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Autore: joe_stronger93    23/02/2017    0 recensioni
Dal testo
"..Non avere paura di mostrare ciò che sei! Non avere paura di mostrare i tuoi difetti e non nascondere mai i tuoi sentimenti, perchè non c'è niente di più bello di ciò che sei realmente e di quello che provi.."
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo che mi hanno dimessa dall'ospedale, ero costretta a fare una vita monotona e a stancarmi il minimo indispensabile, andando solo a scuola e tornando a casa subito dopo, e stando nella camera tutto il pomeriggio, a studiare. Solo  qualche volta, sempre in compagnia di Sesshomaru, faccio delle passeggiate, anche se piuttosto brevi, e mi siedo nel parco, all'aria aperta, guardando la natura che si risveglia, infatti, è da poco iniziato l'anno e fa ancora piuttosto freddo; ma solo per poco tempo perchè sforzarmi troppo non fa bene ai bambini.

​Un giorno, sono, appunto, seduta ad annoiarmi, mentre sbuffo, quando, il mio ragazzo si avvicina e si siede accanto a me
​-Che cosa c'è? Qualcosa ti infastidisce?- mi domanda  accarezzandomi
​-Uff,,io non riesco a stare ferma in un solo posto. Ho bisogno di muovermi, di fare qualcosa!- strillo dimenandomi:-Lo sai che sono una persona irrequieta e ho bisogno di restare sempre attiva e so  che questo fa male ai bambini, ma non posso farci nulla...- dico sbuffando
​-Cerca di rimanere tranquilla, anche lo stress non fa bene ai bambini e tu sei già abbastanza stressata per lo studio; non dimenticare che quest'anno avremo l'esame di maturità, a Marzo, e cioè fra poco più di due mesi- dice, serio
-Hai ragione; è solo che sono anche un po' preoccupata- mi accarezzo la pancia
​-Andrà tutto bene, loro sono forti come la loro mamma, e poi mancano ancora dei mesi per il parto; quindi rilassati e fai come se fosse tutto normale- mi dice Sessomaru, accarezzandomi di nuovo e poi baciandomi; io lo bacio a mia volta e poi lo guardo, sorridendo e lo stringo
​-Ora ricomincerò a studiare, dato che sono una specie di frana; ma tu...resta qui con me. Oppure, se vuoi, studiamo insieme- dico sorridendo
​-Mh...stai cercando di farmi capire che vuoi una mano?- mi chiede ed io annuisco
​-Sei molto più bravo di me, soprattutto in matematica e se non mi aiuti rischio di essere rimandata, specie dopo i fatti accaduti. Per questo ti chiedo solo di darmi qualche dritta. PEr favore..Sesshomaru-sama!- dico, guardandolo con occhi da cucciola e pregandolo, mentre lui mi guarda stranito
​-Mh...essia...Ma dovrai darmi qualcosa in cambio...-sussurra
​-Eh...Va bene...- rispondo; così, ci sediamo e iniziamo a studiare; sembra incredibile ma, riesco a capire di più con le sue spiegazioni che con quelle dei professori:- Quindi...se qui aggiungo questo e utilizzo questa formula, il risutato è 19? Giusto?-  lo guardo
-Esatto, hai capito- sorride
-Evviva!- esulto e lo abbraccio:- A-Ahi...-
-Piano, non sforzarti...- mi massaggia la pancia
​-S-Scusami. abbasso lo sguardo e lui sospira.

Le settimane trascorrono velocemente; ormai ho capito alla perfezione sia la matematica che il resto, grazie a Sesshomaru; a me spetta solo il compito di studiare per memorizzare tutte le cose che devo imparare per il colloquio e le domande; non è così difficile, alla fine ed io e il mio ragazzo ci siamo anche divertiti.

​PV SESSHOMARU
​Ormai il giorno è arrivato; oggi io e Gio, come anche i nostri amici, avremo l'esame di maturità.
​La mia ragazza sembra più nervosa del solito oggi, ma io le ho detto di calmarsi e che andrà tutto bene; dopo essere usciti dalla mia abitazione,  entriamo nella limousin e lei si appoggia a me, tenendo la cartella e sospirando, mentre io la accarezzo
​-Andrà tutto bene; ce l'abbiamo messa utta per studiare e anche se non prenderai il massimo dei foti, io sarò fiero di te- le dico, accarezzandole la pancia, mentre lei mi sorride e mi bacia.
​Oggi, ho deciso di farle un regalo speciale; è il suo diciottesimo compleanno dopotutto; ma non è questo il momento.
​Quando arriviamo davanti scuola, scendiamo dalla macchina; qui incontriamo i nostri amici di sempre; la sua pancia, ormai al settimo mese, è abbastanza evidente; infatti spesso si girano a guardarla e le fanno domande. In effetti mi da un po' fastidio, ma non posso farci nulla. Le cingo la vita e tutti insieme andiamo verso la classe.

