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Autore: LUNA5    23/02/2017    1 recensioni
Questa è la storia di Noemi Clark una bambina a cui il destino aveva tolto tutto tranne la voglia di vivere e lottare per le persone che amava.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 2

-Siamo tornatiiii- Disse allegra Summer entrando in casa.

-Hooo uunaaa fame è già pronto nonna?- Chiese Jason buttando lo zaino a terra.

-Ciao anche a te Jason, comunque prima di tutto raccatta lo zaino, poi lavatevi tutti le mani che mangiamo.- Gli rispose la nonna sbucando dalla cucina

-Sei sempre il solito.- Lo prese in giro suo fratello salendo le scale.

-Allora?? Com’è andata a scuola tutto bene?- Chiese la nonna una volta che tutti furono a tavola pronti per mangiare.

-Dovresti chiederlo a Jason a preso cinque a letteratura inglese.- Cinguetto Amanda

-Sta Zitta!!! E comunque non sono io quello che ha fatto una gaffe con il ragazzo di cui è “segretamente innamorata”.- Rispose virgolettato le ultime parole facendo ribollire di rabbia la sorella per la figuraccia

-La smettete voi due? E poi Amanda non ha fatto una gaffe. Ma proprio una figuraccia credo che non se la scorrerà mai lui adesso forse la prenderà in considerazione.- Aggiunse ridendo Summer seguita da Kavin e Jason

-Smettetela di prendervi ingiro siete fratelli dovreste sempre difendervi.-

-Nonna ha ragione.-

-Guarda che hai iniziato tu!- Gli fece notare Kavin facendo sbuffare Amanda colta nel segno.

La giornata passo infretta, tra compiti battibecchi, scherzi e risate varie.

-Certo che ci manchi mamma.-

-Si ci comportiamo bene almeno ci proviamo, vuoi parlare con la nonna??-

-Ah! Ok se devi proprio andare allora niente sarà per la prossima volta ciao mamma ti vogliamo bene.- Disse riattaccando Summer

-Era la mamma? Perché non ce l’hai passata?.-

-Aveva da fare, ma ci saluta tutti anche a te nonna era dispiaciuta di non poterti parlare.-

-Grazie, anche se so che non è vero.- Rispose la nonna finendo di sistemare la cucina

-Nonna ma perché tu e mamma non andate d’accordo?- Chiese Amanda

-Ma certo che andiamo d’accordo! Dai mettetevi comodi se volete continuiamo il racconto di ieri.-

-Certo che vogliamo! Ho aspettato tutto il giorno per sapere cosa è successo alla sorella di Maria.- Rispose Kavin accomodandosi per primo seguito dagli altri.

-Va bene allora… dov’è che ero rimasta…

-L’ho uccisa io!- Disse suor Maria con lo sguardo perso nel vuoto.

-Cosaaaaah??- Chiesero le ragazze incredule

-Quel giorno c’era una festa, una di quelle vietate senza consensi ne genitori, io volevo andare a tutti i costi mi aveva invitato un ragazzo, il più carino della scuola. Ma i nostri genitori non ci avrebbero mai dato il permesso. Mia sorella come al suo solito disubbidì non ascoltava mai quello che ci dicevano. Quella sera mi fece alzare e piano piano ci preparammo per uscire di nascosto per la prima volta ero come lei.-

💫 💫 💫 INIZIO FLASHBACK 💫 💫 💫

-Maria, alzati preparati andiamo alla festa.-

-Ma Satin, hai sentito i nostri genitori non possiamo uscire.-

-Si ho sentito benissimo cosa ci hanno ordinato di fare ma loro non ci sono, torneranno tardi come sempre del resto e poi se sistemiamo bene i cuscini nemmeno se ne accorgeranno.-

-Ma…-

-Niente ma! Vuoi venire o no??-

-Certo che voglio. Ho solo paura che ci beccano. Sei una vera pazza e io più pazza di te che ti do retta. È la prima volta che mi fai ribellare.-

-Hai proprio una faccia tosta adesso dai anche la colpa a me. La verità è che stai crescendo e ne hai abbastanza di fare la brava bambina.- Disse ridendo facendo sorridere anche me anche se stava scherzando senza rendersi conto ci aveva colto in pieno

-Sali, la festa non è proprio dietro l’angolo.-

-Wow!! E questa da dove sbuca??- Chiesi sorpresa

-È mia. Dato che mamma e papà non volevano comprarmela ci ho pensato da sola ormai è un anno che ho la patente ti piace?-

-Vuoi scherzare? È stupenda e poi…-

-Lo so ! È rosso fuoco o come direbbero i nostri Rosso peccaminoso.- Disse con uno sguardo provocatorio come se volesse intendere altro.

