte di quei mostri viscidi scomparve e ci fu un momento di sollievo generale, ma durò poco poiché quelli restanti iniziarono a lottare con maggior ferocia.
Stormy si precipitò immediatamente dalla sorella, uno sguardo inferocito sul volto.
«Giuro che questa la paghi, Stella.» disse tra i denti, prima di creare uno scudo protettivo che riparasse lei e Darcy dagli attacchi delle Winx e delle altre Fate vicine.
Immediatamente spostò i detriti da cui era coperta la mora e, con una delicatezza che di solito non le apparteneva, girò il corpo della sorella: Darcy aveva un taglio che partiva da poco sopra il sopracciglio destro ed arrivava alla base del cuoio capelluto. Ad attirare l'attenzione di Stormy fu però il vetro che aveva strappato la tuta viola della Strega delle Illusioni e che le si era conficcato nel fianco sinistro. Era sporco di sangue, tuttavia dalla ferita non ne usciva, probabilmente perché l'oggetto stesso tamponava la lacerazione all'interno e di conseguenza non ne permetteva il sanguinamento; la riccia decise di non rimuoverlo. A vedersi doveva essere un pezzo molto grosso ed era sicuramente penetrato in profondità perciò, dato che non era nelle sue intenzioni far morire dissanguata la sorella, fece l'unica cosa che le sembrò opportuna in quel momento.
-Icy. chiamò telepaticamente.
-Stormy, che c'è? rispose subito la strega del ghiaccio che, nonostante stesse combattendo contro Bloom in un duello senza esclusione di colpi, avvertì l'urgenza e la preoccupazione nella voce della minore.
-Abbiamo un problema...
-Vieni al dunque, sono un po' impegnata.
-Darcy è ferita. Se prendo quella Fata da quattro soldi, giuro che...
-Non perdiamo tempo, dobbiamo sconfiggere queste farfalline maledette subito -
ragionò Icy, cercando di non farsi distrarre dalla preoccupazione e di mantenere il suo solito sangue freddo - Metti al sicuro Darcy e torna a combattere, io ti raggiungo.
Detto questo, la maggiore delle Trix diede sfogo a parte della sua rabbia e avvolse la Fata del Fuoco con una tormenta di neve da cui ci avrebbe messo un po' per liberarsi. Anche la rossa stava cedendo alla stanchezza e il furore iniziale stava scemando.
Icy volò velocemente verso il luogo in cui Stormy stava combattendo e l'affiancò: la Strega delle Tempeste aveva mantenuto la bolla protettiva che circondava il corpo della sorella e adesso stava lanciando alcuni degli incantesimi più potenti e letali che conosceva contro Musa, Tecna e Stella, puntando in particolar modo a quest'ultima.
«Quanto è grave?» chiese subito, indirizzando dei dardi di ghiaccio in direzione della Fata della Tecnologia, troppo impegnata ad evitare una delle loro creature volanti per accorgersene. Purtroppo però il colpo venne intercettato e parato da Musa.
«C'è una lastra di vetro dentro al suo corpo, fai un po' te.»
«Fate bastarde.» fu il commento di Icy, mentre volgeva lo sguardo verso la figura di Darcy, ancora priva di sensi.
Numerosi fiocchi di neve iniziarono a cadere e un'aura azzurra la circondò; contemporaneamente sentì alzarsi anche un forte vento e vide il cielo farsi, se possibile, ancora più nuvoloso. Numerosi fulmini squarciarono il cielo buio, cadendo sopra la scuola di Alfea ed abbattendo molti tra Fate, Streghe e Specialisti. Accanto a lei, anche Stormy stava tremando dalla rabbia ed era avvolta da una luce simile a quella che circondava lei, solo rossa.
Entrambe si stavano seriamente infuriando, se prima sembravano pericolose adesso lo erano ancora di più e questo lo capirono immediatamente anche le Winx, che si strinsero tra loro con delle espressioni preoccupate in viso.
