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Autore: Less220    23/02/2017    0 recensioni
Questa è la storia di Vivian, una ragazza di 19 anni che sta per iniziare l'ultimo anno di liceo. A causa della malattia di sua madre, l'anno prima, è costretta a perdere l'anno e quindi adesso eccola qui, pronta ad affrontare il suo ultimo anno.
Sarà proprio quest'anno che le cambierà la vita... Incrocerà la sua strada con quella di un uomo, un uomo presuntuoso e misterioso che lei sente di conoscere nel profondo.
Cosa accadrà? Leggete la storia e lo scoprirete.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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 "Mamma siamo a casa" urla Andrew una volta dentro casa.
Gli ho parlato della mia mattinata ed è rimasto alquanto scioccato dalla notizia di Adam.
Già, chi non lo sarebbe?!
"Bentornati ragazzi, il pranzo è pronto" dice mia madre sorridendo.
Ci accomodiamo a tavola e iniziamo a mangiare.
"Come è andata la giornata tesoro?" mi chiede mia madre.
"Tutto bene mamma, voi tre che avete fatto?" chiedo
"Abbiamo visitato qualche location per il matrimonio" risponde Isabelle sorridendo.
"Fantastico! " dico sorridendo.
"Come è andata con Mrs.Smith oggi? Ti ha detto qualcosa per l'anno che hai perso?"chiede mia madre. Non sono mai andate molto d'accordo lei e Mrs. Smith, soprattutto da quando Mrs. Smith si è lamentata del fatto che saltavo scuola troppo frequentemente nonostante le avessi detto che accompagnavo mia madre alle terapie.
"Non c'era, è andata in pensione"
Ti prego non chiedermelo, non chiedermelo...
"Ah davvero? Quindi avete un professore nuovo?" mi chiede mia madre contenta della cosa.
Andrew mi guarda preoccupato e risponde al posto mio:"A quanto pare non è del posto"
"Oh capisco. Tesoro, mangia che si fredda" dice mia madre guardandomi.
"Non ho molta fame" dico abbassando lo sguardo sul mio piatto"Scusate".
Mi alzo dal tavolo e mi dirigo verso la mia stanza.
"Andrew, è successo qualcosa?" sento dire a mia madre dal piano di sotto.
Non faccio in tempo a sentire la risposta perchè ho già chiuso la porta della mia camera.
Mi siedo sulla poltroncina vicino la finestra e guardo la casa di fronte.
Il piccolo ponticello che collegava la mia finestra a quella di Adam  è scomparso.. Abbiamo deciso di levarlo,io e Andrew, dopo la scomparsa improvvisa di Adam.
Guardando quella finestra mi vengono in mente tanti ricordi, ma quello che mi salta prima in mente è il nostro primo bacio. Mi sono resa conto che l'amavo solo quella sera.. I suoi occhi mi facevano stare bene, automaticamente guardandoli mi sentivo desiderata.. Le sue braccia mi facevano sentire protetta. Non mi ero resa conto dei miei sentimenti prima di quella sera. Anche lui mi amava, o almeno diceva di amarmi, non ne sono più tanto convinta. 
Sento bussare alla porta e sono sicura che sia Andrew.
Ma appena la porta si apre vedo spuntare una chioma di capelli castani e due occhi verdi che mi guardano curiosi.
"Scusami, posso entrare?" chiede Isabelle sorridendomi dolcemente.
"Certo" dico asciugandomi la lacrima che mi era scesa qualche secondo prima.
"Tutto bene? Te la senti di venire con me oggi?" mi chiede dolcemente.
"Perchè cosa... Ah giusto, la prova dell'abito, l'avevo completamente dimenticato" le dico sorridendole debolmente.
"Se non te la senti posso andare da sola, non preoccuparti" mi dice.
"No no, tranquila.. Sto bene" le dico.
Mi guarda attentamente e poi mi sorride.