La nostra famiglia era molto religiosa, severa rigida a volte a me non importava molto infondo eravamo le figlie di un pastore ma Satin… per lei era dura soffriva molto nell’essere sempre giudicata per quello che faceva e non faceva per il suo modo di essere. Anche se non lo diceva mai anzi sembrava che se ne fregasse proprio. Ma io sapevo che il suo comportarsi “male” era solo per attirare l’attenzione era il suo grido d’aiuto, invece di far capire quanto era meravigliosa.

-Me la fai guidare??-

-Sei matta?? Non hai ancora la patente.-

-E daiiii ! Tra un mese avrò la patente.-

-Magari dopo, quando torniamo a casa. Adesso andiamo o faremo tardi.-

~~~~~~~~~~~

-Guarda!! Quello non è Peter??? Il ragazzo di cui sei pazzamente innamorata?!?!?!-

-Satin! Ma che dici? Non ne sono pazzamente innamorata ho solo detto che è carino.- Diventando rossa per l’imbarazzo.

-Si come no! Dai vai da lui, io tanto devo raggiungere Jack mi sta aspettando.- Disse facendomi l’occhiolino sapeva che quel ragazzo non mi andava troppo a genio era un teppista e aveva brutti giri, ma secondo mia sorella era solo un incompreso come lei così diceva.

-Maria, che ci fai qui? Hai smarrito la via?? Insomma tu ad una festa non è domenica o sbaglio.-

-Georgina smettila, va a tormentare qualcun’altra.- Le rispose suo fratello Angel prima che potesse aggiungere altro.

-Va bene, va bene me ne vado. Stavo solo scherzando.- Gli rispose sospirando alzando gli occhi al cielo.

Era un ragazzo dolcissimo un vero Angelo l’esatto contrario della sua gemella se non fosse stato per il fatto che erano esteticamente identici nessuno avrebbe pensato che fossero parenti.

-Tutto bene? Mia sorella a volte è davvero insopportabile.-

-Si tranquillo, non è successo nulla. Ormai ci sono abituata.-

-Però ha ragione cioè che ci fai qui? È la prima volta che ti vedo ad una festa come questa.- Mi chiese sorridendomi.

Era il mio migliore amico dopo mia sorella ovviamente

-Stavolta è diverso, sono stata invitata cioè…. Peter…-

-Ho capito!- Disse rabbuiandosi

-Stai attenta ok? Non mi piace quel ragazzo ha in mente solo una cosa.-

-Io non credo. E poi mica sarai geloso?- Chiesi scherzando

-Si! Molto.- Mi rispose serio per poi scoppiare a ridere.

-Scemo! Ci avevo creduto per un attimo ho pensato che avessi una cotta per me.- Gli dico spingendolo amichevolmente

-È sarebbe così brutto?? Insomma sei una bella ragazza e anch’io non sono male.- Rispose sempre scherzando

-No, certo che no, ma siamo amici da quando avevamo il pannolino e…-

-Tranquilla, calmati non ho una cotta per te. Stavo solo scherzando.-

-Un corno stava scherzando le piace eccome.-

-Jason fa silenzio non interrompere.-Lo riprese Amanda.

- Comunque ti do ragione anche secondo me è cotto.-

-La fate finita?? Scusali nonna continua.- Intervenne Summer

-Guarda che mi ero accorta che stavi scherzando.- Gli risposi sperando di essere il più convincente possibile.

~~~~~~~~~

È passata un’ora da quando io e mia sorella siamo arrivate alla festa e ancora non ho avuto il coraggio di andare da Peter, non voglio e non posso ignorarlo ancora, perciò faccio un gran respiro e mi avvicino a lui e hai suoi amici. Infondo sono venuta apposta per lui e poi mia sorella ha ragione devo smettere di aver paura, devo buttarmi nella vita.