«Credo che siamo nei guai.» disse Stella, stringendo con più forza il suo scettro.
«Ragazze, che facciamo?» chiese Musa.
«Secondo i miei calcoli, con Flora fuori gioco e Bloom ancora bloccata nella tempesta evocata da Icy sono minime le possibilità che noi tre da sole possiamo farcela, considerando quanto i sentimenti negativi incrementino i poteri delle streghe e dato l'alto livello di rabbia di...»
«Tecna! - la richiamò Musa - Vieni al punto.»
«Siamo fregate.»
«No, non può essere. Possiamo ancora aiutare Bloom e poi ci sono tutte le altre fate. Icy e Stormy sono solo due e Faragonda ha detto che la forza dei mostri dipende da loro quindi dobbiamo batterle e questa storia sarà finita.»
«D'accordo, ragazze, diamoci da fare.»
«Forse dovreste smettere di parlare e accettare che non c'è più niente che vi possa salvare.»
La voce di Icy arrivò alle orecchie delle tre Winx come una doccia fredda, ma le ragazze non si lasciarono scoraggiare e fronteggiarono le due Trix.
Prima che potessero replicare, però, furono prese in contropiede da uno degli uragani di Stormy che
le costrinse a separarsi e per alcuni minuti si ritrovarono a volteggiare per aria senza alcun controllo, nonostante i loro sforzi di resistere alla potenza del tifone. All'improvviso però il vento cessò e le tre fate tirarono un sospiro di sollievo.
«Che è successo?» chiese Stella, guardandosi intorno e vedendo dietro la Strega delle Tempeste, che proprio in quel momento si stava liberando da un cerchio infuocato che le aveva bloccato le braccia al busto, una chioma di capelli rossi a lei molto familiare.
«Vi sono mancata?» domandò Bloom con ironia alle Streghe, adesso ancora più furibonde.
«A me di sicuro!» rispose la Fata bionda, raggiungendo l'amica.
«Ora ne ho abbastanza. Sorella, vieni.»
Dopo essersi scambiate uno sguardo eloquente Icy e Stormy si presero per mano e iniziarono a girare su loro stesse dando forma ad un gigantesco vortice che, però, a differenza di quelli creati da Stormy, aveva sfumature bluastre e scagliava appuntite schegge di ghiaccio che sfrecciavano ovunque e distruggevano ogni cosa che avesse la sfortuna di trovarsi sulla loro traiettoria. Quando raggiunse il massimo dell'espansione e della potenza le Trix lo indirizzarono verso le Winx, che volarono nella direzione opposta, urlando alle persone sotto di loro di mettersi al riparo, mentre con orrore notavano i corpi di alcune compagne che giacevano a terra senza vita.
Intanto Faragonda, la Griffin e Saladin stavano unendo i loro poteri per creare una barriera protettiva che difendesse gli studenti sia dall'Armata Oscura sia dai dardi di ghiaccio; nel frattempo Griselda e Codatorta stavano conducendo all'interno della scuola i ragazzi feriti, che al momento erano quelli che rischiavano di più stando lì fuori. Tra loro c'era anche Flora, che aveva da poco ripreso i sensi, ma era ancora debole e faticava a camminare. Nonostante questo non diede ascolto alle parole dell'Ispettrice, che le intimava di rimanere al sicuro, e raggiunse le sue amiche. Erano tutte protette dai loro scudi magici, che però non erano abbastanza resistenti e stavano iniziando ad incrinarsi a causa dei colpi ricevuti. In un tentativo disperato la Fata della Natura cercò di soffocare il vortice con del polline magico, ma non cambiò niente.
Animate da quella rabbia cieca, che la ferita subita da Darcy aveva provocato, le Trix sembravano decisamente più potenti e i tentativi delle Winx di fermarle erano nulli; avevano sottovalutato l'affetto che le tre sorelle provavano l'una per l'altra e adesso ne stavano pagando le conseguenze.