"So riconoscere una bugia.. Sono un avvocato" mi dice divertita.
Le sorrido divertita e poi continua.
"Ascolta, capisco che sono la persona meno indicata perchè non ci conosciamo molto, anzi direi che non ci conosciamo per niente.. Ma più ci pensi, più rimani sola con i tuoi pensieri, peggio sarà. Non voglio farmi i fatti tuoi, ma tu ed Andrew avevate una faccia sconvolta prima e ho intuito che qualcosa non andava. Se ti va usciamo un po'" mi dice.
La guardo seria. Non la conosco nemmeno, non ho idea di chi sia, ma mio fratello la ama e si fida di lei perciò mi fiderò anche io.. Infondo vuole solo aiutarmi.
"Va bene, prendo la borsa" le dico sorridendo.
"Perfetto. Ti aspetto di sotto" dice sorridendo contenta.
Prendo la mia borsa piccola bordeaux e la metto a tracolla.
Scendo di sotto e trovo Andrew con un sorriso a trentadue denti che guarda me e la sua ragazza soddisfatto.
"Io e Vivian andiamo a fare un giro. Ci vediamo stasera perchè dobbiamo passare dall'atelier" dice facendomi l'occhiolino.
"Divertitevi allora" dice Andrew dandomi un bacio sulla fronte e uno sulla bocca a Isabelle.
"Cerca di farle mangiare qualcosa,Isabelle" urla mia madre dalla cucina.
"Nessun problema" dice Isabelle prendendo le chiavi della sua auto.
Usciamo dalla porta di casa e saliamo in macchina.
Isabelle parte verso una meta sconosciuta.
"Dove andiamo?" le chiedo curiosa.
"Ti porto in un posto dove andavo sempre da piccola. Non ci sono mai andata con nessuno, ma mi aiutava molto a chiarirmi le idee.. Spero possa aiutare anche te" dice sorridendo.
Per tutto il viaggio cerco di immaginarmi il luogo: un parco, una spiaggia, una casa in montagna...
Niente di tutto questo... Ci siamo appena fermate davanti ad un cimitero.
"Credo che forse abbiamo idee diverse sul fatto di chiarirsi le idee.. Vuoi uccidermi e seppellirmi in una fossa?" le chiedo divertita.
Ride anche lei e poi scende dalla macchina.
Scendo anche io e la guardo confusa.
"Seguimi, ti stupirò" dice sorridendo.
La seguo inconsapevole di dove mi porterà.
Spinge l'enorme cancello che ci separa dal cimitero ed entriamo.
"Sei sicura che sia la cosa giusta?" le chiedo ancora confusa.
"Quando avevo 15 anni i miei genitori sono morti in un incidente. Mio padre era uno degli uomini più ricchi e potenti di Londra, ma come tale aveva anche molte persone che lo detestavano. Era un uomo autorevole, ma era buono. Essendo figlia unica i miei genitori mi concedevano qualsiasi cosa.. Mia madre era molto dolce e molto calma. Lavorava anche lei perchè non sopportava l'idea di essere mantenuta da mio padre.. Lavorava in un giornale di Londra, scriveva articoli bellissimi ed era felice perchè amava quello che faceva. Ritornando a mio padre, come ti dicevo, molte persone lo detestavano perchè lo ritenevano presuntuoso e incapace di fare bene il suo lavoro. Ma non era così, lui era molto buono, non si dava mai delle arie..
Eravamo una famiglia felice, ma questa felicità era destinata a finire. Ricordo quella sera come fosse ieri... Frequentavo brutte compagnie all'epoca e mia madre mi sorprese con della droga nella giacca.
Quella sera decise che non mi avrebbe fatta uscire, ma io avevo la festa organizzata da una mia amica, non potevo mancare.. Dovevo vendere droga e comprarne dell'altra.
Così decisi di uscire di nascosto. Così feci e arrivai alla festa in tempo.