-…. Io ancora non capisco perché hai invitato Maria. Ma ti piace??- Sento chiedergli e visto che sono curiosa di sapere cosa pensa mi nascondo dietro la colonna attendendo la sua risposta.

-Certo che no! Quella è una suora anche se devo dire che non è poi così messa male ma resta il fatto che non sa vivere. No io punto alla sorella quella si che è una puledra da dominare. Ma sanno tutti che sono legatissime per questo mi lavoro prima lei. Inoltre voglio essere il primo a farmele entrambi.- Risponde ridendo e scherzando con i suoi amici mentre io mi sento distrutta. Sembrava che ci tenesse a me che fosse mio amico era così gentile, buono invece stava solo pensando a come portarmi a letto. Aveva ragione Angel mi ha solo illusa e presa in giro per due mesi comportandosi come un principe azzurro. Senza pensarci mi giro e corro via ferita.

-Hey stai attenta, guarda dove vai.-

-Ma che fai!? Non mi hai visto per caso-

-Maria!?- Mi ferma per un braccio Angel e distinto lo abbraccio, tra le sue braccia mi sento protetta come sempre quando qualcosa non va.

-Secondo te io non so divertirmi?- Gli chiedo a bruciapelo

-Ma che dici? Tu…tu sei stupenda e..sei simpatica.-

-Ma non mi so divertire giusto? È questo che stai dicendo?- Chiedo trattenendo le lacrime.

-No, non è così è solo che tu non ti ubriachi per divertirti, non ne hai bisogno hai altri modi e sei fantastica, unica.- Dice cercando di convincermi

-Ma io non voglio essere unica.- Rispondo allontanandomi da lui.

-Aspetta, dove vai?-

-A divertirmi a essere uguale a tutti almeno una volta nella vita.- Dico avviandomi al banco degli alcolici.

Dopo nemmeno tre drink la testa inizia a girarmi ma non mi importa e continuo a bere

-Bellezza vieni a ballare.- Mi chiede un ragazzo che non ricordo di aver mai visto

-Certo.- Rispondo seguendolo in pista

-Mary?!?! Ma che fai ?? Sei impazzita? Scendi da quel tavolo forza andiamo ti porto a casa.- Dice mia sorella arrabbiata trascinandomi giù

-Lasciami, io mi sto divertendo.- biascico facendo fatica a reggermi in piedi e a rimanere lucida

-Dai non fare così!-

-Tu lo fai sempre perché io non dovrei? Hai paura che io ti possa rubare la scena? Che diventi più popolare di te?-

-Non sai quello che dici, forza andiamo.- Dice affermandomi nuovamente per il braccio.

-No! Io non vengo sono stufa di essere quella perfetta perché tu fai casini per entrambe, sono… stanca di essere la tua ombra in tutto e per tutto. Sai che ti dico? Che sto bene anche senza di te Satin diavolo in persona.-

-So che non lo pensi veramente, è l’alcool che ti fa parlare. Per favore scendi e parliamone.- Dice con voce spezzata, l’ho ferita glielo leggo negli occhi ma io l’ho fatto solo perché ero arrabbiata con me stessa e non è giusto. Ora che l’effetto sta svanendo mi sento malissimo, oltre a sentirmi in colpa.

-Hai ragione scusa, io… io…- Ma non finisco la frase che corro fuori a vomitare.

-Aspetta che ti aiuto.- Dice mia sorella avendomi seguita tenendomi i capelli.

-Grazie, anche se non me lo merito.-

-Hey! Sei sempre la mia sorellina, però adesso mi spieghi perché ti sei ubriacata. Non è da te.-

-È tutta colpa di Tommy, a lui piaci tu mi ha solo presa ingiro.-

-Che cosa?? Quel… quel… adesso mi sente.-

-No ti prego. Lascia stare voglio solo dimenticare tutto.- Le dissi disperata

-Oh piccola! Vieni qua. Mi spiace così tanto, non pensiamoci più. Lui non ti merita se non vede quanto tu sei meravigliosa. Dai torniamo a casa.-