La faccio sedere nel suo banco, aiutandola
​-Hai bisogno di qualcosa, prima dell'inizio dell'esame? Devi andare in bagno? Sei affamata? Hai sete?- le chiedo
​-Non essere così apprensivo, sono incinta, non malata. Non preoccuparti- mi sorride e mi accarezza; io sospiro e tranquillo, vado a sedermi al mio posto, mandando uno sguardo verso di lei ogni tanto.
La campanella suona e la tensione in classe inizia a farsi sentire; poco dopo entra l'insegnante e tutti ci alziamo, Gio compresa, anche se lo fa lentamente, tenendosi la pancia, mentre l'insegnante va a sedersi.
​Dopo averci fatto un lungo monologo sul perchè siamo qui oggi e su ciò che abbiamo passato in questi tre anni, distribuisce i fogli e ci dà il via per iniziare il test.
​Prima di iniziare, do un'ultima occhiata a Gio; sembra tranquilla, prende un respiro profondo e inizia a scrivere.
​Sorride e porto l osguardo sul foglio, leggendo i quesiti e, senza timore, rispondo con tranquillità, certo di aver studiato e di conoscere tutti gli argomenti. Stare accanto a lei mi ha reso ancora più sicuro e più preparato; quindi, anche se ci hanno dato solo un'ora, riesco a rispondere in tempo e in modo corretto.
​Dopo il suono della campanella, l'insegnante raccoglie i fogli con le domande e tirò un respiro di sollievo, poi mi avvicino a Gio, che sembra piuttosto felice; mi guarda
​-Ho finito tutte le domande...- mi dice, alzandosi; la aiuto e poi mi abbraccia e io la accarezzo
​-Bene, adesso andiamo a casa...-le dico sorridendo
​-Ti dispiace se passiamo a trovare i miei genitori prima? Questo non sarà mica uno sforzo?- mi chiede
​-No, certo che no; andiamo- le cingo la vita e poi usciamo.
​Non c'è ancora traccia dei nostri amici, che probabilmente sono ancora in classe o chissà per quale motivo sono trattenuti; così decidiamo di andarcene, per andare a casa dei genitori di Gio.

Appena arriviamo, pero', notiamo tutto buio
​-Sarò successo qualcosa?- chiedo e vedo il viso di Gio rabbuiarsi; probabilmente le è tornato in mente quando sua madre era stata rapita:- Sono sicuro che sta bene..- le dico, rassicurandola e la abbraccio; poco dopo arriva una chiamata sul suo cellulare
​-Pronto!? Papà? Dove siete?- chiede e la vedo spalancare gli occhi:- Ho capito, vi raggiungiamo subito. A tra poco- dice, per poi chiudere la chiamata e farmi un sorriso
​-Allora? Che cosa è successo?- le chiedo
​-I miei genitori sono andati in ospedale perchè a mia madre si sono rotte le acque qualche ora fa; ora sia lei che il mio fratellino stanno bene- sorrido e lo abbraccio:- Sono così contenta-  la vedo sedersi e reggersi la pancia
​-Che c'è? ti fa male?- le chiedo, ma lei scuote la testa:- E' solo che non vedo l'ora che nascano anche loro. Saranno la gioia della nostra vita..- mi dice con un bellissimo sorriso.
Io la accarezzo e sospiro, mentre lei mi guarda preoccupata
​-C'è forse qualcosa che non va?- mi chiede, ma io scuoto la testa
​-Oggi....Oggi è un giorno speciale, non è vero? E' il tuo compleanno...- mi guarda e sorride:- Forse potevamo passarlo diversamente ma, ora, dopo tutto quello che è successo...forse non è il caso...Pero'...io ti ho comprato lo stesso un regalo- dico, guardandola
​-U-Un regalo? Ma non avresti dovuto...- dice in imbarazzo
​-Si invece- dico sospirando:- Per me è difficile, dato che...non sono mai stato uno di molte parole, né uno che a mai pensato a queste cose. Inoltre...so anche che è presto...Pero'...Voglio passare il resto della vita insieme a te. Perciò...- mi metto in ginocchio davanti a lei-Gio Mori...vuoi sposarmi?- le chiedo, prendendole la mano e tirando fuori un anello.

​La vedo guardarmi, conil viso che diventa più rosso delle fragole, per l'imbarazzo,  con quegli occhi che le diventano lucidi per la felicità, mentre io la guardo, aspettando ansioso una risposta; poi la vedo tenersi di nuovo la pancia e lamentarsi, questa volta, per alcune fitte
​-C'è qualcosa che non va?-  le chiedo preoccupato
​-No, è solo che sono felici anche loro- la vedo sorridere, il sorriso più bello del mondo, che appartiene solo a me
-Allora?- la guardo
​-Si, lo voglio!- mi risponde e mi abbraccia forte. Quindi le metto l'anello e poi la stringo a me.


 
   
 
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