Un mio amico mi riaccompagnò a casa intorno alle 3:00 di notte e mentre tornavamo due camion di vigili ci superarono.
Arrivai davanti casa e vidi solo fiamme. Avevano fatto scoppiare il tubo del gas e la casa era saltata in aria" dice Isabelle.
Si ferma di scatto e si inginocchia davanti a due tombe vicine. In una c'è la fotografia di un uomo giovane, bello, con un sorriso uguale a quello di Isabelle. Liam Ryan Clarke.
Nell'altra c'è una donna che è identica ad Isabelle.. Stessi occhi, stesse labbra.. Susan Mia Parker.
In entrambe c'è scritto:
Data di morte:
24 May 2007.
Nella prima c'era come data di nascita:
25 May 1977
Nella seconda:
22 December 1982
"Se non fossi uscita" dice con la voce tremante "Adesso sarei anche io un cumolo di cenere. Il mio unico grande rimorso è quello di non aver detto loro che li amavo poichè non glielo dimostravo quasi mai. Avrei voluto dire loro tante, tantissime cose, ma non ne ho avuto il tempo. Mia madre mi aveva inviato un messaggio qualche ora prima dicendomi che sapeva della mia piccola fuga e che avremmo risolto il mio problema della droga insieme, come avevamo sempre fatto, se solo fossi tornata a casa. Avrei voluto dirle che mi importava solo di loro, che sarei voluta rimanere fra le sue braccia piuttosto che andare a quella stupida festa. Da quella sera non ho più toccato alcool, droga o sigarette.. Niente, almeno questo glielo dovevo"
Aveva le lacrime agli occhi e accarezzava teneramente le due fotografie. Anche io piangevo con lei, non avrei mai immaginato tutto questo.
"Tornare qui è una ferita che si apre.. Londra è piena di ricordi belli e brutti" mi dice Isabelle.
"Ma andiamo al punto" dice alzandosi. Si asciuga le lacrime e sorride leggermente.
"Dopo la loro morte venivo sempre qui, tutti i giorni, a portare dei fiori.. Fino a quando non ho scoperto qualcosa" dice.
Mi fa segno di seguirla e ci incamminiamo verso il retro del cimitero.
Non ci sono più tombe adesso e siamo davanti un piccolo cancelletto.
Lo apre e ci incamminiamo verso un piccolo viale. Ad un certo punto sbuchiamo fuori dal viale e davanti a noi si apre un qualcosa di meraviglioso.
Siamo su una piccola collinetta con una vista magnifica.. Il mare sotto di noi e l'immensità del cielo sopra.
"Venivo qui a pensare.. Mi sdraiavo e parlavo con loro.. Piano piano mi sentivo sempre meglio. Non ci vengo da circa sei anni. Dopo i 18 anni sono andata a vivere a New York lasciandomi il passato alle spalle"mi dice Isabelle sdraiandosi nell'erba.
Aveva ancora gli occhi lucidi e un'espressione affranta in volto.
"Isabelle.. Mi dispiace così tanto, non eri costretta a.."
"Ho voluto farlo, voglio che tu mi conosca bene e questa storia fa parte di me.. Andrew ti ama tantissimo e farebbe di tutto per renderti felice.. Voglio contribuire anche io, questo posto ti aiuterà a pensare" mi dice sorridendomi.
Mi inginocchio davanti a lei e l'abbraccio.
"Sei una donna forte, speciale.. Ti ringrazio tanto per avermi portata fuori da quella casa, per esserti confidata e per avermi capita" le dico.
Ricambia il mio abbraccio e mi dice:"Credo che diventeremo gradi amiche" dice sorridendo dolcemente.
************
Ciao a tutti!
Siamo arrivati al capitolo 6 e come vedete la storia si sta facendo più interessante.
Pian piano iniziamo a conoscere tutti i personaggi e questa volta ho deciso di raccontarvi la storia intensa di Isabelle.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere ;).
Bacii!
 
   
 
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