-Satin non avevi detto che potevo guidare?- Le dico una volta davanti a l’auto fiammeggiante. Ma sei ubriaca. Forse è meglio un’altra volta.-

-Ma mi è passata, ti pregooo e poi le strade sono deserte.- Dico facendole gli occhi da cucciola

-Va bene piccola rompiscatole. E comunque vai piano.-

💫💫💫💫 FINE FLASHBACK 💫💫💫💫

-L’ultima cosa che ricordo è il semaforo rosso, non feci in tempo a fermarmi passai uguale ci scontrammo con un camion, due minuti prima stavamo cantando a squarciagola poi solo un gran botto luci accecante e il buio. La fine di tutto.-

-Non è stata colpa tua.- Disse Jenna

-Invece si, sapevo che non dovevo guidare ma avevo insistito e mia sorella non voleva darmi altri dispiaceri. Quando i dottori mi dissero che era morta una parte di me morì con lei. Quando tornai a casa la sua roba era già sparita come se non fosse mai esistita. Entrai in depressione iniziai a essere una cattiva ragazza, persi anche Angel il mio migliore amico avevo ferito anche lui ho fatto tanti sbagli ce n’è uno che rimpiango più di altri.-

-Come reagirono i tuoi genitori?- Chiese Noemi

-Dopo un episodio in particolare mi cacciarono di casa volevano mettermi in un collegio per ragazze disagiate. Dicevano che volevano la vecchia Maria, che quel giorno secondo loro avevano perso la figlia migliore non solo Satin. A quelle parole mi cadde ulteriormente il mondo addosso come potevano parlare così di mia sorella. Scappai, vivevo per strada non volevo avere nessun contatto con loro.-