«Dobbiamo muoverci a eliminare le fatine, non so quanto Darcy possa resistere ancora e io sto perdendo il controllo sulla barriera protettiva. E i tentativi di quella traditrice di Mirta di abbatterla non aiutano.» disse Stormy alla maggiore, alzando il tono di voce per farsi sentire sopra il rumore causato dal loro incantesimo.
«Concentriamoci solo su una di loro, sconfitta una le altre cadranno senza troppi problemi.»
«Propongo la principessina stellata.» suggerì la Strega delle Tempeste, furiosa.
Icy annuì e insieme concentrarono le loro energie per indirizzare il tornado verso la Fata del Sole e della Luna, aumentandone la potenza e il numero di schegge ghiacciate.
Le cinque ragazze si resero conto dell'intenzione delle nemiche solo quando fu troppo tardi ed erano troppo pochi i metri che restavano a separare Stella e il vortice; non sarebbe sopravvissuta all'impatto.
«Oh mio dio!»
«Stella!»
«Attenta!»
Stella chiuse gli occhi, certa che ormai per lei non ci fosse più niente da fare. Spalancò le braccia, lasciando cadere la sua unica difesa, pronta a quello che stava accadendo.
Quando però non avvertì alcun tipo di dolore nè si sentì trafiggere da un pezzo di ghiaccio, titubante aprì gli occhi e quello che vide la lasciò a bocca aperta: Bloom era davanti a lei, le braccia tese in segno di protezione e un muro di fiamme, che stava scomparendo, come difesa. Anche il vortice stava svanendo.
La ragazza dai capelli rossi si voltò verso di lei per chiederle se stesse bene e fu in quel momento che Stella si sentì crollare il mondo addosso.
Fu un attimo.
Un oggetto che fende l'aria e un suono sordo, bastò questo.
Gli occhi di entrambe si abbassarono e videro uno spuntone sporco di sangue sbucare dal petto della principessa di Domino.
Un gemito, un ultimo scambio di sguardi e il corpo di Bloom precipitò verso terra, sotto gli occhi spalancati per lo shock delle sue amiche e del resto dei presenti, che avevano assistito alla scena senza rendersi veramente conto di quanto fosse appena successo.
Fu il rumore dello schianto che fece riscuotere Stella. La ragazza raggiunse immediatamente quello che, adesso, era il cadavere della sua migliore amica e, stringendolo a sè, iniziò ad urlare e a piangere contemporaneamente, rompendo il silenzio disumano che si era venuto a creare. Non una sola persona osava muoversi di fronte al dolore che stava attanagliando Stella, perfino le altre Winx erano immobili, incapaci di fare o dire qualunque cosa mentre uno spettacolo di dolore e disperazione gli si parava davanti.
«Perché? Perché l'hai fatto? Toccava a me, non eri tu a dover morire.»
Le parole della principessa di Solaria, rotte dai singhiozzi, rieccheggiavano nelle orecchie dei presenti, che solo in quel momento si stavano rendendo conto di ciò che li circondava: il prato del giardino di Alfea, una volta ritrovo per incontri piacevoli e chiacchierate tra amiche, ora era ricoperto dai corpi morti dei valorosi Specialisti e delle coraggiose Fate e Streghe che avevano combattuto per difendere la loro libertà e le loro vite. Accanto ad essi c'erano gli amici piangenti, sopraffatti dall'orrore che li circondava e dalla loro stessa disperazione.
Le Creature d'Ombra, su ordine delle padrone, erano svanite e l'unica cosa rimasta della loro presenza era una sostanza vischiosa che imbrattava l'erba verde e gli abiti di allievi ed insegnanti.