-E come ci sei finita a fare la suora?-

-Un prete. Mi ha trovato fuori dalla sua chiesa erano giorni che non mangiavo avevo freddo stava piovendo. Lui mi offri un pasto caldo e mi diede anche un posto dove dormire. Erano già due anni che vivevo per strada. Mi ha aiutato a rimettermi in piedi fu l’unico a capirmi e non voleva niente in cambio. Ma adesso basta parlare di me è il tuo compleanno e dovete festeggiare a domani ragazze, verrò presto per rimettere tutto apposto così nessuno ci scoprirà.-

~~~~~~~~~~~~~

12 Dicembre 2008

-Sapevo che eri come tutti gli altri, che anche tu un giorno mi avresti abbandonata altro che sorelle.- Le urlò contro

-J. ma che dici? Sai che ti voglio bene non smetterò mai di volertene. Non potevo dire di no a una nuova famiglia l’ho fatto anche per te. La mia adozione non cambierà nulla, vedrai che… che magari non subito ma presto prenderanno anche te e nessuno ci potrà più separare, parlerò con loro.- Le rispose pacata cercando di spiegarle le sue ragioni.

-La tua nuova famiglia?? Ma ti senti quando parli? Ancora non sei andata via e già credi di essere una di loro. Dici che le cose non cambieranno ma già lo sono. Tu sei cambiata.- Continuò Jenna arrabbiata

-Jenna non è vero, noi saremo sempre una cosa sola. Siamo come il giorno e la notte, la luna e il sole, il bene e il male, la luce e il buio senza l’altra non possiamo vivere, come questo disegno lo Yang per me e l’Ying per te.-

-Si come no, continua a credere nelle favole. Anzi guarda lo vedi??- Disse strusciandosi il disegno fatto a penna.

-Adesso non c’è più, sparito come Suor Maria, come te. Svegliati Noemi, questa è la vita reale. Addio non perdere più tempo a tornare, per me non esisti più sei cancellata. Come questo stupido simbolo.- Le dice andandosene lasciandola in lacrime mentre preparava la sua valigia.

-Signorina Clark la sua nuova famiglia è arrivata la stiamo aspettando tutti giù.- L’avverti suor Gertrude

-Certo, arrivo subito.- Rispose Noemi asciugandosi le lacrime agli occhi

-Allora piccolina sei pronta a venire con noi?- Le domandò una donna alta elegante con un sorriso materno, aveva capelli color miele acconciati in uno chignon e dei occhi verde smeraldo era una bellissima donna con sorriso materno, accanto a lei c’era un uomo anch’esso molto elegante alto era ricciolo e brizzolato con occhi azzurri.

-Si sono pronta. Mamma papà posso prendervi per mano?- Chiese Noemi un po’ imbarazzata

-Certamente, da brava saluta le tue amiche così andiamo.-

Noemi salutò tutti, tranne l’unica persona che avrebbe veramente voluto li al suo fianco. L’unica che le sarebbe mancata. Ma Jenna non si era presentata.

Fino all’ultimo Noemi sperò che la sua amica corresse da lei ma questo non avvenne.

-Signorina entri la prego.- Le disse un uomo con la divisa che le teneva lo sportello aperto, riportandola alla realtà ormai doveva andare non poteva più aspettare.

Una volta salita in macchina e varcato il grande cancello, Noemi si girò e si mise a sedere composta, pronta per iniziare la sua nuova vita.

-Mamma ho per caso dei fratelli sorelle? Abbiamo degli animali? Com’è…-

-Puoi anche smetterla adesso, basta domande. E poi devi chiamarmi Madre e Padre mio marito almeno un presenza d’altri. Adesso che fai parte della nostra famiglia devi comportarti in un determinato modo.- Le disse la signora che fino ad un attimo prima sembrava amorevole e gentile adesso invece era fredda e scontrosa quasi scocciata dalla presenza della bambina.

-Ma io pensavo…-

-Che cosa? Che potevi fare quello che ti pareva? Beh scordatelo, ti abbiamo scelta perché tu possa passare per nostra figlia, Suor Celeste ci ha garantito che eri la più adatta a ricoprire questo ruolo che sei una bambina a modo che non hai mai dato problemi.- La interruppe la donna facendo rimanere Noemi sorpresa dalle sue parole sapeva bene che se Suor Celeste aveva detto quelle cose era solo perché voleva liberarsi di lei, dividerla da Jenna era quello il suo vero intento.

-Quello che voglio che tu capisca è che noi siamo una famiglia molto ricca ed influente grazie al nostro cognome ti si apriranno molte porte ma tu devi essere impeccabile, non mi interessa cosa farai una volta a casa ma fuori e in presenza d’altri sarai Noemi Ferrari è chiaro? Nessuno dovrà sapere del passato solo in pochi ne saranno al corrente.

-Si signora.- Rispose Noemi abbassando lo sguardo

-Bene vedo che hai capito.-

-Non essere triste, in cambio noi ti garantiamo una vita di agi, istruzione insomma non ti mancherà nulla. Ritieniti fortunata e un giorno se te lo sarai meritato tutto ciò che è nostro sarà solo tuo.- Le disse il signor Ferrari

Noemi capì che Jenna aveva ragione niente sarebbe stato più come prima. Adesso aveva perso tutto nonostante la vita agiata che le aspettava lei si sentì sola, svuotata.

~~~~~~~~~~~~

-Guardatela, povera Jenna tutta sola. Di nuovo.-

-Hai ragione magari se si fosse comportata bene, probabilmente adesso sarebbe fuori di qui. In una vera famiglia.- La presero in giro alcune bambine

-Ben detto Emily.-

-Suor Celeste noi stavamo solo…-

-Parlando, lo vedo e come dicevate nessuno vuole le bambine cattive con sé. Perciò prendete esempio e non fate mai come la signorina Hamilton. Adesso andate. Tu no Jenna sei in punizione, per non esserti presentata quando tutti saltavano la tua amica.- Disse Suor Celeste marcando l’ultima parola con un sorriso maligno sul volto.

Jenna senza dire una parola la segui sapeva bene cosa l’aspettava quello era solo l’inizio, ma non era quello a spaventarla, la cosa che le faceva più paura era che adesso era sola.

-Povera Jenna. Chissà come soffre.- Disse Kavin senza rendersi conto di averlo detto ad alta voce

-Già ma anche a Noemi non è andata poi così bene, la nuova madre mi sembra un’arpia.- Gli rispose Jason

-E poi nonna che succede?-

-Lo scoprirete domani, adesso andate a letto lo vedo che siete stanchi.-

-È vero io sto morendo dal sonno. A domani nonna.- Disse Jason augurandole la buona notte per primo.

 

   
 
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