Icy e Stormy, che adesso volavano poco sopra la zona in cui si trovava Darcy, guardavano la scena con dipinte in volto due espressioni intrise di pura malvagità; non un segno di rimorso sui loro visi. Non erano turbate da quello spettacolo e, anzi, erano in grado di gioirne. Alla fine avevano ottenuto quello che volevano: i loro avversari schiacciati come degli inutili ed insulsi insetti.
A rompere il silenzio furono i passi della Direttrice Faragonda, che, zoppicando leggermente, si fermò a pochi metri dalle Trix; cercando di dare alla voce un tono autorevole e sicuro, ma non riuscendo ad evitare un leggero tremolio, disse «A nome di Magix e delle tre scuole, annuncio la nostra sconfitta, ma, parlando a nome di tutti, vi giuro che non passerà giorno senza che noi cercheremo di sconfiggervi e di riappropiarci di quello che ci avete tolto. Non è questa la fine e un giorno o l'altro sarete voi a cadere.»
«Che discorso commovente - disse Stormy con un tono canzonatorio, che per un attimo fece accapponare la pelle alla preside - Noi invece annunciamo che da questo momento in poi Magix sarà sotto il nostro più totale controllo, chiunque dovrà rendere conto a noi e chi proverà ad opporsi farà la fine... beh, farà la fine di molti vostri amici qui sotto.»
«Inizia una nuova era e sarà l'era più buia che l'intera Dimensione Magica abbia mai visto; se fossi in voi non proverei a ribellarmi. Seppellite i corpi, o fatene quello che volete, domani non ne avrete il tempo.» aggiunse Icy e con queste parole, recuperata Darcy, le due Streghe si smaterializzarono nel castello di Torrenuvola.
Non appena furono scomparse, i Presidi e i professori iniziarono a darsi da fare per aiutare i ragazzi e dare la sepoltura che meritavano ai caduti.
Le Winx erano tutte intorno a Stella e cercavano di farsi forza a vicenda.
Sky, Brandon, Timmy e Riven le raggiunsero: gli ultimi due strinsero in un forte abbraccio Tecna e Musa, che si lasciarono andare, soffocando i singhiozzi contro i loro petti; il principe di Eraklyon prese il posto della Fata del Sole accanto al corpo di Bloom e, mentre calde lacrime gli rigavano il viso, la strinse a sè come se così facendo sarebbe riuscito a riportarla indietro. Brandon, invece, riuscì ad afferrare Stella un attimo prima che svenisse e subito la portò all'interno dell'edificio, seguito da Flora, che più di tutto voleva rendersi utile per non dover pensare a quello che stavano vivendo. I due raggiunsero il professor Palladium, che si stava occupando dei feriti, e mentre la Fata si dirigeva verso le barelle, Brandon posò Stella su una di esse.
Lo scudiero non aveva mai visto quella bellissima ragazza sempre allegra così fragile ed indifesa e si ripromise di non lasciarla un solo secondo. Le sarebbe rimasto accanto qualsiasi cosa fosse successa.

 

NdA: ehi there!
Lo so, sono sparita di nuovo e questa FF non c'entra assolutamente niente con Una fantasia molto più che reale, ma morivo dalla voglia di pubblicare qualcosa e questa l'ho in cantiere da un po'. In realtà questa What if? sarebbe dovuta essere l'inizio di una mini long che avevo ideato in un periodo particolarmente depresso, ma piuttosto che cominciare un'altra storia che non so quando potrò finire ho preferito pubblicare questa come cosa a sé stante. Nulla però vieta che pubblichi il seguito più avanti.
Quindi... ovviamente non nego che una fine così non mi serebbe dispiaciuta, ma dubito che sarebbero stati in molti ad apprezzarla perciò accontentiamoci di questo. Che ve ne pare?
Prima di salutarvi ci tengo a dire che non mi sono dimenticata delle storie che seguo e che devo recensire e delle recensioni a cui devo rispondere, spero solo di riuscire a fare tutto il prima possibile. A presto, spero
.

   
 
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